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Ragionier Randa

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Risposte pubblicati da Ragionier Randa


  1. La dicitura 10 top in teoria denota in effetti un top più bello, ma anche lì non sempre perchè la selezione viene fatta prima della verniciatura, a volte ci sono Custom normali che vengono fuori con un top più bello delle 10, a volte no, io ho avuto una 2011 10Top quilted in pezzo unico che era da seghe coi malleoli.

     

    Le Private Stock, uhm, la mia non suonava diversa da una Custom, cioè molto bene, alla fine sonoramente la differenza con le serie "inferiori" direi che non si sente, anche perchè credo viaggiano sul ritmo di 500 chitarre l'anno al Private Stock, non proprio poche. Sulle Private Stock uno ci va per le personalizzazioni, che sono moltissime, sia a livelli di legni rari e particolarmente figurati sia a livelli di intarsi o materiali (pure oro 14kt), metti che ti vuoi fare una Custom con una tigre e un biacco sulla tastiera che fai? 

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  2. Prima di iniziare con la recensione dei due pedali in oggetto mi sembra doveroso fare un precisazione. Tutto quello che leggerete è frutto di mie considerazioni oggettive, non ci guadagno niente a scrivere bene o male di due effetti, conosco il costruttore da anni, da prima che si mettesse a costruire pedali, ma la cosa finisce lì, quindi non pensate che io abbia secondi fini, non è così. Fine premessa.

     

    Drive-M 

    Si presenta in un box di dimensioni 12x9 cm, leggermente più alto del normale (ma non troppo), verniciato in una sbrilluccicante finitura sabbiata grigio canna di fucile, i controlli indicati con una semplice dymo nera con scritte bianche. Il look è sobrio, artigianale ma al tempo stesso solido, la verniciatura sembra molto ben fatta e durevole. In alto ci sono i controlli di gain ed equalizzazione a 3 bande, sotto due manopole più piccole del Pre-Master e del Post-Master, parleremo dopo di come operano questi due controlli, al centro c'è il led ad alta luminosità color blu, jacks e presa di alimentazione 9v laterali. Dentro c'è una bella Pcb che occupa tutto lo spazio possibile (non c'è infatti la possibilità di alimentarlo a batteria), che sembra molto professionale.

    Non sapevo bene cosa aspettarmi a livello sonora da questo pedale e direi che mi ha stupito molto. La prima cosa che salta immediatamente all'orecchio è la timbrica trasparente e naturale, il Drive-M è rispettosissimo del timbro originale dello strumento, senza essere eccessivamente aperto o chiuso, direi molto bilanciato. Il gain entra intorno a ore 9 e siamo in piena zona Ac/Dc diciamo, un crunch compatto, con tanta botta, reattività eccezionale sotto le dita, percepisce ogni minima variazione di plettrata o sfumatura che si vuole dare (pedale sicuramente non semplice da suonare), rompe sul crunch in maniera decisa ma sa essere pulito all'occorrenza, la quantità di headroom è altissima, il suono è abbastanza moderno in quanto estremamente definito, muovendosi con i controlli si possano alzare i bassi a livelli vertiginosi mantenendoli comunque rotondi e definiti, controlli di equalizzazione molto ampi e precisi. Salendo col gain ci si rende conto che la corsa è entusiasmante, a manetta siamo in pieno heavy metal, con un'escursione estremamente regolare e suonabile su tutta la corsa. Si pulisce benissimo col pot volume praticamente a qualunque livello di gain (anche al massimo si riesce a pulire del tutto) ed in generale è bello fluido, compresso quando serve ed organico in ogni selezione, molto amp-like, infatti confrontato col canale overdrive della Friedman non è che sfigura, anzi. Dicevo di Pre-Master e Post-Master, possono agire entrambi da volume generale compensandoli, alzando il Post-Master direi che abbiamo un suono più denso di basse, con più headroom e leggermente più pulito, alzando il Pre un filo in più di compressione e di gain, il volume a disposizione è tantissimo. Ah dimenticavo, ha una quantità di armoniche notevoli, un po' a tutti i livelli di gain ed è molto vessato anche per i Lead, bellissimo contour delle note singole.

    Difetti, uhm, a qualcuno potrebbe non piacere perchè ha una timbrica decisamente moderna, definito, preciso all'inverosimile, con una dinamica e una reattività fuori dal comune a basso gain ma leggermente duro come feel, proprio un pelo. I controlli di eq poi sono veramente molto sensibili e richiedono tempo per settarli alla perfezione, non è sicuramente un pedale plug&play, una volta imparato a conoscere darà sicuramente grandi soddisfazioni.

    In definitiva un overdrive con una corsa di gain incredibile, molto amp-like, con una versatilità notevole. Accident'amme e quando l'ho provato, ora mi tocca comprarlo....

     

    High Drive

    Sorvolo le considerazioni estetiche perchè è praticamente identico al Drive-M, l'unica differenza sono i controlli del Volume che sono Post-Master e Deep-Master.

    E' un distorsore da metal, all'occorrenza estremo!! Ovviamente la dose di gain a disposizione è vergognosa, si va dall'heavy metal fino a qualsiasi cosa possiate immaginare, con conseguente compressione e liquidità, al tempo stesso però non è per niente intubato ne seduto, la botta è più che sufficiente per uscire in qualsiasi contesto, come sul Drive-M i controlli di eq hanno una sensibilità pressochè totale, può suonare molto scavato o medioso all'occorrenza, il Deep-Master in questo caso può dare maggior spessore e profondità alle basse, che all'occorrenza possono diventare letteralmente oscene, enormi ma con una definizione incredibile, vomitando palm muting con un intelligibilità mai sentita. Anche qui densità di armoniche notevole. Inutile ovviamente stare a parlare di dinamica , reattività o versatilità, l'High Drive è una macchina da guerra, per fare il metal (che è l'unica cosa che si può fare vista la dose massiccia di gain) è eccezionale, ha una headroom incredibile ed è pure lui molto amp-like, per quei generi lì non ha praticamente difetti.

     

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  3. Per coincidenza conosco il ragazzo in questione e ho avuto modo di provare i suoi pedali. Il tizio sa il fatto suo, anche perchè pure lui è un GASato di pedalame come noi. Il pedale high gain è bello, sicuramente somiglia a Toneczar e similari, l'ho trovato credibile, con una bella headroom e un interessante funzionamento del master, magari sento se ha modo di prestarmeli per un po' così li provo più dettagliatamente. Comunque fa due versioni del drive, uno con uno shitload di gain e uno adatto all'hard rock, con possibilità di inserire un boost.


  4. Sta cosa che il che il Jan Ray è derivato dal Tim sarà anche vera, però i due pedali suonano tragicamente diversi imho, è giusto dirlo prima di iniziare.

     

    Tim/Timmy: il pedale trasparente per definizione, il più trasparente che mi è capitato di provare, l'eq funziona a "sottrazione" cioè con i pot a zero hai la stessa eq, poi puoi tagliare a piacimento, secondo me non fa un cazzo, ergo fa cagare;

     

    Jan Ray: è un od di base fenderish che suona bene un po' in tutte le posizioni del gain (buona la corsa), pot di eq direi belli efficaci, un po' più fighetto del Lazy J, non lo ricordo benissimo ma mi sembrava che stesse bene da solo senza boostare o essere boostato, impressione mia eh, in sostanza fa cagare;

     

    Lazy J: imho il più amp-like di tutti, sul lato boost sembra più di entrare in un tweed fine '50 di buon wattaggio, tirato ma comunque sempre pulito, salendo poi si trovano tutti i crunch tweed per definizione, basse loffe e fangose incluse, molto dinamica, reattivo e credibile sotto le dita, ma alla fin fine fa cagare;

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  5. @Tilt: la DS è molto bella, con i singoli più bella della Smallbox, non ha tantissimi puliti ma sui suoni in breakup va molto bene;

    La SS ha un pulito basato sul twin e dotato anche di pot medi che fa tanto, la BE direi quasi Vox, molto scampanellante, un filo più compressa la SS sul pulito ma più gestibile e un po' meno secca; sull'overdrive sono molto vicine, la SS la trovo un po' più asciutta, più plexosa a gain bassi e più definita, la BE più versatile con tutti gli switchettini del caso;

     

    @Daeniel: alcuni li prende molto bene, in generale su od e distorsori ce ne ho provati diversi e andavano tutti molto bene, i fuzz meno, in generale diciamo benino;

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  6. Il 2/5/2017 at 16:58, Daeniel dice:

    Ma in generale, qui c'è qualcuno che ha giocato con i suoi Amp? Valgono davvero il prezzo? Ad esempio, un confronto con i Bogner che costano moooolto di meno?  

     

    Eccomi!

    Io ne ho avuti 3 modelli e provati altri 2, ne ho ancora 2 e sono ultra-soddisfatto.

    Personalmente parlando ritengo che le testata "grandi" abbia un paio di marce in più rispetto alle "piccole". Ho avuto la Smallbox, carino il canale Plexi col gain alto, bello reattivo sotto le dita, si gioca benissimo col pot volume, ma paragonata alla sorellona, la Brown Eye, non c'è storia, la BE è più tutto, più headroom, più botta, più gain disponibile, più reattiva col volume etcetc. L'ultima che ho preso è la Steve Stevens, per me commovente.

    Valere il prezzo per me è un discorso che ha poco senso, per due motivi: 

    1) niente vale il suo prezzo, su qualunque marchio minimamente conosciuto si paga l'hype;

    2) le alternative non è che le regalano, pure io vengo da Custom Audio, 2x Bogner, 2x Redplate, 2x Divided, Carol-Ann etcetc. Se prendi prodotti simili come wattaggio, specifiche, canali etcetc non è che gli altri la fanno pagare 1 e Friedman 10, quindi....

     

    In conclusione, per me sono ampli molto belli, grandi suoni, master volume efficacissimo, loop effetti perfetto etcetc. poi è chiaro che non c'è solo quello ed è chiaro che se li fanno pagare essendo un marchio molto in voga.

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  7. Ricordi bene, io ho avuto il Rodeo Drive. Niente da dire sulla costruzione davvero bellissima, tutto point to point, operazionale metal can etcetc.

    Sicuramente un bluesbreaker molto valido, pochi controlli ma molto interattivi fra loro, regolare il tono contemporaneamente col trimpot interno è fondamentale per farlo suonare a dovere, agendo sui due controlli si ottengono sfumature veramente molto diverse fra loro, a tratti troppo gommoso, a tratti fuzzoso, l'escursione tonale è molto ampia, buona la quantità di gain, secondo me non suonava benissimo per i suoni tipo breakup e migliorava meglio con crunch leggermente più sostenuti, se devi usarlo come crunch medio da solo va benissimo, se devi boostare con lui o vuoi usarlo come od low gain o boost secondo me sei meno nel suo territorio.

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  8. Ovvia, dopo qualche giorno di approfondita prova mi sento di aggiungere qualche considerazione personale a questo topic, anche se devo dire che il grosso è già stato spiegato e discusso.

    Sì, ce l'ho pure io adesso..... No, non ve lo vendo, non rompete i'cazzo.....

    L'enclosure, nera e dorata, accattivante, trasmette un bel senso di solidità, è fottutamente piccolo e questo è sicuramente un bene, le micromanopole per il Drum Age e l'Input invece no, sono sicuramente più comode dei trimmers, però primo sono di lato e secondo non capisci dove sei sulla corsa, inutile dire che sarebbero state meglio sul top, dove ahimè non c'è spazio, fare un box leggermente più grande e metterle davanti no eh? Comunque ci si convive, peccato perchè sono controlli su cui a me piace muovermi spesso e non tenerli regolati in una posizione fissa. 

    Suono, uhm, suona da dio, poco da dire, tridimensionale e avvolgente come pochi, impressionanti le ripetizioni che hanno una modulazione molto naturale, che lo rende ancora più ampio, percussivo quando serve, tappetoso (oddio tappetoso sempre partorito da Banderas nella pubblicità del Mulino Bianco) su molti settaggi. Assomiglia al Binson? Sicuramente, quanto non saprei dire al momento, il Binson l'ho provato svariati anni fa, premesso che secondo me è impossibile riprodurlo in una scatoletta questo si avvicina più di altri. Oddio se lo avessi come unico delay in board mi sentirei un po' der gatto, l'interazione delle Playback Head con il Drum Speed (i controlli con cui si agisce sui tempi di ritardo, al massimo si arriva ad 1s) è troppo complessa per variazioni immediate, senza Tap Tempo c'è da giocarci un po' per trovare il giusto tempo di ritardo, sicuramente conoscendolo meglio ci si velocizza, ma non è immediato come altri, anche senza Tap Tempo. Il tutto imho ovviamente. Sì lo Swell è una figata pazzesca, ma questo è stato già detto, ha pure uno slapback di altissimo livello.

    Quello che veramente mi stupisce in senso buono è la sensibilità del pedale, sia sotto le dita, sia dei vari controlli, impressionanti le possibilità sonore lavorando sul Drum Age, sul controllo di tono, sulle Playback Heads e l'input control, muovi una cosa e ti ritrovi una ripetizione e una modulazione completamente diverse, immaginate poi con tutte le configurazioni delle testine, una miriade di varianti, sfumature al minimo spostamento di una manopola, come direbbero i giovani di oggi, TOP.

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