Concordo nel modo più assoluto, l'avere una band fisica con delle (giuste) esigenze sonore è una piastrella fondamentale nel percorso che porta un chitarrista a concepire una filosofia precisa sul suono, e ho con piacere notato che malgrado i tempi "digitalizzati" (che capisco, in virtù di costi e portabilità effettivamente interessanti rispetto ad una proposta analogica sempre sul rincaro) il ritorno al vecchio quartetto chitarra - pedaliera - ampli - cassa si sta facendo preponderante ad ogni livello.
L'unico un pelo sfortunato in tal senso sono stato io, che quando avevo il gruppo punk (horror punk, che nostalgia, quasi lo rimetto insieme!) portavo la Yeti e l'altro chitarrista, che s'era comprato ad hoc la JVM210 per la band, ha ripiegato sulla Orange Dark Terror e la DSL15H perchè la Marshallona "pesa troppo" (e questo era uno che viveva in palestra, orca boia can).
Ora, 'ste testatine sono dei piccoli mostri dotati di un EQ abbastanza stridula da tagliare come i coltelli il mix e tutto ciò che ha un accenno anche vago di mediobasse; ok, stiamo al gioco e andiamo con l'amplino, e piglio una TT (anche per questioni di portabilità, fare 4 piani di scale con la Yeti diventava impegnativo).
Salta la band.
Passa qualche mese. Nuovo progetto heavy metal moderno, sto giro parto già con la testatina pronto a buttarmi di nuovo sulla Yeti se trovo un chitarrista coscienzioso che si porta l'ampli serio - e altrimenti si va di lunchbox, ci accontentiamo.
Mooer GE100. Cazzo.
Fantastico il fullstack con la Roccaforte comunque, veramente imperiale. Chapeau.