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Showing content with the highest reputation on 19/10/2020 in all areas

  1. 8 points
    Metto questa robina qui su Radio Elettra perché voglio buttare giù due parole su questo ampli rimesso a posto dal mio amico B. Risale forse al 1946, ed è stato restaurato e reso "chitarristico" cercando di salvarne l'originalità il più possibile (soprattutto trasformatori e valvole di pre, che purtroppo non ho potuto fotografare ma sono tutte in metallo). Monta due 6L6 ed è super spartano, i due canali possono essere messi in parallelo o in cascata, così da dare due voci diverse all'ampli. Io l'ho usato in parallelo, con la mia 339 e un box of rock autocostruito e mi è piaciuto tantissimo. Ha un pulito stratosferico, è silenziosissimo e prende i pedali che è un piacere, sotto le dita lo senti ruggire o sussurrare. So che per molti di voi è pane quotidiano, ma a me suonare un ampli del '46 ha messo in moto un mucchio di emozioni. Abbiamo suonato un due orette e abbiamo registrato la prova, tutta improvvisata. Vi metto un pezzettino di nascosto, perché il mio amico B. (che è il batterista) ha dimenticato di accendere i microfoni della batteria e quindi l'ha registrata solo dai panoramici e dice che la registrazione non è buona. Secondo me si sente molto bene, pure troppo (che si capisce che suono da minchione) però il suono di chitarra mi sembra molto vicino a come lo sentivo in sala, magari piace anche a voi. Metto il link di Dropbox e lo lascio per qualche giorno, non vorrei che poi si arrabbiasse e non me lo facesse più suonare! https://www.dropbox.com/s/58lww4lnqvtztov/2020-10-14 Agostino-Davide-Biula - Idea2.mp3?dl=0
  2. 2 points
    Ho avuto sia il Lex di Strymon sia l'Hammond Leslie G che possiedo tutt'ora e che va benissimo. Tuttavia la simulazione più riuscita a mio parere e anche più costosa di un Leslie cab doppler rotolante mi è sempre sembrata quella di Neo Instruments, nelle sue varie versioni. Questo promette parecchio bene: piccolo pedalboard friendly con tutto quello che serve davvero, soprattutto il blend per miscelare la quantità di effetto e quindi andare da Gilmour a SRV a Hendrix a EC in un nanosecondo. Tutti e 4 usatori di Leslie. Sulla carta Bananas approved, se mi capitasse di provarlo poi vi dico. Effetto per me indispensabile insieme a un buon vibe analog e a un tape echo modulato come si deve. https://neo-instruments.com/micro-vent/
  3. 2 points
    Comunque, scherzi a parte, io devo ancora sentire un analog che sulle ripetizioni faccia quel “TAC TAC TAC” secco e definitissimo come faceva il mio Diamond Memory Lane 2. Cazzo se mi piaceva quel pedale! Non avesse avuto quella cacchio di alimentazione assurda credo che sarebbe ancora con me.
  4. 2 points
    Rotosphere il merito è delle linee di ritardo analogiche ma: È enorme Pesantissimo Fruscia un bel po' Alimentatore esterno che è praticamente una smart
  5. 2 points
    Come si fa a non postare l'ultimissimo grido della moda autunno inverno
  6. 2 points
    Figa Pitch, te ti lovvo e basta quasi come lo zio Raffus.
  7. 2 points
    Ai guardoni di pedali belli da vedere (di come suonano importasega) consiglio di fare un giro qui https://www.pinterest.it/acraigwilliams/beautiful-pedals/
  8. 1 point
  9. 1 point
    Avendolo utilizzato, non posso che confermare la bontà del Dod. L'ho ceduto per prendere il Boss DD200, in modo da avere un unico pedale con cui fare più cose, ma a livello timbrico il Rubberneck è di un altro pianeta.
  10. 1 point
    Suppongo che la ragione sia...perché suona bene. È anche vero che tu mi potresti dire...”e chi se ne frega?!?”...e non avresti nemmeno torto[emoji23][emoji23][emoji23][emoji23]
  11. 1 point
    Onestamente dopo aver avuto uno stombolo di delay, echo, anal & digital, da quando ho il Rubberneck non mi è mai venuta voglia di cambiarlo. Al massimo metterò un Belle Epoch nella seconda board sculander, ma il Rubberneck in quella che ho ora resta.
  12. 1 point
    Uno dei migliori dicono sia il H&K Rotosphere (sarà merito della valvola?). Comunque occhio che Lex e Leslie Hammond G hanno un suono molto diverso rispetto al Pulse. Woofer e tweeter rotanti vs. singolo speaker rotante. Dipende se ti serve un suono pieno da leslie cabinet o un tappeto sonoro di sottofondo simil-chorus (stile Gilmour anni '80-'90). Un suono del genere col Lex non si ottiene
  13. 1 point
    Adesso devi mettere la foto dell'interno altrimenti non vale, comunque è molto affascinante!
  14. 1 point
    Giustissimo! Però è grandone costosone. Però pare bello bello. Però mi tengo il Leslie G che esteticamente mi piace un casino ma soprattutto sopra c'è scritto Leslie, con proprio il logo coollissimo e tutto, e la marca è Hammond organ, eh!
  15. 1 point
    Perché è divertente! [emoji1787]
  16. 1 point
    Bellissimo e fuori da soliti schemi. Bravo!
  17. 1 point
    Emozionante!! Direi che il vecchietto fa ancora un egregio lavoro! Quindi eri con la 339 nell'ampli diretto e un altro canale con il box of rock davanti alla testata? Pui spiegare meglio? Che cassa hai usato?
  18. 1 point
    In effetti, Bananas profetico sui Kingtone. Questi mi ricordano per sculanderia i Petty John...sarebbe bello veder tornare qui dentro, oltre alla visione profetica, quell'istinto pionieristico che davvero, solo guardandolo, fa innamorare di un pedale e nel dubbio, l'animo gonfio di GAS in purezza, rende possibile l'audace acquisto. (e qui di pluridecorati eroi ce n'è, alcuni proprio reduci di Petty John, per dirne una...)
  19. 1 point
  20. 1 point
    So sempre belli questi progetti di recupero. Mi pare suoni molto bene.
  21. 1 point
  22. 1 point
    Valenti produce per loro solo i pickup (le sue chitarre invece sono robe da metallari). In realtà comunque se uno vuole delle riproduzioni fedeli vanno esaminate le Tone Team, in quanto per una scelta per precisa di quel progetto non vengono replicate a marchio Rufini o Burini. Mi raccontava Matteo che solo la fase della verniciatura delle TT è una follia, ci vuole 10 volte il tempo che di norma impiega a verniciare una delle sue (ragione per cui i prezzi sono decisamente differenti), perché replica esattamente le vernici, i materiali e le tecniche utilizzate sulle originali (vedendole una accanto all'altra il risultato è vistosamente differente) e che quindi a marchio "Rufini" sarebbe difficilmente vendibile uno strumento da 5k euro. Rumble Seat invece gliene ordina volentieri
  23. 1 point
    Non è un marchio, direi più un'iniziativa portata avanti da Francesco Balossino per Rumble Seat guitars. In pratica sono repliche (più o meno fedeli) fatte da tre liutai nostrani: Rufini, Burini e Valenti. Sulla qualità: come tutte le strato di liuteria, rispecchiano la mano e le scelte (in fatto di legni, pickups ecc) dei tre singoli costruttori... personalmente non ne comprerei una senza prima provarla finita, e in ogni caso non c'è bisogno di passare per il "Tone Team", basta chiamare uno dei tre liutai e chiedergli una replica strato. Io ho provato parecchie chitarre di Burini (molto semplice anche per vicinanza geografica) e anche alcune di Rufini... per entrambi posso dire che a livello di suono alcune sono molto belle, altre meno (questo il motivo per cui non mi fiderei a ordinarne una ex-novo), però a livello di legni e cura costruttiva sono repliche fatte bene... il relic di Rufini non mi era piaciuto su quelle che avevo visto, ma credo fossero i suoi primi tentativi col relic. Valenti mai provate purtroppo.
  24. 1 point
    Qui si può ascoltare una delle les paul che aveva Kossoff, questa è quella col manico rotto poi riparato e da cui hanno fatto la replica. https://www.guitarinteractivemagazine.com/videoplayer?issue=31&umbracourlname=phil_harris_gi31_video_3mp4 Articolo https://edition.pagesuite-professional.co.uk/html5/reader/production/default.aspx?pubname=&edid=1ed8a413-ccc6-4039-b02d-a9f38721ecb5
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