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Eko Guitars AIRE STD

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La premiata Ditta EKO-VARINI-FONTANOT ha sfornato questa versione stratoide interessante...che ne pensate ? prezzo 374 euro.

 

suoni

 

presentazione + suoni

 

Personalmente la ritengo interessante, racchiude le caratteristiche di due chitarre(strato/les paul) visto la possibilita' di splittare in toto i tre pick-up, il suono e' buono (da provare) e il prezzo, se suona cosi,' e' davvero interessante, anche le caratteristiche del ponte mi sembrano valide (two point tremolo tipo fender american standard), esteticamente , paletta a parte (de gustibus), carina, corpo in ash natural gloss, manico e tastiera in acero 24 tasti,  battipenna in legno d'acero inserito nel body, i pick-up dual coil sono di Fontanot a barretta tipo Di Marzio.

 

Secondo me' conoscendo i gusti di Varini (vedi eko s300 custom con due humb seymour duncan jb e '59 (ponte-manico) e kinmann single coil pu al centro , ha voluto appunto riproporre questo tipo di configurazione su questa chitarra con i pu di Fontanot che non mi sembrano male, manca la controprova di qualcuno che le possa provare dal vivo, dal punto di vista mercato (prezzo) compete tra le squier standard e classic vibe, ma con una versatilita' davvero invidiabile che le squier non hanno, ripeto se suona cosi' si ricavera' un bel posticino nella fascia media, la g.a.s. sta crescendo di brutto , ma aspetto o di provarla direttamente o di sentire il giudizio mirato di chi le provera'.

 

qui su un pezzo di Govan

 

qui in una clinic possiamo sentire il vero suono e da quanto si sente e' una buona chitarra !!!!!!!!!!

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quella in prova da me' postata e' quella da 370 euro , la top di gamma e' diversa , ha i copri pick-up bianchi e i pu sono in stile classico fender e visto il prezzo non la considero minimamente, certo il catalogo Eko con questa fa' un bel balzo in avanti... anche la lite non mi sembra male per 160 euro anche se la differenza di qualita' dei pu si sente eccome ...

 

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Guest Bibo

... anche la lite non mi sembra male per 160 euro

 

 

 Vado immediatamente a documentarmi.   :TRyeh:

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Solo chi non conosce la Eko puo' stupirsi del prezzo di quella masterbuilt, il bagaglio tecnico, la manovalanza ed i materiali per fare ottime chitarre ci sono tutti, ma... e' italiana e non fa figo.

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Guest Bibo

Però facciamo ordine un momento: 

 

La LITE che costa intorno ai 170 e la STD che ne costa 370 sono prodotte nel lontano Oriente.

 

La Masterbuilt le produce Fontanot e costano 3xxx euro.

 

E' corretto o non c'ho capito una cippa ? 

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Solo chi non conosce la Eko puo' stupirsi del prezzo di quella masterbuilt, il bagaglio tecnico, la manovalanza ed i materiali per fare ottime chitarre ci sono tutti, ma... e' italiana e non fa figo.

 

Confesso di non aver seguito i cataloghi nel dettaglio, però dopo i fantasici anni 60, mi pare che Eko si sia sempre mossa nella fascia medio-bassa (vedi il mio avatar :)).

Il lavoro fatto con Varini con la Mia era molto interessante, ma anche lì l'accento era su un progetto che riuscisse a fornire con un budget contenuto uno strumento intelligente e versatile. Stessa operazione in versione elettrica con questa Aire, col modello intermedio sotto i 400 euro.

Il salto della masterbuilt con un prezzo dieci volte tanto anche a me ha dato le vertigini. Tantopiù che non avendo costruito negli anni una immagine che associasse al marchio storia, qualità e feticismo, lo strumento risulta poco credibile sia in termini di desiderabilità che di eventuale rivendibilità.

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Confesso di non aver seguito i cataloghi nel dettaglio, però dopo i fantasici anni 60, mi pare che Eko si sia sempre mossa nella fascia medio-bassa (vedi il mio avatar :)).

Il lavoro fatto con Varini con la Mia era molto interessante, ma anche lì l'accento era su un progetto che riuscisse a fornire con un budget contenuto uno strumento intelligente e versatile. Stessa operazione in versione elettrica con questa Aire, col modello intermedio sotto i 400 euro.

Il salto della masterbuilt con un prezzo dieci volte tanto anche a me ha dato le vertigini. Tantopiù che non avendo costruito negli anni una immagine che associasse al marchio storia, qualità e feticismo, lo strumento risulta poco credibile sia in termini di desiderabilità che di eventuale rivendibilità.

Eko da un paio di anni si sta impegnando nella realizzazione di una linea di chitarre che possa riportarla ai fasti degli anni '70.

La concezione di alcuni strumenti e' che siano suonati da strumentisti/musicisti per cui la rivendibilita' e' l'ultimo dei problemi anche perche' se uno strumento Suona (con la S maiuscola) uno strumentista/musicista lo acquista (anche usato) al di la della scritta sulla paletta.

Purtroppo nel nostro ambiente l'esterofilia la fa da padrone anche perche' e' indubbio che all'estero nascono fior fiore di strumenti; ma anche in Italia si possono trovare alternative alla pari di quelle straniere, ripeto, a patto di non porre come condizione di scelta la rivendibilita'.

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Però facciamo ordine un momento: 

 

La LITE che costa intorno ai 170 e la STD che ne costa 370 sono prodotte nel lontano Oriente.

 

La Masterbuilt le produce Fontanot e costano 3xxx euro.

 

E' corretto o non c'ho capito una cippa ? 

Hai capito benissimo ;)

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Aggiungo , IMHO, se una Jhon Cruz e' considerata equa a 3500€ ritengo che a parita' di afttura e resa sonora sia equa anche una EKO a 3500€, se cio' non fosse vorrebbe significare che buona parte del prezzo della JC e' dato dal "nome" del builder e la cosa rimestolerebbe parecchio le carte in tavola.

 

Una EKO a 3500€ puoi essere giustificata solo dalla fattura e dal suono in quanto il "nome" passa inosservato (e spesso sconosciuto).

 

Forse forse a parita' di fattura e suono e' piu' equo il prezzo della EKO.

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Quello vale per chi la chitarra la compra per sfoggiarla appesa al collo e non per le sue qualita' liuteristiche e sonore.

Insomma un feticcio da venerare ed ostentare senza manco sapere da che parte lo si imbraccia.

Ovviamente cio' vale ancor di piu' per chi la compra per appartenere ad un branco, per non sentirsi escluso.

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Quello vale per chi la chitarra la compra per sfoggiarla appesa al collo e non per le sue qualita' liuteristiche e sonore.

Insomma un feticcio da venerare ed ostentare senza manco sapere da che parte lo si imbraccia.

Ovviamente cio' vale ancor di piu' per chi la compra per appartenere ad un branco, per non sentirsi escluso.

 

Saranno anche chitarre fantastiche, ma se devo spendere una tale cifra:

1) Mi compro un certo prodotto che mi garantisce un certo valore e rivendibilità futura (CS Gibson, Suhr, Fender Masterbuilt, etc.)

2) Mi faccio fare una chitarra su misura su mie esatte specifiche, che tanto avrà la stessa rivendibilità di questa Eko, ma almeno è fatta su misura.

 

Ovviamente ihmo

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Una EKO a 3500€ puoi essere giustificata solo dalla fattura e dal suono in quanto il "nome" passa inosservato (e spesso sconosciuto).

 

Forse forse a parita' di fattura e suono e' piu' equo il prezzo della EKO.

 

Proprio perchè è una Eko, il prezzo non è Ekuo

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@juleslpc Non mi risulta, sul sito della Eko non fanno minimamente cenno a personalizzazioni:

 

http://www.ekomusicgroup.com/viewdoc.asp?co_id=97215

 

Tra l'altro, c'è pure il link per comprare da un loro rivenditore autorizzato e si parla del rosso come colore standard. Aggiungo che si potevano sprecare a mettere due informazioni in più, tipo i pickup utilizzati, le misure della tastiera, etc. Non c'è neanche scritta la lunghezza della scala. Personalmente, per 4200€, vorrei sapere pure come si chiama il magazziniere che le ha stoccate, soprattutto su un prodotto italiano senza storia recente in questo segmento di mercato. 

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Ma STD non stava per Sexually Transmitted Disease? 

 

Comunque anche secondo me il rapporto prezzo/appetibilità è molto svantaggioso.

 

La qualità è importante, certo, ma è solo uno dei fattori quando vai a sganciare quasi 4000 euro per una chitarra.

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Quello che intendevo esprimere mi sembra abbastanza chiaro ed e' inutile ripetersi paro paro.

 

E allora ti quoto e ti rispondo:

 

 

Eko da un paio di anni si sta impegnando nella realizzazione di una linea di chitarre che possa riportarla ai fasti degli anni '70.

La concezione di alcuni strumenti e' che siano suonati da strumentisti/musicisti per cui la rivendibilita' e' l'ultimo dei problemi anche perche' se uno strumento Suona (con la S maiuscola) uno strumentista/musicista lo acquista (anche usato) al di la della scritta sulla paletta.

Purtroppo nel nostro ambiente l'esterofilia la fa da padrone anche perche' e' indubbio che all'estero nascono fior fiore di strumenti; ma anche in Italia si possono trovare alternative alla pari di quelle straniere, ripeto, a patto di non porre come condizione di scelta la rivendibilita'.

 

Qui stai facendo un mix di due cose diverse. Prima dici: la chitarra è pensata per i professionisti. Ok ci sta. Poi la butti sull'esterofilia. Che non c'entra un cavolo.

 

Per un non professionista comprare uno strumento con l'idea che sia un minimo rivendibile non ha nulla a che fare con l'esterofilia di per sé considerata. Se domani vado in viaggio e in un negozio provo la chitarra fatta da John Doe, mai sentito in vita mia, e mi chiedono 4000 dollari per comprarla se la possono ficcare anche se suona bene. Conta nulla che sia John Doe o Lukas Muller invece che Marco Ferrari.

 

Se una chitarra è uno strumento di lavoro, a lungo andare paga sé stessa. Se suonando non ci guadagno, no. Suonare per svago o hobby o passione è una attività perfettamente legittima. La compravendita di strumenti fa parte di questo gioco. La rivendibilità, di conseguenza, é un fattore importante.

 

 

Quello vale per chi la chitarra la compra per sfoggiarla appesa al collo e non per le sue qualita' liuteristiche e sonore.

Insomma un feticcio da venerare ed ostentare senza manco sapere da che parte lo si imbraccia.

Ovviamente cio' vale ancor di piu' per chi la compra per appartenere ad un branco, per non sentirsi escluso.

 

Questo discorso lo si poteva proprio lasciar stare. Pare che ti offendi se non ci piace la Eko. Ma io 4000 euro a Fontanot non glieli do, un poco per principio in relazione alla persona, un pò perché queste chitarre non mi piacciono né esteticamente né quanto a caratteristiche, un poco perché non guadagno suonando e voglio sapere che, potendo, posso rivendere la chitarra senza doverla deprezzare del 75%.

 

Se questo mi rende un feticista del branco che non sa nemmeno imbracciare una pianola, pazienza.

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Giulio, perdonami, quali fasti?

La Eko ha sempre sfornato chitarre economiche, di quello si e' cibata per anni, di feccia in multistrato e truciolato, zero fret e tolleranze di cm. Poi che abbia sfornato qualche esemplare decente, tipo se non erro la serie M, cio' non vuol direche abbiano avuto un passato ricco di fasti.

Tornando alla chitarra in questione, 4000 euro li spendo ad una chitarra con un minimo di rivendibilita' che purtroppo coincide con il brand sulla paletta, c'e' poco da fare, ma un Eko da 4000 euro........con tutto il cuore, ma......

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La Eko che sfoggio nel mio avatar non la venderò mai e poi mai! *

Non parlo da fanboy, non è mica una Gibbons.

Se spendo 4k per una chitarra voglio sostanza, e non condensatori bumblebee fasulli e modifiche minori valorizzate dall'hype a peso d'oro.

Eko propone elettriche masterbuilt con progetti che cercano di essere innovativi sviluppati in collaborazione con Massimo Varini, e realizzate da un maestro liutaio conosciuto come Fontanot, che costano molto meno di una qualsiasi TH che cerca di replicare un progetto di cinquant'anni fa (senza peraltro riuscirci appieno, viste le modifiche che ogni anno vengono apportate), e realizzata da chissà chi.

 

 

* e chi se la pija

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