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PinkFlesh

Jimi Hendrix oggi non sarebbe famoso

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Tenendo da parte il discorso che oggigiorno non sarebbe famoso neanche un Leonardo da Vinci, o un Nikola Tesla, un po' perché i tempi cambiano e un po' perché la ruota non la inventi due volte, con la musica il discorso è quello che faresti con la moda: Hendrix ha tirato fuori cose inaudite per il periodo in cui le ha proposte, si trattava di un genere di musica che in quel momento andava. Oggi sarebbe difficile aspettarsi una ribalta simile da un artista che fa un genere un po' in crisi, o comunque non più ascoltato come prima. Probabilmente sarebbe più rivoluzionario e seguito se facesse canzoni Dubstep pseudo ambientaliste  vestito da pinguino grasso.

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11 ore fa, Ric67 dice:

Ma non mancano i chitarristi bravi, mancano i musicisti che scrivono della musica planetaria…

quelli citati al di la delle capacità tecniche sono o sono stati dei geni musicali..pure se suonavan la melodica…. Il 99% degli ascoltatori e fruitori di musica mica sta li a sentire le finezze tecniche…ascolta la musica.

 

 

Mi torna alla mente il mitico concerto di Lugano degli Elii con il medley fatto con le melodiche (e altro). Per me geni assoluti.

 

 

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On 6/1/2022 at 4:06 PM, Uilliman Coscine Terzo said:

Ricordatevi una cosa che qua mi pare non noti nessuno: Hendrix per noi chitarraioli ha un punto di vista da segaligni del settore, idem Van Halen. Sta gente scriveva canzoni con gran parti di chitarra ritmica e signori assoli ma comunque canzoni, non seghe sul manico.

Che poi Hendrix sperimentasse e abbia portato la chitarra su un altro livello ok, ma era tutto in funzione della canzone, idem Eddie o Page o Clapton o Gilmour. Questi buttavano la dinamite all'interno di un brano che la gente cantava, anche chi non suonava. Da questa perfusione multi livellare nasceva anche la voglia di imbracciare lo strumento. A me non piacerebbe suonare come Asato, mi piacerebbe suonare con Bruno Mars. Allora a forza di sentire Asato con Mars gli rubo qualche lick, ma i brani in cameretta invece non mi fanno venire il cazzo duro.

La forma canzone è importante per veicolare altro, se no è feticismo.

Comunque già le canzoni che dici che facevano erano ben diverse dai canoni estetici delle canzoni di oggi. Siamo veramente oltre. Più che altro mi vien da dire che il metro era l'album che innanzi tutto avesse un concetto, poi all'interno c'erano dei momenti caratterizzati da canzoni che lo movimentavano l'album a seconda delle emozioni che si volevano suscitare, era comunque un racconto che aveva un inizio e una fine, scandito da canzoni a volte brevi, a volte lunghissime, a volte delle suite con più movimenti. Armonicamente con i pezzi di classifica di oggi c'è un abisso poi, ma questo è un altro discorso. Comunque, ripeto il metro era l'album, o meglio l'LP quella era la misura. Che però, e qui casca l'asino, presupponeva un tempo da dedicare all'ascolto, all'esperienza, cosa che oggi non ha quasi più nessuno..La vita scorre troppo veolce tra i social e tutte queste puttanate, ma per fortuna qualcuno ci prova ancora, basta cercare.

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Io ho l'impressione che l'epoca chitarro-centrica della musica si sia conclusa, ciò non significa che non ci saranno più gruppi che la useranno, anzi, probabilmente diventerà una nicchia, o una serie di nicchie, per orecchie sempre più specializzate. Da un lato ci saranno innovazioni tecniche avanzate e dall'altro torneremo a suoni scarni e ruvidi. Dalla Cina e dal Giappone grandi esecutori, dall'Africa invece suoni più ruvidi ma più emozionanti. Mi sembra di vedere queste due tendenze, e comunque penso che di Hendrix ce ne sia già stato uno (che senso avrebbe dire, ad esempio, ma oggi Cavour non sarebbe più ministro dell'agricoltura; oppure ma se Colombo rinascesse non potrebbe più fare il suo viaggio; mi sembra un ragionamento giusto per prendere i click) e se qualcosa di nuovo dovesse accadere sarà un approccio diverso, magari nella tradizione (come il compianto SRV) ma diverso. Oggi l'America non la si può più scoprire, ci ha già pensato Vespucci, e al povero Cook toccò accontentarsi dell'Oceania. Insomma le cosa non accadono mai due volte e se lo fanno diventano una farsa (Marx docet).

Faccio cross-posting e dico che a me piace un sacco Bombino, e la scuola orientale invece un po' mi fa dormire. E dire che andavo, e vado tutt'ora, pazzo per Stomu Yamash'ta.

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Dico la mia: uscisse oggi Hendrix sarebbe comunque famoso. Perché era quel tipo di artista che usa la musica per comunicare. Bravo chitarrista? Sì. Bravo bluesman? Sì. Ma soprattutto grande sperimentatore che guardava avanti. Questo al netto delle considerazioni di costume, sociali, ecc... della fine degli anni'60.

Mi vengono in mente di "famosi" (giusto una ventina di anni fa) i Radiohead che il giorno che si sono stufati di fare la band da Mtv hanno iniziato a sperimentare e fare quello che gli pareva.

Di musica "buona" ce ne è sempre stata e in tutte le epoche (come anche oggi). Però per emergere dalle nicchie e diventare popolari, ma pur sempre credibili e coerenti come è stato Hendrix, serve equilibrio fra sperimentazione e quegli elementi che rendono un disco/artista "pop".

 

OT ma non più di tanto: Se invece Hendrix fosse ancora vivo (e quindi simpatico ottantenne) credo che la chitarra come la suonava alla fine dei '60 l'avrebbe mollata già da un pezzo. Forse avrebbe vissuto l'epoca dei synth e poi quella della wave sperimentando come a suo solito, chissà. Oppure sarebbe diventato un produttore artistico coi fiocchi. O magari sarebbe il "Syd Barrett di Seattle" scomparso dalle scene da decenni e ritirato a vita privata.

 

 

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Si beh boh, secondo me avete ragione un po' tutti. Al di là della nostra visione chitarrocentrica, per me è più un discorso di musica e non solo più generale. Non è nemmeno tanto questione di vecchio o nuovo, è che l'ascolto della maggior parte della musica "nuova" non mi emoziona. Eppure provo ad ascoltarla ben disposto e senza pregiudizi. I nuovi Asati ma anche i nuovi shredder metal col messaggio mortifero inside saranno anche tutti bravissimi ma non mi fanno tirare la gambetta ecco. Fatico anche a reggere tutta la propaganda sbomballata che devono metterci dentro per avere successo. Cioè insomma alla fine una delle tante cose belle della musica sarebbe che ti porta via col cuore e con la testa ecco. Con la roba nuova (nuova si fa per dire) non mi succede più. Però tutto molto bello eh, per carità...

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6 minuti fa, Bananas dice:

Si beh boh, secondo me avete ragione un po' tutti. Al di là della nostra visione chitarrocentrica, per me è più un discorso di musica e non solo più generale. Non è nemmeno tanto questione di vecchio o nuovo, è che l'ascolto della maggior parte della musica "nuova" non mi emoziona. Eppure provo ad ascoltarla ben disposto e senza pregiudizi. I nuovi Asati ma anche i nuovi shredder metal col messaggio mortifero inside saranno anche tutti bravissimi ma non mi fanno tirare la gambetta ecco. Fatico anche a reggere tutta la propaganda sbomballata che devono metterci dentro per avere successo. Cioè insomma alla fine una delle tante cose belle della musica sarebbe che ti porta via col cuore e con la testa ecco. Con la roba nuova (nuova si fa per dire) non mi succede più. Però tutto molto bello eh, per carità...


condivido in toto

 trovo rarissimamente qualcosa che cattura la mia attenzione in maniera netta. A volte provo curiosità nel capire se potrebbe fare al caso poi ascolto con un po’ di attenzione e mi fermo

credo che l’ultimo artista in questo senso che ho trovato nella musica recente sia janelle monae (pop ma molto molto sopra il concetto di “fatto bene” secondo me )

 

 

hendrix si, potrebbe dire la sua anche oggi pur suonando un citofono , però trovo giusto andare oltre la chitarra 

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