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stratowine

Studio della Chitarra, apprendimento e motivazione

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Oggi sono sinceramente contento…contento per un ritrovato interesse nei confronti della chitarra.

Pertanto vorrei condividere con voi questo mio entusiasmo narrandovi questo “spaccato di vita chitarristica”, diciamo così.

Premessa necessaria: non è un periodo bellissimo della mia vita, non sto lavorando ed il mio gruppo è fermo da due mesi causa registrazione; abbiamo finito tutte le riprese ma siamo ancora in fase di mixing. Abbiamo iniziato a fine Agosto! Se non altro ho parecchio tempo per me stesso.

Insomma il momento è quello che è e non suono “come si deve” da un paio di mesi. Suono in realtà ma non studio più, non compongo nulla per il mio gruppo, mi sento un po’ in crisi.

Eppure fino ad inizio Settembre andavo a mille. Ad inizio Agosto ho comprato un libro di D.Begotti(tapi si chiama)per la pennata alternata, mio tallone d’Achille da sempre. L’ho seguito per un mese, ottenendo ottimi risultati divertendomi. Ad un certo punto, complice il mio contesto di vita generale, ho mollato un po’ tutto. In pratica da due mesi strimpello e non suono più.

Altra premessa: per ragioni personali e professionali mi interessano molto i processi di apprendimento percui ciò che mi è successo non è solo motivo di gioia ma pure occasione di approfondimento e riflessione, almeno per me, ma spero lo sia anche per voi.

Insomma, cosa mi preme raccontare? Eccoci al punto; il raduno di Domenica è stato per me una bellissima occasione non solo di conoscere tante anime belle(e di questo se ne sta parlando nel 3D apposito)ma anche di ascoltare chitarristi bravissimi; ora non faccio nomi perché non mi sembra il caso ma molti di noi qua dentro suonano assai ed hanno uno stile bellissimo. Ma in ogni caso si impara sempre rubando con gli occhi e sento di aver imparato molto sul mondo della chitarra da tutti, Domenica 10 Novembre. Insomma, questa giornata mi ha fatto risalire la scimmia. Mi è tornata la voglia di suonare!!

Così mi sono rimesso sotto autodisciplinandomi e pensavo di dover faticare assai per rimettermi in pari ed ecco invece il miracolo…diciamo così. Suono meglio!! Timing, tocco, dinamica migliore.

Ho ripreso le lezioni del tapi e riesco a suonare tutto o quasi e un’altra cosa significativa è questa: mi vengono decisamente meglio anche cose che con l’argomento del tapi non hanno nulla a che vedere. Per dirne una, mi vengono meglio i The Black Keys.

Da tutto questo ne ricavo alcune considerazioni che sono il fulcro del mio 3D; cose che valgono per me ma non mi stupirei se funzionassero anche per altre persone:

·         Il mio cervello ha bisogno di tempo per metabolizzare gli stimoli; no ossessioni su un argomento.Anche se può sembrare di non fare progressi la nostra testa si calibra in direzione di nuove abilità ed apprende a livello inconscio

·         I limiti più ardui sono quelli autoimposti, non quelli esterni, dati dal contesto

·         Non mi ossessionerò più su un argomento: manterrò 4-5 cose da studiare in parallelo. Quando mi pianto su di una la mollo e la riprendo dopo una settimana almeno

·         E’ necessario cantare qualsiasi cosa si vuole imparare(lick, frase, progressione di accordi)prima di mettere le mani sulla tastiera… e questo nel senso letterale del termine. Il canto(ma anche la lettura) viene gestito da una parte del cervello e la prensione ed il movimento delle dita da un'altra. Niente multi task ma una cosa alla volta. In ogni caso se il cervello non sa cosa fare difficile lo sappiano pure le mani.

·         Identità personale e motivazione vanno a braccetto. Al raduno mi sono ricordato chi voglio essere ed ho ripreso a suonare!

 

Concludo citando Nuno Bettencourt di cui lessi uno spaccato di intervista sul web anni fa. Il giornalista chiede:”Nuno parla del modo che hai di fare pratica e di come hai fatto a sviluppare la tua tecnica” e lui “Beh ho sempre suonato un casino e ad un certo punto ha funzionato tutto”.

Queste non sono le parole esatte ma il senso lo ricordo bene.

Buona serata e scusate la lungaggine ma mi ci voleva.

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Guest Alucard

Bello che il raduno abbia fatto quell'effetto! 

A me viene la voglia di migliorare ogni volta che vedo uno piu' bravo di me... Massy nello specifico ha, ogni volta che lo vedo, questo effetto su di me (perché ha uno stile che mi piace).

Concordo anche sul fatto che a volte il cervello memorizzi nel tempo e addirittura migliori certe conoscenze...dopo un periodo in cui si apprendono delle tecniche se le si lasciano "decantare" il risultato é migliore, a me capita con dei passaggi complessi in tapping ecc ecc...ci torno dopo alcuni giorni e magicamente escono meglio!

 

Concludendo Nuno Betencourt l'ho visto dal vivo con gli Extreme nel 2008... l'avrei picchiato dall'invidia .... :sorrisone:

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·         Il mio cervello ha bisogno di tempo per metabolizzare gli stimoli; no ossessioni su un argomento.Anche se può sembrare di non fare progressi la nostra testa si calibra in direzione di nuove abilità ed apprende a livello inconscio

·         

·         Non mi ossessionerò più su un argomento: manterrò 4-5 cose da studiare in parallelo. Quando mi pianto su di una la mollo e la riprendo dopo una settimana almeno

·         E’ necessario cantare qualsiasi cosa si vuole imparare(lick, frase, progressione di accordi)prima di mettere le mani sulla tastiera… e questo nel senso letterale del termine. Il canto(ma anche la lettura) viene gestito da una parte del cervello e la prensione ed il movimento delle dita da un'altra. Niente multi task ma una cosa alla volta. In ogni caso se il cervello non sa cosa fare difficile lo sappiano pure le mani.

·         

 

 

 

Bel post!

 

le parti quotate le condivido appieno...

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figo! felice per la tua ritrovata verve chitarristica...anche io mi invoglio quando sento altri suonare, ma spesso a prescindere dalla loro bravura...spesso è la passione che trasudano che mi mette voglia...ricordo lo zio francese di un mio amico: andammo là in vacanza e Peppe, così si chiamava, era un ex tassista che però suonò per 20 anni la fisarmonica alla radio...quando arrivammo con la chitarra ci narrò del fatto di essere stato un buon musicista ma disse che aveva lo strumento in soffitta da 10 anni...io ed il mio amico gli chiedemmo di suonare ma lui inizialmente sembrò riluttante...però la mattina seguente venne da noi a buon ora e ci disse "ragassi! se volete poi ho tirato giù la fisarmonica (bellissima tra l'altro) e possiamo giocare!"...questo disse....giocare! quando iniziò a suonare, tremolante per l'emozione ed arrugginito dal tempo "perso", il suo respiro si fece vorace, i suoi occhi avevano ancora il fuoco del bambino...ecco...credo che quello sia stato uno dei momenti più motivanti per me, e mi piace pensare che dal quel giorno Peppe non abbia più smesso, ammesso che chi suona possa smettere di farlo.

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