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marco_white

ho fatto il "downgrade", dalla D28 alla D18

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La D28 era con me dal 2016. Volevo una martin, dread, la D28 era la scelta ovvia. Ne avevo provata una clamorosa da Merula, ma non affondai il colpo per via del prezzo, ma rimasto il tarlo mi rivolsi a Musicarte, Ancona.

Quella che avevano non mi sconvolse come quella di Merula, ma era bella. Durante la prova mi misero in mano una D18, di cui nella mia ignoranza non sapevo nulla. Sono rimasto un paio d'ore in saletta con le due chitarre, non riuscendo a decidermi, perché la verità era che quella D18 suonava meglio di quella D28, ma ero ottusamente convinto che fondo e fasce in palissandro fossero "meglio" che in mogano. 

Dopo tre ani passati con la D28 mi sono sentito pronto per fare il salto. Ho letto tanto al riguardo, l'argomento "D28 vs D18" è ricorrente in tutti i forum.

La D18 è una delle prime D ad aver subito un profondo aggiornamento, nel 2012, anticipando quelle modifiche che negli ultimi due anni sono diventati degli standard. Da allora è diventata uno dei modelli meglio riusciti di tutto il catalogo Martin.

In molti scrivono semplicemente che la D18 ha un suono più semplice, secco e meno esteso, forse maggiormente concentrato sulle medie, mentre la D28 ha più bassi, più alti e molti più armonici. Vero. Ma questo non basta a spiegare le differenze tra una D18 post 2012 e le D28, almeno di quelle fino al 2017 (anno in cui vennero adottate alcune importanti modifiche anche alla D28).

 

Capostato da 1 3/4" invece che il classico 1 11/16". Il secondo, più stretto, è quello che avevo sulla D28 e che ho sulle mie Gibson. Lo scelsi proprio perché pensavo che avendolo sulle Les Paul avrei dovuto essere abituato. Il primo venne adottato sulla D18 appunto nel 2012 e nell'ultimo biennio è diventato lo standard Martin, sia su OM, 000 che D. Ci sono ancora Martin con il nut stretto, ma anche Collings e compagnia bella, ma mi pare che ultimamente stiano tutti passando alla misura appena più larga. E' più comodo, è molto più naturale, anche per me che ho le mani piccole. Non è una differenza eclatante, e comunque è preferenza strettamente personale. Io ora so di preferire, molto, il 1 3/4".

 

Profilo manico "modified low oval" sulla D18. La D28 era leggermente, ma proprio di un'inezia più grosso. La Martin sottolinea molto di essere passata a questo nuovo, fantasmagorico profilo su molte chitarre, almeno della serie standard. Bah, comodo è comodo, verissimo, ma insomma, è molto simile al precedente.

 

Open gear tuners. Non ho le waverly, ma sono Grover. Le Grover chiuse che avevo sulla D28 erano un cazzotto in un occhio, proprio brutte su quella chitarra. Insieme al binding bianchissimo erano i due soli elementi estetici a stonare su una chitarra tanto bella quanto la D28. Ma devo ammettere che funzionavano meglio le chiuse.

Non so valutare l'apporto al suono.

 

Mogano invece che palissandro. Dati i due top identici. La D28 ha più bassi e più estesi, arriva a maggiore profondità. Gli alti poi sono ricchissimi, ma decisamente tendenti al brillante dato l'altissimo contenuto armonico. Con certe corde arriva a suonare fina, soprattutto con le Elixir, per me orribili sulla D28. Questa di fatto è la caratteristica che a volte mi ha fatto scrivere "D18" su mercatino. Le corde alte a volte, spesso, non suonavano abbastanza grosse. La chitarra era metereopatica, le condizioni di umidità dell'aria cambiavano molto il suono, avevo volte in cui tutta questa ricchezza armonica era debordante al punto da stamparti un sorriso ebete in faccia, altre in cui cercavo espedienti per farla suonare più centrata, tipo suonare col retro del plettro.

Il mogano è vero che ha un suono più secco, meno ricco, meno esteso agli estremi, ma proprio per questo maggiormente gestibile accompagnandosi per cantare. Ne è ovviamente piena la storia della musica rock di cantautori che si sono accompagnati con una D28: Neil Young, Joni Mitchell, Bob Dylan e decine d'altri. Ma poi pensi a quanti hanno usato la D18, e forse capisci perché la D28 è la chitarra da bluegrass perfetta, da solista strumentale, e la D18, beh, ci fai un po' tutto.

 

Bracing. La differenza è qui, la vera differenza sta nell'elemento più nascosto di tutti. La D28 aveva il bracing a X, in posizione standard e non scalloped. La D18 è anch'essa a X, ma scalloped e spostato sul davanti.

Si dice che nel dopoguerra i musicisti folk avessero problemi al top delle loro D28. Dovendo usare corde spessissime, minimo 013, per avere più volume possibile, il ponte tendeva a deformare il top. La Martin rispose rinforzando il bracing, non alleggerendolo e portandolo al centro. Il risultato è una D28 che, credo ininterrottamente, fino al 2017 è stata "stiff". Non direi dura, ma sicuramente ferma. Le scalature non sono più così estreme, non si suona più bluegrass a una festa di paese nel Tennessee senza amplificazione, e tutta quella rigidità, potenza e volume non servono più. 

Capiamoci, aveva comunque una dinamica pazzesca, ma bastava poco per farne uscire un volume tale da sovrastare la voce. Potevo picchiare, ma questa sensazione di chitarra ferma e granitica rimaneva sempre. Tuttavia c'è da dire che l'idea che con una D non si possa fare fingerpicking non è vera nemmeno con una chitarra tanto potente quanto la D28. Anzi, la mia suonava meglio con le dita.

Ma poi sfiori la D18 ed esce questo suono equilibratissimo e con tutte le frequenze al posto giusto. Sfiori, basta far quello. Risponde con estrema facilità, è più veloce, agile, versatile. Puoi menare, ma anche con le dita i bassi sono a fuoco, V e VI° corda suonano spesse. Non ha certo quella ricchezza clamorosa data dal palissandro, ma non sbraga, e la senti tra avambraccio e panza che risponde esattamente come speri che faccia.

 

La D18 è quindi "meglio" della D28? Per me ora si, ma se avessi potuto le avrei tenute entrambe perché alla fine dei conti sono talmente diverse da renderlo perfettamente sensato. Se poi includiamo anche l'HD28 nel lotto, le cose si complicano ancora di più. Per certi versi l'HD28 è un mix delle due, ma sia per l'HD28 che per la nuova D28 non sono sicuro di saper descrivere il perché, ma continuo a preferire la D28 pre 2017. Ho avuto modo di confrontarle anche molto recentemente, forse una settimana prima che vendessi la D28, sono riuscito a confrontarla con una D28 reimagined, alla quale sono state applicate le modifiche che tanto apprezzo nella D18. Forse quel bracing mi piace più col mogano che con il palissandro.

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Bella descrizione...giacchè ci sei, come vedi la D35 (ne ho una)?

Una chitarra con legni in mogano attizza anche me, ma cavolo davvero quando fai un accordo con una D28, HD28 o D35, insomma con una D con il palissandro io sento i suoni dei miei dischi preferiti...

Poi, giusto a voler rigirare il coltello nella (tua) piaga, chissà quella D28 di Merula...

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Che bella recensione!!! Interessantissimo sto confronto. Per quello che è la mia esperienza posso dire che, parlando in generale di D, anch’io tendo a preferire il mogano per strumming puro e il palissandro (o simili) per tutto il resto.

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La D35 l’ho suonata una sola volta, non la conosco.
È vero, sono i suoni dei dischi. Per me una Martin D significa CSNY, punto. Alla D42 non potevo arrivarci, e quindi presi la 28.

Poi scopri che David Crosby la sua signature se l’è fatta fare con la D18.

E poi adesso sto in fissa con Jason Isbell, altro che ha la D18 signature.

E i miti che ho citato per essere famosi utilizzatori di D28 in realtà avevano spesso le pre war con il bracing come la D18.

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Secondo me non è semplice trovare un D28 giusta, almeno per i miei gusti. Le trovo spesso troppo presenti sugli estremi banda ma carenti sui medi, per quello a volte suonano fine.. La fregatura è che nei primi due accordi ci resti di merda perchè rimani complito dai bassoni ma a lungo andare senti la mancanza delle medie. Per i miei gusti trovo le gibson (a parte le jumbo) più bilanciate

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Anni fa diedi via una d28 senza troppo dispiacere, non faceva gridare al miracolo.

 

Feeling istantaneo invece con la recording king, fasce e fondo in mogano, se penso alle pippe che mi sono fatto pensando alla mancanza del palissandro...

 

Ogni tanto rifletto sul farmi una bella D, sarei orientato su una 000 o su una delle serie Vintage, ma hanno prezzi proibitivi

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Marco, complimenti recensione da Articolo

Ora mi hai messo un ' enorme curiosita' verso la D18

L'action e' umana di fabbrica o vuole il liutaio ?

Avresti tenuto anche la D28, ma alla fine chi sarebbe rimasta in custodia per lungo tempo ?

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non lo so, l'ho presa usata da un tizio molto attento. Me la sono ritrovata con il pin per la tracolla già messo al tacco (forse avrei evitato sinceramente), un piezo Fishman che prima o poi leverò, ma dato che ha già il buco sotto sella potrebbe essere la scusa per mettere l'Anthem di Lr Baggs e con un settaggio giusto. Action altina, ma molto morbida in linea generale. Avendo il piezo ora la sella del ponte dovrebbe essere calibrata per quello spessore extra, prima o poi la porterò da Pistella o da Rufini per farla controllare.

La D28 invece, in omaggio alla tradizione bluegrass, la facevano uscire di fabbrica con le 013 e un'action assurda. Lo facevano solo sulla D28, per rispetto della sua storia. Non credo che oggi sia ancora così.

Poche settimane fa sono andato da Tomassone a Roma, in pratica avevano tutto il catalogo Martin, un paio di Collings, altrettante Santa Cruz e molte Gibson. 

Sono stato dentro un bel po', da solo, e mi ero portato la mia ex D28. La D28 che ho provato mi pare fosse settata di fabbrica già normale, cioè con le 012.

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23 hours ago, *juanka78* said:

Se però l’obiettivo è il fingerpicking non c’è partita secondo me...

 

Ma lo sai che non è detto che sia così? Una Martin D che si è fatta un giro da un liutaio bravo è sorprendente, è molto più facile da suonare di quanto si possa pensare.

Poi che sia difficile trovare un liutaio bravo con le acustiche, è un altro paio di maniche. 

La mia ex D28 era più equilibrata suonata con le dita. Poco dopo che la presi la feci provare al mio amico tecnico del suono, che era freschissimo da settimane di registrazione con due chitarristi molto famosi, che avevano usato anche delle D28 vecchie. Me lo disse subito che era più bella con le dita che con il plettro e confermo.

E l'attuale D18 suona e basta, comunque.

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Ma lo sai che non è detto che sia così? Una Martin D che si è fatta un giro da un liutaio bravo è sorprendente, è molto più facile da suonare di quanto si possa pensare.
Poi che sia difficile trovare un liutaio bravo con le acustiche, è un altro paio di maniche. 
La mia ex D28 era più equilibrata suonata con le dita. Poco dopo che la presi la feci provare al mio amico tecnico del suono, che era freschissimo da settimane di registrazione con due chitarristi molto famosi, che avevano usato anche delle D28 vecchie. Me lo disse subito che era più bella con le dita che con il plettro e confermo.
E l'attuale D18 suona e basta, comunque.


Sì sì, ma infatti non mi riferivo alla forma ma ai legni: il palissandro (o comunque legni simili come durezza) stravince sul fingerpicking.

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1 hour ago, *juanka78* said:

 


Sì sì, ma infatti non mi riferivo alla forma ma ai legni: il palissandro (o comunque legni simili come durezza) stravince sul fingerpicking.

 

 

lo credevo anche io, poi ho provato la 0018, ma anche le 00015 son bellissime. Vedder docet

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Ho portato due settimane fa la mia HD 28 da lucio carbone qui a Milano per un setup più affine a me..cioè più morbido😂 dopo circa 5 anni che ce l’ho... cambiato strumento veramente... parlando con lui mi diceva, a conferma di quanto dice marco, che per il fingerpicking puro” “almeno” una d28, ma meglio una 00 o 000. (Vedder docet 😁)

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Cosa ne pensate della HD28V?

E delle Collings?

Anch’io ho sempre pensato che il palissandro sia il top, però effettivamente leggo che anche il mogano ha i suoi estimatori.

Ho appunto una HD28V che suona bene , ma venendo dalla classica alle volte penso di cambiarla con una OM o una 000.

La d18 non l’ho mai provata.

 

 

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7 hours ago, Louisguitar said:

Cosa ne pensate della HD28V?

E delle Collings?

Anch’io ho sempre pensato che il palissandro sia il top, però effettivamente leggo che anche il mogano ha i suoi estimatori.

Ho appunto una HD28V che suona bene , ma venendo dalla classica alle volte penso di cambiarla con una OM o una 000.

La d18 non l’ho mai provata.

 

 

 

Mai nemmeno vista dal vivo una HD28V, non so che dirti. Cambia solo il manico?

 

Le Collings sono splendide. La migliore acustica che ho mai suonato in vita mia era proprio una Collings, una D2. Quando parlavo delle prove che ho fatto da Tomassone, confrontando il tutto con la mia chitarra, l'unica tra le tante provate che avrei preferito davvero alla mia è stata proprio una Collings, era una OMqualcosa. Ce ne era un'altra uguale, quasi identica, ma non suonava come la prima. Certo, le prove in negozio lasciano sempre il tempo che trovano, tra corde vecchie, casino e setup lasciati a cazzo.

Ma non sono Martin. Da Chicago Music Exchange mi sono fermato a provare alcune acustiche, mi hanno messo in mano Collings con il top torrefied. Spettacolari. Ma tra tutte avrei preso quella Martin 0018 di cui dicevo sopra.

 

Mogano vs palissandro. Boh, ho scritto tanto, ma non mi sento di dire che uno è preferibile all'altro. E' una somma di tutte le parti, la D18 ha un top, un bracing, un'essenza per fondo e fasce, un manico che tutti insieme danno un risultato che io apprezzo di più rispetto alla mia precedente D28, che non aveva solo il palissandro, ma anche un bracing completamente diverso, oltre al nut e al profilo. Non mi stupirei in futuro di provare una D con palissandro che mi piaccia più della mia D18.

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L’ HD28V ha anch’essa il bracing scallopped e spostato in avanti, ha il manico V modified che non mi da nessun problema e qualche accorgimento estetico.

Penso sia stata tolta dal catalogo visto che poteva fare quasi il paio cn la D28 reimagined, almeno credo.

Il capotasto è 1 e 11/16.

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Tiro su la discussione perché sto pensando a fare il salto e prendermi un'acustica di livello.

Indeciso tra D-28 e D-18, ho per le mani una D-18E Retro del 2015, la versione già amplificata della D-18.

Mi sapete dire qualcosa? Qualcuno la conosce o l'ha provata?

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a me non piace l'idea di buchi sul legno per l'elettronica, anche se è vero che la chitarra citata aveva l'aura, quindi sono solo tre buchi piccoli sulla fascia. 

Le features dovrebbero essere le stesse identiche della mia, quindi vale quanto scritto sopra. Quanto la pagheresti? Mi auguro ben al di sotto di 2k, altrimenti cercherei altro.

 

Detto ciò il sistema aura suona bene, quindi se vivi tranquillo con quei buchini potrebbe farti comodo e non entri nel loop dei pickup per acustica, che è una brutta bestia.

 

In definitiva io sono sempre più convinto di aver fatto un giusto passaggio, la D18 è la mia dread, non ho più alcun dubbio. Ma la D28 continua ad avere un fascino innegabile.

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Mi è stata proposta in uno scambio e ancora devo entrare nella trattativa seria. Diciamo che non piacciono neanche a me i buchi per l’elettronica quindi desisterei a meno di un prezzo decisamente allettante.

A 1800/1900 si trova qualche d-28 usata che preferirei di gran lunga e quindi mi armerei di pazienza aspettando l’occasione giusta (ne ho sfiorata una per un pelo, un tipo mi ha preceduto nella proposta e sto sperando che non la prenda!).

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