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*juanka78*

Gigaton: che ve ne pare?

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5 ore fa, The Rover dice:

secondo me, quelli ci sono ancora; il problema è che ce ne sono tanti altri, talmente sporchi e potenti da avere la forza sufficiente a ricoprire di merda la buona/nuova musica che, come dici tu, c'è ancora; ma il suo possibile pubblico non la riceve, perché ha già difficoltà a metter la testa fuori dalla melma.

Ma questo succede, secondo me, oggi un po per la stragrande maggioranza dei prodotti artistici e artigianali (al di là della loro qualità): finiscono relegati al mercato di nicchia. Il mercato globale se lo pappa chi parte con più soldi e più potere mediatico. Sono finiti i tempi dei Beatles, dei Led Zep, dei Nirvana, dei PJ come di tanti altri. Ci sono, certo, le bands all'altezza, ma forse in un tempo sbagliato. Galleggiano, tutte, in mezzo alla melma, e ogni tanto le vedi riaffiorare (dal letame nascono i fiori ...) con non poca fatica. Perciò concordo sia con te ma anche con chi sostiene che la melma è tanta. Ma, appunto, qualcuno li citava prima: fanno fatica i Radiohead, che pure sperimentano assai, figuriamoci i PJ.

 

@Event Horizon bella la citazione di "Come funziona la musica" di Byrne

 

 

C'è anche da dire una cosa. 

Oggi le rockstar sono i rapper/trapper. Il rock trova sempre più difficilmente spazio nelle grandi masse (se non per i big che continuano a campare di rendita). 

Come ben sostieni, ci sono molti artisti che fanno ottima musica, ma è un tipo di musica che ha successo nei mercati di nicchia. 

Prendi i Fast Animals and Slow Kids (per parlare di Italia e artisti venuti fuori di recente). Finché hanno fatto la "loro" musica (un pop/garage rock molto incazzato ed emotivo) avevano successo nella loro nicchia. Appena hanno firmato per la major hanno iniziato ad adeguarsi a quello che chiamano "indie" (thegiornalisti e compagnia bella) sia come suoni che come composizioni. Sulle masse fa presa quello. Se avessero insistito sul rock sarebbero rimasti nella loro nicchia.

Per inciso i primi 3 dischi sono fighi, andateveli a sentire. L'ultimo è una schifezza. 

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19 hours ago, Uilliman Coscine Terzo said:

Il problema non è che non son più gli stessi, il problema è che fanno canzoni che non mi piacciono, non li capisco più.

 

A Eddie gli si vuole bene ma tra il Firenze Rocks dell'anno scorso e quello di due anni prima c'è stato un calo che faticavo a credere di essere davanti alla stessa persona, tanto è vero che la cover di Good Hope con Glen Hansard è stato il pezzo che mi è piaciuto di più.

 

Pure per Imola non mi son messo a cercare i biglietti, col dire che se mi ci combaciava un giorno libero guardavo di raccattare un biglietto se no pace.

 

E' finito l'incanto, c'è quella affezione che rimane come con una ex che faceva bene i pompini.

 

Firenze lo scorso anno è stato molto deludente in effetti. Per chi poi aveva visto quello di due anni prima, nonostante la formula fosse identica, lo è stato ancora di più. Black tre anni fa è stato un rito collettivo.

Ho pensato anche io che potesse essere il segno di una fine artistica, però dai, una serata storta gliela vogliamo concedere? Magari stava incazzato per mille altre motivi, si vedeva che era teso. 

Padova due anni fa non è stato il miglior concerto che ho visto dei Pearl Jam, però non è stato affatto male. Ho il cd (registrato da dio tra le altre cose) e me lo sento spesso.

Per il tour di questa estate ho i biglietti per il pit per Imola e Zurigo. Se non vengono cancellati me li sparo alla grande.

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15 ore fa, Event Horizon dice:

 

Allora parti dal principio. Ascoltati Ten. Come sound ha addosso parecchie "scorie" hard rock. Sicuramente sarà quello che si avvicina più al tuo gusto.

Poi vai tranquillamente in ordine cronologico.

 

Ti faccio una breve panoramica (semplificando e banalizzando, ma è per capirci).

VS è un Ten senza le scorie anni 80 (a me piace più di Ten). Vitalogy è ancora più graffiante e più cupo. No Code è il più particolare della loro intera discografia (nonchè il mio preferito). E' intimo, introspettivo, forse è il loro disco che pulsa più emozione. Yield è più proteso verso il pop-rock, ma coi controcoglioni.

Fino a qui è tutto a un livello altissimo. Da Ten a Yield sono i migliori Pearl Jam. Li metti in fila, spingi play e hai 4/5 ore di gran musica senza un solo pezzo sottotono.

Poi "quale forma" di PJ sia la migliore boh, è soggettivo. Per me i migliori PJ stanno dentro Vitalogy-No Code-Yield. Se vai da uno di quei fan duri e puri della prima ora, ti dice che i PJ sono finiti con Vitalogy.

 

Dopo hanno pian piano cominciato a perdere ispirazione. Binaural, Riot Act e Pearl Jam (o Avocado come lo chiamano) sono comunque dei bei dischi, ma non sono ai livelli dei primi 5.

Binaural è un disco strano. L'hanno impostato come disco sperimentale per poi tornare sui loro passi (secondo me avrebbero dovuto insistere). E' un bel disco e le canzoni sono fighe, ma si sente che è stato un disco sofferto. Riot Act è più simile alla loro produzione odierna. Diciamo che è un Backspacer, ma con dentro delle canzoni belle (cazzo You Are è un pezzo bellissimo).

Pearl Jam/Avocado è un disco figo. Secondo me il migliore dell'era post-Yield. A molti fan non piace, io lo adoro. I primi 4-5 pezzi sono micidiali e come sound si ritorna verso Vitalogy. Peccato per la parte centrale che contiene 2/3 pezzi sottotono (anche se poi chiudono con Inside Job, pezzone).

 

Non dimentichiamo Lost Dogs. Una raccolta di tutte le loro b-side e pezzi scartati dagli inizi ai primi anni 2000 (se non erro).

Saranno b-side, ma dentro ci sono canzoni clamorose (Alone, Hard To Imagine, Footsteps, la lista è lunga...).

 

Riguardo il grunge, forse può essere fuorviante riferirlo a un tipo di sound. Sono catalogate come "grunge" band estremamente diverse a livello musicale. I Pearl Jam sono  hard rock/poprock/garage rock, Soundgarden e (soprattutto) Alice In Chains arrivano quasi al metal, non parliamo degli stone temple pilots che sono pop-rock ecc ecc.

Infatti c'è chi sostiene (secondo me a ragione) che non sia un genere musicale vero e proprio, ma un movimento artistico/sociale/culturale nato in un luogo e in un momento ben preciso (quindi, secondo questa tesi, il grunge è finito con il tramonto di quel movimento).

Gli artisti grunge non sono tanto quelli che suonano quel genere musicale, ma quelli che sono nati all'interno di quel movimento.

 

 

@The Rover Tutti i musicisti che suonano inediti dovrebbero leggere quel libro.

 

 

 

Ottimo, ti ringrazio, sei stato estremamente esauriente e credo tu mi abbia facilitato di molto il compito parlandone delle sonorità, appena ho un paio di ore buche (presumo nel weekend ormai) mi attacco a YouTube e comincio a scoprire la band e il genere. Stando a quanto mi dici credo che la successiva mossa saranno gli AiC 😁

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Ottimo, ti ringrazio, sei stato estremamente esauriente e credo tu mi abbia facilitato di molto il compito parlandone delle sonorità, appena ho un paio di ore buche (presumo nel weekend ormai) mi attacco a YouTube e comincio a scoprire la band e il genere. Stando a quanto mi dici credo che la successiva mossa saranno gli AiC


Gli AIC sono l’anello di congiunzione fra il metal e il cosiddetto grunge, nonché una delle mie band preferite di sempre. Forse la loro peculiarità più “vistosa” è l’armonizzazione delle 2 voci, spesso fatta per intervalli di quarta...oltre ovviamente ad avere uno dei chitarristi a mio avviso più influenti degli ultimi 30 anni.
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5 ore fa, *juanka78* dice:

 


Gli AIC sono l’anello di congiunzione fra il metal e il cosiddetto grunge, nonché una delle mie band preferite di sempre. Forse la loro peculiarità più “vistosa” è l’armonizzazione delle 2 voci, spesso fatta per intervalli di quarta...oltre ovviamente ad avere uno dei chitarristi a mio avviso più influenti degli ultimi 30 anni.

 

Hu questo me li fa suonare ancora più interessanti:sorrisone: in quanto a suoni come siamo messi? Les Paul distorte oltre ogni limite? 

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Cantrell suona quasi solo la sua signature G&L o la LP Custom. Ogni tanto qualcos’altro ma raramente. I suoi suoni per me sono fra i più bei suoni high gain che si siano mai sentiti. In studio è famoso per registrare strati e strati di chitarre con ampli diversi, dal vivo ha usato Marshall moddati da Bogner all’inizio, poi Bogner vari (alcuni moddati da Cameron) e ora Friedman. Per me il suono live più bello l’ha raggiunto nel tour del 2009, usava insieme la sua Shiva moddata da Cameron e la Friedman Marsha (prototipo della successiva Brown Eye).

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E dopo una settimana che ve ne pare ?

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Mah...io sto continuando a sentirlo. Piacevole è piacevole, almeno fino a 3/4 del disco. Detto questo, i PJ veri sono altri. Meglio degli ultimi 2? Probabilmente sì, ma non poi di tanto imho.

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Ecco la bomba, alè!:sorrisone:
 
 

Vabè, c’è del vero ma mi pare decisamente troppo severo. Poi quando parla del passato onestamente dice delle castronerie enormi. Passi dire “morti nel 2000”, anche se per per Riot Act e Pearl Jam restano gran bei dischi...ma parlare di Vitalogy come di un’abiura
Lì vuol dire che non capisci veramente un cazzo di musica secondo me.
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1 ora fa, Ric dice:

Ecco la bomba, alè!:sorrisone:

 

 

 

l'ho sentita fino a metà qualche giorno fa

lo si può insultare direttamente o bisogna mandare un pm a OBY per avere maggiore efficacia?

 

diciamo che se fai il fenomeno su itiub (oltretutto un po' fuori tempo vista l'età dello scaruffino in questione) almeno bisognerebbe sapere largocirca di cosa si sta parlando

poi diciamo che fai il fenomeno se sei un po' fenomeno, sto qua lo si ricorda per aver fatto la comparsa in qualche episodio dell'ispettore coliandro, per carità telefilm piacevolissimo, ma non certo per lui

 

in tutto ciò gigaton continua a rimanermi poco significativo 

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Se non spari in cielo voli basso per definizione.

 

Però Gigaton è veramente un album pessimo. Senza stare ad affrontare quando son morti o quando hanno smesso di esser grunge eccetera, questo è un album insipido a tratti indecoroso. Mi pare peggio pure di quello precedente con Sirens dentro e non credevo fosse possibile.

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Dopo qualche settimana d'ascolto ridimensiono un po' il mio giudizio. 

Mi aspettavo una cosa talmente indecorosa che sono rimasto piacevolmente sorpreso al primo ascolto. 

A meno di un mese di distanza in playlist mi è rimasto solo un brano. Pensavo ci volesse un annetto.

 

Ci sono alcuni brani buoni, fino a metà è un disco decente, poi si perde. 

Comunque meglio (meno peggio?) di backspacer e lighting bolt, anche se ci voleva poco. 

 

Ecco, questo disco non è il massimo, ma il tipo che lascia fuori riot act e pj dimostra di avere il caciocavallo nelle orecchie. Poi criticare Vitalogy...Spero sia uno scherzo 

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Dopo qualche settimana d'ascolto ridimensiono un po' il mio giudizio. 
Mi aspettavo una cosa talmente indecorosa che sono rimasto piacevolmente sorpreso al primo ascolto. 
A meno di un mese di distanza in playlist mi è rimasto solo un brano. Pensavo ci volesse un annetto.
 
Ci sono alcuni brani buoni, fino a metà è un disco decente, poi si perde. 
Comunque meglio (meno peggio?) di backspacer e lighting bolt, anche se ci voleva poco. 
 
Ecco, questo disco non è il massimo, ma il tipo che lascia fuori riot act e pj dimostra di avere il caciocavallo nelle orecchie. Poi criticare Vitalogy...Spero sia uno scherzo 

Sì, concordo, pure io sono rimasto vittima dello stesso meccanismo psicologico: mi aspettavo talmente poco che mi è sembrato tutto sommato bellino. Mi è capitata più volte questa cosa, anche al contrario: aspettative altissime, disco buono o magari anche ottimo bollato come deludente. Purtroppo la mente fa questi scherzi.
Nel complesso è un album sul mediocre con qualche raro sprazzo di bellezza, tutto sommato abbastanza piacevole all’orecchio ma direi trascurabile per la loro discografia. Il problema vero secondo me l’hanno spiegato loro stessi nelle interviste: questo è un album fatto “a tavolino”, da gente che avrebbe potuto farlo anche stando ai capi estremi del mondo senza praticamente mai incontrarsi. Da quello che dicono loro stessi andavano in sala a giorni alterni, quasi volessero evitarsi: uno registrava una cosa, il giorno dopo arrivava un altro e aggiungeva o rivedeva qualcosa e via così. I dischi non si fanno così, mi spiace. Il bello di una band è che, quando le cose funzionano, è più della somma dei suoi membri; qui mi sembra vero esattamente l’opposto.

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22 ore fa, *juanka78* dice:


Sì, concordo, pure io sono rimasto vittima dello stesso meccanismo psicologico: mi aspettavo talmente poco che mi è sembrato tutto sommato bellino. Mi è capitata più volte questa cosa, anche al contrario: aspettative altissime, disco buono o magari anche ottimo bollato come deludente. Purtroppo la mente fa questi scherzi.
Nel complesso è un album sul mediocre con qualche raro sprazzo di bellezza, tutto sommato abbastanza piacevole all’orecchio ma direi trascurabile per la loro discografia. Il problema vero secondo me l’hanno spiegato loro stessi nelle interviste: questo è un album fatto “a tavolino”, da gente che avrebbe potuto farlo anche stando ai capi estremi del mondo senza praticamente mai incontrarsi. Da quello che dicono loro stessi andavano in sala a giorni alterni, quasi volessero evitarsi: uno registrava una cosa, il giorno dopo arrivava un altro e aggiungeva o rivedeva qualcosa e via così. I dischi non si fanno così, mi spiace. Il bello di una band è che, quando le cose funzionano, è più della somma dei suoi membri; qui mi sembra vero esattamente l’opposto.

 

Si sono d'accordo. Anche se, oltre al processo di registrazione, qui (e nei due dischi precedenti) mancano proprio le idee. Alla fine il succo è tutto lì,per quanto banale: per fare un bel disco ci vogliono i pezzi belli. I pj hanno esaurito le idee da una dozzina d'anni. 

 

Mi chiedo perché registrare ancora se sono i primi a non averne tutto quest'entusiasmo. Tanto anche senza lavori in studio i palazzetti e gli stadi li riempiono lo stesso 

Forse hanno un contratto con la major che gli impone di sfornare un disco ogni tot? Boh. 

 

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Si sono d'accordo. Anche se, oltre al processo di registrazione, qui (e nei due dischi precedenti) mancano proprio le idee. Alla fine il succo è tutto lì,per quanto banale: per fare un bel disco ci vogliono i pezzi belli. I pj hanno esaurito le idee da una dozzina d'anni. 
 
Mi chiedo perché registrare ancora se sono i primi a non averne tutto quest'entusiasmo. Tanto anche senza lavori in studio i palazzetti e gli stadi li riempiono lo stesso 
Forse hanno un contratto con la major che gli impone di sfornare un disco ogni tot? Boh. 
 

Vero, però secondo me i pezzi belli possono venire fuori anche partendo da uno spunto magari semplice o persino banale: è l’interazione fra i musicisti in sala a fare la differenza, secondo me. Ovviamente parlo basandomi sulla mia personale esperienza: ho sempre avuto gruppi che facevano musica originale, partendo da spunti miei o dell’altro chitarrista di turno. Ebbene, tutti i nostri pezzi sono sempre venuti fuori sostanzialmente in saletta, dall’energia che si veniva a creare. Ti devi trovare, devi suonare tutti insieme, sudare insieme, ridere, scherzare, incazzarti...per ore e ore, giorni, settimane...una band è questo, la musica di una band nasce da questo. Ormai i PJ fanno dischi allo stesso modo in cui si sviluppa un software o si fa il progetto di un edificio...peccato che qua parliamo teoricamente di arte, arte che dovrebbe scaturire da un collettivo, non da 5 “ragionieri” che scrivono una riga a testa del bilancio.

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