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Bananas

Blues Junior Lacquered Tweed

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Rece Blues Junior Lacquered Tweed

 

 

 

 

Forse classe A/B (me ne batto il culo) ma certamente con tante campanelle dentro in 15 watti. Tempo fa mi sono accattato il suddetto proto-minchiotto. Spinto da profondissime motivazioni sul filo di un misticismo autarchico che sono le seguenti:

 

1. La finitura Lacquered Tweed è una figata con la sua bella maniglia simil pelle maròn e la graticola altrettanto maròn. In più davanti c’è proprio anche scritto “Fender”.

 

2. Mi serviva il master control per grattare basso e sereno a casina.

 

3. Ma ‘sto cono Jensen reissue tipo con le campanelle pseudovintage dentro? Boh, intanto me lo accatto, poi vediamo.

 

4. Non è che avevo proprio i milioni in saccoccia da spantegare al vento.

 

 

Contro:

 

1. Costa troppo per quel che è. Circa 600 neuri nuovo. È uscito da poco (prima si chiamava NOS Tweed). Quando sarà sui mercatini non va pagato usato più di 400 se stock e in buone condizioni (le eventuali mod sensate andrebbero pagate a parte).

 

2. Va verificato l’assemblaggio generale a volte troppo sbrigativo, in particolare la coppia di serraggio della viteria.

 

 

Pro:

 

1. Il Tweed, maniglia e graticola maròn.

 

2. La combinatio volume/master è tutto ciò che mi serve per star contento in casa ma volendo anche in piccoli gig pestoni moderati. Potenza comunque ce n’è d’avanzo.

 

3. Le campanelle pronunciate che se non ti garbano è meglio di no. A me mi garbano.

 

4. Ci esci simil SRV in un nano secondo. Ma pure Rory, Clapton, e spippolando un microzic con pedaleria, pure il Jimi grittato. Se lo chiudi jazzeggia con dignità.

 

5. Con volume su e master giù draiva proprio benino direi. Facendo il contrario, bei puliti ma molto caratteristici. Ecco non è un Carr Rumbler, per dire.

 

6. Il riverbero a molla, bellino dai, chimeoso/swelloso quanto basta per farmi contento.

 

7. Se ti piace quel tipo di timbro, suona benino subito, senza impazzire coi nottolini in millemila combinesciòns che poi c’ho subito mal di testa.

 

8. Sì c’è il tastino Fat che ha il suo bel perché. Ma io uso i pedali quindi fregomene.

 

9. Sfrigola e sfriccica. Gritta benino dai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cono Jensen C12N reissue sul Bj:

 

Dire che suona stellare come i Jensen dei Sixties sarebbe una minchiata. Però a mio gusto suona bene, mi piace, il carattere di fondo è quello. Per chi vuole tutto subito e non ama spippolare l’Eq sull’amp, sui pedali, e non usa volume e toni sulla chitarra, non va bene. Vero, a prima botta potrebbe sembrare duretto in alto se spinto generosamente con gli od, ma se spippoli un pochino – ho detto un pochino non un pocone – ci tiri fuori, sempre a mio gusto, dei gran bei suonini per niente duri. Belli vintaggiosi setosi invece, con attacchino pronto e preciso, sempre di fondo vellutoso eppure squackeggiante punchoso. Esce bene nel mix. Le campanelle non le togli: meglio così.

 

 

 

 

 

 

 

 

Pedalanza:

 

L’uso più corretto sarebbe chitarra, lui – il BJLT – e stop: goduria casalinga onesta, a volumi possibili per il vicinato, garantita e subito.

Il suo pedale perfetto a mio parere è il Tim V2 et similia a fine catena sporca. Oddio, più che perfetto, senza esagerare, direi un fratello per questo combetto senza troppe pretese ma che ci sta decisamente dentro. Il Tim non tanto come OD, piuttosto come complemento dell’amp o secondo canale appunto, in cui buttar dentro magari un tube screamer, riverbero a 3 con l’aggiunta di un delay corto giusto per ambientare; non ti ferma più nessuno. Te lo scrivo dove vuoi. Vai trà.

Bene i vibe veri analog. Bene i simil Leslie digitali. Quasi urlo i fuzz al germanio a cannone, ma ottimi anche se ritenuti in modalità boost o drive a inizio catena da buttare poi nel Tim; pure da soli ci stanno però. Volendo, un filo tirati per i capelli, ci possono stare pure i Rat ma bisogna spippolare altrimenti slabbrano fango e possono essere duretti in alto sì, ma tu butta tutto dentro nel Tim e stai a posto. Muff non so, non ce l’ho. A naso non ce lo vedrei. Figo col wha. Chissà un Jan Ray o un Arc Klone.

 

 

Overall:

 

Non vi dirò che è il meglio amp disponibile sul pianeta per sculander chic super boutique in prospettiva gay pride perché non è vero. A dispetto delle finali EL84, suona proprio Fender comunque. Credibile, sugabile, e, rimanendo in ambito Fender american sound, discretamente governabile e duttile, nel senso che si possono ottenere a casina e a volumi contenuti ma suonabili, sia classiche sonorità simil tweed che blackface. Sia pulite che sporche, in entrambi i casi, onestamente, più che convincenti in relazione alla sua fascia di prezzo. Robba buona dunque per blues, country e rockettazza medium to abbastanza hard no metal. Stop. Mangia bene Strato, Tele e 335. Non saprei Les Paul: mai provato. Pesa un cazzo, è piccolo, è bello da vedere. C’ha il master. Che non è un Carr Rumbler né un Tweed handwired del càstom sciòp o un Super Reverb del ‘65 l’ho già detto?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mod:

 

Se trovassi qualche buon’anima magari qui su Radiochitaz che volesse aiutarmi nel raggio di 100km da Milano, di elettronica sono vagamente infarinato ma se attaccassi il saldatore il pianeta avrebbe i minuti contati, mi piacerebbe sperimentare roba tipo le Billm (http://billmaudio.com/wp/): condensatori sicuro, forse tone stack, magari trasformatore de potenza, bias regolabile sì e forse presence control, o qualsiasi cosa che venisse in mente a qualcuno che ne sa per sul serio. Poi vediamo insieme pecunia compresa, e quando l’avessimo definitivamente sputtanato, ci facciamo una birra.

 

 

 

 

 

 

 

Minchia quanti videi ho messo?

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45 minuti fa, Marco_78 dice:

Ma che differenza c'è con il "normale"? 

 

Boh, secondo me solo cono e rivestimento esterno. Ti confido però che il mojo è tutto nella maniglia simil pelle maròn.

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7 minuti fa, -Oby- dice:

io dico che se gli metti un eminence Wizard questo combo tira delle ottime sassate..

 

Sì ma non è che poi mi perdo le campanelle? Ci tengo alle mie campanelle.

In effetti sarei anche in vena di esperimenti. Pure se per le mie esigenze del momento mi soddisfa abbastanza com'è.

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Io lo avevo in versione color vinaccia (oxblood dicono loro alla Fender) con grata "coloniale" e cono eminence cannabis rex: un signor ampli per la sua categoria e penso che questo non sia da meno. Debbo dire, ascoltato, ma non posseduto il migliore è stato un BJ color oro e cono celestion GB.....

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Bisogna dire che provando coni diversi senza fare niente altro, questo combetto cambia parecchio carattere: a ciascuno il suo. Ora, per me il mojo rimane chiaramente nella maniglia simil pelle maròn mentre l'headroom è nella graticola sempre maròn, e il vibe è tutto nel logo Fender anch'esso maròn.

Ma se non fossi un cialtrone, probabilmente suggerirei di accattarsi usato in buone condizione un Bj normale stock in Tolex nero intorno ai 350 neuri. Valuterei poi per prima cosa quelle poche mod tipo filter cap e tone stack, per poi sperimentare un cono che soddisfi il gusto personale. Io proverei volentieri gli Eminence Texas Heat e Swang Thang ma soprattutto il WGS ET-65, che dai sample mi garba parecchissimo. Mentre il Jensen finirei per tenerlo comunque a porata di mano perchè ha alcune peculiarità che pure mi garbano. In sostanza direi che il BJ come combetto più che furbo per sfruculiare tutti giorni poca spesa tanta resa, ha decisamente il suo bel perchè. In un mondo più equo e giusto ci affiancherei senz'altro una culandreria point to point super boutique american, a cui affiancarne ovviamente una più british.

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Scusate, riuppo un secondo solo per dare una info forse utile a chi fosse interessato al modesto scatolotto oggetto della rece.

Ecco un settaggio di base, da spippolarsi leggermente in base a preferenze e ambiente, tanto per capirne il potenziale a volume da cameretta o soggiorno con una Strato decente. Utile per partire nell’eventuale prova in negozio nel box insonorizzato.

Vol: 4 – Treble: 5 – Bass: 9.5 – Middle: 4.7 – Master 2.8/3 – Rev: 3.5 – Fat off.

Avrete un gran pulito pieno e bello dinamico ben reagente al tocco che shimmera sparkle da spruzzo, sotto il breakup in stile Blackface a metà tra Twin e Deluxe Reverb ma con pure lo schiocchino Tweed. Da integrarsi con pedalanza sporca a piacere pure se poi magari finisci per tenerlo pulitoso perchè può essere davvero bellino.

Considerando la classe relativamente economica ma comunque entry level di questo amp, davvero può impressionare. Un bel suonino così l’ho sentito uscire solo da roba culattona vera e molto più costosa. Temo di aver deciso che non gli cambio il cono e non gli faccio nessuna mod...

Ovviamente come già detto non è un Blackface o Tweed d’epoca o comunque boutique point to point, ma davvero, a mio modesto e ignorante avviso merita.

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Ampli ottimo

Non è la prima volta che vedo usare il termine entry level per strumenti non troppo costosi

È sbagliato

Se suonano bene sono final professional level

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bell'ampli. si sente la differenza con il black...preferisco il tweed

per le modifiche, c'è MyDadIsIggy a Melzo, consigliatissimo

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Da un bel po' sono un forte sostenitore del BJ (interpretare voi la sigla come preferite per me è uguale). Rigorosamente da prendere usato, per chi come me lo ha trovato ad un prezzo inferiore a 400 euro ha beccato un discreto affare.

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21 ore fa, toplop dice:

Ampli ottimo

Non è la prima volta che vedo usare il termine entry level per strumenti non troppo costosi

È sbagliato

Se suonano bene sono final professional level

 

Che io apprezzi a manetta il tuo approccio ormai non è più una novità...

 

21 ore fa, massisv dice:

bell'ampli. si sente la differenza con il black...preferisco il tweed

per le modifiche, c'è MyDadIsIggy a Melzo, consigliatissimo

 

Ottima info grazie.

 

17 ore fa, Greg dice:

Da un bel po' sono un forte sostenitore del BJ (interpretare voi la sigla come preferite per me è uguale). Rigorosamente da prendere usato, per chi come me lo ha trovato ad un prezzo inferiore a 400 euro ha beccato un discreto affare.

 

100% agree. Io l'ho preso nuovo solo perchè promozionato in un noto negozione un tanto al chilo che c'è dalle mie parti. Poi perchè volevo provare per bene, a parità di elettronica, la versione Jensen, Cannabis rex o Green Back. Quindi Tweed finish + Jensen + prezzo promozionato sul nuovo= mio. Ho anche pensato che indipendentemente da quanto un giorno mi fossi accattato di  molto più cultattone quando possibile, e già ti dico che si tratterà o di un Deluxe Reverb o di un Super Reverb originale d'epoca handwired, il minchiotto qui me lo terrò comunque...

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Zio Raffus dici a me? Se sì ti potrei dire che in effetti la comunicazione è una delle mie grandi passioni insieme con la musica, il cinema, gli aerei e altre, che c'entra pure col mio lavoro. In generale non mi dispiace arrotolare scoppiettanti supercazzole un po' a ruota libera, visto che tanto il mondo continua comunque a procedre incurante per i casi suoi, ecco tutto.

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Niente di che Zio Raff, roba di scarso interesse per il forum. Ti racconto tutto la prima volta che ci becchiamo ;-)

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Uppo.

 

Mi sono addentrato nel mondo BJ in cerca di un amplettino da casa.

Come il buon bananas anche io vorrei la versione tweed per fare figura in taverna accanto al camino e perché, obiettivamente, il marrone suona sempre meglio del nero. 

Però figa provo a cercare gli usati su mercatino, do un occhio a qualche topic da nerd dell'affare e subito scopro che ci sono diverse versioni, diverse annate, diversi pareri.

Blues Junior I, II, III, IV... Luce piccola oppure jewel light grossa...reissue varie, deluxe e limited editions, cazzi e mazzi.

Ci sono veramente delle differenze degne di nota a livello stock? Contando che poi con i coni sperimenterei un po'.

Grazie!

 

 

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15 ore fa, Steve Townsend dice:

Io sto aspettando un g12m da montarci su😋i warehouse non sono niente male,le modifiche sono interessanti,ma quella più importante è del bias! 


Spiega ad un ignorante, quali sono le modifiche che vengono eseguite più spesso su questa tipologia di amp, oltre al cambio cono che varia a seconda del gusto?

Bella!

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22 ore fa, Chris dice:

Uppo.

 

Mi sono addentrato nel mondo BJ in cerca di un amplettino da casa.

Come il buon bananas anche io vorrei la versione tweed per fare figura in taverna accanto al camino e perché, obiettivamente, il marrone suona sempre meglio del nero. 

Però figa provo a cercare gli usati su mercatino, do un occhio a qualche topic da nerd dell'affare e subito scopro che ci sono diverse versioni, diverse annate, diversi pareri.

Blues Junior I, II, III, IV... Luce piccola oppure jewel light grossa...reissue varie, deluxe e limited editions, cazzi e mazzi.

Ci sono veramente delle differenze degne di nota a livello stock? Contando che poi con i coni sperimenterei un po'.

Grazie!

 

 

 

Se dovessi riprenderlo oggi, proverei anche l'ultima versione, la IV, che sembra interessante.

 

15 ore fa, Steve Townsend dice:

Io sto aspettando un g12m da montarci su😋i warehouse non sono niente male,le modifiche sono interessanti,ma quella più importante è del bias! 

 

Il blus giugnor sembra concepito apposta per sperimentare coi coni.

 

28 minuti fa, Chris dice:


Spiega ad un ignorante, quali sono le modifiche che vengono eseguite più spesso su questa tipologia di amp, oltre al cambio cono che varia a seconda del gusto?

Bella!

 

Sicuramente il bias regolabile, così oltre al cono, puoi sperimentare anche con le valvole. Secondo me non serve altro.

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4 ore fa, Chris dice:


Spiega ad un ignorante, quali sono le modifiche che vengono eseguite più spesso su questa tipologia di amp, oltre al cambio cono che varia a seconda del gusto?

Bella!

https://billmaudio.com/wp/

C'è tutto cio che cerchi in quel sito

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