VintageSpecs Inviato Ottobre 20, 2015 Segnala Inviato Ottobre 20, 2015 Oggi mi chiama un amico e mi dice: vendo la mia Telecaster 52, se la prendi subito ti faccio un prezzaccio. Ovviamente nonostante le numerose chitarre in casa, nonostante la mia Tokai Breezy Sound moddata alla Summers, gli rispondo che sarei passato a prenderla per provarla e in mattinata gli avrei dato una risposta, specialmente in virtu' del prezzo propostomi, al di sotto dei 1000 euro. La chitarra e' tenuta benissimo, manco un graffio, tutta completa, e gia' pregustavo l'affare....... Attacco la 52 e di fianco metto la mia 62 sul cavalletto, pronta per la sfida. Le chitarre hanno caratteristiche diverse, frassino la 52 ed alder la 62; manico fat per la bionda, un profilo piu' sottile per la custom. Raggio e tasti vintage per entrambe, peso quasi identico, qualcosina in piu' per la custom che comunque monta diversi upgrade. Ovviamente la mia custom e' stata copiata da quella di Andy, per cui per quanto riguarda l'elettronica sono agli antipodi......ma non e' questo che mi interessa, ma la liuteria generale, la qualita'. La liuteria e' curata su entrambe, a rigor di cronaca la mia 62 ha il body in un pezzo, la 52 in due. I tasti sono ottimamente posati su entrambe, la tasca del manico della mia 62 e' una morsa.....avendola smontata ho dovuto quasi prendere il tacco del manico a martellate per rimetterlo in sede......la 52 ha una tolleranza maggiore, cosa che mi era capitata anche sulla mia vecchia standard 2012 in frassino, e che non riscontrai neanche su di una telecaster made in japan odierna avuta qualche anno fa......insomma, a volte alla fender USA andrebbero presi a calci nel culo.... Passo all esame uditivo; parto con un clean, provo qualche accordo e sento subito la differenza data dal generoso profilo del manico, comodo specialmente in appoggio, ma appena provo a velocizzare un attimo con qualche lick, mi accorgo di una strana sensazione, come di essere legato, macchinoso. Provo a pulire un po' il manico, le corde, riprovo.....nulla......sta cavolo di tastiera appiccica e non poco......il manico un po' meno, ma sulle corde sembra di avere la marmellata sui polpastrelli. Conoscevo gia' questa sensazione, avendola riscontrata sul manico di una Lucille, problema conosciuto come "sticky neck" e che con una passata di carta abrasiva fine, ero riuscito ad attenuare. Imbraccio la 62 per capire la differenza.....liscia come l'olio, i bending se li prende da sola, nonostante sia settata con un action piu' bassa, viaggia velocissima, sembra di tornare a casa e di buttarsi sul proprio letto ormai deformato dalla propria sagoma. Va beh, vado avanti pensando che comunque avrei attenuato sicuramente il problema con il rimedio di cui sopra......sentiamo un po' sto suono. Inizio a ripetere in modalita' loop lo stesso lick cambiando i pick up.....bel suono....ma c'e' qualcosa che non mi convince.......istintivamente vado sul pot del tono, ma la corsa e' al massimo........la sento un po' cupa, soffocata. Continuo a giocarci un po', ma continua a non convincermi. Attacco la 62, e per quanto l'humbacker al manico sia certamente una discriminante, trovo tutt'altro suono: arioso, aperto, dinamico, ricco di armoniche; passo al centro, splitto l'humbacker e le differenze come sonorita' con la 52 si assottigliano, ma la qualita' della 62 e' proprio innegabile.....gli da' due giri. Quando torno sulla 52' sembra di mettere i tappi alle orecchie, la marmellata sulle dite, e di chiudere il pot dei bassi sull'ampli.......questa la cosa a mio avviso piu' grave ed evidente anche ad un sordo......e' sottile, scarica, priva di corpo........sembra una squier rispetto alla mia 62. Stacco tutto, la giro e la rigiro in mano e ricordo la stessa sensazione che ebbi quando a Tokyo comprai la mia Breezy Sound e la confrontai proprio con una 52 per saggiare la qualita' della Tokai, che anche allora mi convinse immediatamente nonostante il poco tempo a disposizione per il confronto. Questa non vuole essere una critica alla fender o altro, ma solo un racconto, un esperienza diretta di quello che ho potuto constatare anche in questa occasione......le chitarre Japan dei primi anni 70, fanno PAURA.....reggono tranquillamente il confronto con le sorelle americane, ed in alcune occasioni come in questa, ribaltano il dualismo copia/originale, mettendo in discussione tante convinzioni. Io per il momento mi tengo stretto la mia 62, la mia SG 2000 e la mia Ibanez Custom Agent. Ovviamente la 52 domani tornera' dal suo proprietario. Spero di non avervi annoiato. Viva il Giappone! Cita
Uilliman Coscine Terzo Inviato Ottobre 20, 2015 Segnala Inviato Ottobre 20, 2015 Delle chitarre frega sega, parlaci di to key o "quando c'è l'amore c'è tutto" (la firma di tapatalk) Cita
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