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andyfender

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  1. Gentili Amici, sembra che mi faccia vivo solo per chiedere favori,ma ne ho passate di cotte e di crude in questi mesi,compresa la certezza che non potrò più suonare. Ciò non toglie che la GAS rimanga ancora e forse ancora più forte!!! Volevo chieder un consiglio a Voi che ho trovato molto raffinati; cerco una Tele almeno del '62 o precedente,ma SICURA!! Dove cercarla costretto a casa come sono? Avete dei nomi all'estero affidabili e seri?Ed in Italia?Per non prendere fregature? Qualcosa che possedete Voi dì cui mi fido ciecamente? Datemi una mano per favore. Ormai sono alla frutta!!! Non so come ringraziarVi per la pazienza usata per leggere queste righe. Un carissimo saluto e...conservatevi bene le mani!!! Grazie ancora. A
  2. Una serena Pasqua a tutti!!!

  3. Sei stato bravissimo!!!! Una grande soddisfazione!!
  4. Su quali strumenti suonassero realmente in studio se ne è parlato tanto. La risposta potrebbe darla solo chi era con loro in sede di registrazione. Per quel poco che ne capisco, certe sfumature e timbriche mi sembrano Fender. Una cosa è certa: quando acquistai uno dei loro 33 giri appena uscito, ascoltandolo provai una delusione enorme, qualcosa non andava nel suono che ormai conoscevo a memoria. Solo dopo tantissimi anni venni a conoscenza che avevano usato le Burns, e vi assicuro che avevano tutta un'altra pasta di suono
  5. Nei primissimi anni '60 arrivarono in Europa le prime chitarre di Leo. In pratica il gruppo che le fece conoscere ed apprezzare fu appunto questo quartetto. Divennero subito il sogno di quasi tutti i chitarristi. Per i giovani, che si stavano avvicinando a questo strumento,era un traguardo difficilmente raggiungibile. Ricordo come fosse oggi che guardavo la vetrina di un negozio dove c'erano in bella mostra una Strato,una Tele ed una Jaguar. Tutte Fiesta Red, con i prezzi che erano: 180.000 lire per la Tele,190.000 più per la Strato e 210.000 lire per la Jaguar. Inavvicinabili!!! Questo "complesso", come venivano chiamati i gruppi in quegli anni, ebbe il merito di far innamorare del suono di questi gioielli, milioni di persone. Suono che anche a distanza di anni,per molti, rimane un punto fermo di riferimento. Senza fare tante chiacchere inutili, vi propongo tre brani dell'epoca: Di per sè faranno sorridere, o anche faranno pena: certo che i brani sono "antiquariato ", ma vi pregherei di ascoltare unicamente il "suono" di queste chitarre. L'amplificazione era Vox, forse anche Super Reverb, in alcuni casi. Ma di preciso non sono in grado di dirlo. Rimane il fatto che a me piaceva moltissimo e che suscita ancora emozioni, pur non essendo difficile da imitare. Una cosa che mi sembra notare è che, gli strumenti che si ascoltano in queste registrazioni suonano ancora "giovani", non "rodati" e che arrivati ai nostri giorni suonino ancora meglio, indice che l'invecchiamento dei legni contribuisca veramente al suo raffinamento. Buona giornata. A.
  6. Grazie Jaxx!!! Parlare con te è sempre fonte di riflessione!!
  7. Sui cavi collegamento testata- cassa si possono scrivere anche dei libri. E' un argomento affascinante, vastissimo e denso di variabili, ma forse l'unico che possiede dei concetti base ( e non molti) su cui la discussione può diventare fruttuosa, senza entrare nella fantascienza, ma sopratutto senza far gridare all'anatema!!
  8. Grazie per avermi capito. Potrei dire che la corrente che produce il p.u. non è continua,ma alternata? Questo è il diagramma della corrente risultante: http://yfrog.com/jv001ixrj In ogni caso, al di là delle grandezze degli elementi in gioco, è sempre stata una mia "fissa" cercare di mantenere la trasmissione del segnale il più fedele possibile da quando parte dalla chitarra a quando arriva all'ampli, per cui devi avere una buona dose di pazienza per sopportarmi. Sei una persona con cui è un piacere dialogare!!! Grazie ancora.
  9. Destra o sinistra? Quella che usate sulla tastiera,per intenderci. Non è certo farina del mio sacco,ma non so se usate eseguire qualche esercizio oltre che di riscaldamento sulla chitarra stessa. Un buon Tellysta che produce DVD didattici usa un esercizio che oltre che essere semplice, può essere eseguito ovunque e senza farci prendere per pazzi. Cerco di spiegarlo meglio possibile: la mano che abitualmente usate sulla tastiera " di solito" ha 5 dita contrapponibili. L'esercizio semplicissimo consiste nel portare a contatto con la prima falange del pollice la prima delle altre dita. All'inizio in maniera progressiva: mignolo, anulare ,medio ed indice ( sono tutte?), poi aumentando la velocità e quindi alternare le dita portate a contatto. Ho notato che certe volte si usa una buona dose di concentrazione, almeno all'inizio, che potrebbe risultare utile. E' proprio il "minimo sindacale" e se avete altri suggerimenti saranno più che ben accetti. Grazie. A
  10. Ho pensato per quasi 24 ore se e come rispondere a Jaxx il quale , in maniera molto gentile ed educata (addirittura mi ha fatto un complimento, con grande mia soddisfazione )ha commentato ciò che ho scritto, esponendo il suo parere, avvalorato da una evidente conoscenza in campo elettrotecnico. Per questi motivi, pur apprezzando ciò che scrive,mi sento di dissentire e cerco di farlo con la stessa classe con cui l'ha fatto Lui. Giusto,giustissimo ciò che dice: l'effetto pelle è un problema nelle grandi distribuzioni elettriche (Enel ), nei trasformatori di linea dove entrano in gioco altissime tensioni e correnti, ed in cui questo difetto comporta perdita di potenza notevoli che si trasformano in perdita di denaro. Ma tutto è proporzionale: ciò che accade a 100.000 volt, in piccolo ,accade anche dove circolano millivolt e milliampere. Ovvio che si possono considerare questi inconvenienti "trascurabili", ma, secondo me, l'affermazione è valida se li confrontiamo con quelli suddetti. Cosa sarà mai qualche frazione di tensione e corrente perse nel cammino del nostro segnale!? Ma se lo consideriamo percentualmente, e non in termini assoluti di valore, possono essere importanti, ancora di più considerando le piccole entità in gioco. Devo dire che essendo appassionato anche di HI-FI ed avendo seguito questo campo per moltissimi anni, ho potuto leggere molto sull'importanza che i costruttori di cavi danno a questo inconveniente ed alla cura e ricerca per cercare di minimizzarla. Ciò mi ha convinto che è un inconveniente importante e che li spinge a spendere tempo e denaro in ricerche e prove, altrimenti non si sognerebbero nemmeno di impegnare risorse che al giorno d'oggi sono preziose. La frase che l'Amico " Jaxx " ha scritto: "Un fenomeno totalmente trascurabile" preclude ogni altra discussione, se non si vuole innescare una replica fatta solo di sentenze pesanti come macigni. Avrei potuto rispondere: non è vero! Cosa che odio e non considero corretta. La discussione è l'anima di un Forum, e va rispettata ogni opinione. Personalmente, cerco sempre di fare, entrare chi ha la pazienza di leggermi, nel circuito del "ragionamento" con la propria testa e non perchè il vicino di casa la pensa così: anche lui può essere in errore. Oppure cerco fonti attendibili che possano smentirmi o dare ragione. Ambedue le cose mi sono gradite, perchè mi regalano un po' di conoscenza e correggono convinzioni consolidate , ma errate, o le rafforzano. E su queste basi che ,ringraziando Jaxx, devo anche dire che non sono affatto d'accordo con ciò che ha asserito e mi dispiace perchè rischio sempre di infastidire. Buona giornata.
  11. A me piace molto!!! Una bella voce calda e avvolgente. La batteria ha un gran tiro e la chitarra verso la fine fa un gran bel lavoretto!! Tutto il contorno è piacevolissimo. Complimenti davvero!!
  12. I cavi sono fra gli oggetti più complessi che esistano. Anche in questo campo "l'assoluto" non esiste,ma certe regole elettriche sono inconfutabili. Ciò non toglie che i costruttori riescano ad ottenere una buona risposta anche usando sistemi che sembrerebbero,in partenza, e fra virgolette, assurdi. Per non annoiare troppo, non ho nemmeno nominato la capacità , la resistenza, l'induttanza, l'impedenza e chissà cosa mi dimentico, di un cavo. Ricordiamoci che l'insieme R L C è la base di ogni circuito passivo usato per il taglio o l'esaltazione delle frequenze. Un circuito di "crossover" usato nei diffusori HI-FI si basa su queste grandezze. E un buon costruttore di cavi lo sa benissimo e sfrutta questi parametri elettrici come un "equalizzatore". Tantissime volte i risultati vengono per caso, frutto di prove ed esperimenti,come quello che deriva dalla diversa spiralatura dei conduttori. Un mondo che è ancora da scoprire del tutto. Siamo arrivati ad usare il platino!!
  13. Direi che si tratti della massa. Ciao.
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