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Giorgio V.

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Tutti i contenuti di Giorgio V.

  1. Giorgio V.

    Consigliatemi un tremolo.

    Eh ma non ha il tap tempo da quanto vedo.
  2. Giorgio V.

    a proposito di corde Pure Nickel

    Devo giusto fare un po’ di scorta che ho finito le ernesto palla, ne ordino tre o quattro pacchi.
  3. Negli ultimi mesi (o peggio, settimane) ho preso una pericolosa sbandata che mi ha portato ad acquistare in rapida successione un gran numero di RAT. Siccome è oggettivamente il pedale più bello del mondo, e poi ci sono tante varianti e annate etc. vi presento i risultati delle mie ricerche così non dovete sperimentare sacrificando il vostro portafogli. Tl;dr: - un rat è un rat; - il Mooer black secret ha un rapporto suono/prezzo inconcepibile; . il vintage non si batte, ma non ha veramente senso. Per chi vuole leggere il pippone, vi parlo un pò dei pedali in ordine di acquisto. Per primo ho preso il JHS Packrat, di cui ho già parlato, per cui evito di spendere troppe parole se non in comparazione con gli altri pedali. E' un pedale davvero valido, silenziosissimo, comodo, ben fatto, al momento sta nella pedaliera "principale" ma non penso per sempre. Poi ho preso il Mooer Black Secret, 32 euro spedito, con scatola, vendo a malinquore. Non c'è nulla da dire, suona bene. Non in relazione al prezzo, suona OGGETTIVAMENTE bene. E' un cesso da settare con i pot grandi un millimetro, ma i suoni ce li ha. Fa il suono vintage e lo fa bene, fa il suono turbo e fa bene anche quello. Curiosamente, del lotto, sembra essere quello con più volume di tutti. Fedele al rat nei pregi e nei difetti, ha alte abbastanza morbide, sempre presenti. E' un punto di partenza eccezionale se interessa il suono RAT, e nemmeno è detto che si debba andare oltre, francamente. Lo tengo fisso nella pedaliera n. 2 dove ha sostituito un boss blues driver che non mi ha mai convinto al 100%. Per quel che vale, ha pure l'opamp LM308. Poi ho preso un Turbo Rat un pò perché l'ho trovato a un prezzo interessante, un pò perché avevo stimato fosse uno dei primi da alcuni dettagli. In verità è un 2002, sempre made in usa (solo i rat2 sono made in china), valido, è un Turbo rat. Opamp OP07. A me il Turbo piace più del rat vintage per boostare un ampli già in crunch, ha più volume, aggiunge tanta botta ed è più dinamico. Il rat classico pure si può usare in questo modo con ottimi risultati, ma si sente che il Turbo è pensato proprio per fare questo lavoro. Quindi il Turbo suona bene come boost (non come lead boost) e suona bene anche a gain alto, situazione in cui inizia a diventare difficile distinguerlo dal rat classico, ma come pedale da usare da solo sul pulito per un crunch "moderato", personalmente, non mi piace affatto, perchè ha tante alte che su una base neutra suonano troppo sgranate. E' poi arrivato un altro Turbo Rat, stavolta del 1989, primo anno di produzione, chip LM308 con il famoso adesivo "woodcutter" sui potenziometri. Era appena stato messo in vendita a un prezzo troppo goloso e l'ho preso immediatamente, giusto perché sono una persona lucida e razionale. Devo in effetti dire che suona meglio del fratello più giovane, più basse, più "pacca", alte meno moleste. Non c'è un mondo di differenza e NON consiglierei di prenderne uno vecchio come questo al prezzo che si vede esposto in media su Reverb, ma se si trova una buona offerta, certamente sì. Oggettivamente qualcosa in più il vecchio ce l'ha, è più usabile sul pulito e fatto meglio. Il JHS ci si avvicina molto devo dire, è più bravo a copiare il Turbo che il rat originale. Infine ho preso un Rat "blackface" del 1987. Ho ceduto ragazzi, ho provato a dirmi che ero contento così, che è tutto un mercato gonfiato per i gonzi, ma non ce l'ho fatta. Pagato...tanto, non tanto quanto chiedono i volponi online ma comunque una discreta cifra per un pedale così semplice, clonato e disponibile sostanzialmente in mille varianti. Tutto originale, i knob sono stati cambiati (e molto fighi IMO) ma dentro è tutto a posto, ha ancora l'adesivo sui pot con il nome di chi lo ha montato. E come suona? In effetti, suona un pò meglio. Le alte sono più dolci, permette di tenere il filtro più alto con l'effetto di avere tutto un pò più a fuoco (non che sia un problemone con i Rat ma di più non fa mai schifo) senza andare nel molesto. Suona bene con il gain basso basso, ed è praticamente l'unico del lotto che lo fa. Suona bene anche per boostare l'ampli. Ha un suono più ricco, meno compresso e più convincente, più "smooth"... ma si tratta veramente di poco in più. Onestamente, il Mooer suona al 90% come questo, sicuramente più piatto, ma la pasta alla fin fine è molto simile e il vintage mi è costato quasi 10 volte tanto, pensiamoci... Il JHS pure è molto simile. Alla fine mi trovo con 5 pedali che fanno più o meno la stessa cosa e cosa ho imparato? Di sicuro un paio di questi verranno venduti. I Rat vintage sono sicuramente un poco meglio, ma vale la pena? Realisticamente no. Da vivo le differenze contano ancora meno, e portarsi dietro un pedale che ha 40 anni potrebbe destare delle preoccupazioni (anche se i vecchi proco sono veramente costruiti come dei carri armati, puoi aprire la testa di un uomo con estrema facilità se glielo tiri addosso, e poi rimetterlo in pedaliera senza problemi); al contempo, se devi registrare, non penso che i vecchi rat abbiano la "magia" che ti fa il suono perfetto, tanto hai sempre mille modi per ritoccare il suono successivamente. E' un feticcio, quello sì, e una cosa che mi fa piacere avere, anche se non vale esattamente la pena. Tornassi indietro lo ricomprerei? Ovviamente sì.
  4. Ho avuto il Dirty rat molti anni fa come una delle modalità del Deucetone (un rat doppio) e oggi nel JHS. lo considererei più un fuzz che un distorsore, per me cambia davvero tanto rispetto al rat classico e anche al Turbo. Già che ci sono aggiungo un paio di pensieri per chi è incuriosito e magari vuol prendere un rat a sua volta. Nulla che non potete trovare su internet, sia chiaro, ma magari fa comodo averlo qui. Se uno cerca un rat vintage, quelli ricercati vanno da fine anni 70 fino a 87/88. Per datare i rat bisogna guardare i potenziometri, di norma l'anno è dato dalla quart'ultima e terz'ultima cifra con cui è marchiata la carcassa del pot al suo interno. Lasciando perdere le varianti pre 1981 (che hanno senso davvero solo per i collezionisti più sfegatati), ci sono fondamentalmente tre pedali da guardare, il big box, il whiteface e il blackface. Sono lo stesso pedale, stessa PCB, stessi componenti, senza led di accensione. Il big box (81-84) è più grande come suggerisce il nome, ma è mezzo vuoto dentro. Il whiteface (84-86) e il blackface (86-88) sono identici in tutto tranne la stampa del logo, ma il whiteface è molto più ricercato. Attenzione che gli ultimi blackface hanno la pcb del rat 2 ma senza il led, ciò che potrebbe comportare delle differenze, di certo in tema di mercato collezionistico. Altri rat interessanti che non ho nominato sono il rat2 e il fat rat. Il rat 2 sostituisce il "blackface" a partire dall'88. Teoricamente è lo stesso pedale ma con il led. In realtà la PCB cambia, ma non saprei dire se ci siano poi differenze nei componenti, perché l'unico rat 2 che ho avuto era parte del deucetone, un rat "doppio" che ho venuto molti anni fa. Il rat 2 in ogni caso monta il classico opamp lm308 fino al 1995-1996, e costa significativamente meno dei predecessori senza led. Dal 2008 in poi è fatto in cina, con componentistica diversa. Dovrebbe essere in ogni caso l'unico pedale proco - forse assieme alla versione mini, il "lil rat" - a non essere fabbricato negli stati uniti. Il fat rat è una versione "pseudo-boutique", ma ufficiale, del rat, in commercio da una decina d'anni. Di bello ha componentistica di qualità, un paio di modalità aggiuntive e la possibilità di scambiare facilmente l'opamp se si volesse provare a metterne uno diverso. Nuovo costa assai (siamo sui 200), ma usato si svaluta parecchio, quindi può essere un pedale da tenere d'occhio. Mai provato ma mi piacerebbe. Infine, negli anni proco ha fatto due reissue. Una del big box che è stata in commercio per oltre 10 anni a partire dai primi anni 90, e come il rat 2 monta l'opamp LM308 fino al 95/96. Costicchia e penso valga la pena solo prendendo uno dei primi in ottime condizioni, con scatola etc. La seconda è la reissue del whiteface che hanno fatto solo nel 2010. E' una riedizione made in usa, con componentistica - e pare, anche, suono - molto fedele all'originale. Il problema è che essendo raro costa uno sproposito assoluto, ho visto seriamente persone chiedere più soldi per un WF reissue che per un rat "vero" anni 80, quindi personalmente mi tengo alla larga.
  5. Bene. Uno dei punti forti del RAT a mio avviso è che suona bene praticamente ovunque, basta settare i toni (il filter) con cura. E' questo che me lo fa preferire a tanti altri pedali che magari, in certi ampli, non riesci proprio a tirarci fuori un suono che ti piaccia. Deve però piacere il suono di base del pedale, che è piuttosto aggressivo.
  6. Sì certo e infatti oltre a woodcutter ci sono tanti nomi che spuntano nei rat. Tra l’altro woodcutter era un tipo particolarmente veloce ad assemblare quindi i “suoi” rat sono in verità tra i più comuni.
  7. Giorgio V.

    Chi fa modifiche ai pedali?

    Che il punto di avere un pedale doppio è avere due suoni sotto i piedi. A me non interessa quello, mi interessa avere un suono oppure l’altro a seconda dell’ampli al quale attacco la pedaliera. Il deucetone per me sarebbe uno spreco di spazio enorme.
  8. Giorgio V.

    Chi fa modifiche ai pedali?

    Ho avuto il deucetone, tipo 20 anni fa! ne conservo un buon ricordo ma il punto di quel pedale è usare due suoni assieme, a me servirebbero uno alla volta e poi è così grande che non saprei dove ficcarlo.
  9. Ma in Italia c'è qualche negozio che vende basi piatte per i pedali boss dove attaccare il velcro? O anche solo un tizio in uno scantinato con la stampante 3D.

    1. Giorgio V.

      Giorgio V.

      Minchia geniale. Il problema del velcro diretto sulla base del pedale è che l’area dove potei attaccarlo non coincide con i punti dove ci sono le “stecche” della pedaliera, e trattandosi di un vecchio boss MIJ mi dispiaceva rovinare la base o l’etichetta.

    2. Fra

      Fra

      allora usa il metodo della "mutanda" qua sopra e lo velcri quanto vuoi. daje

    3. Giorgio V.

      Giorgio V.

      Lo farò di certo.

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  10. Giorgio V.

    Chi fa modifiche ai pedali?

    Sì l'idea è quella, avere entrambi in un pedale. Credo che i valori dei diodi siano cambiati tra gli anni 80 dei primi rat e i gli anni 90 del rat 2 quindi magari c'è da fare un pò di ricerca su quello, ma di base il concetto è trasformare il Turbo Rat in un rat a due modalità. Per LM308 ho semplicemente pensato che una volta che il pedale viene moddato, tanto vale. Tra i due Turbo che possiedo ci sono sicuramente delle differenze e penso che il chip faccia il suo, però a conti fatti tra i due pedali corrono 13 anni e sono cambiate sicuramente anche altre cose, compresi i potenziometri che possono far percepire le cose in modo molto diverso.
  11. Giorgio V.

    Chi fa modifiche ai pedali?

    Si è quella l’idea. Non credo ci sia germanio nel rat originale però.
  12. Giorgio V.

    Chi fa modifiche ai pedali?

    Ho pensato a lui ma non ero sicuro modificasse i pedali.
  13. Giorgio V.

    Chi fa modifiche ai pedali?

    La seconda!
  14. Giorgio V.

    Kernom MOHO

    No è proprio brutto. Sono sicuramente mona io, ma sono pedali così brutti che non li vorrei in pedaliera nemmeno se suonassero in maniera assolutamente stratosferica.
  15. Ultimamente sono in scimmia da rat, dopo aver preso il pack rat ho acquistato anche un Mooer Black Secret e un vecchio Turbo Rat. Da qui arrivare al DRV il passo sarebbe breve, però è comunque un pedale costoso e un pò ingombrante, quindi deve giustificare la sua presenza in pedaliera. Per me questo pedale dovrebbe fare bene 3 cose. 1) un suono dinamico low gain con l'ampli pulito; 2) un bel suono distorto con l'ampli pulito e non sia schizzinoso con la scelta di amplificatore (del tipo, lo porto in sala, attacco a quello che trovo e suona bene); 3) dentro l'ampli già in crunch (tipo AC/DC negli anni 70, anche qualcosa in meno) usare il DRV per passare a un suono rock anni 90, big power chord e via dicendo. Penso faccia bene le prime due cose, ho alcuni dubbi sulla terza perché per farlo mi trovo bene con il Turbo Rat (o anche un volgare DS 1) ma il DRV dovrebbe essere basato più sul RAT normale. Che dite?
  16. Giorgio V.

    Domande per chi ha / ha avuto il 1981 DRV

    Bello anche perché ha sia rat che turbo rat, ho sentito però di qualche problema di affidabilità con gli arc effects
  17. Giorgio V.

    Domande per chi ha / ha avuto il 1981 DRV

    Anche l’iron horse è molto quotato, come pure il katzenkonig. Diciamo che in generale i rat suonano tutti bene (o di merda se quel suono non piace), poi si tratta di trovare magari il circuito o la variante più adatta alle proprie esigenze.
  18. Giorgio V.

    Domande per chi ha / ha avuto il 1981 DRV

    Vabbè ho capito. Maledetto @Elia che mi ha messo la pulce.
  19. Giorgio V.

    Domande per chi ha / ha avuto il 1981 DRV

    Senz’altro e suona anche molto bene, ma in pedaliera preferisco avere qualcosa di più immediato. Con il pack rat ogni volta che cambio modalità devo rifare il suono da zero, reimpostando filtro volume e guadagno, non è proprio l’ideale. Anche il black secret farebbe tutto, ma non sopporto quei micro potenziometri, non si vede nulla e non si riesce a fare regolazioni precise al volo.
  20. Giorgio V.

    Duncan Custom Custom (SH11 TB11)

    Ho avuto per anni il Custom (SH-5), se non ricordo male è la versione ceramica, mentre il custom custom ha alnico 2. Il Custom non mi piaceva per nulla (su una Les Paul), il Custom Custom potrebbe andare meglio ma è sempre un pickup spintarello.
  21. Maledetto eventide H9, per quanto mi sforzi non riesco a liberarmene, fa troppe cose.

    1. Sendo

      Sendo

      Gran bel pedale, l'ho avuto per 2 anni poi l'ho usato come permuta parziale per un h90 che oltre a permettere di utilizzare due algoritmi separati in contemporanea è anche più facile da gestire senza l'ausilio dell'app

    2. BarbaBarba

      BarbaBarba

      A me fa gola, vorrei provare a prendere l' h9 max per rendere più minimale la pedaliera. mi spaventa un po' il fatto che abbia 2 soli switch.. me lo devo studiare 

  22. Giorgio V.

    Boss IR-2

    Sembra un bel gingillo se ci si trova con il culo per terra e l'impianto è valido. Praticamente l'Iridium della Boss, se non ho capito male.
  23. Giorgio V.

    Wanna build like Bill - klon inside

    Lo trovo abbastanza geniale e divertente, in generale non ho una particolare passione per i pedali JHS ma il suo canale mi piace quando fa la storia dei pedali, è molto esaustivo.
  24. Giorgio V.

    Modulazioni... consigli?

    Secondo me questa idea di avere tutte le varie modulazioni in un pedale è una trappola, perché non avrai mai quel suono che quando lo accendi "ti porta da un'altra parte". Lo so perché ci sono caduto fin troppe volte nel ciclo - prendo un tot di pedali singoli e belli / mi rompo i coglioni e passo al multieffetto / mi rompo i coglioni e prendo i pedali singoli / etc. Ho avuto il nova system, ho avuto il mobius, ho tutt'ora l'H9 ma quelle modulazioni mi lasciano freddo. Le uniche che ricordo con il sorriso sono il flanger hartman, il tiny orange phaser e il boss TR2 (che ho ancora). Alla fine con i pedali singoli hai molta più soddisfazione. E poi a parer mio non serve avere chorus, tremolo, flanger e phaser in pedaliera. Se pensi di doverli avere a tutti i costi di solito è perché sei in un periodo di noia. Di modulazioni te ne bastano una o due di buone. Per dare un pò di movimento e aria al segnale un bel tremolo e passa la paura. Oppure un bel flanger che puoi settare in modo discreto e fare un pò chorus o invasivo in modo non dissimile da un phaser. Se poi hai già il choralflange, aggiungi un bel tremolo o un phaser e sei a cavallo IMO.
  25. Giorgio V.

    Muff nell'ampli sporco.

    Allora di muff nel sito se ne è parlato anche troppo, ma io che userei il muff in un brano forse due ho bisogno di qualcosa che funzioni con il mio setup, che prevede l'ampli già un pò saturo di suo. Non vagonate di gain, diciamo un suono di base alla you shook me, ac/dc. Non mi interessa il muff definitivo con il suono enorme, quindi scarto a priori SUF, dice works e compagnia. Mi serve un muff con accorgimenti che lo rendano utilizzabile con l'ampli già sporco e che sia udibile nel mix, anche a scapito del suono che quando sei da solo ti fa ribaltare dalla sedia. Guardando in giro vedo che, per usarlo con l'ampli saturo si raccomanda di partire da un muff russo, quindi una variante di quei circuiti. A naso il pedale giusto quindi potrebbe essere o l'Hoof di EQD oppure il Musket di blackout effectors. Il Musket dovrebbe essere più versatile ma a me in realtà serve un pedale "flessibile" piuttosto che versatile. Mi servirebbe essenzialmente per ritmiche e il suono che ho in testa è tipo questo, a 40 secondi quando entra il tipo con la pseudo les paul special (usa l'Hoof). Altri pedali da considerare?
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