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Guest eujil10

Come approcciarsi a nuovi generi?

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Guest eujil10

Partiamo dal presupposto che da anni sono un fedele utilizzatore di pentatonica;spesso metto una base blues e ci strimpello sopra.

Fin quì nessun problema.

Quando decido di cazzeggiare su una base diversa (funky,jazz,fusion,shred ecc) inizio ad avere problemi;la pentatonica,naturalmente,non diventa il miglior approccio da utilizzare!

E' possibile analizzare e suddividere i generi in base a scale?

Mi spiego meglio,è possibile considerare migliore per il funky una determinata scala,per il jazz un'altra,per la fusion un'altra ancora,così come per il blues spesso si predilige la pentatonica/pentatonica blues?

Grazie!

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Si ci sono diverse scale. Nella musica tamarra/neoclassica si utilizzano le minori armoniche (o melodiche? boh). Nella musica rock/blues si usano le scale maggiori oltre alla pentatonica/blues.

Diciamo che se vai nella jazz/fusion devi saperti muovere tra tutte le scale esistenti ed essere molto ferrato in armonia modale. Altrimenti non si va da nessuna parte. Pure le scale diminuite e semi-diminuite vengono usate moltonel jazz. Ripeto, devi essere bravo in armonia, mentre nel rock blues uno con un buon orecchio se la cava, nel jazz DEVI studiare per forza.

Spero di non aver scritto stronzate.

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Ogni genere secondo me è un piccolo linguaggio a sè e pertanto si tende ad utilizzare prevalentemente certe scale o fraseggi(soprattutto quest'ultimi!); il blues è il caso più clamoroso che mi viene in mente e di conseguenza mi viene in mente una scala famossissima....ma ora non mi viene il nome :TRsorrisone:

Detto questo, il bello arriva proprio qui: come strumentisti e appassionati di blues, ad esempio, facciamo il pieno di pentatonica ma perchè non arricchire il frasegguio ad esempio coi modi oppure, cosa più semplice, aggiungere frasi suonando le triadi.

In sostanza, imho, per studiare un genere ci vuole un apoprofondimento sulle frasi e poi sperimentare e aggiungere cose piano piano. Personalmente dopo la pentatonica mi sono buttato su triadi e arpeggi e poi i modi. Per me puoi suonare tutto con la pentatonica ma il fatto che hai difficoltà testimonia che, sebbene sia un scala moooolto musicale, a volte è difficile esprimersi usandola come unica soluzione. Ti consiglio di studiare bene le triadi e poi iniziare con qualche altra scala: coi modi della scala maggiore fai tutto; anche le minori son belle ma senza una conoscenza degli accordi non ti saranno utili. Studia le triadi....ti si aprirà un mondo. non so se ho risposto e sono stato chiaro

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Guest eujil10

Si ci sono diverse scale. Nella musica tamarra/neoclassica si utilizzano le minori armoniche (o melodiche? boh). Nella musica rock/blues si usano le scale maggiori oltre alla pentatonica/blues.

Diciamo che se vai nella jazz/fusion devi saperti muovere tra tutte le scale esistenti ed essere molto ferrato in armonia modale. Altrimenti non si va da nessuna parte. Pure le scale diminuite e semi-diminuite vengono usate moltonel jazz. Ripeto, devi essere bravo in armonia, mentre nel rock blues uno con un buon orecchio se la cava, nel jazz DEVI studiare per forza.

Spero di non aver scritto stronzate.

Più o meno è la stessa idea che mi sono fatto fino ad ora.

I territori jazz/fusion infatti sono quelli che mi preoccupano maggiormente :rolleyes:

Io vado a cazzo indipendentemente dal genere :TRsorrisone: :TRsorrisone:

Siamo in due! :TRsorrisone:

Ogni genere secondo me è un piccolo linguaggio a sè e pertanto si tende ad utilizzare prevalentemente certe scale o fraseggi(soprattutto quest'ultimi!); il blues è il caso più clamoroso che mi viene in mente e di conseguenza mi viene in mente una scala famossissima....ma ora non mi viene il nome :TRsorrisone:

Detto questo, il bello arriva proprio qui: come strumentisti e appassionati di blues, ad esempio, facciamo il pieno di pentatonica ma perchè non arricchire il frasegguio ad esempio coi modi oppure, cosa più semplice, aggiungere frasi suonando le triadi.

In sostanza, imho, per studiare un genere ci vuole un apoprofondimento sulle frasi e poi sperimentare e aggiungere cose piano piano. Personalmente dopo la pentatonica mi sono buttato su triadi e arpeggi e poi i modi. Per me puoi suonare tutto con la pentatonica ma il fatto che hai difficoltà testimonia che, sebbene sia un scala moooolto musicale, a volte è difficile esprimersi usandola come unica soluzione. Ti consiglio di studiare bene le triadi e poi iniziare con qualche altra scala: coi modi della scala maggiore fai tutto; anche le minori son belle ma senza una conoscenza degli accordi non ti saranno utili. Studia le triadi....ti si aprirà un mondo. non so se ho risposto e sono stato chiaro

mmm...molto interessante,analisi abbastanza lucida!

Sai darmi per caso qualche dritta sulle triadi?Qualche sito di riferimento o simili?

Mentre sulle modali si trova diversa roba sul web (tempo fa studiai qualcosa e ricordo ancora abbastanza),sulle triadi quel pò che si trova è abbastanza confusionario,ed infatti non ho mai capito più di tanto sull'argomento <_<

Grazie ;)

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Guest Bru

Io non so manco cosa siano le triadi e sono l'ignoranza in persona.

La mia base è totalmente la pentatonica, MA, c'è un MA.

Spesso mi son trovato negli ultimi periodi a fraseggiare su cose un po' funky, Reggae, e jazzy.

Beh, io credo che grazie a tutto l'ascolto che ho accumulato in testa, tante cose sono uscite (provandoci ovviamente) senza sapere esattamente cosa stessi facendo.

Istinto + testa, e non direi orecchio.

Mi è tornato alla mente quello che più volte mi ero sentito dire: ascolta, prima di tutto.

Quindi, partendo sempre dalle pentatoniche, aggiungo una nota qui e una nota là, avvertendo ad orecchio quanto posso spostarmi.

Altra cosa: fraseggiare con le note dell'accordo.

vabbuò, il mio consiglio non ha nulla di didattico musicale.

Forse, a mangiar tanta musica, si finisce pure per cacarla.

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Guest eujil10

Io non so manco cosa siano le triadi e sono l'ignoranza in persona.

La mia base è totalmente la pentatonica, MA, c'è un MA.

Spesso mi son trovato negli ultimi periodi a fraseggiare su cose un po' funky, Reggae, e jazzy.

Beh, io credo che grazie a tutto l'ascolto che ho accumulato in testa, tante cose sono uscite (provandoci ovviamente) senza sapere esattamente cosa stessi facendo.

Istinto + testa, e non direi orecchio.

Mi è tornato alla mente quello che più volte mi ero sentito dire: ascolta, prima di tutto.

Quindi, partendo sempre dalle pentatoniche, aggiungo una nota qui e una nota là, avvertendo ad orecchio quanto posso spostarmi.

Altra cosa: fraseggiare con le note dell'accordo.

vabbuò, il mio consiglio non ha nulla di didattico musicale.

Forse, a mangiar tanta musica, si finisce pure per cacarla.

Ma sai che in fondo in fondo il tuo punto di vista non lo vedo molto sbagliato?

Ok studiare (almeno provarci) ma ascoltare tanta roba sicuramente aiuta.Io ancora non riesco a collegare bene cervello e mani (e detto così sembra quasi che mi stia dando del deficiente :TRsorrisone: ) ma il tuo approccio,se i risultati ti soddisfano,indica una gran bella comprensione dello strumento,e fidati che non è poco!

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Guest Bru

Ma sai che in fondo in fondo il tuo punto di vista non lo vedo molto sbagliato?

Ok studiare (almeno provarci) ma ascoltare tanta roba sicuramente aiuta.Io ancora non riesco a collegare bene cervello e mani (e detto così sembra quasi che mi stia dando del deficiente :TRsorrisone: ) ma il tuo approccio,se i risultati ti soddisfano,indica una gran bella comprensione dello strumento,e fidati che non è poco!

Guarda, manco io lo collego. Poi, manco so che note faccio.

E' che, a un certo punto ti scatta pure un click. Se hai digerito la pentatonica, a istinto sai che suono può uscire spostando il dito di un tasto avanti o indietro.

Poi, il resto, è intenzione, che ti arriva appunto dall'aver mangiato tanta musica con la testa.

Su alcune jam jazzy, ovviamente con tutti i miei limiti, mi sono accorto che in testa avevo dei fraseggi di sassofono e questi, spessissimo, uscivano dalle note prese dagli accordi.

Se parti da un arpeggio le senti meglio.

Ovviamente, tutto questo è un paliativo che non va a sostituire lo studio.

Io, al momento, preferisco suonare, aggirando gli ostacoli, ma quanta incazzatura per i limiti che uno trova.

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molte delle scale esistenti, utilizzate nel jazz e nella fusion (prevalentemente) sono da dosare nel fraseggio.

se utilizzate come "spezie" assieme alla scala maggiore o alla pentatonica (per esempio) diventano scale vincenti.

è il caso della scala minore armonica, se utilizzata "troppo" potrebbe stancare a lungo andare, a meno che non si suoni su un accordo statico per ottenere un sound neoclassico.

cambia tutto invece se, una volta armonizzata, viene utilizzata per "verticalizzare" il fraseggio sfruttando le triadi.

l'esempio più pratico è il classico II V I, che potrebbe essere un Dm7 G7 CM7

si potrebbe improvvisare in questo modo (un esempio)

Dm7 eolio

G7 frigio dominante (scala minore armonica)

CM7 lidio

questo spunto ha un gusto più pop

quello che segue, invece, può avere uno spunto più fusioneggiante

Dm7 eolio

G7 mixo 6b (scala minore melodica)

CM7 lidio

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Guest Bru

molte delle scale esistenti, utilizzate nel jazz e nella fusion (prevalentemente) sono da dosare nel fraseggio.

se utilizzate come "spezie" assieme alla scala maggiore o alla pentatonica (per esempio) diventano scale vincenti.

è il caso della scala minore armonica, se utilizzata "troppo" potrebbe stancare a lungo andare, a meno che non si suoni su un accordo statico per ottenere un sound neoclassico.

cambia tutto invece se, una volta armonizzata, viene utilizzata per "verticalizzare" il fraseggio sfruttando le triadi.

l'esempio più pratico è il classico II V I, che potrebbe essere un Dm7 G7 CM7

si potrebbe improvvisare in questo modo (un esempio)

Dm7 eolio

G7 frigio dominante (scala minore armonica)

CM7 lidio

questo spunto ha un gusto più pop

quello che segue, invece, può avere uno spunto più fusioneggiante

Dm7 eolio

G7 mixo 6b (scala minore melodica)

CM7 lidio

:blink:

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vabbuò, il mio consiglio non ha nulla di didattico musicale.

ti sbagli!

il suggerimento che hai dato , di seguire le note dell'accordo,

vuol dire utilizzare gli arpeggi, che sono proprio delle scale che si muovo esclusivamente sui 4 gradi dell'accordo

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ti sbagli!

il suggerimento che hai dato , di seguire le note dell'accordo,

vuol dire utilizzare gli arpeggi, che sono proprio delle scale che si muovo esclusivamente sui 4 gradi dell'accordo

quoto, si impara ad improvvisare su progressioni di accordi che è un metodo usatissimo nel jazz e nella fusion,

difficilmente si improvvisa su tappeti statici

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Guest Bru

Io l'ho imparato da un chitarrista che non sopporto, Knopfler.

Nei Dire Straits mi pare fraseggi sempre intorno agli accordi, spessissimo minori, mischiando le note dell'accordo con le pentatoniche. O almeno così mi pare.

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Io l'ho imparato da un chitarrista che non sopporto, Knopfler.

Nei Dire Straits mi pare fraseggi sempre intorno agli accordi, spessissimo minori, mischiando le note dell'accordo con le pentatoniche. O almeno così mi pare.

...la stessa pentatonica è una scala composta da 5 gradi

di cui 4 sono gli stessi dell'arpeggio di minore settima

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Guest santro

si sono d'accordo...però vedrei bene anche un sus quinta eolio accoppiato con un mi misolidio,fa fasolidio,re resolidio e via dicendo...il quinto grado del secondo ,ed il terzo rispetto alla fondamentale dominante adriatica...nel suo rivolto di tarnaraund sovverrà in chiave di re resolidio che assurgerà a la...la maiala di quella mi do nna e dò maiale :TRyeh::fighetta:

ps..in realtà tutto è molto più semplice di ciò che appare,gli stessi modi,spiegati da un dotto del mio stracazzo sembrano un'alpe,se spiegati "pragmaticamente" sono molto capibili....il mio consiglio è:capisci la sostanza e dimenticati i nomi,resterà molto più spazio nel tuo cervello e le palle saranno salve :TRsorrisone:

l'attitudine fà la differenza

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Guest eujil10

Santrone,io vorrei avere te come insegnante!!!!

Prometto di essere un discepolo esemplare...ad ogni lezione provvederei io alla :fighetta: :fighetta: :fighetta: :fighetta:

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Guest santro

Comunque Eugenio,c'è un modo molto semplice per "abbellire" la pentatonica in modo da vestirla da jazz,fusion etc.etc....ci sono delle note da aggiungere(credo le chiamino note blu)...e comunque le scale hanno diteggieture la maggior parte delle volte,coincidenti...insomma più che da imparare c'è da inquadrare....poi ovvio,questo è solo un punto di partenza,ed io non sono certo il più adatto a spiegare teoria...allevo solo allieve femmine e la prima frase musicale che gli insegno è:"LA Dò" :TRsorrisone: :fighetta: ...io gli risopondo"SI". :TRsorrisone:

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Guest eujil10

Comunque Eugenio,c'è un modo molto semplice per "abbellire" la pentatonica in modo da vestirla da jazz,fusion etc.etc....ci sono delle note da aggiungere(credo le chiamino note blu)...e comunque le scale hanno diteggieture la maggior parte delle volte,coincidenti...insomma più che da imparare c'è da inquadrare....poi ovvio,questo è solo un punto di partenza,ed io non sono certo il più adatto a spiegare teoria...allevo solo allieve femmine e la prima frase musicale che gli insegno è:"LA Dò" :TRsorrisone: :fighetta: ...io gli risopondo"SI". :TRsorrisone:

Eh,ma io nella pentatonica ogni tanto qualche nota diversa la piazzo pure;in alcuni contesti escono fuori cose interessantissime,in altri delle schifezze immonde! :unsure:

Ora ho pochissimo tempo...appena sono un pò più libero vedrò di farmi un'infarinatura di teoria almeno per capire alcune cose che per quello che vorrei suonare in alcuni momenti sono necessarie!

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