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*juanka78*

OX: la mia recensione.

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Ed eccoci qua, test conclusi. Prima di tutto un enorme grazie a Marco “Whitewave” che è stato così gentile da mandarmelo in prova senza che io glielo avessi nemmeno chiesto. Ora la fatidica domanda: cosa ne penso, a bocce ferme? E soprattutto, vale il prezzo del biglietto? Meglio o peggio di altri sistemi?

Vi dirò la mia modesta opinione, conscio del fatto che:

1) è la mia personale opinione, per quello che può valere;

2) non ho avuto modo di usarlo molto a lungo, esiste (come per ogni cosa) una curva di apprendimento che potrei, per incapacità mia, non essere stato in grado di percorrere completamente;

3) potrei tranquillamente non averlo “capito” a fondo.

 

SINTESI (per chi non avesse voglia/tempo di leggersi tutta la spataffiata)

 

E’ una buona macchina, ben pensata, ben costruita e “autosufficiente” ma a mio modesto avviso...no, non vale quello che costa e no, non ho riscontrato a mio gusto una reale superiorità “sonora” rispetto ad altri sistemi meno “onerosi”. Sicuramente ha una maggiore praticità e rende indipendenti dal computer, aspetto che per molti può essere fondamentale.

 

RECENSIONE VERA E PROPRIA (per chi invece ha tempo da perdere)

 

Universal Audio a mio avviso ha un po’ la stessa filosofia di Apple: sono aziende che hanno capito quanto conti la forma nel mondo attuale e , a maggior ragione, quanto pesi la prima impressione nell’esperienza di acquisto. OX si presenta in un packaging che definire “di serie A” è limitativo, come dicono gli americani “oozes class”: scatola dentro alla scatola dentro alla scatola, maniglie ergonomiche, precisione millimetrica, disposizione elegante...tutto è studiato per dare l’impressione di un prodotto superiore, “high end”. La costruzione appare da subito solida e di alta classe, lo “scatolozzo” pesa come un macigno e si avverte nitidamente la cura messa in tutta l’operazione: anche solo “toccarlo” o girare i vari pot è un piacere sensoriale. Le funzioni dei potenziometri e delle varie uscite sono ben evidenziate, le scritte sono addirittura “a specchio” in modo da renderle chiaramente leggibili sia che si guardi alla macchina da dietro che da sopra. Il manualino “quick start” è a prova di imbecille e fornisce tutte le info necessarie a rendere l’OX operativo nel giro di qualche minuto: l’app si scarica dal sito UA in pochi secondi ed ha un’interfaccia piacevole ed estremamente semplice. Il collegamento wi-fi per quello che è stata la mia esperienza funziona senza intoppi anche con un vecchio pc come il mio. Nota di merito per l’uscita cuffie, capacissima di pilotare anche cuffie “assetate” come le mie HD650, chapeau. Insomma a livello di packaging, presentazione e operatività per me promosso a pieni voti con lode.

 

Passando alla parte che più ci interessa (il suono ovviamente) è necessario dividere il discorso in tre parti ben distinte: la parte attenuazione, la parte emulazione cassa e infine la parte relativa all’effettistica integrata.

 

OX COME ATTENUATORE

 

La macchina offre 5 livelli di attenuazione selezionabili tramite apposito potenziometro a scatti, i livelli di attenuazione dovrebbero essere i seguenti:

 

- posizione 5: 0 db;

- posizione 4: -6 db;

- posizione 3: -12 db;

- posizione 2: -24 db;

- posizione 1: -36 db;

- posizione 0: no speaker.

 

Sulla carta le attenuazioni vere e proprie sarebbero solo 4, ma dalle misurazione che ho fatto la posizione 5 taglia almeno 3 db, quindi nella realtà sono 5. Personalmente ho sempre trovato questo funzionamento a scatti un po’ scomodo, dato che spesso una determinata posizione può essere “poco” e quella successiva “troppo”, specie con salti di questa entità; d’altronde che io sappia gli attenuatori “puri” funzionano tutti più o meno così, quindi suppongo ci sia una ragione tecnica per tutto ciò. Detto questo, come suona? O meglio come attenua? L’OX si basa su un carico fittizio di tipo reattivo, come tutti gli attenuatori puri di ultima generazione: questo sulla carta dovrebbe garantire suoni credibili e godibili anche ad alti livelli di attenuazione, in quanto anche la porzione di suono attenuata dovrebbe “vedere” un carico molto simile a quello offerto da una cassa vera. Nel mondo reale questi proclami a mio avviso funzionano fino ad un certo punto: da quello che ho avuto modo di sentire provandolo (per il test andate a vedere il 3D “OX vs SMP. work in progress” nella sezione Scantinato o direttamente sul mio canale YouTube) il trucco funziona nelle prime due posizioni, oltre il suono tende a perdere progressivamente brillantezza e corpo. Non è una novità, in passato qualche attenuatore l’ho avuto e sinceramente per quello che è stata la mia esperienza nessuno mantiene davvero le promesse fatte. OX da questo punto di vista si comporta abbastanza bene ma non bene come il Rivera Rockcrusher a mio modesto avviso (che resta il miglior attenuatore che io abbia provato), sicuramente non bene a sufficienza da rendere realmente usabile e godibile una testata da 100 watt in appartamento. A suo discapito c’è da dire che questa è una vera e propria “mission impossible”, dobbiamo metterci il cuore in pace: non si può fare, non con questa tecnologia perlomeno. Gli ultimi due livelli di attenuazione impongono un compromesso pesante in termini di dinamica, reattività al tocco e presenza...i miracoli non li fa, inutile illudersi. E’ un compromesso sopportabile? Boh, de gustibus. D’altro canto non è che ci siano tante alternative a disposizione: una è il reamping, che da quello che ho avuto modo di sentire pare più promettente.

 

Voto finale: direi che un bel 7 se lo merita, non andrei oltre però. Sinceramente data l’hype che circonda il prodotto mi aspettavo di meglio.

 

OX COME EMULATORE DI CASSA

 

Questo secondo me è il vero e proprio cuore della macchina, il motivo principe che ha spinto molti all’acquisto. OX si basa sull’utilizzo di un carico fittizio di tipo reattivo (come già detto sopra) con curva di impedenza ad U accoppiato ad un software di emulazione dinamico (dynamic speaker modeling) fino a poco tempo fa unico nel suo genere. Da quello che ho letto in giro si tratterebbe in pratica dell’applicazione di una curva di comportamento dinamico agli impulsi di cassa messi a punto da UA. Ci sono state diverse polemiche sui forum americani riguardanti la non “veridicità” della curva di impedenza usata da OX (e non solo, quella usata da Two Notes è molto simile), per John Suhr sarebbe addirittura potenzialmente pericolosa per i trasformatori...io credo che nell’epoca di internet se ci fossero realmente dei problemi tecnici sarebbero già ampiamente saltati fuori: non è così, dunque penso si tratti molto banalmente di “marketing aggressivo” furbescamente messo in atto da uno che si è visto fregare buona parte del mercato di cui era di fatto monopolista fino a pochi anni fa. Tecnicismi a parte, la carne al fuoco è tanta, il software di UA offre più di 20 casse diverse di tutte le tipologie, dalle 4x12 che hanno fatto la storia del rock alle 1x10 dei vecchi bluesman, con un occhio di riguardo per le sonorità più vintage. Di queste anche lo stato dei coni è regolabile, nel senso che il software è in grado di emulare il rodaggio degli speaker e anche l’eventuale “cone cry”. Sono presenti inoltre circa 6/7 microfoni diversi, tutti chiaramente grandi classici, dal 57 al 121 passando per 421, 414, M160, U47...insomma, c’è di che divertirsi. I posizionamenti possibili dei mic sono solo 2 (off e on axis) ma devo dire che sono entrambi ben studiati, anche se avrei preferito maggiore flessibilità in questo senso. I “canali” a disposizione sono 3, due per i mic in close miking e uno per le riprese d’ambiente, selezionabili sia in mono che in stereo con accoppiamenti di mic già fatti...in questo caso è addirittura possibile selezionare se si vuole o no l’effetto “damping” dato dalla presenza di un tappeto nella stanza di ripresa virtuale, notevole. Per ogni canale, proprio come su una vera console, si può selezionare un low cut con valori preimpostati e si può attivare una equalizzatore dedicato. il canale relativo alla room è miscelabile al resto sia tramite app che tramite pot fisico presente sul frontale della macchina. Ogni rig messo a punto con l’editor può essere salvato in uno dei 6 slot disponibili e richiamato grazie al pot dedicato, rendendo di fatto a quel punto non necessario il computer (o l’iPad). E’ presente inoltre una buona sezione di “effettistica outboard” di cui parlerò in seguito. Nel complesso come architettura direi che quelli di UA hanno fatto centro: il workflow risulta fluido, facile ed intuitivo. Ci sono alcuni aspetti a mio avviso migliorabili, in sintesi:

- il numero delle casse va sicuramente implementato, mancano all’appello tanti classici moderni;

- manca la possibilità di miscelare emulazioni diverse, il che secondo me è la pecca più grave;

- il posizionamento dei mic va reso più flessibile, spesso le 2 possibilità offerte, per quanto ben studiate, non si rivelano sufficienti;

- la gestione dei pot virtuali non prevede l’inserimento di valori numerici, il che secondo me non è molto comodo e non permette una gestione precisa.

Tolti questi punti (il secondo però è davvero impattante a mio avviso) direi che siamo di fronte ad un’interfaccia ben progettata.

Sì, ma in soldoni...come suona tutto sto popò di roba?

In generale direi abbastanza bene, alcune emulazioni secondo me sono parecchio ben riuscite, altre un po’ meno. Da quello che ho potuto sentire la filosofia di base è comune a tutte: anche senza andare a toccare nulla, semplicemente selezionando cassa e microfono, OX applica una bella dose di processing già integrato, sono suoni compressi ed equalizzati alla fonte da gente che lo sa fare, pensati per essere utilizzati più o meno da subito, li definirei mix-ready. L’imperativo che si percepisce è quello di voler ad ogni costo “bucare” il mix senza richiedere all’utente particolari competenze o l’uso di plugin esterni: vi è un’enfasi sempre presente sulle frequenze alte e medio-alte, una “punta” che accomuna quasi tutti le emulazioni disponibili. E’ un modo di produrre i suoni che può piacere o meno: innegabilmente nell’ambito di un progetto e di un mix la cosa può venire molto comoda, il prezzo da pagare però è un suono che, sentito da solo, può anche facilmente venire a noia. La sensazione dinamica sotto le dita è buona, il dynamic speaker modeling si fa apprezzare rispetto ad un tradizionale IR, la reattività c’è e suonare attraverso la macchina è comunque appagante, anche se l’impressione generale è che si sarebbe potuto fare ancora meglio con un approccio diverso, magari meno da “pappa pronta” ma più flessibile, lasciando all’utente finale determinate scelte. L’esempio più evidente di tutto ciò: l’emulazione del Royer 121. Chiunque abbia usato nella realtà, anche solo di sfuggita, un 121 e si ritrovi ad utilizzare l’emulazione targata UA di questo fantastico microfono si renderà conto immediatamente di tutto il processing integrato: i due suoni (quelli di un 121 nudo e crudo messo davanti alla cassa e quello proveniente dall’OX) sono distanti anni luce. Attenzione, non sto dicendo che l’emulazione non è fedele, dico solo che un 121 suona in quel modo solo dopo un piazzamento studiato al millimetro e una massiccia dose di compressione e equalizzazione. Il risultato è un suono pronto da usare ma...e se io il 121 avessi voluto sfruttarlo in altro modo? Non posso farlo, hanno già deciso per me, e a me questo non piace. Altro esempio: un 57 messo davanti a una 4x12 coi Greenback. E’ la storia del rock, eppure questa ossessione degli ingegneri UA per il mix-ready rende l’esperienza in parte sgradevole: troppa punta, medie troppo aggressive, cartonate...dopo poco stufa. Il “fenomeno” si evince anche analizzando le waveforms dei vari suoni: low cut già messo a monte, filtri di bell molto stretti in genere sui 500 e sui 1500 hz con botte di 6, 7, anche 8 db, high cut drastici poco oltre i 6000 hz sempre presenti...insomma, l’idea che mi sono fatto in questi pochi giorni (magari sbagliando) è che OX sia una macchina pensata per chi non vuole “sbattimenti”, per chi vuole trovarsi dei suoni pronti da usare in un eventuale mix senza perdite di tempo, un’aspirazione sacrosanta (ci mancherebbe) ma...non per tutti.

 

Voto finale per questa parte: direi un 8, alcune cose molto belle altre meno. Anche qui viste le premesse mi aspettavo di trovarmi con la mascella lussata e non è stato sempre così.

 

OX COME “MULTIEFFETTO”

 

Oltre ad essere un attenuatore ed un emulatore di cassa all’interno del best seller di casa UA troviamo anche una sezione di effettistica degna di nota, popolata dai celeberrimi plugin della storica casa americana. Nello specifico parliamo di:

- compressore 1176;

- equalizzatore (sia sul master che sui singoli canali);

- plate;

- delay.

Ne viene fuori una specie di channel strip capace di rendere OX indipendente da eventuali interventi esterni e perfettamente in grado di portare ad un risultato finito senza affaticare la cpu del computer, non è cosa da poco. Anche qui, le interfacce sono semplici ed intuitive rendendo eventuali interventi molto agevoli. Come quantità, dato il prezzo, penso sarebbe stato lecito aspettarsi di più, non tanto come tipologia di effetti quanto come varietà degli stessi: magari diversi tipi di comp, diversi riverberi...invece la scelta è stata ridotta a 1176 e plate, peccato. La qualità sonora è buona ma forse non quanto mi sarei aspettato visto il nome in gioco...sintetizzando:

- 1176: molto bello ma per interventi modesti (e sulla chitarra parliamo di quello nel 99% dei casi) non l’ho trovato molto diverso dall’analogo prodotto della Waves, tanto per citarne uno;

- equalizzatore: carino ma limitato, lontano anni luce da un prodotto come PRO Q3...il che irrobustisce la mia tesi sul fatto che su OX i suoni siano da intendersi come già pronti, l’EQ è accessoria, non sostanziale, quasi fosse un hardware analogico più che un plugin digitale;

- plate: molto profondo ed indubbiamente bello, anche se ho trovato un po’ difficile dosare l’effetto nel mix, passa da troppo a troppo poco nel giro di pochissimo e il non poter immettere valori numerici per gestire i vari parametri non aiuta;

- delay: questo è stato una delusione, nulla di che, un prodotto come Echoboy di Soundtoys secondo me lo annienta letteralmente. Fa anche da chorus e flanger (bellini) ma boh, mi aspettavo altro sinceramente.

Da quello che so esiste anche un footswitch da collegare alla macchina per un eventuale utilizzo live ma ne so poco, so che molti si sono lamentati per le scarse funzionalità rispetto ad una macchina concorrente come il TAE di Boss-Waza ma non avendo avuto modo di provare in prima persona non mi esprimo.

 

Voto finale: 7. Mi aspettavo più roba e quella che c’è non è tutta stellare come pensavo. Plate e 1176 però sono oggettivamente molto belli.

 

CONCLUSIONI

 

E qui torniamo al principio: vale il prezzo del biglietto? Difficile dare una risposta oggettiva. Se analizziamo l’offerta di UA e la mettiamo in relazione alle alternative attualmente presenti sul mercato verrebbe da pensare che la richiesta economica ci potrebbe anche stare. In fondo un attenuatore di buon livello 4/500 euro lo paghi, per una load box reattiva ce ne potrebbero volere altrettanti (anche se si trovano anche a meno), poi c’è da aggiungere il software per l’emulazione (IR o DSR che siano) e qualche plugin per completare il quadro. A quanto siamo? A spanne abbiamo raggiunto e forse pure superato i circa 1300 euro necessari per acquistare l’OX. Il punto della questione però secondo me è un altro. Da una macchina così uno si aspetta non solo quantità ma anche e soprattutto qualità...ed è qui che almeno parzialmente casca l’asino. OX per me (e sottolineo PER ME) è la classica soluzione all-in-one di alto livello che fa bene tutto ma che non eccelle davvero in nulla, è una Porsche Cayenne. Come attenuatore è bellino ma si trova a mio avviso di meglio sul mercato: pecca sia in versatilità (pochi livelli di attenuazione, mancanza di opzioni per controbilanciare il famoso effetto Fletcher-Munson) che in qualità nelle attenuazioni più forti. Come emulatore di cassa è bello ma ha dei difetti evidenti, almeno per il mio gusto: forti limitazioni creative (non poter miscelare emulazioni diverse a questi livelli è una bestemmia), un processing di partenza eccessivo, con un chiodo fisso per il “bucamix” che non lascia spazio ad alternative e delle emulazioni non tutte esattamente gradevoli all’orecchio. Come “multieffetto” fa un buon lavoro di semplificazione ma in tutta onestà con 3 o 4 acquisti mirati, magari aspettando il black friday, si portano a casa risultati migliori. e maggiore flessibilità. Dalla sua OX offre una praticità indiscutibile, indipendenza dal computer e un “kit” di suoni belli pronti da utilizzare senza necessità di ulteriori interventi. Di nuovo: vale il prezzo del biglietto? Per me no ma capisco che la risposta sia molto soggettiva. Che alternative ci sono? Diverse, a seconda delle necessità. Di paragonabile come funzioni c’è solo il Waza TAE, anzi il TAE va pure oltre da quel punto di vista e negli States pare stia spopolando ma boh, da quello che ho sentito (mai provato però) mi pare che come cab sim sia leggermente inferiore. E altrimenti? Credo che il succo del discorso sia questo. Se si necessita di una macchina all-in-one in grado di fare quasi tutto ad un livello più che buono allora secondo me l’OX può essere un acquisto sensato; in caso contrario secondo me ci sono alternative mirate che possono offrire maggiore soddisfazione.

 

 

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Da quello che ho letto non ti sei discostato molto dal tuo giudizio sintetico che mi hai fatto su Whatsapp l'altro giorno!:sorrisone: Devo dire che UA come filosofia è proprio come Apple, come dici tu.  A me questa politica di "esclusività, quindi caccia i big money" a discapito di una qualità effettivamente totale non mi piace. C'è da dire che i suoni che si sentono da molti chitarristi sul tubo sono fighi, e mi chiedevo come avessero fatto, quando io con il rig che mi hai consigliato tu (captor + SMP) ho un suono si bello ma molto più "grezzo", meno già da disco. Vedi ad esempio Rabea Massaad che registra con un rig stereo con due testate Victory Kraken entrando in un OX ed in un Waza TAE. Per quel che mi riguarda,avere un suono più crudo non mi dispiace, nel senso che se devo imparare ad equalizzare e comprimere un suono di chitarra lo faccio, anche perchè poi nel mix del brano un suono così figo ascoltando una traccia di chitarra in solo non ce l'hai (vedi vecchio thread sulle chitarre dei Pearl Jam su Ten).  Per quanto riguarda il numero di simulazioni, posso dire finora che siamo li li con speakermix della Celestion: anche su quest'ultimo mancano simulazioni di coni non proprietari che sicuramente per il momento non hanno tirato fuori per questione copyright, ma spero lo facciano pensando a gente che vuole registrare semi seriamente in casa senza far scappare i vicini o ad avere una stanza adibita a studio totalmente isolata. Per il resto posso dire la mia: quando mi hai consigliato il Captor all'inizio ero scettico, avevo pensato all'ox ma questo era irraggiungibile per me in questo periodo a livello economico. Però pensandoci a me tutta la pappa dell'OX non serviva, niente attenuazione, niente wifi, niente suonare solo con la loadbox in cuffia, e vedendo qualche video sul tubo mi sono reso conto che un Captor a 220 euro nuovo per gente come me non solo è oro colato, ma ti permette, insieme a Speakermix Pro, di avere dei suoni altrettanto fighi e poter registrare e mixare dei suoni quasi "da studio serio". Scusatemi per questa divagazione!

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mi pare il discorso Mac o PC, iPhone o Android.

La semplicità d'uso si paga, il sistema ben confezionato pure.

Continuo a spendere 2k su un macbook pro (che comunque mi dura molti anni) sapendo che la differenza con pc che costano il 30-40% in meno non è la stessa di qualche anno fa. Anzi.

Così come ho preso l'iphone nuovo, dopo che avevo fatto il fioretto di prendere altro questa volta.

Funzionano e non devo fare nulla. La qualità è ottima. Potrei arrivare a una maggiore qualità spendendo un po' meno? Probabile, ma con una strada tanto, ma tanto più sconnessa e la vita è troppo breve per perdere troppo tempo. Questa è la mia opinione, ma è evidente che c'è chi ama costruirsi il proprio pc e installare due s.o. su due partizioni. Va bene anche quello, son scelte.

Ma alla fine, come te stesso hai annotato, è vera anche la regola del chi più spende meno spende.

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10 a te per la recensione!

Hai confermato quanto fatto trapelare nei giorni scorsi sull'altro topic. Leggendo le tue parole mi è parso di risentire certe riflessioni sul Kemper. Perchè anche il Kemper ha per così dire un suo fingerprint. Scorrendo i profili e suonandoci sopra, ti rendi conto che rimane una costante di fondo, specie nella zona delle medie, che lo rende riconoscibilissimo, tanto che se oggi  sento qualcuno suonare capisco alla terza nota se sta usando Kemper o meno. Qualcuno addirittura arrivò a ipotizzare che il Kemper avesse una sorta di database interno di una decina di ampli, che poi riadattava di volta in volta al particolare ampli profilato (impressioni personali di un utente, mai confermate in alcun modo).

Con Ox mi pare di capire che accade la stessa cosa. Delle scelte progettuali che al di là dell'ampli usato, impostano il suono in un determinato modo per fartelo uscire subito bene e senza grandi sbattimenti, ma al tempo stesso riducono la forbice tra i vari suoni. Un sistema a prova di noob che ti fa il suono dall'inizio alla fine, ma a discapito dell'ampiezza della paletta sonora.

Tra l'altro non sei l'unico a lamentare certe carenze sul lato attenuazione. Non è la prima volta che leggo che Ox tende a far prendere brillantezza in alto e scurire molto il suono. Anche i video che circolano sul tubo dove vengono provati i vari livelli di attenuazione, confermano che più strozzi l'ampli, più il suono viene mortificato.

E' un compromesso. Secondo me bisogna guardare la questione da un altro punto di vista: tra non poter usare del tutto la propria testata, pena denuncia per disturbo della quiete pubblica, e poterla usare ma perdendo un po' di alte e di corpo, cosa è meglio?

 

Se dovessi scrivere le mie conclusioni, direi che sentendo i tuoi file e altro materiale in rete non mi è scattata la scintilla. Come non scattò lo scorso anno quando mi guardavo in giro a caccia di un sistema digitale o ibrido. C'è sempre la sensazione che ci sia qualcosina fuori posto, specie se hai il riferimento A/B dell'ampli microfonato. Non avessi nulla ci farei un pensierino, ma avendo già un paio di soluzioni di alto livello per registrarmi, non ho sentito dei suoni tali da farmi venire la voglia irrefrenabile di rivendere tutto e passare a Ox.

Secondo me resta un buon all-in-one che in certi casi va bene. Hai chiuso la tua attività live e ti è rimasta solo la 50W in casa, vuoi suonare alle 22 ma senza farti citofonare, vuoi tirare giù delle idee su ProTools ma non hai nemmeno un 57 da mattere davanti al cono. Con Ox puoi fare tutte queste cose, a un livello più che adeguato e senza uscire pazzo dietro cavi, cavetti, preamplificatori, plugin esterni. Se invece vuoi solo un attenuatore per la tua monocanale, una interfaccia di recording da usare a casa, un ponte tra ampli e mixer da usare live, esistono altre soluzioni più economiche e probabilmente più indicate per questi specifici scenari.

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[mention]PinkFlesh [/mention]

C’hai perfettamente ragione secondo me. Anch’io sono anni che sento i demo su YT e ci sentivo sempre qualcosa di “eccessivo”, quella medio-alta lamettosa sempre presente fatta per bucare ma che boh...ma è proprio necessario? Pensavo fossero i vari tipi a non saperlo settare...e invece no, è proprio così, è una caratteristica di base che non puoi eliminare. Proprio come il Kemper all’inizio abbaglia, stai lì a fare test A/B tutto il tempo e dici “cazzo, che pacca, che presenza, come esce”...poi però ti rendi conto che c’è qualcosa di profondamente “finto” in quel suono, almeno se l’obiettivo è (come dichiarato) emulare davvero una cassa microfonata.

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Riuscite a spiegare meglio in che modo il Kemper suona finto, e con un denominatore sonoro comune a tutti i profili?

Magari è più facile con un paio di video da esempio

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1 ora fa, dr.pitch dice:

Riuscite a spiegare meglio in che modo il Kemper suona finto, e con un denominatore sonoro comune a tutti i profili?

Magari è più facile con un paio di video da esempio

 

Non è spiegabile facilmente a parole. Dovresti averlo sotto le tue mani per capire.

Parlo per me. Io avverto sempre un leggero hump sulle medie, come se ci fosse un boost sempre attivo che le tira su. Esci benissimo nei soli, perchè sono le medie quelle che danno presenza e non ti fanno finire sepolto sotto basso e batteria. Un suono scavato a V come sai è ottimo per le ritmiche ma da bocciare sui soli, ma in certi casi vorresti un lead diverso. Lo puoi ottenere intervenendo sull'EQ e aggiungendo le simulazioni dei pedali (nell'ultimo aggiornamento del sistema operativo hanno aggiunto OCD, Klon, Timmy, KOT, e un'altra manciata di pedali arcinoti), ma se prendi un profilo tale e quale e ci suoni, quel suono medioso in stile Kemper è tutto lì.

Anche la pasta sonora ha una sorta di fingerprint riconoscibilissimo, ma non lo senti dalle demo, lo capisci dopo che lo suoni continuativamente per 12 mesi. Questo non vuol dire che un profilo drive di un Bassman suona come un profilo drive di una JCM900, ci mancherebbe, ma se prendi random una decina di ampli rockettari le somiglianze non mancano.

Tip: se usi un proflo clean + pedalino in input, le cose cambiano drasticamente. Prende così bene i pedali in input che non solo io ci infilo dentro OD e fuzz, ma lo fanno anche quelli di EHX per rilasciare le demo ufficiali dei loro nuovi pedali.

https://www.youtube.com/watch?v=Iv-94O_uE_Q

Da quando ce l'ho, l'ho usato per 3/4 del tempo con un pedale di drive davanti,  ampliando di molto le possibilità sonore della macchina.

 

Questo chiaramente vale anche sul fronte Fractal, anche lì trovi una impronta facilmente riconoscibile. I suoni sono molto più precisi, chirurgici, dettagliati, hanno meno pancia e più punta. Non brutti, per carità, semplicemente diversi. Come disse qualcuno qui sul forum, Kemper è più marcio e rock, ti fa suonare più con l'anima, mentre Fractal è più moderno e cristallino e ti fa suonare più di testa. Sono due tecnologie diverse (profilazione vs. modellazione) a cui corrispondono due suoni di base diversi.

 

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Riuscite a spiegare meglio in che modo il Kemper suona finto, e con un denominatore sonoro comune a tutti i profili?
Magari è più facile con un paio di video da esempio

Hai mai avuto un Kemper a casa per un po’ di tempo? Te ne rendi conto dopo un po’: gli ampli tendono a suonare molto simili, o comunque ad avere delle caratteristiche in comune che nella realtà non ci sono. Anche le chitarre suonano più simili fra loro di quanto succeda nella realtà, con una Strato e un profilo Mesa fai i Metallica senza problemi... fallo nella realtà...
Come EQ è vero, le medie sono abbastanza caratteristiche. OX ha anche lui sta caratteristica: cambi cassa, coni, mic ma quelle medio alte super a fuoco ci sono sempre. Le senti anche in quasi tutti i demo.
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[mention=51]*juanka78*[/mention] domani ti mando un messaggio vocale su WA che vorrei capire alcune cose su SPM!  (t'ho rotto i cojoni lo so!:sorrisone: )

Manda, vai tranquillo. Appena posso ti rispondo

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5 ore fa, gigixl84 dice:

Ma ancora roba digitale comprate? Non e' sorpassata ormai?

 

😎

 

La compriamo solo per capire quanto suona bene quella analogica  😁

Avendo la roba dimierd accanto, apprezziamo meglio quella buona. 

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Circa l'aggiornamento del sistema operativo del kpa che ha introdotto i drive blasonati,  (ocd, klon, timmy ecc.) mi aspettavo chissà che cosa, ma in pratica sono quattro parametri in croce, da modificare opportunamente, che dovrebbero dare l'idea di tali pedali.

Nulla di che...

Se si considerano i settaggi di uei parametri suggeriti dalla casa, lo stesso settaggio vale per 'generare' una simulazione di un boss sd ed anche per un ts9.

Ma quando mai...?

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Circa l'aggiornamento del sistema operativo del kpa che ha introdotto i drive blasonati,  (ocd, klon, timmy ecc.) mi aspettavo chissà che cosa, ma in pratica sono quattro parametri in croce, da modificare opportunamente, che dovrebbero dare l'idea di tali pedali.
Nulla di che...
Se si considerano i settaggi di uei parametri suggeriti dalla casa, lo stesso settaggio vale per 'generare' una simulazione di un boss sd ed anche per un ts9.
Ma quando mai...?

Ma ce l’hai ancora?!?

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36 minuti fa, *juanka78* dice:


Ma ce l’hai ancora?!?

in vendita...ma non lo uso.

L'avevo aggiornato perché me l'aveva chiesto un professionista, su MM, poi non è andata in porto...

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