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  1. Uilliman Coscine Terzo

    Aiazzone ovvero alla ricerca del comodino perfetto

    Mi pare un video simpatico, godetevelo anche voi.
  2. guitarGlory

    CORDE... qualche video comparativo

    Ciao a tutti, su invito di @black_labelmetto qui un paio di video che avevo condiviso su FB. Premetto che di solito uso su quasi tutte le chitarre corde Elixir Optiweb 10-46, ad eccezione della strato "da live" su cui ho le 9-46, sempre Optiweb; di recente ho anche provato DR Veritas 10-46 (molto belle e più morbide delle Optiweb, ma durano pochino) e ri-provato le Ernie Ball 10-46 che ho usato per gli ultimi 10 anni. Nei giorni scorsi mi sono preso alcune mute di corde da provare, per trovare una scalatura bella morbida sui bending (esigenza spero temporanea, dettata dai miei problemi ai tendini), ma che non compromettesse troppo il suono e il feel con lo strumento. I due video qui sotto, registrati come sempre seguendo i dettami del perfetto cineasta\audiofilo (ovvero telefonino per audio e video) , sono il riassunto delle prove fatte finora, anche se ne restano fuori tante altre provate prima di decidere di registrare. Spero comunque possano essere di qualche utilità e magari dare spunti e suggerementi interessanti per tutti, sul rapporto tra string-gauge, feeling e suono. Metto anche la strumentazione usata per completezza: - Les Paul conversion '53\57 coi PAF - ampli Alpha & Omega in modalità Plexi 68 - 4x12 Marshall con Greenback pre-Rola
  3. guitarGlory

    A proposito di P90...

    Viato che qualche giorno fa si parlava di sublimazione di P90... vi presento la nuova arrivata Les Paul Junior 1959 Inizialmente ero stato più attratto dalle Special, principalmente perché da sempre abituato ad usare i due volumi indipendenti sulle sorelle maggiori... ma parlando con diversi amici appassionati di vintage, praticamente tutti me l'hanno sconsigliata, per problemi di stabilità del manico; ed in effetti le due che ho potuto provare avevano entrambe accordatura molto ballerina, il che mi ha fatto desistere rapidamente, ripiegando - se così si può dire - sulla sorellina a un solo pickup, la Junior. E adesso ammetto che da quando è arrivata questa Junior del '59 non riesco a staccarle le mani di dosso: adesso sì che inizio a capire perché molti amano queste chitarre semplici... in questo caso sarà anche il fascino del mogano vecchio e del palissandro brasiliano, sarà perché l'assenza di switch e cablaggi più lunghi rendono il suono più veloce e diretto, oppure sarà semplicemente perché... suona benissimo e, nella sua estrema semplicità, con un solo aggressivo P90 e il suo unico pot del volume si tirano fuori comunque un sacco di sfumature... from clean to mean! Per questa prova (chi mi segue pure su FB l'avrà già vista) ho usato due ampli: - all'inizio del video la Alpha & Omega, in modalità "Black Flag"; - nella seconda clip il GloryLuxe sul canale British, boostato dal klon; - nell'ultima parte, sempre il GloryLuxe ma nel canale Fender, senza overdrive e settato per un suono molto tweed... in questo caso le mani non sono le mie, ma di un amico che era passato a trovarmi. Buon ascolto!
  4. Ultimamente batto la fiacca su tutti i fronti, però voglio condividere con voi questa nuova avventura: da qualche tempo sono al lavoro sul progetto di costruirmi da zero una chitarra tipo Les Paul... Sono partito da un blank di mogano sapelli regalatomi da un caro amico che ho già sagomato "single cutaway" e su cui ho già incollato un top da 15mm di acero "plain" che avevo già in casa; per il manico invece ho dovuto fare un acquisto perché il pezzo di "sapelli" che avevo intenzione di usare è saltato via a pezzi mentre lo sgrezzavo; poco male perché poi ho trovato un bel blank "riftsawn" di khaya invecchiato 10 anni.. nel frattempo il progetto è variato un po' e ho disegnato delle modifiche che la dovranno far virare un po' verso una PRS: alla fine, per forma del body e della paletta, la chitarra assomiglierà ad una Huber Orca...
  5. Come detto in un altro thread amici e parenti vogliono farmi un regalo per il mio prossimo compleanno (entro negli 'anta...), inizialmente pensavo a dei monitor (che acquisterò ugualmente per conto mio), ma poi il budget è cresciuto fino ad arrivare sugli 800euri (forse anche 900/1000), così ho pensato di prendere una chitarra! Ma veniamo al punto: so che è strano per molti di voi plurichitarrai presenti sul forum ma, nella ventina di chitarre (quasi tutte proletarie) che ho avuto negli ultimi 25anni ho avuto diverse "stratiformi", superstrato e affini (Yamaha Pacifica, Ibanez RG, ESP/Ltd serie M, Cort G290 che ho tutt'ora, anche se in vendita) ma MAI una Strato vera e propria, con tre single coil, battipenna, contour body etc. E, sembrerà altrettanto strano, non ho MAI avuto neanche una Les Paul (se non una Epiphone di quelle scrause da 200euri). A 'sto punto, anche se il budget è basso, ho pensato di provare a colmare la lacuna prendendo una chitarra appartenente ad una di queste due categorie, naturalmente pescando tra quelle che rientrano nel budget che avrò a disposizione (quindi niente custom shop e affini) ed aprendomi anche a modelli non Fender (MJT, Nash etc.) e non Gibson (Burny, Orville etc.). Girando un po' tra i modelli tra mercatinomusicale, negozi e annunci vari al momento ho ristretto la rosa ai modelli nel sondaggio e, in cuor mio, avrei già scelto ma...giusto per curiosità (e per raccogliere un po' di impressioni sulle chitarre che non ho ancora avuto modo di provare di persona) provate a rispondere al sondaggio e magari a lasciare qualche commento sui modelli che eventualmente conoscete/possedete😉
  6. A me sconosciute, intendo ovviamente... Ho realizzato qualche soldino da una vendita e pensavo di prendere una Les Paul; mi sono imbattuto per caso in un chitarrista che suonava una Les Paul Custom nera e mi è venuta voglia di custom nera. Ma il mondo Custom proprio non lo conosco, e prenderei una fregatura subito. Innanzitutto mi serve un pò di chiarezza sulle terminologie: con black beauty si intende un modello particolare, di anni specifici, o anche reissue o che altro? A ruota vorrei capire una Les Paul indicata semplicemente come "Custom" quanto dista in termini qualitativi da una indicata come "Custom - Custom Shop", visto che come prezzo non sembrano molto distanti. Poi se qualche illuminato riesce anche in due parole a descrivere cosa ha di diverso una custom dalle tradizionali in termini di suono sarebbe veramente il massimo. Chiedo troppo? Intanto mi metto in speranzoso ascolto
  7. guitarGlory

    Van Halen e il delay in front

    Stamattina, mentre giocavo con la nuova Alpha&Omega Classic che sto facendo (e che prima o poi vi farò vedere ), mi è venuta in mente una domanda de @il postino riguardo alla posizione del delay in front... senza la pretesa di voler essere un tutorial, ho registrato un paio di riff EVH solo per sentire come cambia il suono con e senza echo in front e quanto sia fondamentale per arrivare a un suono più "giusto" per certe cose. Nel mix le ripetizioni spariscono, e quello che si sente è una specie di alone - più simile a un reverb che a un delay - che arricchisce il suono principale e si fonde con esso, a differenza di quando si utilizza un delay post-gain, dove invece abbiamo ripetizioni precise e ben udibili non solo duranet le pause, ma anche mentre si suona. La catena è Chitarra - Boonar - Alpha&Omega - 4x12, quindi qui l'unica distorsione è quella dell'ampli e il boonar è messo appunto pre-distorsione... il settaggio del Boonar, rispetto a quando lo uso nel loop (o dopo dei pedali di gain, con ampli clean), è moooolto più basso, con ripetizioni più eteree e scure, per evitare che la distorsione impasti tutto. Buona visione P.S. Nelle pause del video (non durante le parti suonate) le ripetizioni si sentono molto più che dal vero, per via del microfono dell'iphone che tende a livellare i volumi dei suoni nelle pause.
  8. Il mio bassista avrebbe intenzione di vendere la sua Les Paul Studio "ebony" (del 1990, lui dice,) e mi ha chiesto se gli do' una mano a valutarla correttamente (sinceramente se avessi qualche soldo da parte un pensierino ce lo farei pure io, ma così non è...): secondo voi? Ah, la chitarra è autografata col pennarello dorato sul retro da Andy Summers ...
  9. Cerco di farvela breve, vengo da anni di Fender (Strato e Jazzmaster) ma qualche mese è scattata la fissazione Les Paul, aumentata dalla possibilità di provare spesso una Custom del '92 dell'altro chitarrista che suona con me, (che monta quindi 490R e 498T). Ieri sono riuscito a provare una Les Paul Traditional con i miei pedali e il mio ampli, un Fender Bassman '59 LTD. La chitarra mi piace molto, il peso non mi ha dato fastidio, tutto ok col manico, e considerato il budget a disposizione la ritengo una buona soluzione. Tutto ok come sustain e sui distorti, trovo i volumi e le differenze timbriche ben calibrate nelle 3 posizioni con i classici 57 e 57+. C'è solo una cosa che mi lascia perplesso, e che ricordo di averlo pensato anche provando un'altra Traditional in un negozio qualche tempo fa, sempre su un ampli Fender (in quel caso un Blues deluxe credo), ovvero la resa sui suoni puliti in particolare del pickup al manico. A differenza delle mie Fender (ovviamente), ma anche della Custom di cui sopra, anche con ampli pulito e pedali spenti, appena vado a plettrare in modo più deciso sento che l'ampli si sporca, in un modo non piacevolissimo. Ovvio, una LP con humbucker... maggiore output ecc... però se attacco la Custom questa frizzanteria non c'è più, la trovo più gestibile e rotonda sui puliti e soprattutto con il pickup al manico, cosa che la rende più versatile e completa per i miei utilizzi. I 25 anni di carriera della Custom hanno reso i pickup più gentili? Può essere un problema di vibrazioni degli ampli Fender tweed con cassa leggerina e aperta? O è tutto normale e con gli humbucker ci può stare?
  10. guitarGlory

    Il Custom Shop Gibson chiude...

    ... e ho capito perché: cazz, li avrei licenziati tutti pure io
  11. Buongiorno a tutti! Non so ancora bene se ho avuto la botta di culo della vita, e avevo pensato di tenerla un pochino "nascosta"... però non resisto, anche perché qui dentro ci sono persone che ne sanno più di me di Les Paul originali! Premetto che non ho ancora avuto modo di aprirla né di metterci le mani, probabilmente andrò a ritirarla il prox finesettimana, ma di fatto è mia perché l'ho già acquistata. L'ha trovata un'amica di mia mamma, a casa di uno zio scomparso da poco e mi ha mandato le foto così come l'ha trovata, perché lei non sa nulla di chitarre... per il momento, oltre alle foto, so solo che il seriale è parzialmente cancellato e si leggono solo le ultime due cifre (46), che non ha la custodia ed era appoggiata a un muro in soffitta. Da quello che mi ha detto al telefono, le foto falsano abbastanza i colori, soprattutto delle plastiche e del "bordino" (come lei chiama il binding ). Sinceramente vivo in un misto di eccitazione e timore...
  12. Ciao gentaglia! Periodo complicato per il portafoglio, ma chiaramente la GAS non si ferma. Ho scambiato da poco con un ammmericano questa PRS Stripped '58, e devo dire che mi ci trovo parecchioo - ha tutto quello che vorrei come suonabilità da una Les Paul, tanto che ho messo in vendita qui in Germania la mia Gibson Standard (sigh ). Morale della favola, vorrei metterci qualche pickup da vera Les Paul. Quelli montati dalla PRS - i 57/08 - mi piacciono abbatsanza, meno output dei Dragon che ho nella mia Custom 22 (e ci va poco) ma vorrei arrivare ai classici suoni Les Paul. Suggerimenti? Avrei trovato un paio di Seymour Duncan Antiquity usati per 220€, alternative? Suggerimenti? =)
  13. Holas fanciulli, girovagando sul web dopo un concerto stoner in quel di Monaco (di cui una buona metà passata a vomitare per i suoni di chitarra degli headliner, gli ottimi Truckfighters - Mesa Lone Star, SG usata SOLO sul pcikup al manico, suono clean\crunch così ingolfato di basse che più non si può... ) mi sono imbattuto in un paio di annunci interessanti per quanto riguarda le Gibson "storiche". Qualcuno ha esperienza di suddette R8/R9 et similia? Giusto per farsi un'idea, sono ben distante da un acquisto al momento, ma vorrei capire effettivamente di che si sta parlando. Grazie in anticipo!
  14. Buon lunedì a tutti Ieri, complice il caldo, la serata di sabato (che mi ha ricordato che non ho più 20 anni... ma neanche 30 ), una piuttosto pallosa finale di Wimbledon (della serie "che fine ha fatto la volee on the grass?"), mi sono deciso a sacrificare un po' di mute di corde sull'altare della sperimentazione:volevo toccare con mano le differenze tra montaggio standard (con tailpiece alto o a battuta) e top-wrap sulle Les Paul, non tanto - o non solo - dal punto di vista della suonabilità, quanto da quello dell'influenza del montaggio sul suono. La differenza sul feeling che danno i due tipi di montaggio la conoscevo bene, avendolo usato spesso in passato, e penso sia nota a tutti, ma un riepilogo potrebbe essere utile. Detta in due parole: - montaggio standard, con tailpiece il più basso possibile = maggior pressione sulle sellette delle corde, quindi corde più rigide, vibrazione più regolare (meno frustamenti), bending più duri; nella foto qui sotto si può anche notare come la forte pressione delle corde abbia provocato il collasso del ponte, che ha iniziato a curvarsi verso il basso al centro (questo è male, perché una volta collassato il ponte non rispetta più il radius della tastiera), e vi assicuro che me ne capitano veramente tante di LP con questo problema, spesso anche molto più accentuato. - montaggio wrap = tutto il contrario, quindi corde più morbide, soprattutto sui bending, e un feeling più loosy sulla plettrata. Come via di mezzo, con il montaggio standard, grazie alla regolazione in altezza del tailpiece, sia ha la possibilità di sperimentare con l'angolo tra ponte e tailpiece stesso: riguardo a questo, in particolare, avevo sempre saputo che la miglior regolazione in altezza del tailpiece, una volta trovata l'action ideale con il ponte, fosse quella che consente a tutte le corde di non avere ostacoli tra il tailpiece e la selletta, evitando quindi il contatto indesiderato tra la corda e il bordo del ponte nel suo tragitto verso il tailpiece... il che molte volte, però, costringe ad alzare il tailpiece di parecchio, specialmente con il Nashville che è più largo dell'ABR-1. Più di recente ho scoperto che altri liutai, anche molto stimati come Dan Erlewine, danno come indicazione che l'angolo ideale che la corda deve fare tra selletta e tailpiece sia invece lo stesso che fanno le corde al capotasto, nel loro viaggio verso le meccaniche... quindi tailpiece piuttosto alto, come si può vedere in foto. Il discorso ovviamente è a grandi linee, visto che gli angoli in gioco dipendono da vari fattori, non costanti tra tutta la produzione dagli anni '50 ad oggi: l'angolo di innesto del manico, il carving del top, l'assestamento del manico all'uscita dal corpo tra il quindicesimo e il diciassettesimo tasto, dopo alcuni anni sotto tensione... guardate ad esempio quanto è già basso l'ABR-1 su questa (su molte burst originali è così, per via dell'angolo di innesto e dell'assestamento del manico). Ma veniamo allo scopo degli esperimenti. Il montaggio top-wrap, o top-wrapping, o wraparound, mutuato dalle prime Les Paul senza ABR-1, porta all'estremo il concetto di "alzare il tailpiece" e, a detta di alcuni, permettendo di abbassare del tutto il tailpiece stesso, consentirebbe anche una miglior trasmissione delle vibrazioni al corpo della chitarra, migliorandone il sustain e la risonanza. Inoltre, poiché con il wraparound la corda è fisicamente più lunga, anche la morbidezza sui bending (e non la tensione, che da un punto di vista fisico NON cambia, se l'intonazione è la stessa) diventa maggiore rispetto ad alzare semplicemente il tailpiece. Detto che a me il feeling dell'angolo meno pronunciato piace assai perché ci suono più comodo (per fare un esempio spicciolo, se monti delle 011 è come avere delle 010 a livello di facilità nel suonare), volevo capire quanto effettivamente i vari tipi di montaggio influissero sul suono, facendo delle prove il più possibile ravvicinate, e i risultati sono stati... "strani"! In generale, il suono cambia, e cambia molto! Più angolo c'è sulla selletta, più il suono acquista velocità nell'attacco, definizione e brillantezza; per contro, minore è l'angolazione, più il suono risulta arioso sui bassi, morbido sull'attacco e più ricco sulle medie. E questo si può verificare semplicemente anche solo alzando molto il tailpiece. Ma oltre a questo, a parità di angolo (misurata per pignoleria ) c'è anche una bella differenza tra il semplice alzare il tailpiece e il wraparound con il tailpiece a battuta: sicuramente il sustain è migliore nel secondo, e anche il suono ha decisamente più bassi, o almeno sono bassi più belli e caldi, non gommosi come col tailpiece alto. Va inoltre considerato che, vista la facilità MOLTO maggiore che si ha suonando col wrap, si possono montare corde più grosse senza per questo dover affaticare la mano e senza pericolo che il ponte collassi, con tutti i vantaggi connessi alla scalatura più robusta... io non l'ho ancora fatto sulle mie, ma l'ho fatto sulla chitarra di un amico oggetto della prova di ieri, e devo dire che la cosa mi stuzzica non poco. E arriviamo alla fatidica domanda: "Quindi... meglio o peggio?" Risposta: "Boh?" :sorrisone: La verità è che la risposta migliore sarebbe: "Dipende..." Dipende dalla chitarra, per essere precisi. Ieri infatti ne avevo quattro a disposizione: due mie (Nicky e la Burst Build) e due di amici a cui dovevo fare alcuni lavori con pups ed elettroniche varie (una Standard del 2001 e una R8 del 2014), e su tutte ho fatto le stesse prove. Il risultato è che su due di esse ho preferito decisamente il top-wrap, che le ha arricchite in modo piacevole sulle basse e ne ha aumentato l'ariosità: sono la R8 2014 e la Burst Build, che col wraparound sono diventate proprio due chitarre diverse, migliori sotto ogni punto di vista, sia come suonabilità, sia come suono, e questo non solo attaccate a un ampli, ma anche da spente "in acustico"... la differenza è così evidente che se n'è accorta anche mia moglie, tanto per capirci La Standard del 2001, invece, col wrap diventava un po' troppo "molle": in questo caso ho preferito alzare il tailpiece di circa 4 mm, quel tanto che basta a non far toccare i due MI sull'angolo del ponte ed evitare che la pressione delle corde pieghi ulteriormente il povero Nashville già un pochino collassato; e comunque in questo modo ha un suono più equilibrato e un attacco meno dentale rispetto a prima, quando aveva il tailpiece a battuta sul corpo. Nicky è quella che mi ha messo più in difficoltà: suona talmente bene in entrambi i modi (pur con delle differenze in linea con quanto detto sopra), ed è talmente comoda da suonare, anche col montaggio standard e il tailpiece a battuta, che non so ancora come finirà... Qualche conclusione Ovviamente di conclusioni non si può parlare, o al massimo, se proprio devo trovarne una, è che OGNI CHITARRA FA STORIA A SE'. Però l'esperimento è stato comunque molto utile, perché pur nelle differenze tra gli strumenti, il comportamento dei vari tipi di montaggio rimane simile: ognuno può accentuare o limare certe caratteristiche intrinseche dello strumento, quindi ad esempio una LP piuttosto bright e con molto attacco beneficerà senza dubbio del top-wrapping, mentre per una tendenzialmente scura e con poco attacco meglio il montaggio standard e il maggior angolo possibile al ponte. Il tutto, sempre e ovviamente, va poi sottoposto al gusto personale: alle differenze sonore, infatti, corrisponde una differenza anche maggiore nella suonabilità, ed è proprio questa che può fare la differenza più importante al fine della scelta, essendo la caratteristica più personale. Questo messaggio è stato promosso ad articolo
  15. guitarGlory

    Aging plastichine: DO IT YOURSELF!

    Facciamo una premessa: questo è un thread di fetish estremo, che niente ha a che vedere col suono e con la musica... si prega di mettere a letto i bambini prima di leggere Qualche giorno fa ho fatto un acquisto che meditavo da un po': non mi sono mai andate giù le plastiche troppo nuove di Nicky, che sono l'unica cosa che la distingue visivamente dall'originale (a parte il seriale sul retro, ovviamente). Dopo una serie di whatsappate con alcuni utenti del forum (i soliti noti ), decido di acquistare le ultime plastichine aged culattone per un upgrade: rings M69, switch-tip e pokerchip DMC, pickguard Dave Johnson, che si aggiungono ai tophats e ai tips delle meccaniche Uncle Lou che avevo già nel cassetto. L'idea era quella di mettere tutto su Nicky (tranne le meccaniche che sono già perfette) e traslare le parti originali di quest'ultima sulla LP Replica (che tra l'altro è sempre stata sprovvista di battipenna). Risultato: ho fatto tutto il contrario, o quasi È saltato fuori infatti che i fori delle viti dei rings DMC non combaciano con quelli TH (differenze minime, ma che ci sono) e che il posizionamento del battipenna lascia veramente troppo spazio tra il ring al ponte e il battipenna stesso... non è un atragedia, ma quello originale di Nicky incastra perfettamente, e mi dispiaceva rinunciare a quella perfezione. Così sulla LP Replica sono finiti i rings DMC e tutto il resto appena acquistato, più le meccaniche Uncle Lou, i tophats originali e lo switch-tip di Nicky... e, giusto per fare 31, anche una coppia di Stephen Design double-cream, per il momento senza covers (avrei delle bellissime cover DMC, ma qui mi piace anche il look "naked"). Ecco come si presenta la Replica dopo l'upgrade... so che non c'entra un cazz e che qui si parla di cose serie, ma perdonatemi l'OT: questi Stephen Design hanno sostituito senza rimpianti una coppia di PAF originali che c'erano montati prima... suonano veramente da sturbo! Rings DMC e battipenna DJ Switch Ring DMC e tip TH Tips Uncle Lou Ma torniamo in topic: e 'mo che cazzo faccio con le plastiche di Nicky? Il mononeurone con tanto spazio nel cranio rimbalzava freneticamente a destra e manca, riflettendo tra sé e sé: "Ma chi cazzo saranno questi di DMC? Possibile che gli alieni siano scesi sulla terra per insegnare a Dave Johnson come fare l'aging del pickguard?" Insomma, riflettendoci un po' ti rendi conto che non c'è nessuna magia... se la forma e il materiale delle plastiche sono corretti, tutto il resto è fatto dai raggi UV, dagli ambienti saturi di nicotina, dal sudore, dai colpi di plettro, dalle regolazioni col cacciavite, dal musicista che struscia su certi punti dello strumento. Così, avendo anche sottomano dei pezzi aged molto ben fatti, oltre alle foto ad alta risoluzione di molte parti originali, mi sono deciso a provare questa... accelerazione del tempo. A scanso di equivoci, vi dico subito che mentre alcune cose sono facilmente rimediabili, per altre va usata estrema attenzione e cura perché una volta fatte non si torna più indietro. Gli strumenti usati per tutta l'operazione sono: - spugnetta abrasiva - carta vetrata grana 1000 - lime da capotasto di varie misure - alcool (di cui molto va ingurgitato durante la lavorazione) - cotone e cotton-fioc - lana d'acciaio 0000 - lucido da scarpe Kiwi brown - per completare la lucidatura a specchio di alcune parti, servirebbe un panno lucidante abrasivo a grana molto fine, che al momento non avevo... appena me lo procuro rifinirò ancora meglio alcuni dettagli. Iniziamo dal battipenna: quello delle TH ha forma, materiale e colore perfetti, solo che è nuovo nuovo, lucido, senza la minima imperfezione, e questo cozza con l'aging sobrio ma curato della chitarra. La prima cosa da fare è simulare mezzo secolo di plettrate e smussare delicatamente l'angolo in corrispondenza di dove cadrebbe il plettro suonando: bisogna decidere una porzione di battipenna e farlo più smussato al centro e meno ai lati... per questa operazione ho usato la spugnetta abrasiva, che piegandosi con la pressione permette di ottenere un risultato estremamente realistico. La seconda fase è carteggiare tutto il pickguard con la grana 1000 (la parte superiore e gli angoli), per poi passarci un batuffolo di cotone imbevuto di alcool... sembra strano, ma l'alcool agisce sulla plastica, permettendo al colore di aderire meglio. La terza fase è quella di coloritura: ho dato varie mani di Kiwi brown, lasciando ogni volta asciugare e togliendo le eccedenze, insistendo sulle aree che volevo ingiallire di più... qui la cosa fondamentale è avere dei riferimenti fotografici e avere bene in testa il risultato che si vuole ottenere! Attenzione perché il colore sembra non aderire, ogni volta che si porta via sembra di ritornare allo stato iniziale, ma non è così... ci vogliono molte mani di dai-la-cera e togli-la-cera, da bravi Karatè Kid. Io mi sono basato sulle foto della Nicky originale, quindi ho voluto dare un light-aging molto realistico e non eccessivo. La fase finale è quella della lucidatura con lana d'acciaio e un panno a grana ultra fine (che al momento non ho). Ah, una premessa generale sulle foto: purtroppo le foto sono state fatte in momenti e con luci molto diverse, quindi i colori... beh, dire che non sono realistici è ancora poco Poi sono passato ai rings dei pickup: qui la cosa che si nota di più è che gli angoli sono tutti troppo vivi, mentre gli M69 d'epoca sono molto più arrotondati e morbidi al tatto. Anche in questo caso il primo passaggio è con la spugna abrasiva... prima si smussano tutti gli angoli, ma va carteggiata anche tutta la superficie esterna dei rings per togliere il lucido. Poi si passa alle maniere forti: qualche colpo di lima ben assestato dà l'idea di un liutaio maldestro che ha regolato o rimontato i pickups... alcuni rings originali hanno delle tacche in corrispondenza delle corde (vedi l'aging DMC), ma io mi sono basato anche in questo caso sulle foto dell'originale Nicky, riproducendo una tacca più evidente in corrispondenza del Mi basso sul ring al ponte... per il resto sono andato a istinto. Una volta ottenuto il risultato desiderato, si rifinisce il tutto con la carta grana 1000 e si può passare il colore: qui basta una sola passata di Kiwi brown, e una volta asciutto si tolgono gli eccessi di colore con un panno e si rifinisce ulteriormente con lana d'acciaio 0000... l'ideale per i rings sarebbe avere anche una grana più sottile per lucidare meglio le parti lisce e togliere i segni della carta abrasiva, ma non avendola a disposizione anche per questi rimedierò alla prima occasione. Altro giro, altro regalo: lo switch-ring! Quello DMC aged è troppo bianco (in relazione alle altre parti di Nicky), quindi decido di montarlo sulla Replica e di lavorare anche l'originale: qui va fatta molta attenzione, perché le scritte vengono via facilmente!!! Il procedimento è lo stesso descritto sopra, ma evitando le grane grosse... ho fatto tutto con la lana d'acciaio, qualche colpo di lima e il colore, dati con estrema attenzione. La cancellazione parziale della scritta "Treble" è venuta esattamente come la volevo, identica a quella di molti rings d'epoca. Ho anche invecchiato il copritrussrod, togliendo un pochino di lucido e ingiallendo leggermente il bianco intorno... ormai avete capito come si fa e non sto a tediarvi con il procedimento Montare tutto, dopo una giornata di lavoro, è stato emozionante... il look ora è esattamente quello che avevo in testa: c'è coerenza tra legni, verniciatura, crackles e tutto il resto. Le parti nichelate infatti sono già leggermente aged, e comunque anche sull'originale di Charles Daughtry sono molto ben conservate... senza contare che sul nickel la patina del tempo fa il suo lavoro molto velocemente, quindi niente elettrolisi o fumi acidi, basta aspettare qualche mese Ecco una foto global e qualche altro particolare: E adesso... a voi! Fuori le lime!!!
  16. guitarGlory

    Gibson Les Paul CC#24 "Nicky"

    Tra 10 magnate, festeggiamenti a gogò e il fegato spappolato dai digestivi... vi presento Nicky! Poche parole, un video e tante foto porno. Dico solo una cosa: IMHO la Burst '59 definitiva! E' la "mia" chitarra, per suono, dinamica, estetica... e i pickups Stephen Design rendono eccezionale uno strumento che già nasceva over-the-top. Prima di acquistare questa da Mirko, ne ho provata un'altra in negozio a Forlì, e ci ho messo due minuti a decidere... è lei ad aver trovato me, non il contrario Un ringraziamento a Mirkuzzo per avermela presentata, e a Dan per averla recapitata sana e salva: il più bel regalo di Natale di sempre, paragonabile a un meraviglioso Jeeg Robot magnetico di quando avevo 6 anni Nel video ho utilizzato tutte e tre le posizioni del selettore pups, partendo con quello al manico, poi centrale e infine ponte; il setup è composto solo da chitarra - Bitch - delay nel loop... l'ampli come al solito è usato bello imballato, e tutte le sfumature dal clean al distorto pieno sono ottenute con i volumi della chitarra. A differenza del solito, il volume era alto perché mi ispirava troppo giocare coi feedback e con le oscillazioni del delay... perdonatemi se in qualche punto la telecamera dell'iphone clippa un po'. E qui le foto: giuro che non rendono la bellezza re il realismo dell'aging, ma io meglio di così non son capace
  17. C'è qualcuno che gentilemente mi aiuta a capire come funziona questo wiring? Mi sembra un misto fra il 50 e il modern, ma ha la caratteristica che con il pot del volume completamente chiuso resta del volume (solo gli alti) che vanno scemando solo chiudendo il pot del tono; insomma è come se i pot del volume e del tono controllassero due range separati di frequenze. Questo wiring si trova sulla Les Paul Studio che ho preso qualche tempo fa qui da Brillantina; e ha un timbro molto aperto e squillante che non mi dispiace affatto. Però vorrei capirci di più. Perdonate la schifezza fatta con Paint :facepalm: !
  18. guitarGlory

    Les Paul TH pilot run

    Maledetto raduno... si torna a casa sempre con attacchi di GAS compulsiva e furiosa In particolare la mia personale GAS è stata scatenata da una certa LP tutta sgarrupata, ma dal suono e dal feeling fantastico: la TH CC Nicky, gentilmente messa a disposizione da Mirko. Non passa molto tempo e whatsappando del più e del meno salta fuori che Mirko, a proposito di True Historic, ha pure una delle cosiddette "pilot run", conosciute anche come "transitional"... la notizia arriva corredata dalle seguenti foto calboniane, di rara qualità: Per chi non lo sapesse, le "pilot run" sono delle chitarre di pre-produzione con già tutte le specs (legni, hardware, elettronica, particolari costruttivi ecc) della serie che uscirà di lì a poco, con tiratura assai limitata (di solito intorno ai 25 esemplari). Alcune particolarità: - pur avendo seriale tipico della serie precedente, il numero di serie è solitamente altissimo nelle pilot run, e anche questa non fa eccezione; - la sigla non corrisponde alle specs reali della chitarra... in questo caso ad esempio è marcata R8, pur avendo tutte le caratteristiche di una 59 come shaping del body, del top e del manico. In pratica questa è una TH 59, corretta in tutto tranne nelle plastichine (le chiavette delle meccaniche e il binding sono corretti, mentre pickup rings, battipenna, ring del selettore ecc no)... poi su ci sono anche un paio di cover pickups superculattone, che per pura ignoranza io non so apprezzare come meriterebbero... dico solo che sono belle (Mirkuzzo, correggimi pure se ho scritto qualcosa di impreciso) Insomma, tocca fare un viaggetto a Milano... tanto mia moglie, poverina, è già un po' che me lo chiede e io subdolamente ne approfitto: "Amoooooreeee... ok, ho deciso, se vuoi andiamo all'Expò!" Quindi via, si parte! E nella calura di un sabato milanese, avviene la consegna (peccato solo per il poco tempo passato insieme a Elia e Mirko): le foto che seguono sono state scattate direttamente sul letto della camera d'albergo In loco purtroppo non ho la possibilità di attaccarla da nessuna parte (a stento ho resistito dal moddare la TV dell'albergo per trasformarla in una macchina hi-gain!), ma la qualità che avevo riscontrato in Nicky al raduno è tutta lì: costruzione ineccepibile, legni belli (il top non è fiammatissimo, ma va bene così, è molto Pagey come look dal vivo; in compenso la tastiera è in un bellissimo palissandro figurato, quasi bicolore), con un feelin e una suonabilità eccezionali... nonostante il manico generoso sembra di non aver mai suonato altro, e soprattutto non si desidera suonare altro! Il sustain da spenta, su tutte le corde e in tutte le posizioni, è tra i migliori mai sentiti su una LP. Si torna a casa, dopo una massacrante giornata passata sotto il sole all'Expo, con tanto di zavorra (ma una delle zavorre più piacevoli del mondo ) sulle spalle! Qualche altra foto casalinga, fatta ieri pomeriggio al sole calante e finalmente con una macchinetta decente, e infine... video! Per il momento, non esprimo giudizi sul suono amplificato... un'idea me la sono fatta, anche confrontandola con le altre LP che ho a casa, ma rimandiamo le mie impressioni ai commenti, per non influenzare l'ascolto libero e incondizionato.
  19. guitarGlory

    Nuova bimba... GUITAR PORN INSIDE!

    Qualche fotina per presentarvi l'ultima arrivata... devo ringraziare Pino per aver istigato la fuga di eurini dal mio portafoglio Foto grandi aggiornate (incredibile, ci sono riuscito!!!)
  20. guitarGlory

    Les Paul QUIZZZZ

    Stanattina avrei dovuto finire un ampli... però non c'ho voglia, quindi mi sono messo a ottimizzare le valvole sulla mia Bitch (finora non l'avevo mai fatto seriamente, come il bravo calzolaio con le scarpe rotte!) e ho registrato questa clip. Ho usato per una volta la telecamera frontale del cell e, quando l'ho messo sul tubo, è venuto fuori tutto nero, ma l'audio si sente. Così, complice il quiz di Nick della scorsa settimana, mi è venuta l'idea di sfruttare il video venuto male invece di provare a ricaricarlo subito In questi giorni a casa ho 6 LP, di cui solo tre mie (la Custom ancora per poco), le altre di amici... mi sto facendo una cultura : - la mia Burst build coi PAF '59 - Custom del '92, con repliche PAF I-Spira avvolti su mie specs - R9 2014 con pickups di serie - R8 2004 con pickups Wizz - Classic 2006 con pickup fatti da me - R7 del 2013 Tutte le chitarre montano corde 010 in buono stato e sono accordate mezzo tono sotto; l'ampli è la Bitch, ingresso Plexi, con un pizzico di slapback nel loop, cassa 4x12 con due Greenback e due V30... nella sezione centrale (si sentono i click dello switch) boosto con Klone MNK, il resto delle sfumature e il clean sono ottenuti solo coi controlli di volume della chitarra e switchando i pickup nelle tre posizioni. CHI INDOVINA?
  21. guitarGlory

    Alex Britti - Hendrix mini tribute

    Carino http://video.repubblica.it/rubriche/webnotte/webnotte-alex-britti-e-mark-hanna-tributo-a-jimi-hendrix/196522/195538
  22. Secondo voi che pick up monta la les paul in questo video? p90? chi li fa così che vanno precisi nello scasso hb e hanno un aspetto così bello grezzo?
  23. ciubo

    Peter Green mod...

    ... finendo di assemblare la mia ultima chitarra, al montaggio dei pickups mi è capitato di incappare in un problema che poi ho scoperto per qualcuno invece essere un effetto caratteristico: qualcuno ne sa qualcosa e me ne può parlare? Perché ho già smontato i pickups e risistemato i magneti, ma il suono che avevo inizialmente sentito come "strano" per certi versi mi è anche piaciuto (su una similtele poi... ci stava)...
  24. guitarGlory

    Rock ideas

    Idea vecchia, registrazione nuova Volevo una ritmica moooollto rock , quindi Les Paul nella Superlead a cannone (mia moglie per un attimo ha pensato fosse un terremoto!), boostata dal Centaur; la cassa è la LAA Custom 4x12, di cui microfonato il Greenback con SM57. Per il solo, PRS Custom 22 nella Masotti M1, boostata sempre dal Centaur, per un suono più morbido e leggermente meno spigoloso. Delay/reverb aggiunti post-recording da Nuendo. La batteria è oscena, fatta con Addictive Drums, usando un solo sample: piattissima e tutta uguale, ma ci metterò le mani se mai decidessi di trasformare quest'idea in un pezzo compiuto... al momento lo considero un "appunto" musicale. Il basso è in realtà un'acustica con octaver ... non ho ancora la forza di prendere in mano il Jazz, quelle corde e il peso sulla spalla mi distruggerebbero
  25. Deimos

    Les Paul R8 vs Custom

    Sempre più mi trovo a mio agio con la Les Paul (R8) ma non ho mai provato per bene una Custom... Quali sono le differenze sostanziali tra le R8 (et similia) e le Custom? Grazie!
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