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Deimos

Musicalità poliedrica

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Nel caso ti trovassi a dover studiare contemporaneamente 2 o più generi diversi (come ad esempio metal, blues e funky), trovandoti quindi nella condizione di dover imparare tecniche diverse utilizzando anche strumenti diversi, preferisci:

1) affrontare un genere alla volta, tralasciando del tutto gli altri e passare al successivo solo dopo aver completato del tutto (o quasi) l'argomento

2) studiare contemporaneamente i 2 o più generi

Nel secondo caso... affronti più argomenti nella stessa giornata o dedichi un giorno a l'uno un giorno all'altro? Altre modalità?

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Mah non saprei.....non sono il tipo che si mette a "studiare" quel genere.... Più che altro ascolto molto e poi cerco di replicare

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Io devo dire che , suonando contemporaneamente in due o tre gruppi, studio contemporaneamente piu' generi. E affronto piu' argomenti nella stessa giornata, in modo da differenziare un pò, e non annoiarmi sempre sulla stessa cosa. Per la strumentazione, io utilizzo sempre lo stesso ampli e la stessa chitarra, mi arrangio solo con i pedali :rolleyes:

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E' una domanda molto interessante ed anche molto difficile. In genere dipende molto dalla persona. Io insegno da molti anni (circa 12), ed ho notato che ci sono degli allievi che fanno fatica a tenere su 2 brani di genere molto diverso. Io comunque li stimolo in tal senso, perchè credo sia importante riuscire ad essere un minimo poliedrici. Invece ce ne sono altri che per mantenere alta la motivazione e la concentrazione hanno bisogno di tenere sotto studio 4-5 pezzi insieme, anche di 2-3 stili diversi, che per come la vedo io è un pò esagerato con un'ora di lezione a settimana, ma quando ho provato a focalizzarli su 2 o 3 sono andati in crisi ed allora li ho lasciati fare.

Puoi provare a studiare insieme, a seconda del tempo che hai, e dopo un mesetto confrontarti con i tuoi risultati. Se vedi che sei andato avanti continua così, altrimenti prova un altro approccio.

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Un classico sul tema dell'apprendimento.

Non esiste un modo migliore di un altro in assoluto. Il mio lavoro e lo sport mi hanno insegnato che variare stimoli aiuta e conferisce ottimi risultati ma bisogna sempre vestirsi di un certo pragmatismo. Tradotto significa variare la routine di studio e magari studiare cose diverse senza divagare troppo.

A monte dello studio deve necessariamente esserci un obiettivo, in qualche modo misurabile. Io mi trovo bene così; vario la mia routine in funzione di un obiettivo senza aggiungere troppa ciccia al fuoco.

Non tutti sono uguali, anzi siamo esseri diversissimi: c'è chi ha bisogno di rimanere su un pezzo e smette solo a risultato raggiunto; altri invece si annoiano facilmente e preferiscono variare. C'è un aspetto positivo e negativo in ciascuno dei due approcci; per chi insegna è fondamentale capire chi si ha di fronte.

Da insegnante ne so qualcosa

P.s.: ahimè non insegno chitarra :(

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Grazie per le risposte... più che capire qual è il metodo migliore mi interessa conoscere le singole esperienze ;)

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