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Louisguitar

Iovinella guitars?

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4 minuti fa, Fra dice:

E invece le vinetto? Nome orripilante , paletta indifferente, logo trascurabile , però .....

Forse  storia e pedigree del costruttore possono essere fondamentali nel definire sexy o meno uno strumento , almeno ai più (me incluso per carità ) 

 

Giusto o sbagliato non so dirlo, a voi 

Vinetto provata 10 anni fa una strato stile 62 e devo dire che è stata l'unica strato che mi sia mai piaciuta sul serio.

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29 minuti fa, evol dice:

Vinetto provata 10 anni fa una strato stile 62 e devo dire che è stata l'unica strato che mi sia mai piaciuta sul serio.


si certo, intendevo presenti esclusi 

 

vediamo fra 10 quanti di noi avranno provato le iovinelle .. a parte monsignore ovviamente 

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Adesso, Fra dice:


si certo, intendevo presenti esclusi 

 

vediamo fra 10 quanti di noi avranno provato le iovinelle .. a parte monsignore ovviamente 

Monsignore prova esclusivamente Iovinelli nel parcheggio di Malpensa Fiere

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7 minuti fa, evol dice:

Monsignore prova esclusivamente Iovinelli nel parcheggio di Malpensa Fiere


Dicono dall’alto che monsignore si sta involvendo, patisce il dogma integralista 

 

Poi continua a praticare il suo credo nella maniera più trasversale possibile anche seguendo l’insegnamento del santo di Assisi , ma con delle resistenze che un tempo non gli appartenevano 

 

 

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10 minuti fa, Fra dice:


Dicono dall’alto che monsignore si sta involvendo, patisce il dogma integralista 

 

Poi continua a praticare il suo credo nella maniera più trasversale possibile anche seguendo l’insegnamento del santo di Assisi , ma con delle resistenze che un tempo non gli appartenevano 

 

 

Tutto vero. E ora con la zona arancione non può più trovare il conforto che gli veniva caritatevolmente donato soltanto pochi mesi fa frequentando la notte i navigli milanesi...

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11 ore fa, AlbertoDP dice:

No, va be’, la mia non è una levata di scudi a difesa dell’artigianato italiano, spero che sia chiaro. Sono consapevole dei limiti esposti sopra (di marketing, di lingua, ecc…), in parte li condivido e non escludo di rientrare in alcuni di essi anche io. Non è questo il punto. E’ che trovo sciocco e provinciale farsi attrarre da nomi e cognomi “esotici” e stranieri e, al contrario, farsi condizionare in negativo da quelli italiani. Tutto qua.
A meno che qualcuno non mi dimostri che è colpa del cognome Iovinella se la decal non è perfettamente dritta nella paletta, ma mi pare che Carpinteri smentisca subito questa ipotesi… 😉
 

D’accordo ma si tratta anche di furbizia. Se hai un cognome tipo “Fava”..  ci chiami la chitarra così?😂

 

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1 ora fa, Fra dice:

E invece le vinetto? Nome orripilante , 

 

In Veneto é un nome che vale tanto. 

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12 hours ago, Gluca said:

 

Io preferisco la firma piuttosto che il logo, sugli esempi che hai postato.

 

Per il resto sono d'accordo su tutto tranne che è molto difficile riuscire a fare solo il costruttore e rifiutare riparazioni, set-up, ecc.. Uno deve avere avere già le spalle larghe, ovvero laboratorio (non il garage di casa) di proprietà, macchinari buoni già pagati. Per lo stesso motivo per pagare un social manager, e fare le fiere più importanti, necessita investimenti.

 

 

nel 2020 se vuoi avere una azienda, prima devi investire in immagine e presenza digitale, poi eventualmente compri i macchinari per iniziare a produrre

 

non parliamo se l'azienda devi aprirla e farti conoscere

 

se non hai una forte presenza digitale, non esisti e quindi fallirai senza se e senza ma

 

 

invece per quanto riguarda il discorso produrre e riparare, capisco il fatto di dover pagare il mutuo a fine mese, ma piuttosto integra la sera in tangenziale. sono mestieri diversi, con pubblico diverso, con tempi diversi, con scopi diversi e con strategie diverse 

 

in pratica vuol dire aprire due aziende completamente diverse

 

se sei consapevole e vuoi aprire due aziende e due attività diverse, allora ok, ma se sei solo e fai già fatica a gestire una azienda, cosa vuoi gestirne due??

 

io sono per fare una cosa e farla bene

 

inoltre c'è il rischio che magari per una riparazione gestita un po' a xazzo, può capitare bella vita se sei indietro col lavoro, rischi uno shitstorm che ti distrugge la reputazione da costruttore... ogni riferimento è puramente casuale 🙄, ma io eviterei questo rischio

 

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La stragrande maggioranza dei liutai che conosco, soprattutto quelli che hanno anche laboratori-atelier in grandi città (Parigi, Milano...) fanno anche (a volte perlopiù) riparazioni. Quelli che fanno solo proprie produzioni sono, in genere, a livello semi amatoriale. 

Poi ci sono Parafango & Co., ma siamo su altri pianeti.

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12 hours ago, testataecassa said:

 

nel 2020 se vuoi avere una azienda, prima devi investire in immagine e presenza digitale, poi eventualmente compri i macchinari per iniziare a produrre

 

non parliamo se l'azienda devi aprirla e farti conoscere

 

se non hai una forte presenza digitale, non esisti e quindi fallirai senza se e senza ma

 

 

invece per quanto riguarda il discorso produrre e riparare, capisco il fatto di dover pagare il mutuo a fine mese, ma piuttosto integra la sera in tangenziale. sono mestieri diversi, con pubblico diverso, con tempi diversi, con scopi diversi e con strategie diverse 

 

in pratica vuol dire aprire due aziende completamente diverse

 

se sei consapevole e vuoi aprire due aziende e due attività diverse, allora ok, ma se sei solo e fai già fatica a gestire una azienda, cosa vuoi gestirne due??

 

io sono per fare una cosa e farla bene

 

inoltre c'è il rischio che magari per una riparazione gestita un po' a xazzo, può capitare bella vita se sei indietro col lavoro, rischi uno shitstorm che ti distrugge la reputazione da costruttore... ogni riferimento è puramente casuale 🙄, ma io eviterei questo rischio

 

 

Diciamo che se non sei Suhr, ed esci da una azienda che ti ha formato e reso famoso, per forza di cose devi iniziare come riparatore e fare esperienza.

Quindi di base il liutaio ha già una sua clientela ed un tipo di azienda. Poi se volesse fare il salto e costruire una sua linea, dovrebbe avere a disposizione denaro da investire, o aspettare di essersi pagato macchinari e magari il laboratorio. E' ben diverso da quelli che fanno ampli e pedali, che con un saldatore e poco più posso subito iniziare a produrre cloni marshall e tube screamer; alcune macchine per tagliare il legno costano migliaia di euro, per non parlare della camera per verniciare, lucidare, ecc...

Parlo per esperienza, visto che mi son pagato capannone macchinari per il mio lavoro, e la strada è stata lunga ed i tempi sempre incerti, tra svariate crisi ed adesso anche il virus.

 

Però io prima di investire nel marketing, mi farei fare dei disegni da un designer, visto che se poi il prodotto è brutto e/o banale, non c'è pubblicità che aiuti.

 

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