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(warning - post logorroico)


Lorenzo, sono d accordo su praticamente tutto. Curved è certamente un suono strato più classico. Sono le Slab a essere una piccola anomalia in quei 3 anni, con il loro suono più diritto, grosso, e un po più fermo, molto monolitico per essere una strato. I filoni ci sono eccome, anno x anno, addirittura a distanza di mesi..

65 transition è bello graffiante e piu vetroso(glassy?) x via dei pickup che cambiano, ma i bassi sempre li restano, tutti..arriva la palettona, e ancora più sustain e più panza.. oserei dire più heavy .. e inizia a fare l occhiolino seriamente alle plexi incazzate..si intrasente già l accenno al signore che stava arrivando a sconvolgere tutto. Meno complesse, più in faccia delle pre cbs, più si va avanti... ma sempre stratocaster con la S, pochi cazzi. E ci metto anche le 3 bolt fino al 74 coi pick staggered. Trovi dei cannoni.

 

..E sì, qualche cancello c'è, più di uno. Le moderne sono moolto più consistenti.  Io direi x le moderne= 10% cancelli. 70% tra carine e ottime, 20% paura! Vecchiacce invece= per me è un 30% buono di cancelli, 50% tra belle e ottime,  20% hovistolaMadonnaèscesainterraeadessocometornoindietrodaateo?
Molti dei cancelli sono o intonsi e rimasti in custodia una vita (spesso in quanto cancelli, appunto) oppure sono stati massacrati e restaurati in modo discutibile. Quelle tutte originali e con la vernice del body consumata , col manico che scorre in mano come un paio di vecchi jeans.. 9 volte su 10 ti lasciano la mascella a terra. Ce è un motivo per cui sono state suonate tanto.

 

Concordo sul discorso incastro, stretto fa sustain.. ma non necessariamente fa tono! Tono è come vibrano i 2 pezzi tra di loro. E non si prevede mai del tutto.. lo shim può creare un movimento interessante. Sempre odiato le zeppe in legno. Shim a manetta..o al massimo niente. Se fosse tutto facile come fare un bell incastro.. tutti con le neck thru allora?

 

Per il discorso " CRACKING THE CODE" degli altri post....più passa il tempo piu' personalmente credo al rasoio di occam, la cinica spiegazione piu' brutta a sentirsi.

Discorso costruzione: per me è una chitarra elettrica, addirittura di quelle col manico avvitato. Una volta che ha il manico dritto e non frigge, bene o male il timbro è quello. Sicuramente un assemblaggio a regola d arte rende tutto più piacevole, piu' intonato e facile da suonare.. ma non è che faccia un particolare timbro clamorosamente piu' bello.

 

Sono abbastanza scettico sull invecchiamento dei materiali.
Custom shop e reissue varie ormai vecchie di decenni ce ne sono tante in giro, ordunque? Addirittura le prime reissue fullerton stanno x compierne 40 di anni. Belle, bellissime,  e chi dice niente? Ma una 63? Gia nei primi anni 2000 a parita' di eta' suonava del tutto diversa da altri modelli.
Secondo me l'invecchiamento assesta un pochino il materiale e potrebbe magari migliorare, ma non stravolgersi. Parlando di legno, ormai la pianta è morta. Certo è materiale organico e qualcosa comunque succedera'nel tempo, ma quanto? Per i metalli non saprei, urgono fisici e chimici. Temo che in questo caso la scala di apprezzamento di eventuali cambi possa essere shiftata nell'ordine dei secoli.

 

Uguale con le burst. Con quelle la i dischi giusti li han fatti quando avevano 10, 20 anni al massimo. Quindi io non credo all'invecchiamento..er DNA non cambia, sono i geni di partenza..com è che cantava la Cinquetti? non è l età... non è l età.. a gasssarmi... non è l età...

Per me suonavano già così al 95% dal giorno zero. Legno e metallo: diversi da oggi.

 

La grande domanda filosofica è solo: perché il gusto comune tende spesso a preferire il suono delle vecchiacce?

Io penso perché semplicemente al nostro orecchio suonano più naturali, morbide, e imperfette, credo sia una cosa ancestrale. Le moderne suonano moderne perché sono fatte con i materiali moderni, e le vecchie suonano vecchie perché fatte coi vecchi, piu' naturali..li sentiamo piu' vicini alle nostre vibrazioni umane.. ..un'altra cosa è che la maggior parte della musica che ha lasciato il segno è stata composta ai loro tempi ed è naturale che fatta con gli strumenti originali renda meglio...il che è anche un gatto che si morde la coda: se la chitarra top seller nei negozi ai tempi fossero state delle ibanez a 7 corde con gli EMG attivi, avrebbero composto lo stesso "sweet home alabama" o "apache" o gli sarebbe venuto da riffeggiare qualcos altro? E tutto si puo' fare volendo, anche ricreare le leghe di 60 anni fa, e piantare alberi ed aspettare 150 anni che crescano belli maturi, semplicemente: per come è organizzata la societa', non conviene a nessuno al mondo economicamente nè a chi vende nè di conseguenza converra' a chi compra: chi vuole quelle cose li' sborsa e compra l'originale. Chi vuole fare musica moderna si piglia la chitarra moderna. E a chi piace il suono delle vecchie ma non c'ha il grano e la voglia di sbattersi a cercare e trovare potenziali sòle/tarocchi, o ha paura dei furti e vuole qualcosa di easy, van benissimo le riedizioni o le reinterpretazioni moderne (che senza dubbio hanno un sacco di vantaggi).

 

Concludo dicendo: NON troviamoci mai.
Finanziariamente, non posso permettermelo.

 

 

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Secondo me un buon upgrade nelle strato moderne è il ponte vintage. Nella mia strato ho messo placca e blocco del 1964 e la differenza è stata evidente. Ha un attacco ed uno spessore sui medioalti che prima si sognava, per non parlare del sustain. Poi.. i legni vecchi non si battono e danno sempre una grossa marcia in più, come anche i pickup , non ho ancora sentito repliche moderne suonare come i black bottom

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Mah...secondo me il discorso é che noi come suonava realmente una ‘63 appena uscita di fabbrica o 15/20 anni dopo non lo sapremo mai: questo perché le uniche testimonianze che abbiamo sono le registrazioni...e in recording è come se mettessi dei filtri, che diventano determinanti, fra te e il suono vero e proprio dello strumento. Credete veramente che non avrebbero fatto gli stessi identici dischi, con suoni pressoché identici, se invece delle originali avessero avuto delle buone repliche odierne?

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3 minuti fa, *juanka78* dice:

Mah...secondo me il discorso é che noi come suonava realmente una ‘63 appena uscita di fabbrica o 15/20 anni dopo non lo sapremo mai: questo perché le uniche testimonianze che abbiamo sono le registrazioni...e in recording è come se mettessi dei filtri, che diventano determinanti, fra te e il suono vero e proprio dello strumento. Credete veramente che non avrebbero fatto gli stessi identici dischi, con suoni pressoché identici, se invece delle originali avessero avuto delle buone repliche odierne?

 

E' un po' un ossimoro, perchè non c è replica senza un originale.

Pero' immaginando di portare con la macchina dal tempo una reissue odierna, si, credo che avrebbero fatto gli stessi dischi. E si, I suoni sarebbero molto simili, anche perchè erano registrati su nastro, che scalda tutto, su banchi vecchi e con microfoni vecchi (e non apriamo la parentesi x carita' che si muore), e molti alti altri filtri come dici tu..ma anche nelle registrazioni di Lore, non è che infatti suonino drasticamente diverse le chitarre infatti. Sono differenze che sentono i gasati come noi, alla fine sono tutte belle stratocaster. Qui vabbe il cell fara' un po' l'effetto appiattente, un po' come le registrazioni degli anni 60 immagino..solo un po' diversamente 🙂 Ma dal vivo quelle chitarre cambiano tanto, soprattutto in mano..

Certo se avessero avuto una ibanez a 7 corde e un dual rectifier intendevo avrebbero suonato dei pezzi drasticamente diversi...probabilmente! Intendo che certi generi sono nati anche perchè c'erano certi tipi di chitarre a disposizione..

 

In ogni caso, concretamente, se tu paragoni reissue degli anni 80 che ormai hanno quasi 40 anni ad altre chitarre che ne hanno solo una decina o quindicina in piu', si sente che hanno comunque sempre filoni diversi. Tra le stesse originali, tra una 60 o una 68, ne passa il mondo,  hanno dei filoni sonori molto diversi tra loro come dice Lore, a distanza di quasi 50 anni. Quindi deduco che non è il tempo che le ha fatte maturare..

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17 ore fa, guitarGlory dice:

P.S. c'è una storia raccontata direttamente da Mark Knopfler sulla sua storica Fiesta vintage: il suo liutaio gli tolse un plettro che qualcuno aveva messo sotto il tacco per correggerne l'angolazione, sostenendo che avrebbe suonato meglio con uno shim in legno fatto ad hoc... quando gliela ridiede però a Mark non piacque, disse che la preferiva prima e gli fece rimettere il plettro.

 

Questa non la sapevo:sorrisone: Attesterebbe che effettivamente una differenze il neck fit alla fin fine la faccia, sta da capire se udibile alle orecchie di tutti i comuni mortali o solo a quelli con i timpani di Knopfler... Peraltro ricordo un aneddoto di John Suhr descritto su TGP riguardo a un "celebre chitarrista" che gli chiedeva di shimmargli le strat perchè ne preferiva il suono. Sarebbe da farci qualche esperimento, ad averne tempo/voglia 😄

 

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4 ore fa, Tone Anderson dice:

Concordo sul discorso incastro, stretto fa sustain.. ma non necessariamente fa tono! Tono è come vibrano i 2 pezzi tra di loro. E non si prevede mai del tutto.. lo shim può creare un movimento interessante. Sempre odiato le zeppe in legno. Shim a manetta..o al massimo niente. Se fosse tutto facile come fare un bell incastro.. tutti con le neck thru allora?

 

Per il discorso " CRACKING THE CODE" degli altri post....più passa il tempo piu' personalmente credo al rasoio di occam, la cinica spiegazione piu' brutta a sentirsi.

Discorso costruzione: per me è una chitarra elettrica, addirittura di quelle col manico avvitato. Una volta che ha il manico dritto e non frigge, bene o male il timbro è quello. Sicuramente un assemblaggio a regola d arte rende tutto più piacevole, piu' intonato e facile da suonare.. ma non è che faccia un particolare timbro clamorosamente piu' bello.

 

Se non sbaglio (e visto il caldo può essere) ricordo che proprio tu avevi qui su RC parlato del tight fit che accentua la fondamentale, mentre un manico "più libero" arricchisce il contenuto armonico :sorrisone: 

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Si, ai tempi avevo ho provato tanti shim di spessori diversi, zeppa di legno e niente, su 3 o 4 chitarre.

Provato shim di plastica tagliata da carta fedelta', shim di carta vetro su tanti spessori, e shim pre cbs originale(2 spessori). Nessuna differenza tra questi udibile alle mie orecchie.

C è un pelo di differenza tra zeppa, shim, o niente. Ma tra carte diverse o plastica, nulla Con niente aveva un microbo piu di sustain ma il suono mi piaceva un po' meno.

Alla fine con shim suonava meglio..ma x i miei gusti ovviamente.

Poi ho provato a sverniciare il tacco del body, a sverniciarne solo meta' lato (tipo le vecchie)..e ovviamente a mischiare manici su chitarre diverse. Addirittura a colmare il gap di fianco con pasta di legno a vedere cosa cambiava. Un bel po' di ravanate le ho fatte.

Alla fine sono tutte cose che cambiano ma veramente di poco. Tra un esemplare e l altro cambia 10000% in +. DNA di base.......non lo cambi.

 

 

 

 

 

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Ecco, Andrea ha toccato un altro tasto essenziale... perché oltre al suono, che è appunto diverso tra loro come già descritto, c'è una componente che non è registrabile, ovvero come certe chitarre ti fanno suonare, se sei disposto a "lasciarti guidare" dal loro suono e dal loro modo di rispondere sotto le mani.

 

Faccio qualche esempio:

 

- la '62 è SRV allo stato puro... nonostante io sia mio malgrado un ex-metallaro, lei ha quel feedback, quel suono carico sulle medie che (al di là dei video postati, dove ho cercato di suonare all'incirca cose simili) mi porta a suonare in modo naturale (per quanto ne sia capace eh, non è che ti trasforma in un chitarrista bravo di botto :lol:) quel tipo di blues tirato lì; guarda caso si sposa da dio con i suoni Blackface.

Per questa (ma anche per la 73, in maniera minore) c'è anche un'altra cosa che per chi è sensibile influisce... il fascino di tenerla in mano è innegabile, e questo ispira anche musicalmente;

 

- la '73 come già detto è molto Blackmore (ma anche Hendrix ci riesce bonissimo, se si è capaci a suonarlo), dà il meglio per me con gain più tirato su suoni Marshall di stampo vintage;

 

- la Fiesta (ma anche la MJT) sono chitarre spettacolari per il funk, entrambe con tanto schiocco e posizioni 2 e 4 perfette per il genere... più percussiva la Fiesta e più ariosa la MJT;

 

- la White over Burgundy è la più versatile del lotto, ma anche la più rock... e infatti, nonostante mi fossi imposto di non farmi prendere la mano, registrando senza pensarci mi è scappato un 5 secondi di tapping :lol: ... quando si dice che certi suoni e certi feeling "ti portano" a suonare inconsciamente in modi diversi;

 

- la Mary Kaye faccio paradossalmente più fatica a descriverla... per anni e anni è stata LA MIA strato, ci sono talmente abituato che la do quasi per scontata a volte, e avendoci suonato di tutto per tanti tanti anni non mi è così facile abbinarla ad un genere preciso... di sicuro è più rock che blues, digerisce benissimo anche tanto gain ed ha un timbro che si presta anche molto bene ad essere condito con effetti (è stata la mia main guitar coi 2U per 15 anni).

Come suono posso dire che è grossa e da spenta è l'unica che abbia quella profonda risonanza simile alla '62, anche se su frequenze chiaramente diverse; i bassi sono prorompenti ma asciutti, non boomy, non impastati, mentre le medie restano leggermente  indietro, e gli alti sono croccanti, coi cantini belli chiari e definiti.

 

Per finire: questo significa che con una strato più orientata al blues non posso suonare hard rock o funky, o viceversa?

Assolutamente no! L'ho fatto e continuerò a farlo, anche perché non mi piace portare in giro più di 1-2 chitarre quando vado a suonare.

Ma volevo porre l'accento su quanto sia utile provarne tante e avere la possibilità di scegliere quella più affine alle nostre esigenze, al nostro stile, anche nello sceglierne solo una ;)

 

 

2 ore fa, Zado dice:

 

Questa non la sapevo:sorrisone: Attesterebbe che effettivamente una differenze il neck fit alla fin fine la faccia, sta da capire se udibile alle orecchie di tutti i comuni mortali o solo a quelli con i timpani di Knopfler... Peraltro ricordo un aneddoto di John Suhr descritto su TGP riguardo a un "celebre chitarrista" che gli chiedeva di shimmargli le strat perchè ne preferiva il suono. Sarebbe da farci qualche esperimento, ad averne tempo/voglia 😄

 

 

Io ho finito tempo e voglia giusto stamattina, quando sono rientrato in ufficio :lol:

 

 

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19 minuti fa, Tone Anderson dice:

Si, ai tempi avevo ho provato tanti shim di spessori diversi, zeppa di legno e niente, su 3 o 4 chitarre.

Provato shim di plastica tagliata da carta fedelta', shim di carta vetro su tanti spessori, e shim pre cbs originale(2 spessori). Nessuna differenza tra questi udibile alle mie orecchie.

C è un pelo di differenza tra zeppa, shim, o niente. Ma tra carte diverse o plastica, nulla Con niente aveva un microbo piu di sustain ma il suono mi piaceva un po' meno.

Alla fine con shim suonava meglio..ma x i miei gusti ovviamente.

Poi ho provato a sverniciare il tacco del body, a sverniciarne solo meta' lato (tipo le vecchie)..e ovviamente a mischiare manici su chitarre diverse. Addirittura a colmare il gap di fianco con pasta di legno a vedere cosa cambiava. Un bel po' di ravanate le ho fatte.

Alla fine sono tutte cose che cambiano ma veramente di poco. Tra un esemplare e l altro cambia 10000% in +. DNA di base.......non lo cambi.

 

 

Mitico 😂😂😂

Io ho fatto in passato qualche esperimento, rilevando esattamente le stesse cose, ovvero: se c'è un cambiamento nel suono è totalmente trascurabile... però mi ricordo che cambiava come sentivo io la chitarra in mano, e non sempre andava meglio senza shim (dipendeva dalla chitarra).

 

L'unica cosa che per me è veramente pessima è il micro-tilt delle "3 viti": di solito sulle anni '70 smonto la vitina di regolazione del micro-tilt (conservandola in custodia) e, se serve,  metto uno shim.

 

Aggiungo solo una cosa per concludere: tra shim e zeppa si può scegliere... una zeppa inclinata fatta a misura perfetta e larga come tutto il neck pocket è equivalente a un neck pocket perfetto, mentre lo shim lascia una parte del tacco senza contatto col neck pocket; ma tra mettere e non mettere qualcosa per correggere l'angolo non si può scegliere... se la chitarra ne ha bisogno, tocca farlo per forza, altrimenti o è insuonabile, o si finisce per fare un setup che suona da schifo.

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In ogni caso, concretamente, se tu paragoni reissue degli anni 80 che ormai hanno quasi 40 anni ad altre chitarre che ne hanno solo una decina o quindicina in piu', si sente che hanno comunque sempre filoni diversi. Tra le stesse originali, tra una 60 o una 68, ne passa il mondo,  hanno dei filoni sonori molto diversi tra loro come dice Lore, a distanza di quasi 50 anni. Quindi deduco che non è il tempo che le ha fatte maturare..

 

Non sono d'accordo, il tempo non è una specie di rullo compressore che fa suonare tutto uguale, è piuttosto un "affinatore", nel senso che se sussistono le condizioni giuste migliora e amplifica le caratteristiche intrinseche di uno strumento. Questo è un discorso interessante e servirebbero informazioni complete e adeguate che io al momento non posseggo: sarei curioso di parlare con un esperto del settore. Sinceramente la storia dei legni più vecchi non mi convince manco un po', è risaputo che Leo Fender non prestasse grande attenzione alla qualità dei materiali che gli fornivano: ok, ai tempi la domanda era molto più bassa e dunque il "livello medio" dei legni era comunque più alto anche senza una particolare selezione, ma veramente devo credere che alla Fender negli anni '50 e '60 usassero legni mediamente migliori di quelli usati nelle produzioni "di nicchia" odierne? Passi per la produzione standard, ma Fender custom shop, Xotic, Suhr, Grosh, Anderson ecc. ecc.? Gli ontani e i frassini vecchi sono finiti tutti negli anni '60? Non è credibile. Per me il rasoio di Occam funziona proprio al contrario: è più ovvio che i legni buoni siano spariti dalla faccia della terra o che semplicemente un body con 60 anni alle spalle sia più risonante perchè più stagionato?

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17 minuti fa, guitarGlory dice:

L'unica cosa che per me è veramente pessima è il micro-tilt delle "3 viti": di solito sulle anni '70 smonto la vitina di regolazione del micro-tilt (conservandola in custodia) e, se serve,  metto uno shim.

 

Idem. Va bene tutto, ma il pirulino di una vite in appoggio diventa veramente un po 'poco..te la fa suonare come un banjo.😅

 

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3 ore fa, guitarGlory dice:

- la Fiesta (ma anche la MJT) sono chitarre spettacolari per il funk, entrambe con tanto schiocco e posizioni 2 e 4 perfette per il genere... più percussiva la Fiesta e più ariosa la MJT;

 

 

Sono quei suonini che difficilmente sento arrivare da chitarre anche bellissime...le posizioni 2 e 4, a mio parere la quintessenza del suono strato, insieme ai singoli comunque bellissimi e inconfondibili su un ampli clean(ish).

Certo siamo lontani dalla presenza di medie che permette ad altri esemplari di eccellere nei suoni più carichi di gain, ma...

 

DOMANDA: non è più facile riprodurre questi suoni mediosi in strumenti moderni, rispetto a quelli più "ariosi e percussivi", ma direi anche capaci di dolcezza e pienezza al manico, e aggressività tagliente al ponte?

 

PROVOCAZIONE: per me SRV avrebbe scelto tra queste

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18 ore fa, *juanka78* dice:

 

Non sono d'accordo, il tempo non è una specie di rullo compressore che fa suonare tutto uguale, è piuttosto un "affinatore", nel senso che se sussistono le condizioni giuste migliora e amplifica le caratteristiche intrinseche di uno strumento. Questo è un discorso interessante e servirebbero informazioni complete e adeguate che io al momento non posseggo: sarei curioso di parlare con un esperto del settore.

 

Sono certamente discorsi affascinanti, anche a me piacerebbe capirci meglio. Ma, temo che nessuno abbia mai fatto studi scientifici a riguardo, resta un po' tutto sesso degli angeli. Gia' come suona uno strumento è un campo delicato ed entra ampiamente nella sfera del soggettivo, figuriamoci il discorso di quanto influisce l'invecchiamento! Forse mi sono spiegato male comunque, non mi aspetto che il tempo faccia suonare tutto bene, mi aspetto anche io che affini le caratteristiche, ma poco. Mi baso su reissue che comunque qualche decennio sulle spalle le hanno ma non arrivano mai a suonare a livelli delle originali che dovrebbero copiare, la differenza per quanto mi riguarda è assolutamente sempre troppa per essere una ventina o al massimo una trentina di anni di invecchiamento di differenza. E comunque qualche pre cbs e fine 60 a fine 90 la provai, i suoni e le qualita' intrinseche sempre quelli erano. A quanto mi ricordi...

 

18 ore fa, *juanka78* dice:

Sinceramente la storia dei legni più vecchi non mi convince manco un po', è risaputo che Leo Fender non prestasse grande attenzione alla qualità dei materiali che gli fornivano: ok, ai tempi la domanda era molto più bassa e dunque il "livello medio" dei legni era comunque più alto anche senza una particolare selezione, ma veramente devo credere che alla Fender negli anni '50 e '60 usassero legni mediamente migliori di quelli usati nelle produzioni "di nicchia" odierne? Passi per la produzione standard, ma Fender custom shop, Xotic, Suhr, Grosh, Anderson ecc. ecc.? Gli ontani e i frassini vecchi sono finiti tutti negli anni '60? Non è credibile. Per me il rasoio di Occam funziona proprio al contrario: è più ovvio che i legni buoni siano spariti dalla faccia della terra o che semplicemente un body con 60 anni alle spalle sia più risonante perchè più stagionato?

 

Anche qui non ho risposte, solo altre domande.
Non so quanto in percentuale possano influire  i legni e quanto i metalli (hardware e pickup). Anche sui metalli fino a pochi anni fa fa tutti dicevano che "tanto il ferro è sempre ferro" ma qualcuno piano piano ha iniziato a fare delle prove, a registrare video, ed effettivamente si è notato che ci sono delle differenze, anche consistenti.

 

Per quanto riguarda il legno, non credo assolutamente che i legni buoni siano spariti dalla faccia dalla terra, ma temo (ripeto: temo, non ho la certezza) che alla massa consumatrice (=noi) non arrivano piu' con facilita' come una volta. Il mercato mondiale di legname è troppo cambiato, la  domanda è cresciuta a dismisura in pochi decenni, i requisiti base sono diversi e la produzione è concepita per permettere di fare numeri molto piu' grossi. La percentuale di legno che va nelle chitarre includendo la produzione in massa è in generale comunque minuscola rispetto al totale, quindi i produttori, anche i grossi come Fender per dire, penso che si becchino quello che arriva dai grossisti e non hanno grossi "say" in materia. Una volta che è stabile a sufficienza per non piegarsi con l'umidita', il mobile, il portico, lo fai, no? Figuriamoci i piccoli..tu credi che Suhr abbia il suo spacciatore personale di legna con la sua piantagione privata che li lascia crescere il triplo del tempo dei grandi produttori? Per me sicuramente Suhr puo' (e deve!) fare molta piu' selezione rispetto alla massa e questo fara' una grande differenza di certo, ma di base, la media di quello che gli arriva temo che sia quello che arriva a quasi tutti. Temo anche che nessun liutaio le scriva mai apertamente in un forum queste cose. Ho anche notato che nessuno che produce chitarre elettriche scrive esattamente che legni usi in termini di eta', provenienza, eccetera eccetera. Qualche replicatore di acustiche di nicchia da qualche informazione in piu', ma non da mai dei dettagli veramente precisi, quindi non so nemmeno se sia vero e tiene stretti per se i nomi dei fornitori, o se siano cazzate di marketing.
Quindi temo..tocca caricarsi di ascia in spalla e infrangere almeno una decina di leggi ambientali se vogliamo certezze!⛏️

 

 

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19 ore fa, guitarGlory dice:

Aggiungo solo una cosa per concludere: tra shim e zeppa si può scegliere... una zeppa inclinata fatta a misura perfetta e larga come tutto il neck pocket è equivalente a un neck pocket perfetto, mentre lo shim lascia una parte del tacco senza contatto col neck pocket;

 

Io a questo riguardo ero andato anche in trip in questo senso.. piu' di quanto tocca sotto (che tanto ha le viti che tengono/trasmettono tanto), potrebbe contare di piu' quanto tocca sul culo (PS. sono etero)..x tensione corde inferiore a confronto delle viti.

E, se inclini manico, il culo non tocca mai tutto 😑 paranoia award mio? 🤣

 

19 ore fa, guitarGlory dice:

ma tra mettere e non mettere qualcosa per correggere l'angolo non si può scegliere... se la chitarra ne ha bisogno, tocca farlo per forza, altrimenti o è insuonabile, o si finisce per fare un setup che suona da schifo. 

 

concordo al 100000%

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Anche qui non ho risposte, solo altre domande.
Non so quanto in percentuale possano influire  i legni e quanto i metalli (hardware e pickup). Anche sui metalli fino a pochi anni fa fa tutti dicevano che "tanto il ferro è sempre ferro" ma qualcuno piano piano ha iniziato a fare delle prove, a registrare video, ed effettivamente si è notato che ci sono delle differenze, anche consistenti.
 
Per quanto riguarda il legno, non credo assolutamente che i legni buoni siano spariti dalla faccia dalla terra, ma temo (ripeto: temo, non ho la certezza) che alla massa consumatrice (=noi) non arrivano piu' con facilita' come una volta. Il mercato mondiale di legname è troppo cambiato, la  domanda è cresciuta a dismisura in pochi decenni, i requisiti base sono diversi e la produzione è concepita per permettere di fare numeri molto piu' grossi. La percentuale di legno che va nelle chitarre includendo la produzione in massa è in generale comunque minuscola rispetto al totale, quindi i produttori, anche i grossi come Fender per dire, penso che si becchino quello che arriva dai grossisti e non hanno grossi "say" in materia. Una volta che è stabile a sufficienza per non piegarsi con l'umidita', il mobile, il portico, lo fai, no? Figuriamoci i piccoli..tu credi che Suhr abbia il suo spacciatore personale di legna con la sua piantagione privata che li lascia crescere il triplo del tempo dei grandi produttori? Per me sicuramente Suhr puo' (e deve!) fare molta piu' selezione rispetto alla massa e questo fara' una grande differenza di certo, ma di base, la media di quello che gli arriva temo che sia quello che arriva a quasi tutti. Temo anche che nessun liutaio le scriva mai apertamente in un forum queste cose. Ho anche notato che nessuno che produce chitarre elettriche scrive esattamente che legni usi in termini di eta', provenienza, eccetera eccetera. Qualche replicatore di acustiche di nicchia da qualche informazione in piu', ma non da mai dei dettagli veramente precisi, quindi non so nemmeno se sia vero e tiene stretti per se i nomi dei fornitori, o se siano cazzate di marketing.
Quindi temo..tocca caricarsi di ascia in spalla e infrangere almeno una decina di leggi ambientali se vogliamo certezze!
 
 

Sì, in effetti anche io ho zero certezze e tanti punti di domanda. Qualche pre-CBS l’ho provata ed effettivamente almeno un paio ricordo che erano clamorose anche suonate su ampli demmerda, però sto parlando di “ricordi”: già “in presenza” il nostro orecchio è soggetto a mille fenomeni acustici, figuriamoci se si parla di ricordi .
La storia dei legni sinceramente è la cosa che mi incuriosisce di più. A conti fatti al giorno d’oggi ci sono liutai che fanno acustiche clamorose, quindi secondo me volendo i legni buoni li trovi ancora.... bisognerebbe vedere in che quantità. Detto questo a mio avviso una Strato odierna di alto livello fra 60 anni non suonerà molto distante da una buona vintage odierna...idea mia però, temo non avremo mai la controprova.
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6 minuti fa, *juanka78* dice:


Sì, in effetti anche io ho zero certezze e tanti punti di domanda. Qualche pre-CBS l’ho provata ed effettivamente almeno un paio ricordo che erano clamorose anche suonate su ampli demmerda, però sto parlando di “ricordi”: già “in presenza” il nostro orecchio è soggetto a mille fenomeni acustici, figuriamoci se si parla di ricordi emoji23.pngemoji23.pngemoji23.png.
La storia dei legni sinceramente è la cosa che mi incuriosisce di più. A conti fatti al giorno d’oggi ci sono liutai che fanno acustiche clamorose, quindi secondo me volendo i legni buoni li trovi ancora.... bisognerebbe vedere in che quantità. Detto questo a mio avviso una Strato odierna di alto livello fra 60 anni non suonerà molto distante da una buona vintage odierna...idea mia però, temo non avremo mai la controprova.

 

..A tal senso ti posso dire che ultimamente ho avuto modo di sentire Bagnasco e Casati che fanno copie delle vecchie Martin e Gibson e cazzo si sente che il legno non è quello che usano  anche le Martin di fascia altissima! Pero', anche se le frequenze sono quelle belle secche e asciutte, potenti, a fuoco, non dispersive, tutto da sbavo, resta sempre un minimo di retrogusto acerbo, manca quel tocchettino di morbidezza..e li' sono convinto anche io che in decenni le colle e tutto il resto si assestera' e ci arrivera', potrebbero veramente suonare come una pre-war col tempo. Ma perchè le qualita' di base sono gia' quelle giuste. Io non sento nelle elettriche di oggi quelle cose, tranne che in pochissime repliche "illegali" che comunque arrivano veramente tanto vicine ai prezzi del vero vintage player-grade (refin, appunto, o simili)..😰. quelle mi fanno lo stesso effetto delle suddette repliche di acustiche. suono asciuttissimo e solo le frequenze giuste (ed è gia' il 95% di quello che serve per i miei gusti) e quel quiddino di morbidezza, probabilmente arrivera' col tempo.

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19 minuti fa, Steve Townsend dice:

Ho la stessa sensazione rileggendo!

 

E pensare quanto mi aveva confortato il pensiero che almeno per le strato le medie non andavano da nessuna parte:bye:

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3 ore fa, Zado dice:

Comincia a pervadermi la sensazione che di Strat io non ne capirò mai un cazzo. 

Idem con patate.

Però sei strato.......

E io che vorrei cambiare i pickups alla mia reissue dell’89.......

Mi sa che al prossimo giro cerco una bella strato del ‘73, anzi del ‘74 che è l’anno di nascita di mia moglie, così magari lo digerisce meglio.

 

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5 ore fa, Tone Anderson dice:

Tranquilli, ci sono un po' di supercazzole qua e là... ma non si può dire dove 😂74 ottima annata per hard rock comunque! Specie con tastiera in acero

La tastiera deve essere categoricamente in palissandro, quella in acero, dalle mie parti, è bene accetta solo sulla tele.

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Mi immagino la scena con Tone Anderson a casa di Guitalory . Cambiano UNA vite di un celestion pre rola nella 4x12 del 69 ed entrambi sentono le differenze 😍

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Louis, io ne ho avuta per diverso tempo una del 74, riverniciata.

In generale le 3 viti da fine 71 al 74 hanno un carattere che da il meglio in crunch perchè tendono a suonare con piu' medioalte ma un po' meno ciccia di quelle prima. Piu' si va avanti in questi 3 anni, piu' questo diventa vero. Nel 74 in particolare sono tendenzialmente molto leggere, e il manico è abbastanza sottile e molto stretto, cosa che non a tutti piace...(a molti no).

Però, se hai una reissue 62/57 di fine anni 80, come carattere a una 62/57 si avvicinera' di piu' la tua rispetto a una 74, che non sono strato con un suono "classico"..ma a livello "oggettivo" la 74 di media è statisticamente probabile che suoni un po' meglio..avra' piu' proiezione sonora, un attacco piu' nitido, ecc..non so se mi spiego bene.

 

La tastiera è solo questione di gusti, a me piaceva particolarmente l'acero perchè enfatizzava ulteriormente il carattere rocchettaro di base, su altre preferisco pure io il palissandro! Inoltre le puoi trovare con il body in frassino (solo colore natural originale) o in ontano  (sunburst + custom color soliti). In frassino, è piu' percussiva e definita, ma con un suono un po' meno caldo dell'ontano. Per avere un riferimento, California Jam Deep Purple 1974,  Blackmore suonava una di queste dal vivo, con body in frassino.

Buona caccia, e l'idea dell'anno di nascita è geniale..

 

18 minuti fa, electric swan dice:

 Mi immagino la scena con Tone Anderson a casa di Guitalory . Cambiano UNA vite di un celestion pre rola nella 4x12 del 69 ed entrambi sentono le differenze 😍

 

Gia', e poi sentiremo pure le vocine..😂

Proprio per questo son cose da NON fare assolutamente.🤣

Ma Lory fa una prova cosi ben fatta, è veramente interessante ed è un grosso sforzo, quindi mi sembra un delitto non scrivere neanche un po' delle mie cazzate.

 

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12 ore fa, Tone Anderson dice:

Tranquilli, ci sono un po' di supercazzole qua e là... ma non si può dire dove 😂74 ottima annata per hard rock comunque! Specie con tastiera in acero

 

In realtà nella mia testa son tutte buone per l'Hard Rock e l'Heavy Metal, la Strato è LA chitarra Heavy Metal per definizione secondo me (assieme alla SG e alla Flying V) .

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