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pickupmakers

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  1. x horny la mia prossima sfida è sui single coil..... il suono di "Jimi Hendrix".... domani dovrei cominciare a metterli in lavorazione... magari vi terrò aggiornati saluti Max
  2. sapevo che Mirko era dai gusti difficili ma se francè è un "talebano" allora mi sento "orgoglione" (rimaniamo sempre coi piedi per terra) ora posso passare ad una nuova sfida (ci è voluto quasi un anno per soddisfare loro due.... una donna frigida avrebbe ceduto prima.....eheh) giusto un poco di pubblicità visto che dav9rock mi chiede per la disponibilità (spero di non andare contro regolamenti del forum) se qualcuno fosse interessato può contattarmi in privato facendo riferimento alla discussione del forum saluti Max
  3. vorrei iniziare ringraziando Mirko per aver "affiancato" anche i miei prodotti nella prova fatta con paf originali e "i migliori cloni" presenti sul mercato alla luce di quanto scritto e del risultato unanime dei presenti potrei cambiare il mio nick in "Il sopravvissuto"... visto che la concorrenza era davvero impressionante (e tra Mirko e gli altri non poteva essere altrimenti).... direi di essere entrato "nella tana del lupo" e di esserne uscito vivo..... in questo forum l'argomento paf è sempre stato molto dibattuto ed avere un sincero aprezzamento sul risultato ottenuto ripaga ampiamente il tempo dedicato al perfezionamento del prodotto finale (che non è stato poco)... quindi vorrei ripagare Voi tutti descrivendo (il meno prolisso possibile) le scelte fatte per il prototipo testato. dopo l'ultimo HB spedito a Mirko (elevato a mio tester ufficiale per il mio modello di replica paf) che fu brevemente giudicato "sufficiente" (ma in realtà non raggiungeva la sufficienza) decisi che avrei dovuto "sfidare" il mio tester realizzando un prodotto all'altezza delle sue aspettative. cominciai allora una estenuante ricerca di quante più informazioni potessi trovare sullo smisurato e variegato mondo del PAF. senza diventare noioso mi limiterò a dire la composizione dei hb testati. il rame è ovviamente l'awg42 plain enamel.. fondamentale per avere la giusta impronta timbrica di un paf.. questo rame esalta molto le alte frequenze e dà una buona corposità alle basse. inoltre lascia le medie morbide e "scavate" fintanto che non si esagera con le spire. (un paf style sovravvolto prende subito corposità sulle medie) il magnete utilizzato è un alnico V long "rough sand cast" (prima usavo dei sand cast lucidati). per chi non lo sapesse "sand cast" è un procedimento per la formazione dei magneti; si usano stampi di sabbia umida pressata in cui viene colato il metallo; con questa procedura il magnete assume caratteristiche specifiche; in particolare maggiore brillantezza sulla alte frequenze e migliore pulizia sulle basse frequenze. "rough" fa riferimento alla procedura per cui il magnete esce dallo stampo con una ruvidità generata dal raffreddamento nello stampo di sabbia umida pressata; musicalmente offre una maggiore morbidezza su tutto lo spettro audio. in principio avevo parlato a Mirko di alnico IV short (sempre rough sand cast) ma poi mi sono accorto che rendeva meglio sui crunch leggeri-medi ma perdeva brillantezza e un po' di definizione sui puliti. quello che ritengo abbia fatto la differenza è la struttura degli avvolgimenti. stabiliti i parametri che doveva avere il pickup ho realizzato gli avvolgimenti delle bobine slave in modo che la loro risposta fosse "scarica" sulle medie mentre le bobine master le ho realizzate in modo speculare sia con le bobine slave sia tra i due pickup. sul pickup al manico l'avvolgimento della bobina master enfatizza la rotondità e corposità del timbro, sul pickup al ponte enfatizza l'attacco (ovviamente parliamo di piccole sfumature... come sempre) spero Vi sia gradita questa piccola spiegazione sulla costruzione dei pickup un rigraziamento a Tone Anderson per la sua prima impressione "censurata ma esaltante" un ringraziamento a Ric67 per confermare le belle parole spese da Mirko un ringraziamento a francè per l'apprezzamento e l'accostamento del mio prodotto ai suoi paf originali saluti Max
  4. x francè ti ringrazio per i complimenti ho saputo che domenica ci sarà un "simpatico ensemble" dove sarò messo a dura prova tra miriade di strumenti e pickup vari come si suol dire "sono venuto nella tana del lupo" considero Mirko e Voi altri un duro banco di prova, ma d'altronde non avrebbe senso confrontarsi con chi ha poca esperienza (e so che Mirko è spietato...eheh) sto affinando la tecnica di produzione e spero di aver migliorato qualcosa dall'ultima prova sarete Voi i giudici attendo i commenti saluti Max
  5. x Bru ti ringrazio... la follia ci rende liberi!!! x MauroTheWall ho pensato che non tutti hanno a disposizione un sensore ad ultrasuoni e che fosse interessante verificare un modo più semplice ma comunque efficace. x sunburst4blues come ha già tecnicamente spiegato Alucard l'oscillazione della corda varia in funzione dei punti di aggancio. quindi a legni diversi corrisponde una variazione nell'oscillazione della corda, soprattutto delle sue armoniche che caratterizzano poi il suono. Le armoniche sono fondamentali per l'impronta timbrica del suono. se noi avessimo, per assurdo, la possibilità di generare la singola frequenza di 2000 Hz, per esempio, con un sax e un pianoforte non noteremmo alcuna differenza, cioè non riusciremmo ad identificare chi sta producendo quella nota. ciò che ci fa capire che quella nota è generata da un sax o da un piano è la sua componente armonica che differisce per ogni tipologia di strumento. il sax enfatizza molto la terza armonica, infatti se andassimo ad equalizzare una sax sugli 8000 Hz (la terza armonica appunto) avremmo un timbro più caldo (e non più acuto come si potrebbe ipotizzare). oppure, per fare un esempio utile, sulla chitarra elettrica se aumento l'equalizzazione sui 3000-3500Hz dò maggiore chiarezza allo strumento perchè vado a lavorare sulle armoniche più deboli (la chitarra lavora tra gli 82 e i 1300Hz circa). x AlecB ti ringrazio molto per i complimenti sulla mia persona... è sempre gratificante riceverne. sono pienamente d'accordo sulla debolezza dei legni "venati" vs. "lisci", la venatura dell'acero nasce da una "rottura" delle fibre giovani e quindi sono oggettivamente dei punti deboli. la mia ndr. citata la trovai in una intervista, riportata su un sito, di un collaboratore di Leo Fender che ricordava i tempi in cui lavorava per lui (purtroppo ho perso il sito in una formattazione del pc). era molto interessante in quanto riportava vari aneddoti tra cui oltre quello citato in cui si preferiva usare acero liscio per standardizzare la timbrica (legni venati suonano in modo differente a seconda della venatura e quindi non sai mai come suonerà) mi ricordo c'era un altro simpatico aneddoto. in quei tempi la Fender usava il mogano per lo chassis degli amplificatori. a metà degli anni '60 nacque il progetto della tele thinline per offrire uno strumento più leggero rispetto al frassino molto usato per la sua durezza ma molto pesante. citava questo personaggio che ci fu un periodo,in quegli anni, in cui ci furono problemi di fornitura del legno e per non tenere fermi gli impianti fu usato il mogano anche per realizzare alcuni corpi strato. non ce ne sono molti in giro ed all'epoca furono venduti come modelli economici. oggi sono molto ricercati dai collezionisti. saluti Max
  6. x Gluca come si diceva prima certamente una parte di "microfonicità" di un pickup potrebbe apportare benefici.. ma non credo sia così rilevante... (ovviamente è solo la mia opinione) x sunburst4blues e MauroTheWall ho effettuato due misurazioni diverse per trovare un modo "economico" ma sufficientemente valido le prime misurazioni sono state fatte con un sensore ad ultrasuoni (ne avevo uno in fabbrica per verificare la densità dei metalli, tempratura etc.) avendo quindi dei dati da uno strumento preciso ho cercato di ricreare un test fattibile in modo più semplice.. con un accordatore ed un pickup a pressione colpendo la tavola di legno si ha comunque una risposta visibile sull'accordatore (non sarà precisa ma per analogia può andare bene) l'importante è definire una procedura ben precisa in modo da relativizzare il risultato alla prova effettuata ovvero 1 - colpire l'asse sempre in un punto ben preciso 2 - colpire l'asse sempre con la stessa forza per fare questo costruiì un piccolo pendolo con un peso in modo tale che la forza battente fosse sempre la stessa e che colpisse sempre nello stesso punto con questa prova non avremmo tutti i dati precisi (frequenza numerica esatta, densità del legno, etc.) ma se viene indicata la stessa nota sull'accordatore possiamo prendere il dato per buono per rispondere all'altra domanda su una solid body, il legno influenza la timbrica dello strumento. ogni tipo di legno ha una densità differente (anche legni della stessa famiglia)... la densità della fibra legnosa trasmette l'energia ricevuta in modo differente anche la porosità del legno incide sulla timbrica... i pori del legno posso lavorare come dei "trap" per alcune frequenze. esempio (ricordate che si parla sempre di sottrazione di frequenze e non di enfatizzazione) - l'ontano è un legno molto poroso e poco denso.. queste caratteristiche assorbono molto le basse frequenze (alta porosità) e le alte frequenze (bassa densità)... ne risulta un'impronta timbrica molto mediosa. - il mogano è un legno mediamente poroso e alquanto denso... ne risulta un'impronta timbrica molto "midbass" senza per questo essere "sordo" sulla alte frequenze. - l'acero è un legno molto compatto e poco poroso... ne risulta un'impronta timbrica molto brillante e con una buona resa sui bassi x Kernel7 i battimenti nascono quando vengono generate due frequenze molto vicine, di pari intensità e livello, ma questo non avviene perchè nello strumento chi genera il suono è l'oscillazione della corda e non la vibrazione del legno... la vibrazione del legno incide in parte (la parte importante dal punto di vista musicale secondo me)sulla generazione del suono (ne "plasma" le armoniche in funzione del tipo di legno) avere i legni abbinati serve per avere una velocità di trasmissione dell'energia quanto più simile (in quanto è nel passaggio da un tipo di legno all'altro che si perde energia) x andreaweb73 grazie per l'apprezzamento saluti Max
  7. personalmente ti consiglierei l'abbinamento P90 al manico e classico tele al ponte il P90 al manico la rende molto "cattiva" saluti Max
  8. x Gluca ci sarebbe da discutere sulla tua definizione "Un pickup ha anche una parte di microfonicità"... se un pickup è microfonico vuol dire che è difettoso.. la microfonicità non è una caratteristica di un pickup... un pickup lavora per induzione magnetica.. un corpo metallico si immerge in un campo magnetico alterando il suo stato di quiete.. questa alterazione viene "captata" dalla bobina che genera un segnale elettrico. Un microfono invece lavora per variazione di pressione..(come i piezoelettrici).. una membrana sottoposta ad una variazione di pressione genera il segnale. questo per dire che se prendi un pickup e lo usi come un microfono non genererà mai un segnale. Può accadere solo nel momento in cui le spire della bobina non formano un corpo unico compatto e la loro oscillazione quindi genera un segnale. se dai un colpo sul body senti un suono in quanto le corde oscillano. detto questo si può comunque discutere se una "parte di microfonicità" possa essere positiva per la resa finale dello strumento. x MauroTheWall non vogliamo di certo postulare un trattato di fisica con questa discussione.... piuttosto cercare di capire da esperienze personali se è possibile estrapolare delle definizioni che possono tornare utili nella scelta di uno strumento o per meglio identificarne le caratteristiche. Ad esempio, da esperienze personali, posso dire che l'accoppiamento dei legni sulla stessa nota di risonanza (o al massimo una nota di differenza) assorbe molto meno energia e lo strumento suona molto di più. Insieme ad un amico liutaio (non faccio nomi per non fare pubblicità) selezionammo 3 manici strato costruiti da lui (quindi uguali, o quasi, in forma, dimensioni e spessore); uno aveva la stessa frequenza del body, un altro era di una nota superiore, l'ultimo invece differiva di 3 note (più acute). Con i primi due lo strumento suonava pressochè uguale ma con l'ultimo il volume era nettamente inferiore. Dopo questo esperimento decisi di farmi costruire una telecaster in cui i legni del manico, del body e del top in acero erano tutti nel range di una nota. Aldilà delle caratteristiche timbriche lo strumento si è dimostrato veramente "carico" di suono. Chiunque ha avuto modo di provare lo strumento si è subito reso conto di questa "particolarità". Un'altra esperienza esemplificativa l'ho avuta con un manico in wengè; questo legno ha una caratteristica molto particolare, le sue fibre hanno una doppia densità (notato dal fatto che quando lo lavori tende subito a "scardare".. scusa il neologismo ma rende l'idea). Questo determina un effetto molto particolare.. diciamo, enfatizzando, quasi come se avesse un wah wah ed inoltre offre un sustain molto ampio. con questo vorrei rispondere anche a Ric67 avevo detto nel mio post precedente che il legno è fondamentale in quanto decide la timbrica dello strumento. E' stato realizzato uno strumento completamente in ceramica (corpo e manico) e suonava molto forte. Ci sono vari esperimenti anche con il plexiglass che hanno dato una buona resa. Ma il legno, in quanto materiale vivo, riesce a dare "un'anima" allo strumento. Ma mentre il plexi o la ceramica o i materiali ferrosi si comporteranno sempre nello stesso modo, il legno sarà sempre "unico" nella sua risposta timbrica. Il mogano o l'acero o l'ontano e via dicendo hanno una "risposta timbrica" identificata, ma non saranno mai perfettamente identici nella risposta. Leo Fender usava l'acero liscio per i suoni manici perchè diceva "...così sono sicuro che la risposta è quasi sempre la stessa." e la conferma di tutto ciò viene proprio da tutti Voi chitarristi che provate strumenti, sulla carta, identici come legni ma mai identici nella resa. per concludere (sono stato alquanto prolisso) vorrei esprimere un'opinione che non mi stancherò mai di ripetere il pickup è "il microfono" dello strumento e deve enfatizzare le caratteristiche di uno strumento e non alterarne l'essenza. se metti una rana davanti un Neumann U87 non diventerà mai Ella Fitzgerald. ringrazio tutti per i commenti saluti Max
  9. salve, vorrei approfittare di questa discussione per porre un quesito al forum e magari trovare qualche parametro oggettivo premesso che, come dicono in molti (soprattutto MauroTheWall che ha ampliato le descrizioni), non si può "rinchiudere" il suono di una strato in una sola descrizione e che la resa finale è sempre una somma di fattori (legni, tipo di ponte e capotasto, pickup, amplificatore... come minimo) la domanda che vorrei porre è inerente alla "vibrazione" di uno strumento da spento alcuni dicono che più vibra e più uno strumento suona... altri hanno parere contrario.... molti hanno notato che non è una "verità assoluta" basandoci sulla fisica (che è una scienza esatta) su uno strumento acustico, dove il suono è generato in buona parte dalla vibrazione del piano battente, è importante la "quantità e qualità" della vibrazione dello strumento ma su uno strumento elettrico non dovrebbe essere più importante che la corda conservi quanta più energia possibile in modo tale da "eccitare" maggiormente il campo magnetico dei pickup che generano il suono? ovviamente varie tipologie di legno generano "variazioni vibranti" che ne identificano il timbro ma una eccessiva vibrazione dello strumento corrisponde ad una dissipazione di energia (almeno questo ci dice la fisica) ulteriore conferma del postulato nasce dalla esperienza diretta, che molti avranno notato, che un manico sottile fa "suonare" meno uno strumento (così come un body snello) quindi, alla fine, forse la domanda giusta potrebbe essere "quanto deve vibrare una chitarra prima di perdere energia?" ringrazio anticipatamente per qualsiasi risposta saluti Max
  10. ciao Mirko, complimenti per l'acquisto...... sto facendo invecchiare dei legni per farne costruire una proprio così... con i p90 (che proprio oggi ho costruito....guarda il caso a volte) saluti Max
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