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Trovato 2 risultati

  1. Event Horizon

    Gibson Sg Special 2019

    Mi mancava una chitarra con scala Gibson e ponte fisso. Ero andato in negozio per prendere un Les Paul o una D'angelico. Poi ho visto questa, l'ho provata e me la son portata a casa. Non mi dilungo sulle specifiche, le trovate molto facilmente in rete. Come suonabilità mi ci trovo benissimo. Non ho mai avuto una SG e credo che sia la chitarra che fa per me a livello ergonomico. Ha un manico generoso, ma suonabilissimo anche per me che ho le mani piccole. Il Wraparound mi dà una bella sensazione, mi piace. Come suono è un cane arrabbiato. Al manico è definita e cicciona, al ponte ringhia e ha un attacco esplosivo. Per la prima volta in vita mia mi sto trovando a usare i potenziometri dei toni (!) per ottenere varie sfumature.Chiudendo il tono non si scurisce (se non si chiude tutto, ovvio), ma si addolcisce il suono e si leviga l'attacco. Figo. Che dire, provatela! Se mi gira posto qualche sample, ma non prima di settimana prossima (ho un provino, devo imparare un botto di pezzi e sono nella merda!).
  2. Buon lunedì a tutti Ieri, complice il caldo, la serata di sabato (che mi ha ricordato che non ho più 20 anni... ma neanche 30 ), una piuttosto pallosa finale di Wimbledon (della serie "che fine ha fatto la volee on the grass?"), mi sono deciso a sacrificare un po' di mute di corde sull'altare della sperimentazione:volevo toccare con mano le differenze tra montaggio standard (con tailpiece alto o a battuta) e top-wrap sulle Les Paul, non tanto - o non solo - dal punto di vista della suonabilità, quanto da quello dell'influenza del montaggio sul suono. La differenza sul feeling che danno i due tipi di montaggio la conoscevo bene, avendolo usato spesso in passato, e penso sia nota a tutti, ma un riepilogo potrebbe essere utile. Detta in due parole: - montaggio standard, con tailpiece il più basso possibile = maggior pressione sulle sellette delle corde, quindi corde più rigide, vibrazione più regolare (meno frustamenti), bending più duri; nella foto qui sotto si può anche notare come la forte pressione delle corde abbia provocato il collasso del ponte, che ha iniziato a curvarsi verso il basso al centro (questo è male, perché una volta collassato il ponte non rispetta più il radius della tastiera), e vi assicuro che me ne capitano veramente tante di LP con questo problema, spesso anche molto più accentuato. - montaggio wrap = tutto il contrario, quindi corde più morbide, soprattutto sui bending, e un feeling più loosy sulla plettrata. Come via di mezzo, con il montaggio standard, grazie alla regolazione in altezza del tailpiece, sia ha la possibilità di sperimentare con l'angolo tra ponte e tailpiece stesso: riguardo a questo, in particolare, avevo sempre saputo che la miglior regolazione in altezza del tailpiece, una volta trovata l'action ideale con il ponte, fosse quella che consente a tutte le corde di non avere ostacoli tra il tailpiece e la selletta, evitando quindi il contatto indesiderato tra la corda e il bordo del ponte nel suo tragitto verso il tailpiece... il che molte volte, però, costringe ad alzare il tailpiece di parecchio, specialmente con il Nashville che è più largo dell'ABR-1. Più di recente ho scoperto che altri liutai, anche molto stimati come Dan Erlewine, danno come indicazione che l'angolo ideale che la corda deve fare tra selletta e tailpiece sia invece lo stesso che fanno le corde al capotasto, nel loro viaggio verso le meccaniche... quindi tailpiece piuttosto alto, come si può vedere in foto. Il discorso ovviamente è a grandi linee, visto che gli angoli in gioco dipendono da vari fattori, non costanti tra tutta la produzione dagli anni '50 ad oggi: l'angolo di innesto del manico, il carving del top, l'assestamento del manico all'uscita dal corpo tra il quindicesimo e il diciassettesimo tasto, dopo alcuni anni sotto tensione... guardate ad esempio quanto è già basso l'ABR-1 su questa (su molte burst originali è così, per via dell'angolo di innesto e dell'assestamento del manico). Ma veniamo allo scopo degli esperimenti. Il montaggio top-wrap, o top-wrapping, o wraparound, mutuato dalle prime Les Paul senza ABR-1, porta all'estremo il concetto di "alzare il tailpiece" e, a detta di alcuni, permettendo di abbassare del tutto il tailpiece stesso, consentirebbe anche una miglior trasmissione delle vibrazioni al corpo della chitarra, migliorandone il sustain e la risonanza. Inoltre, poiché con il wraparound la corda è fisicamente più lunga, anche la morbidezza sui bending (e non la tensione, che da un punto di vista fisico NON cambia, se l'intonazione è la stessa) diventa maggiore rispetto ad alzare semplicemente il tailpiece. Detto che a me il feeling dell'angolo meno pronunciato piace assai perché ci suono più comodo (per fare un esempio spicciolo, se monti delle 011 è come avere delle 010 a livello di facilità nel suonare), volevo capire quanto effettivamente i vari tipi di montaggio influissero sul suono, facendo delle prove il più possibile ravvicinate, e i risultati sono stati... "strani"! In generale, il suono cambia, e cambia molto! Più angolo c'è sulla selletta, più il suono acquista velocità nell'attacco, definizione e brillantezza; per contro, minore è l'angolazione, più il suono risulta arioso sui bassi, morbido sull'attacco e più ricco sulle medie. E questo si può verificare semplicemente anche solo alzando molto il tailpiece. Ma oltre a questo, a parità di angolo (misurata per pignoleria ) c'è anche una bella differenza tra il semplice alzare il tailpiece e il wraparound con il tailpiece a battuta: sicuramente il sustain è migliore nel secondo, e anche il suono ha decisamente più bassi, o almeno sono bassi più belli e caldi, non gommosi come col tailpiece alto. Va inoltre considerato che, vista la facilità MOLTO maggiore che si ha suonando col wrap, si possono montare corde più grosse senza per questo dover affaticare la mano e senza pericolo che il ponte collassi, con tutti i vantaggi connessi alla scalatura più robusta... io non l'ho ancora fatto sulle mie, ma l'ho fatto sulla chitarra di un amico oggetto della prova di ieri, e devo dire che la cosa mi stuzzica non poco. E arriviamo alla fatidica domanda: "Quindi... meglio o peggio?" Risposta: "Boh?" :sorrisone: La verità è che la risposta migliore sarebbe: "Dipende..." Dipende dalla chitarra, per essere precisi. Ieri infatti ne avevo quattro a disposizione: due mie (Nicky e la Burst Build) e due di amici a cui dovevo fare alcuni lavori con pups ed elettroniche varie (una Standard del 2001 e una R8 del 2014), e su tutte ho fatto le stesse prove. Il risultato è che su due di esse ho preferito decisamente il top-wrap, che le ha arricchite in modo piacevole sulle basse e ne ha aumentato l'ariosità: sono la R8 2014 e la Burst Build, che col wraparound sono diventate proprio due chitarre diverse, migliori sotto ogni punto di vista, sia come suonabilità, sia come suono, e questo non solo attaccate a un ampli, ma anche da spente "in acustico"... la differenza è così evidente che se n'è accorta anche mia moglie, tanto per capirci La Standard del 2001, invece, col wrap diventava un po' troppo "molle": in questo caso ho preferito alzare il tailpiece di circa 4 mm, quel tanto che basta a non far toccare i due MI sull'angolo del ponte ed evitare che la pressione delle corde pieghi ulteriormente il povero Nashville già un pochino collassato; e comunque in questo modo ha un suono più equilibrato e un attacco meno dentale rispetto a prima, quando aveva il tailpiece a battuta sul corpo. Nicky è quella che mi ha messo più in difficoltà: suona talmente bene in entrambi i modi (pur con delle differenze in linea con quanto detto sopra), ed è talmente comoda da suonare, anche col montaggio standard e il tailpiece a battuta, che non so ancora come finirà... Qualche conclusione Ovviamente di conclusioni non si può parlare, o al massimo, se proprio devo trovarne una, è che OGNI CHITARRA FA STORIA A SE'. Però l'esperimento è stato comunque molto utile, perché pur nelle differenze tra gli strumenti, il comportamento dei vari tipi di montaggio rimane simile: ognuno può accentuare o limare certe caratteristiche intrinseche dello strumento, quindi ad esempio una LP piuttosto bright e con molto attacco beneficerà senza dubbio del top-wrapping, mentre per una tendenzialmente scura e con poco attacco meglio il montaggio standard e il maggior angolo possibile al ponte. Il tutto, sempre e ovviamente, va poi sottoposto al gusto personale: alle differenze sonore, infatti, corrisponde una differenza anche maggiore nella suonabilità, ed è proprio questa che può fare la differenza più importante al fine della scelta, essendo la caratteristica più personale. Questo messaggio è stato promosso ad articolo
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