Ma in sostanza, secondo me, la questione si risolve secondo i due diversi approcci: chi ne fa una questione etica, dal punto di vista del mantenere l’originalità di uno strumento il più possibile, indipendentemente dalla sua qualità intrinseca, dell’annata, eccetera e chi, invece, ne fa un discorso pratico che non guarda questi aspetti, ma guarda invece un aspetto complessivo dello strumento rinnovato o modificato secondo il proprio gusto dato che non gli attribuisce un particolare valore.
Io faccio parte della prima fazione a prescindere, ma per il resto è una discussione che non potrà mai trovare un punto di incontro.