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Il Catalinbread Adineko è un delay ispirato ad una unità di ritardo che utilizzava un metodo non molto ortodosso per creare le ripetizioni chiamato Oil Can Delay. Questo metodo fu inventato da Ray Lubow e consisteva nell'utilizzare l'elettrostatismo piuttosto che l'elettromagnetismo per creare le ripetizioni. Il fulcro dell'unità era un disco di alluminio anodizzato che, ruotando lentamente nell'olio, produceva quella carica elettrostatica che ci avrebbe poi regalato, grazie anche ad un magico mondo di resistenze e conduttori, quella meravigliosa e tanto attesa ribattuta di delay. Si vociferava che l'olio fosse un prodotto particolare e molto cancerogeno invece probabilmente si trattava del classico Union Carbide UNCON lb65.

 

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Detto questo continuiamo con la descrizione. Il pedale si presenta molto bene nella sua scatolina finemente decorata regalando subito una sensazione di robustezza e professionalità, i knobs sono ottimi e ben ruotanti, la livrea è sobria ed il led giallo vecchio stile completa il tutto. E' possibile alimentare il pedale sia a 9v che 18v. I controlli sono cinque: Balance - Blend - Reverb - Viscosity - Timing. 

 

nello specifico:

 

Balance: nelle unità originali vi era la possibilità di utilizzare alternativamente due testine per avere un delay più corto ed un delay più lungo. Questo controllo offre sia la possibilità di utilizzare le due testine singolarmente come in origine e sia di miscelarle aumentando le possibilità ritmiche delle ripetizioni.

 

Blend: questo controllo miscela il segnale da dry 100% a wet 100% simulando anche lo stage di preamp valvolare con il quale era equipaggiata l'unità originale.

 

Timing: le unità originali avevano quasi tutte una rotazione del disco fissa così come era fisso il tempo di delay e del vibrato e comunque il tempo di ritardo era assai corto (circa 80-120 ms). Questo controllo permette invece di arrivare ad un delay più lungo (circa 400 ms).

 

Viscosity: nell'unità originale un problema era rappresentato dalla viscosità dell'olio che, quando surriscaldato, rendeva l'olio meno "warbly" e questo impediva di mantenere intatta la carica in memoria creando quindi una diversa intonazione delle ripetizioni e un degradamento sonoro molto udibile, cose che però ne facero un prodotto ricercato. Fondamentalmente il controllo Viscosity gestisce la profondità della modulazione.

 

Reverb: questo controllo funziona come nelle altre unità ricreando però quel reverb generato dall'Oil Can Delay che degradava e modulava con avanguardie psichedeliche in barba ai puristi dalla small room.

 

 

Concludendo, prodotto molto bello e stimolante ma ovvio che se si cerca un delay classico o fedele l'Adineko non è la strada giusta. Questo Oli Can Delay è piuttosto un echo, etereo, disarmonico a tratti ma comunque sempre molto musicale. E' possibile tirarci fuori un chorus o anche un vibrato, le possibilità sono tante. Sinceramente non ho mai sentito un Oll Can Delay originale e non ho idea di come suona però posso dirvi che, suonandolo, se chiudo gli ochhi quasi ci riesco a vedere il disco che fluttua nell'olio :lol: :facepal: Comunque mio avviso questo pedale genera suoni non di poco conto, molto utilizzabili e credibili, la logica del pedale è ottima e non costa una follia. Promosso.

 

vi lascio due video, scusate la pochezza delle mani ma tant'è, l'importante è che si sente il delay 

 

Bacini :heart:

 

 

 

 

Inviato

Andrebbe fatta una prova insieme all'Old Blood Noise Endeavors Black Fountain, nel dubbio porta al raduno che questo mi garba provarlo  :lol:

 

infatti, quello pure deve esser figo... porto ovviamente

Inviato

Bravo fratello, bel pedale!!

Mi ricorda di quando avevo l'oil can originale della Fender, venduto in un attimo di preoccupazione perché non si trovano pezzi di ricambio... era magnifico ;)

Inviato

Il Catalinbread Adineko è un delay ispirato ad una unità di ritardo che utilizzava un metodo non molto ortodosso per creare le ripetizioni chiamato Oil Can Delay. Questo metodo fu inventato da Ray Lubow e consisteva nell'utilizzare l'elettrostatismo piuttosto che l'elettromagnetismo per creare le ripetizioni. Il fulcro dell'unità era un disco di alluminio anodizzato che, ruotando lentamente nell'olio, produceva quella carica elettrostatica che ci avrebbe poi regalato, grazie anche ad un magico mondo di resistenze e conduttori, quella meravigliosa e tanto attesa ribattuta di delay. Si vociferava che l'olio fosse un prodotto particolare e molto cancerogeno invece probabilmente si trattava del classico Union Carbide UNCON lb65.

 

quindi anche lui frigge? :sorrisone:

 

ebbene sì: meno fritto + salute.

meglio l'apple&orange delay: l'acido citrico e la vitamina C garantiscono un ritardo ossidoriduttivo ma combattendo i radicali liberi

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