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Bananas

Perché 3 Strat sono proprio il minimo sindacale.

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Il sunbrutt sia a tre che a due è un must per me. Ora ho da anni la mia strata a 3, ma avevo anche la 57 2tsb bellizzima 

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io c'ho la telerella frasinaia acerata 2 toni sunburst... non c'ha il posacenere ma il ponte moderno... ma fotte sega, è bella e suona

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23 ore fa, Ric67 dice:

Perché non una 60 in uno stupendo firemist silver o inca silver su una bella slab braz?

Un bell’aging leggero..un po di checking… e via un sogno hard praticamente

 

Ma infatti sulla Number Three o Frankenstein Strat si può fare tutto. Per il resto il ragionamento è scientifico; è una legge di Natura, cioè tipo il Secondo Principio della Termodinamica o l'Indeterminazione di Heisenberg, è così e basta anche se non sappiamo bene perché, dobbiamo accettare il postulato. La prova è chiaramente sul Sunburst o su White/Blonde/Black: tutti gli altri colori col tempo generano dubbi e fanno fluttuare il coefficiente di affezione allo strumento, tanto che a volte restano insuonati per lunghi periodi e/o generano improvvisi attacchi di GAS verso un non meglio definibile "altrove" svincolato da una qual si voglia reale necessità. Per questo nella triade "minimo sindacale" c'è la Number Three che è sempre in divenire pronta per modifiche originate dal caos pulsionale tipico del chitarrista sempre in cerca di qualcosa che non sa bene nemmeno lui. C'è proprio tutta una casistica clinica al riguardo ecco. Mentre Sunburst/White/Blonde/Black/Fiesta sono quelle certezze che affondano le radici nelle tradizioni primordiali, come buone vecchie scarpe comode che sai che sono lì e ti riportano placido nella tua comfort zone rigenerando il piacere di vivere alla bisogna ecco.

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4 minuti fa, Ric67 dice:

poetico, paradigmatico

 

Ma guarda la prova suprema è che il Les Pollame è praticamente tutto in varie interpretazioni di Sunburst, tranne le Gold top, il nero e il rarissimo bianco; è scienza, eh...

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Ma guarda la prova suprema è che il Les Pollame è praticamente tutto in varie interpretazioni di Sunburst, tranne le Gold top, il nero e il rarissimo bianco; è scienza, eh...

 

Premetto che è sempre una questione di gusti ma l' esempio della LP non è felice a mio parere.

 

Les Paul e affini rappresentano l'anello di congiunzione tra forme classiche e utilizzo moderno. Le forme, l'aspetto, i colori, le lavorazioni si rifanno alle chitarre acustiche ed alle semiacustiche dove il legno è l'elemento fondamentale, da mostrare pur avendo la funzione di supporto per le parti necessarie per un utilizzo in un contesto moderno.

Le lavorazioni sono particolarmente curate (curve, binding, intarsi etc). ed i colori tipici da Les Paul rimandano al classico dando una sensazione di antiquariato, di antico prezioso o, come dice Uilli, di comodino...

 

Le strato sono già moderne anche nell'aspetto, sono come i mobili dell' IKEA, il legno è un incidente di percorso, se Fender fosse ventenne oggi probabilemente userebbe la plastica riciclata e, di conseguenza, andrebbero tutte colorate con colori coprenti.

 

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Penso che la strato sia una chitarra che si presta decisamente ad ogni abuso, dal tipo di ponte alla configurazione dei pick up. 

 

Il marrone però no. Ma senza discutere. No. 

 

Poi se vi piace avere torto ok, avete torto, ma dovrebbero togliervi le chitarre e darle a qualcuno che cambi loro colore.

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3 ore fa, SoldOut dice:

 

Premetto che è sempre una questione di gusti ma l' esempio della LP non è felice a mio parere.

 

 

Beh ma la LP è infelice di suo, all'origine; con grande serenità intellettuale si può dire che di bello abbia solo la paletta. Per il resto è una tra le chitarre più brutte in assoluto: tozzarella, sproporzionata e sgraziata, ben lontana dall'adesione ai supremi archetipi della geometria sacra, cioè insomma non è frattalica come l'universo al contrario della 335 che invece è una delle più belle. La LP in sostanza è una chitarraccia rozza esteticamente, da lavoro, ma che suona molto molto bene e molto ben rifinita e comodosa se trovi quella bona per non meno di 5000 dolla ecco. Le varie versioni in Sunburst sono le più diffuse proprio perché è come dici tu: facciamola somigliare almeno nei colori alle chitarre belle perché con le forme non riusciamo, eh.

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30 minuti fa, dr.pitch dice:

Cerchi il flame (top)

 

Eh beh zio Pitch qua bisogna smuovere la situa e stanare qualche vecchia leona culanda del Radiochitarra eh. Ma poi guarda, come ulteriore prova ti potrei dire che nei gruppi cul le configu meglio stanno la Straterella birbantella a fare l'ammore con l'archetipa 335: il diavolo (in bianco) e l'acqua santa (In rosso), eh. E quando è il momento del assholo sbarazzino eccoti uscire sotto i riflettori la Straterella che mi corre ad appoggiarsi sulle spalle larghe della regina, eh:

 

 

E' scientifico!

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3 ore fa, Bananas dice:

 

Beh ma la LP è infelice di suo, all'origine; con grande serenità intellettuale si può dire che di bello abbia solo la paletta. Per il resto è una tra le chitarre più brutte in assoluto: tozzarella, sproporzionata e sgraziata, ben lontana dall'adesione ai supremi archetipi della geometria sacra, cioè insomma non è frattalica come l'universo al contrario della 335 che invece è una delle più belle. La LP in sostanza è una chitarraccia rozza esteticamente, da lavoro, ma che suona molto molto bene e molto ben rifinita e comodosa se trovi quella bona per non meno di 5000 dolla ecco. Le varie versioni in Sunburst sono le più diffuse proprio perché è come dici tu: facciamola somigliare almeno nei colori alle chitarre belle perché con le forme non riusciamo, eh.

Banniamo a vita quest’uomo 

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LES Paul, strato, tele e SG sono belle, basta trovare i colori giusti, più che altro per la tele.

 

Ma la verità è che le rifiniture attuali delle chitarre metal le surclassano tutte...

 

Se uno non resiste proprio al fascino del vintage però la les Paul con le sue linee così diverse è quella che ne ha di più.

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