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Giorgio V.

Una storia di p.a.f. e repliche italiane.

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No, per P.A.F. si intende di regola dei pickup fatti da Gibson in un periodo ben preciso, ovvero humbucker full size che venivano prodotti e montati sulle chitarre tra il 1957 e il 1962.

 

PAF sta per "patent applied for" che possiamo tradurre con "brevetto depositato", il che sta a significare che la Gibson aveva depositato il progetto di questo nuovo tipo di pickup all'ufficio brevetti americano, ma che l'ufficio non aveva ancora completato la pratica e dunque non vi era un numero di brevetto assegnato.

 

E infatti sotto questi pickup si trova un adesivo nero e dorato con scritto proprio "patent applied for". E appunto dopo i p.a.f. si passa ai cosiddetti "patent number", ovvero pickup che avevano l'adesivo con sotto il numero di brevetto rilasciato dall'ufficio.

 

Va precisato, però che:

 

- non tutti i paf sono uguali perché le specifiche "fluttuavano" tra un esemplare e l'altro (numero di avvolgimenti, ma anche tipo di magnete e di filo usato);

 

- i primi patent number sono sostanzialmente uguali agli ultimi paf, poi anche i pat # cambiano

 

- Gibson usò l'adesivo paf anche per pickup di tipo diverso, tra cui minihumbucker in particolare - mi pare - su alcuni modelli di epiphone.

 

Di norma comunque chi parla di p.a.f. intende humbucker gibson fatti tra il 57 e il 62. Sono pickup molto ricercati su cui si basa un intero business di repliche più o meno vicine agli originali. Una copia perfetta però non si può realizzare perché gli esatti materiali non sono più in circolazione.

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On 7/18/2020 at 1:51 PM, PinkFlesh said:

Ho letto tutto,

 

Innanzitutto grazie per le belle parole :)

 

In parte io sono d'accordo con quello che scrivi, ovvero che la ricerca della "superchitarra" è un In parte fine a sé stessa. Non ti rende un chitarrista migliore e faremmo tutti meglio a ripassare le scale e il libro di armonia invece che tirarci le pugnette sui forum.

 

Dall'altro, però, va anche capito il piacere di possedere un oggetto con certe caratteristiche. E' un feticcio, come lo è del resto possedere una vera chitarra vintage, ed è una passione che posso capire. Sempre meglio che sperperare soldi in scarpe e borsette secondo me.

 

Però voglio anche aggiungere una cosa: una chitarra molto onesta e dinamica ti fa suonare meglio. Ti insegna molto in termini di tocco, e quindi da questo punto di vista può anche essere vista come un mezzo per migliorare. Certo, come hai detto, tutto dipende anche dal resto della catena, ha senso usare certe chitarre se utilizzi un setup molto scarno, se invece aggiungi tanti pedali, magari digitali e di dubbia qualità, molto del bello si perde per strada.

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2 ore fa, Giorgio V. dice:

Innanzitutto grazie per le belle parole 🙂

 

In parte io sono d'accordo con quello che scrivi, ovvero che la ricerca della "superchitarra" è un In parte fine a sé stessa. Non ti rende un chitarrista migliore e faremmo tutti meglio a ripassare le scale e il libro di armonia invece che tirarci le pugnette sui forum.

 

Dall'altro, però, va anche capito il piacere di possedere un oggetto con certe caratteristiche. E' un feticcio, come lo è del resto possedere una vera chitarra vintage, ed è una passione che posso capire. Sempre meglio che sperperare soldi in scarpe e borsette secondo me.

 

Però voglio anche aggiungere una cosa: una chitarra molto onesta e dinamica ti fa suonare meglio. Ti insegna molto in termini di tocco, e quindi da questo punto di vista può anche essere vista come un mezzo per migliorare. Certo, come hai detto, tutto dipende anche dal resto della catena, ha senso usare certe chitarre se utilizzi un setup molto scarno, se invece aggiungi tanti pedali, magari digitali e di dubbia qualità, molto del bello si perde per strada.

 

Figurati Giorgio, grazie a te per la testimonianza! Topic come questo rappresentano sempre un momento di crescita. In un epoca in cui pure le chitarre sono passate da oggetto costruito a mano, a oggetto prodotto in serie con macchinari CNC, è bello vedere qualcuno tornare all'approccio costruttivo di una volta.

 

In realtà sei d'accordo su entrambi i punti da me sollevati. Chitarra superfiga =/= ottimo chitarrista, Chitarra superfiga = feticcio :smile:

 

Quando parlavo di catene effetti lunghe e pedali digitali a fine catena, in realtà non volevo fare una domanda retorica. La mia era una domanda vera e propria :lol: anche se suonando da qualche tempo già immagino la risposta. Cosa rimane di queste differenze riguardanti il ponte o i condensatori, se passi dalla pedalboard? Hai provato?

Secondo me non rimane molto, anche mettendo roba digitale top come Strymon, Eventide, Lexicon, Empress. Secondo me nella doppia conversione analogico-digitale e digitale-analogico, molte di quelle sfumature che escono nettisime con chitarra-cavo-ampli, si perdono. La domanda non era messa lì a caso, perchè quasi tutti a fine catena abbiamo un pedale o un rack digitale per fare i ritardi, e in certi casi pure le modulazioni (Modfactor, Mobius, MD500, G-Major2, ecc...)

Ma probabilmente anche passando dentro una catena 100% analogica formata da pedali top tipo Keeley Comp, Wampler Plexidrive, Analogman chorus, Aquavibe, Skreddy Echo. Aggiunci gli immancabili accordatori e pedale volume a inizio catena, aggiungici 10 metri di cavo....probabilmente si perde (quasi) tutto strada facendo.

 

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Da non confondere con i P.A.F. (Per Attirare Fregna), dispositivi di dubbia efficacia venduti sottobanco in questo forum con modalità Vannamarchiana al fine di approcciare la fagiana con maggiore nonsciallanza. Ovviamente si tratta di truffa.

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11 minuti fa, PinkFlesh dice:

 

Quando parlavo di catene effetti lunghe e pedali digitali a fine catena, in realtà non volevo fare una domanda retorica. La mia era una domanda vera e propria :lol: anche se suonando da qualche tempo già immagino la risposta. Cosa rimane di queste differenze riguardanti il ponte o i condensatori, se passi dalla pedalboard? Hai provato?

Secondo me non rimane molto, anche mettendo roba digitale top come Strymon, Eventide, Lexicon, Empress. Secondo me nella doppia conversione analogico-digitale e digitale-analogico, molte di quelle sfumature che escono nettisime con chitarra-cavo-ampli, si perdono. La domanda non era messa lì a caso, perchè quasi tutti a fine catena abbiamo un pedale o un rack digitale per fare i ritardi, e in certi casi pure le modulazioni (Modfactor, Mobius, MD500, G-Major2, ecc...)

Ma probabilmente anche passando dentro una catena 100% analogica formata da pedali top tipo Keeley Comp, Wampler Plexidrive, Analogman chorus, Aquavibe, Skreddy Echo. Aggiunci gli immancabili accordatori e pedale volume a inizio catena, aggiungici 10 metri di cavo....probabilmente si perde (quasi) tutto strada facendo.

 

 

Molto si perde.

Ma Infatti la burst coi paf non è una chitarra per quel tipo di uso. Si attacca all'ampli e via, si lavora di tocco e volumi e va fatta cantare cosi. Uno o due pedali al max, ma meglio senza. Ampli a valvole, magari un marshall o un fender, ad alto volume. I suoni diventati famosi con quella chitarra son quelli li, solo chitarra e cavo, l'apoteosi del tradizionalismo.

E' famosa per un certo tipo di musica che puo' essere blues, rock, jazz, hard rock e da' il meglio con pochi effetti. Non è vietato usarne tanti, ma a quel punto le sfumature di quella chitarra se ne vanno.

Con le strato si puo' certamente giocare di piu' con gli effetti. Semplicemente anche solo per il fatto di avere dei single coil la trovo gia' piu' predisposta.

Per quello Giorgio giustamente scrive che chitarre di questo tipo, molto sensibili, ti aiutano a imparare a suonare meglio. Se suoni sempre una chitarra mediocre e un giorno passi a una dinamica, non sai suonarla bene. Se invece sai usare una di queste, quando prendi in mano la mediocre la suoni meglio, è un dato di fatto.  Il rischio è chiaramente perdersi in una marea di pippe invece di suonare, e in questo i forum contribuiscono certamente parecchio alla GAS 😅.

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2 ore fa, Giorgio V. dice:

 

Innanzitutto grazie per le belle parole 🙂

 

In parte io sono d'accordo con quello che scrivi, ovvero che la ricerca della "superchitarra" è un In parte fine a sé Però voglio anche aggiungere una cosa: una chitarra molto onesta e dinamica ti fa suonare meglio. Ti insegna molto in termini di tocco, e quindi da questo punto di vista può anche essere vista come un mezzo per migliorare. Certo, come hai detto, tutto dipende anche dal resto della catena, ha senso usare certe chitarre se utilizzi un setup molto scarno, se invece aggiungi tanti pedali, magari digitali e di dubbia qualità, molto del bello si perde per strada.

E quali sono a tuo giudizio le chitarre dinamiche?

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Figurati Giorgio, grazie a te per la testimonianza! Topic come questo rappresentano sempre un momento di crescita. In un epoca in cui pure le chitarre sono passate da oggetto costruito a mano, a oggetto prodotto in serie con macchinari CNC, è bello vedere qualcuno tornare all'approccio costruttivo di una volta.
 
In realtà sei d'accordo su entrambi i punti da me sollevati. Chitarra superfiga =/= ottimo chitarrista, Chitarra superfiga = feticcio :smile:
 
Quando parlavo di catene effetti lunghe e pedali digitali a fine catena, in realtà non volevo fare una domanda retorica. La mia era una domanda vera e propria :lol: anche se suonando da qualche tempo già immagino la risposta. Cosa rimane di queste differenze riguardanti il ponte o i condensatori, se passi dalla pedalboard? Hai provato?
Secondo me non rimane molto, anche mettendo roba digitale top come Strymon, Eventide, Lexicon, Empress. Secondo me nella doppia conversione analogico-digitale e digitale-analogico, molte di quelle sfumature che escono nettisime con chitarra-cavo-ampli, si perdono. La domanda non era messa lì a caso, perchè quasi tutti a fine catena abbiamo un pedale o un rack digitale per fare i ritardi, e in certi casi pure le modulazioni (Modfactor, Mobius, MD500, G-Major2, ecc...)
Ma probabilmente anche passando dentro una catena 100% analogica formata da pedali top tipo Keeley Comp, Wampler Plexidrive, Analogman chorus, Aquavibe, Skreddy Echo. Aggiunci gli immancabili accordatori e pedale volume a inizio catena, aggiungici 10 metri di cavo....probabilmente si perde (quasi) tutto strada facendo.
 

Ehm...va che lo Skreddy è digitale pure lui...

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9 hours ago, PinkFlesh said:

Quando parlavo di catene effetti lunghe e pedali digitali a fine catena, in realtà non volevo fare una domanda retorica. La mia era una domanda vera e propria :lol: anche se suonando da qualche tempo già immagino la risposta. Cosa rimane di queste differenze riguardanti il ponte o i condensatori, se passi dalla pedalboard? Hai provato?

 

Sì, mi pare anche di avere accennato la cosa all'inizio. Il modo migliore per apprezzare certi suoni è chitarra-cavo-ampli, ma non è che passare per la pedalboard sia di per sé un problema.

 

Io personalmente ho una pedaliera molto scarna, con un paio di buffer di qualità ed il resto dei pedali tbp, il tutto cablato con filo abbastanza trasparente. Il suono diretto e il suono passando per i pedali spenti è sostanzialmente uguale.

 

La qualità di certi strumenti la perdi non tanto usando la pedaliera, ma nel momento in cui vai ad attivare certi effetti o combinazioni di effetti. Cosa che, a me, non riguarda molto, dato che uso poca roba. Il mio suono di base è chitarra-ampli, senza boost o riverberi, e posso fare (e ho fatto) live interi senza la pedaliera. Poi in realtà mi piace usare in qualche brano l'octaver o una modulazione invasiva in qualche segmento dei brani. In tal caso qualunque particolarità dello strumento viene schiacciata dall'effetto, ma se si tratta di venti secondi in un brano ci può anche stare.

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7 hours ago, aleroc said:

E quali sono a tuo giudizio le chitarre dinamiche?

 

Quelle che plettri forte suona forte, plettri piano suona piano. Accenti la pennata e fuoriesce un attacco schioccante, accarezzi la corda e il suono si ammorbidisce. Abbassi il volume e suona pulita, alzi ed esce un suono rock cazzuto.

 

Una chitarra dinamica è una chitarra che ti permette di avere tanta varietà di suono senza cambiare canale dell'ampli o toccare il selettore dei pickup.

 

Ma sto dicendo delle banalità. E' una domanda trabocchetto?

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17 minuti fa, Giorgio V. dice:

 

Quelle che plettri forte suona forte, plettri piano suona piano. Accenti la pennata e fuoriesce un attacco schioccante, accarezzi la corda e il suono si ammorbidisce. Abbassi il volume e suona pulita, alzi ed esce un suono rock cazzuto.

 

Una chitarra dinamica è una chitarra che ti permette di avere tanta varietà di suono senza cambiare canale dell'ampli o toccare il selettore dei pickup.

 

Ma sto dicendo delle banalità. E' una domanda trabocchetto?

 

no macchè, voglio imparare, penso siano i pick up che determinano quel che dici tu. Però volevo sapere proprio quali modelli di chitarre consentono un controllo dinamico del playing, perché io non ne ho esperienza in merito.

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35 minuti fa, Giorgio V. dice:

 

Sì, mi pare anche di avere accennato la cosa all'inizio. Il modo migliore per apprezzare certi suoni è chitarra-cavo-ampli, ma non è che passare per la pedalboard sia di per sé un problema.

 

Io personalmente ho una pedaliera molto scarna, con un paio di buffer di qualità ed il resto dei pedali tbp, il tutto cablato con filo abbastanza trasparente. Il suono diretto e il suono passando per i pedali spenti è sostanzialmente uguale.

 

La qualità di certi strumenti la perdi non tanto usando la pedaliera, ma nel momento in cui vai ad attivare certi effetti o combinazioni di effetti. Cosa che, a me, non riguarda molto, dato che uso poca roba. Il mio suono di base è chitarra-ampli, senza boost o riverberi, e posso fare (e ho fatto) live interi senza la pedaliera. Poi in realtà mi piace usare in qualche brano l'octaver o una modulazione invasiva in qualche segmento dei brani. In tal caso qualunque particolarità dello strumento viene schiacciata dall'effetto, ma se si tratta di venti secondi in un brano ci può anche stare.

 

Considera che io non uso mai un suono clean clean. Anche quando sono in clean, un delay e un filo di modulazione per non avere un suono troppo piatto e scarno, li aggiungo sempre. Spesso e volentieri accendo anche un compressore. Quindi laddove il tuo clean è chitarra-ampli, il mio clean è chitarra-comp-delay-chorus/rotary-ampli.

Quando suono in distorto, che sia un overdrive, una distorsione o un fuzz, metto sempre una modulazione e un delay per dare più tridimensionalità al suono. Non troppo invasivi perchè non sono un amante dei suoni troppo wet o di quei riverberi lunghissimi con code di 3.5 secondi, ma sui miei suoni drive, un pizzico di delay e modulazione non mancano mai. Talvolta anche più di un pizzico!

 

Quella di ale non credo era una domanda trabocchetto. Probabilmente intendeva quali modelli di chitarra sono dinamici. Nomi e cognomi :smile:

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E allora @PinkFlesh si tratta di un tipo di chitarra che non risponde alla tua filosofia. E va benissimo così. Non ho mai sentito il mio suono né scarno né piatto personalmente, ma rispetto chi usa ritardi e modulazioni con maestria. E' una cosa che io non so fare.

 

@aleroc pickup che si comportano così sono tendenzialmente vintage style e con poco output, soprattutto i single coil. Ma dipende anche dall'ampli, la chitarra più dinamica del mondo suonerà sempre piatta dentro una dual rectifier.

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7 ore fa, Giorgio V. dice:

E allora @PinkFlesh si tratta di un tipo di chitarra che non risponde alla tua filosofia. E va benissimo così. Non ho mai sentito il mio suono né scarno né piatto personalmente, ma rispetto chi usa ritardi e modulazioni con maestria. E' una cosa che io non so fare.

 

@aleroc pickup che si comportano così sono tendenzialmente vintage style e con poco output, soprattutto i single coil. Ma dipende anche dall'ampli, la chitarra più dinamica del mondo suonerà sempre piatta dentro una dual rectifier.

Mi viene in mente Hendrix...

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9 ore fa, Giorgio V. dice:

E allora @PinkFlesh si tratta di un tipo di chitarra che non risponde alla tua filosofia. E va benissimo così. Non ho mai sentito il mio suono né scarno né piatto personalmente, ma rispetto chi usa ritardi e modulazioni con maestria. E' una cosa che io non so fare.

 

Considera che il mio primo pedale in assoluto è stato un Boss DD-2 MIJ 1983. Negli anni immediatamente successivi sono arrivati TC Alter Ego, Boss RT-20, VoodooLab MicroVibe. Già questo fa capire quale è storicamente il mio approccio alla costruzione del suono 🤣

Con la chitarra secca dentro l'ampli credo di non aver mai suonato in vita mia, tranne i primi anni quando andavo solo un amplino a transistor.

 

Poi più che il tipo di chitarra (amanti dei comodini tappatevi le orecchie o finite stesi per terra :sorrisone:) è la LP in generale che non mi è mai andata a genio. Ho iniziato con una simil-PRS orientale, poi la Strato che è stata ed è tutt'ora la mia chitarra principale. Poi ancora Strato, poi Telecaster. Tutte le volte che ho preso in mano una LP, il mio corpo l'ha rigettata. Vuoi per il peso, vuoi per il manico, vuoi per l'accessibilità agli ultimi tasti. E' proprio un altro mondo.

 

20 ore fa, *juanka78* dice:


Ehm...va che lo Skreddy è digitale pure lui...

 

questo me l'ero perso! E chi l'avrebbe mai detto. Avrei giurato fosse totalmente analogico.

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2 hours ago, aleroc said:

Mi viene in mente Hendrix...

 

Hendrix sicuramente era un chitarrista molto dinamico. Strato e plexi sono un'ottima ricetta. Vero anche che in mezzo metteva un fuzz face ma i fuzz sono pedali particolari, con la loro dinamica, e molto sensibili a quello che viene a monte, ben lontano da un moderno pedale di gain che tende ad appiattire tutto.

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Il 19/7/2020 at 11:10, Les Burst dice:

Grazie Francè anche a Dave è piaciuta molto...

 

 

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non stento a crederci, suona veramente in maniera incredibile. Sono curioso di avere qualche dettaglio in più....... 

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43 minuti fa, francè dice:


non stento a crederci, suona veramente in maniera incredibile. Sono curioso di avere qualche dettaglio in più....... 

 Dimmi pure.. cosa vorresti sapere..

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Ti chiedo io una cosa un po' OT rispetto al tutto ma che ha anche lei un suo perchè.... avrai fatto esperimenti su tutto quindi la domanda diretta è: che corde hai scelto?

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Il 22/7/2020 at 19:11, francè dice:


non stento a crederci, suona veramente in maniera incredibile. Sono curioso di avere qualche dettaglio in più....... 

ne ha già commissionata un altra infatti..

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Il 1/12/2020 at 09:26, Sendo dice:

Domanda ma la presenza dei PIO caps cambia così tanto il suono?

 

Il discorso secondo me è più sull'insieme. Sono percentuali, poi il valore da attribuire ad ogni variabile dipende dall'orecchio. 

 

Cambiando l'hardware su una les paul con uno corretto come materiali c'è un cambiamento così drastico? Forse no

 

Cambiando i pot su una les paul si ottiene quel qualcosa in più? Forse si

 

Cambiando i Pickup con una replica accurata dei paf, la chitarra cambia suono? Dipende. 

 

Allora io la vedo così : è l'insieme del tutto che cambia una chitarra.

 

I NOS caps da soli fanno poco, ma nel totale fanno la loro parte. 

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I pickup li ho cambiati, il ponte nuovo e lo stoptail li ho ordinati, a sto punto buttiamo sti due spicci in più per i condensatori carta e olio

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