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Sancho

Un consiglio sull'applicazione dei modi

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estrapolo questo mio commento dalla discussione su teoria ed armonia aperta da meopatacca, per metterlo in evidenza e vedere se a qualcuno può servire o può avere qualche domanda in merito.

 

 

per i modi ti do un consiglio:

 

Di base studia le scale maggiori imparando a vedere tutte le toniche che ha una diteggiatura, devi imparare a iniziare la scala maggiore anche dalle toniche che si trovano su IVa, IIIa, IIa e I°a corda, è un brutto vizio dei chitarristi fissarsi ad iniziare una scala solo da VI e V corda, imparate le diteggiature puoi inventarti un esercizio tu stesso.

 

studia l'entità dei gradi imparando in particolare a visualizzare bene i gradi alle spalle delle toniche

 

Fatto questo per applicare il modo e non perdere la tonica di riferimento devi utilizzare il sistema inverso che ti spiega il metodo, esempio:

 

mettiamo che vuoi visualizzare il dorico di RE minore, visualizza la tonica RE, la scala maggiore che ti fornisce il modo dorico è quella costruita sul suo VII minore.

Il settimo minore di RE è DO (per l'appunto), se invece vuoi il misolidio di SOL, dovrai vedere la scala maggiore che è costruita sul suo IV grado), esempio: SOL tonica, il IV grado di SOL è DO, per l'appunto, DO sarà la scala maggiore che ti da il misolidio ed in tutto questo la tonica SOL non è stata persa di vista.

 

In conclusione

Data una tonica di riferimento il dorico lo hai con la scala maggiore che nasce dal suo settimo minore, il misolidio sul IV giusto, il Lidio sul V, il frigio sul VI minore, l'Eolio sul terzo minore etc,,,...questo sistema ti permette di non perdere di vista la tonica che ti serve.

 

non so se mi sono espresso chiaramente nei termini, ma questo sistema funziona, poi comunque viene rafforzato dai classici esercizi di visualizzazione che si fanno per i modi.

 

Il significato di base del perchè si utilizzano è semplice e di concezzione più Jazz che Rock.

esempio:

il dorico è l'unico dei tre modi minori che contiene il VI° maggiore che sarebbe la tredicesima, mentre la minore naturale ed il frigio hanno il VI° bemolle (tredicesima bemolle), negli accordi minore settima tredicesima il dorico è un obbligo, perchè è l'unico che ha la tredicesima, ma se hai un accordo minore semplice senza specifiche note in sigla non hai obblighi e puoi usare la scala minore naturale (che è una scala oltre che un modo ed più musicale del dorico), o comunque puoi usare quello che vuoi basta che sia qualcosa di minore, anche una pentatonica minore andrà benissimo.

Prendiamo Il Frigio, il modo contiene il II° minore (che è la nona bemolle) ed il VI° minore (tredicesima bemolle), se nella sigla dell'accordo hai  "minore settima, nona bemmolle, tredicesima bemolle", sei obbligato ad usarlo per rimarcare le sonorità dell'accordo, mentre se la sigla di un accordo non specifica note particolari potrai usare quello che vuoi, anche un semplice arpeggio di settima minore,  al solito basta che sia qualcosa di minore, secondo quello che userai cambierà la sonorità, frigio, eolio e dorico suonano, nel loro complesso, in modo diverso.

 

 

l'entità dei gradi c'è pure qui sul forum

 

http://www.radiochitarra.it/index.php?/topic/5986-argomento-3-lentita-dei-gradi-della-scala-maggiore-parte-1/

 

 

e qui si spiega, più o meno, come nascono i modi, sempre da fonte Radio Chitarra.

 

http://www.radiochitarra.it/index.php?/topic/5993-parte-2-argomento-3/

 

 

 

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se vuoi capire, e se ti interessa l'argomento, devi studiare le diteggiature della scala maggiore imparando ad iniziare le diteggiature da tutte le Toniche (e non solo quelle su VI e V corda) e devi cercarti sul web o su qualche metodo  l'argomento "Entità dei Gradi della scala maggiore" (l'ho detto in premessa) e studiarlo.

Se non conosci l'entità dei gradi quello che ho scritto sopra è incomprensibile.

 

 

l'entità dei gradi c'è pure qui sul forum

 

http://www.radiochitarra.it/index.php?/topic/5986-argomento-3-lentita-dei-gradi-della-scala-maggiore-parte-1/

 

 

e qui si spiega come nascono i modi

 

http://www.radiochitarra.it/index.php?/topic/5993-parte-2-argomento-3/

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Ciao buono spunto! Io sinceramente farei una distinzione: di quale sistema vogliamo trattare?

Se prendiamo in considerazione il sistema tonale allora conviene parlare esclusivamente di gradi e di centri tonali. Di "modi" è conveniente parlarne solo ed esclusivamente per indicare il maggiore ed il minore.

Soprattutto per chi si avvicina alle basi di armonia , a mio avviso , sarebbe utile evitare il termine "modo" e sostituirlo con il più pacifico "scala".

Se ci riferiamo al sistema modale le cose vengono profondamente stravolte. Utilizzare la forma di quarto grado come scala in un sistema tonale non è affatto suonare modale.

È uno dei temi più difficili da trattare perché la confusione è assolutamente dilagante.

Rinnovo i complimenti per l'impegno è sempre difficile scrivere di queste cose

Ciao

Marco

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Se ci riferiamo al sistema modale le cose vengono profondamente stravolte. Utilizzare la forma di quarto grado come scala in un sistema tonale non è affatto suonare modale.

Ho postato un video-seminario di Luca Colombo dove inizia a spiegare più o meno come ha fatto Er Chitara e fa la stessa, fondamentale osservazione. 

Suonare modale non significa utilizzare i vari colori/modi delle scale su un accordo: significa armonizzare il tutto.

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Ho postato un video-seminario di Luca Colombo dove inizia a spiegare più e meno come ha fatto Er Chitara, ma fa la stessa, fondamentale osservazione. 

Suonare modale non significa utilizzare i vari colori/modi delle scale su un accordo: significa armonizzare il tutto.

Ciao Brummell , non riesco a trovarlo

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Se non vuoi vedertelo tutto, posso cercarti la parte dove tratta il modale. Mi pare sia a 1/3 del video.

Perfetto grazie mille. Si in effetti è un'ora e mezza :-) Stasera cerco la parte!

Ciao

Marco

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Perfetto grazie mille. Si in effetti è un'ora e mezza :-) Stasera cerco la parte!

Ciao

Marco

36:02   :smile:

Goditi la parte dove mostra lo sviluppo orizz. per improvvisare, seguendo un semplice spostamento. Dal pubblico domandano «...ah, ma anche le diteggiature sono le stesse?...» E Luca rimane prima un po' spiazzato, per poi rispondergli pacatamente "no no"   ;)

Gli interventi dal pubblico sono stati davvero poveri. Uno, per fare il figo, gli ha nominato un tipo particolare di pentatonica - mai sentita - argomentando che non si trova materiale, nemmeno in rete. Gli ha risposto che è un tema molto estremo, ma che cmq gli consigliava un libro di "Non_ricordo". Grande classe e competenza  ;)

Un'altro gli ha chiesto se gli faceva sentire suonare le chitarre che aveva dietro  :facepalm:

 

Nella prima parte tratta l'utilizzo di tutto la strumentazione, dal vivo.

L'ho trovata interessante pure io, che non ho alcun interesse per la strumentazione.

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Mi sono visto la parte... grazie per la segnalazione!

Si esatto però aggiungerei che anche suonare in tonalitá di Do minore utilizzando una diteggiatura del frigio partendo dal Do stesso su un'armonia creata in Do minore non è suonare modale. È sempre marcatamente sistema tonale con le solite regole e la medesima attitudine.

Dire soltanto che se fossimo in Do minore e utilizzassimo una diteggiatura frigia partendo dal Sol non saremmo in ambito modale ma un classico tonale potrebbe lasciare qualche dubbio.

Scusa ma sono in movimento e con il cell è dura scrivere...

Ciao

Marco

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Dire soltanto che se fossimo in Do minore e utilizzassimo una diteggiatura frigia partendo dal Sol non saremmo in ambito modale ma un classico tonale potrebbe lasciare qualche dubbio.

Ora non ricordo bene, ma il tema lo affronta in due parti. Io ti ho indicato la prima parte.

Ci è voluto tornare prepotentemente sopra, ma pare non interessasse molto pubblico.

Cmq il senso è esattamente quello di cui discutevamo sopra: suonare un modo sopra un accordo, perchè la teoria (occidentale) prevede che è così, è suonare tonale. Armonizzare utilizzando i modi è altra cosa.

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Bella questa discussione.

Approfitto della vostra competenza........

Se mi trovo ad improvvisare su una progressione di accordi sol mag e mi min d'istinto mi viene di usare la classica ed amata pentatotica di mi min. ed in generale penso in termini di sol mag/mi min....con tutta l'armonizzazione della scala maggiore di sol

Ma se al posto di fa# suono fa ecco che il mi diventa un terzo grado e se lo faccio sul sol lo trasformo in un quinto. Quindi cambio tonalità da sol a do.

Domando....uso un approccio tonale o modale?? Se ho bene capito resterei nel "sistema tonale"...come fareste voi?

Per me i modi sono questo e li uso così e non mi sono mai fatto troppe domande perchè la mia esigenza è quella di valorizzare gli accordi su cui suono/improvviso e di sviluppare un fraseggio con un minimo di musicalità. Alla fine ottengo buoni risultati(almeno credo)perchè mi sembra di suonare invece che ripetere esercizi o pattern. Inoltre ho smesso di visualizzare la tastiera in termini di scale....preferisco vederla in termini di triadi e quadriadi ed arpeggi. Boh....forse è un limite, ma per me funziona.

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Ciao ragazzi, il mio è un consiglio per visualizzare i modi, li dove servisse, senza perdere la visualizzazione della tonica

 

Nel sistema tonale conviene semplicemente parlare di scala in quanto gli accordi sono tutti riconducibili ad un unico centro tonale ed al cambiare degli accordi il modo si impone in automatico, se non c'è un cambio di scala non c'è applicazione del sistema modale.

 

un esempio lampante lo abbiamo nei II V I in maggiore REm7 SOL7 DO7+, rispettivamente dorico, misolidio e ionico di DO maggiore, si può suonare tutto il II V I in DO maggiore con sistema tonale in quanto i modi convertono tutti e tre sulla stessa scala maggiore, ma se sul DO7+ invece dell ionico usassimo il Lidio, allora lì stiamo applicando il sistema modale in quando stiamo passando dalla scala di DO maggiore a quella di SOL maggiore.

 

non conviene chiamare un modo....scala, in quanto un unica scala può essere utilizzata su tutti gli accordi della sua tonalità, mentre il modo è specifico per un solo accordo.

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Bella questa discussione.

Approfitto della vostra competenza........

Se mi trovo ad improvvisare su una progressione di accordi sol mag e mi min d'istinto mi viene di usare la classica ed amata pentatotica di mi min. ed in generale penso in termini di sol mag/mi min....con tutta l'armonizzazione della scala maggiore di sol

Ma se al posto di fa# suono fa ecco che il mi diventa un terzo grado e se lo faccio sul sol lo trasformo in un quinto. Quindi cambio tonalità da sol a do.

Domando....uso un approccio tonale o modale?? Se ho bene capito resterei nel "sistema tonale"...come fareste voi?

Per me i modi sono questo e li uso così e non mi sono mai fatto troppe domande perchè la mia esigenza è quella di valorizzare gli accordi su cui suono/improvviso e di sviluppare un fraseggio con un minimo di musicalità. Alla fine ottengo buoni risultati(almeno credo)perchè mi sembra di suonare invece che ripetere esercizi o pattern. Inoltre ho smesso di visualizzare la tastiera in termini di scale....preferisco vederla in termini di triadi e quadriadi ed arpeggi. Boh....forse è un limite, ma per me funzi

 

Dividiamo le scelte solistiche da quelle dell'accompagnamento.

 

Nel tuo caso se come accordi hai SOL e MI minore io per avere delle sonorità ROCK userei la pentatonica minore di SOL sul SOL e la pentatonica  di SOL maggiore/MI minore appunto sul MI minore (è una soluzione che si usa anche nel Blues) sarebbe simile ad usare la pentatonica minore con l'aggiunta della sesta (sesta che in questo caso è MI).

 

Nello specifico sovrapporre la pentatonica minore di SOL a quella maggiore di SOL è un sistema più completo rispetto ad aggiungere la sesta alla scala.

 

Il Fatto di usare una scala minore su una sequenza di accordi che ti riporta ad una scala maggiore è solo una questione di sonorità, il ROCK deriva dal Blues e l'approccio solistico  Blues consiste nel mantenere l'equilibrio tra minore e maggiore su una base di tre accordi di settima dominate Atonali (il blues è atonale, sul filo del rasoio tra minore e maggiore in quanto non esiste una tonalità che incorpori tre accordi si settima dominate, normalmente ogni tonalità ne ha solo uno).

 

invece è diverso l'accompagnamento in quanto è giusto che segui l'armonizzazione della scala e sperimenti nei cambi di tonalità, se stai suonado in SOL ed aggiungi un FA maggiore, stai cambiando tonalità e dovrai tenerne conto a livello solistico, non perforza applicando un modo, ma qualcosa di simile, nel passaggio sul FA ti converrebbe usare una pentatonica maggiore di FA in quanto priva di IV giusto e di VII maggiore che a livello di sonorità potrebbero darti fastidio o puoi suonare il solista tutto in SOL minore in quanto la scala minore di SOL  comprende nella sua tonalità l'accordo FA7 sul suo settimo grado. 

 

Il fatto che visualizzi le triadi e cmq il metodo che usi visualizzando triadi, quadriadi e arpeggi vari è correttissimo.

 

un altro esempio di scelta di scala:

Prendiamo Knocking on heaven door, SOL RE e DO, si suona tutta in SOL minore eppure tutto farebbe pensare al SOL maggiore/MI minore, ma per avere delle sonorità ROCK si usa un sistema solistico riconducibile a quello del Blues essendo SOL RE e DO una sequenza I V IV molto simile al I IV V del Blues.

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