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Intanto grazie a tutti, sono consapevole che è un video lungo ed è difficile vederlo tutto, specie in una volta sola... anche per quello si è deciso a posteriori di dividere ogni puntata in capitoli che (si spera) aiutano a riprendere da dove si è lasciato ecc.
6 ore fa, Damiano dice:Veramente ben fatto sotto tutti i punti di vista sia per i contenuti tecnici che musicali. Claudio Bazzari ha un gusto e un tocco fuori scala, fantastico. Belli i suoi aneddoti sulle chitarre e divertenti le facce da sornione che fa quando parlavate di repliche dei paf. Una curiosità: avete registrato tutte le chitarre con lo stesso set up? Sono tutte molto belle ma la 68 viene fuori di più o forse è che secondo il mio gusto aveva il suono più bello. Spero farete altre puntate, sono oro colato ( per rimanere in tema) queste iniziative.
Devo dire che sentire Claudio, Milo, Luca e Federico in studio da un metro è stato fantastico... hanno fatto 2-3 take per ogni brano, completamente improvvisati, anche perché con la sezione ritmica non si erano mai visti prima... ecco, non ho sentito né un errore né una sbavatura in tutte le take, alla fine ci siamo limitati a scegliere semplicemente la più bella come gusto e intenzione, ma erano praticamente tutte perfette... anche Milo, il figlio di Claudio, ha 26 anni ma suona già clamorosamente bene.
Da parte mia, ho cercato di limitare un po' i tecnicismi, specialmente sulle LP sarei potuto star lì a parlare 4 giorni di fila, ma sarebbe diventato troppo troppo di nicchia, in contrasto con il taglio più divulgativo che vogliamo dare... anche se in programma forse metteremo prima o poi anche qualche puntata da nerd veri
La '68 è molto bella, mi verrebbe da dire che è la più "singlecoilosa" delle 4, e anche secondo me dal vero era quella col suono che si sposava meglio col setup di Claudio... anche perché lui si solito suona con Strato e Tele con quel setup: un Deluxe Reverb del '64 con un RAT tenuto sempre acceso come od\dist... aggiungo un dettaglio, per chi non se ne fosse accorto: Claudio odia il pickup al ponte, non gli piace proprio, perciò usa sempre o il neck, oppure la posizione centrale, coi pickup miscelati in modo variabile, a sentimento.
Abbiamo anche provato a chiedergli se gli andasse di registrare almeno un brano con un Marshall (quello con la Gold coi PAF, perché essendo una delle mie so per esperienza che è un'accoppiata mostruosa), ma... ha confessato che odia i Marshall quasi più del pickup al ponte e ha declinato gentilmente
1 ora fa, toplop dice:Non vedo quasi mai i video, non me ne vogliano gli youtuber nostrani. Non sono appassionato in genere delle Les Paul (ora un po' di più). Pensavo di dare un'occhiata veloce ed invece mi è sembrato di essere sul divano in salotto con voi. L'ho visto, rapito, per intero. Bravissimi! W Gloryenzo!
Mi fa davvero piacere, perché l'idea era proprio quella di discostarsi dai tanti format editatissimi e preconfezionatissimi, pieni di tagli, di correzioni posticce, di montaggi in postproduzione... volevamo lasciare il più possibile un feeling da presa diretta, spontaneo, una chiacchierata tra amici condivisa... a costo anche di lasciare qualche cazzata qua e là, qualche pronuncia imperfetta ecc.
Non sapevamo nemmeno dove avremmo inserito i brani, che sono stati registrati tutti nella mattinata, prima delle chiacchiere.
Ne abbiamo anche altre in programma, compatibilmente con i vari impegni e problematiche logistiche... anche perché il tutto è fatto esclusivamente per passione, nessuno ci guadagna nulla, anzi semmai il contrario: per dire, io mi son fatto 800km e 2 giorni lontano da casa, togliendo tempo al lavoro e alla famiglia, più tutto il lavoro di revisione, cercare le foto per arricchire, il punto in cui metterle ecc, ci vuole davvero molto tempo... ma posso dire che ne vale la pena, si torna a casa arricchiti di nuove amicizie e nuove esperienze, e c'è anche soddisfazione perché in molti hanno apprezzato questa prima puntata... insomma, ne vale la pena anche se il lunedì poi vai in ufficio sbadigliando e con le occhiaie fino alle caviglie
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Buonasera a tutti,
non sapevo bene dove postarlo perché si parla di chitarre, musica, aneddoti di vita vissuta e tanto altro, quindi lo metto qui un po' a caso
È un nuovo format di video podcast, ideato insieme ad alcuni amici e "ospitato" dal negozio Not Just Guitars è dallo studio di registrazione Lignum Lab Recordings.
Questa prima puntata è incentrata su 2 elementi principali:
1. Claudio Bazzari, turnista con un curriculum mostruoso, nonché persona simpaticissima e alla mano, che si è prestato insieme al figlio Milo a essere bombardato dalle nostre domande.
2. Quattro Les Paul vintage, tutte GoldTop, suonate e registrate a turno in studio e raccontate... dal sottoscritto, (spero in modo non esageratamente palloso
), con una band di cui fa parte anche Luca Visigalli (bassista tra gli altri di Fiorella Mannoia e della trasmissione Io Canto), e di un bravissimo batterista blues che si chiama Federico Patarnello.
Buona visione e... se avete domande o curiosità, chiedete pure senza problemi, che appena posso rispondo volentieri
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Grande Marc
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La versione precedente più grossa me la ricordo come uno dei booster più rumorosi che abbia mai provato...
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Personalmente le uniche due chitarre su cui ho rimesso negli ultimi anni (non che io pure sia uno che vende molto eh, anzi per lo piu accumulo
), sono state la Schecter, presa usata e rivenduta dopo poco tempo a meno di quello che l'avevo pagata, e una PRS Custom 22 presa nuova e rivenduta anche quella dopo poco.
Su Gibson e Fender da 10 anni a questa parte ho sempre guadagnato qualcosa nel rivenderle, tranne per alcuni strumenti specifici cho sono andati ad amici stretti... in quei casi, anche se avrei potuto farci qualcosa in più non ci ho lucrato volutamente.
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6 ore fa, *juanka78* dice:
Semplicemente ho notato negli anni una sempre maggiore mancanza di rispetto verso il consumatore finale, giustificata dal fatto che “tanto siamo X, le chitarre se le comprano lo stesso”. Fender e Gibson ormai mi sembrano tanto simili ai brand di alta moda, dove il grosso del “valore aggiunto” sta proprio nel marchio in sè.Mancanza di rispetto a che proposito Gianca? Per capire eh, perché ok che personalmente saranno 5-6 anni che non compro Fender e Gibson moderne, ma le vedo e ci lavoro molto spesso e tutti questi problemi non li riscontro...
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11 minuti fa, Jester2025 dice:
Non subisci il fascino della Tele, quindi. Io vado a momenti. Per lunghi periodi mi dimentico anche di averle. Poi, improvvisamente, mi prende l'esaltazione e ne prenderei altre! Dipende ovviamente dai miei ascolti eterogenei.
Diciamo che mi piacciono... quando le suona qualcun altro, è proprio una questione di feeling che non scatta con la tele
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ELETTRICHE: Gibson (Les Paul, SG, Junior, Special, 335 ecc) e Fender (quasi solo Strato, anche se ogni tanto ci riprovo con le Tele) per me sono le costanti, ma ogni tanto mi concedo qualche capatina fuori... PRS, Tyler, Xotic, Huber, Ibanez...
Al momento tra le outsider ho la vecchia Supro del '59 e una Tyler Burning Water, ma prima o poi una PRS ritornerà, devo solo trovare quella giusta.
ACUSTICHE: qui sono più volubile, ho avuto Martin, Gibson, Taylor, Santa Cruz, Takamine, Guild... qui ho sempre timore di andare sul vintage anche se la tentazione c'è, e il timore è dato dal fatto che le acustiche vintage sono tendenzialmente molto più delicate delle elettriche, necessitano di accortezze nella manutenzione e a volte un neck reset è inevitabile. Al momento ho un'acustica fatta su mie specifiche da Carlo Corsalini, bravissimo liutaio acustico della mia zona, e la vecchia Norman B20 regalo di laurea dei suoceri.
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33 minuti fa, Jester2025 dice:
Non conosco i collezionisti, quindi la prendo per buona. Ma sospetto che qualcuno avrebbe da ridire comunque
Esatto, guarda che la pensiamo in maniera meno diversa di quanto sembra, cito la tua frase: "qualcuno" e "comunque" è la chiave.
Mi spiego meglio... al netto del lavoro che è lo stesso, a qualcuno (in genere quelli che le tengono appese al muro e quasi non le suonano) andrà meglio il tastino originale, perché tanto non gli interessa suonarla; qualcun altro invece si troverà meglio con un tasto più performante perché gli piace suonarla e la apprezzerà di più suonandoci comodo.
Parlando con musicisti e appassionati di vintage praticamente ogni giorno (anche a ogni ora del giorno e della notte veramente
), posso dire che la casistica è molto variegata: ci sono i collezionisti puri che non suonano quasi e quelli che suonano per lavoro e comprano certi strumenti quasi solo per il suono... e tutti i gradi di sfumature nel mezzo.
Cioè, una volta che si decide di ritastare, si entra nel regno delle preferenze soggettive, semplicemente non c'è una soluzione che accontenti tutti.
Vale un po' per qualsiasi cosa eh, conosco gente che ha collezioni grosse di ampli tutti originali, ma che non si possono accendere perché sennò esplodono gli elettrolitici, e gli unici interventi che gli ho fatto sono stati restauri estetici al tweed ecc, mentre altri amici con ampli simili ci suonano live e mi fanno fare manutenzione costante, il che a volte comporta anche sostituire dei componenti non più affidabili... i primi non comprerebbero mai un ampli dei secondi, e viceversa.
Qual è la strada giusta? Per fortuna il mondo è una scala di grigi, anzi di colori, e non è tutto bianco e nero.
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20 minuti fa, Jester2025 dice:
Beh io cerco di trovare una via di mezzo tra il non toccare un tasto consumato altrimenti perde il valore e ritastare cercando di non far perdere valore allo strumento.
Poi ovvio che se uno ha lo strumento a casa propria e vuole mettere qualcosa di più funzionale, liberissimo.
Un refret è un refret, quindi a meno di fare scelte totalmente insensate (tasti stainless steel, o peggio tasti EVO Gold), il valore dello strumento ritastato non cambia se si mette un tastino basso o un 6105 ecc ecc, a patto che il lavoro sia fatto bene.
Paradossalmente, con un refret si deprezza più una Les Paul custom shop del 2020 rispetto a una strato del '63... è un mondo strano
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16 minuti fa, Jester2025 dice:
L'importante è metterne uno storicamente corretto. Gli elementi fondamentali di una vintage per me sono tutt'altri.
Non tieni conto che del fatto che oggi molti tasti vintage sono considerati pressoché inusabili già da nuovi... ritastare una Junior del '54 coi tasti che montavano nel '54 (piccolissimi e bassissimi) sarebbe praticamente inutile, tanto varrebbe non cambiarli
Di solito - a meno di preferenze personali e richieste precise - io cerco sempre di lasciare l' "impronta" del tasto originale, cioè larghezza molto simile, e usare lo stesso materiale (silver nickel), ma aumentandone invece l'altezza: questo consente da un lato una maggiore facilità sui bending e un impatto visivo coerente, mentre dall'altro lato, essendo il tasto più alto, c'è più materiale da consumare...e questo limita il più possibile il numero dei futuri refret (senza andare su tasti stainless steel).
gLory
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3 ore fa, SirMino dice:
(link con timestamp)
era relativo ad una goldtop 58 completamente originale, dice che effettivamente la fara' rifrettare dopo un altro tour, ma si vede che un po' gli spiace
Certo che gli dispiace, lo capisco perché da un lato c'è quella parte di collezionista vintage puro che vorrebbe non cambiare nulla di quello che è stato fatto quasi 70 anni fa, non tanto per ragioni economiche quanto per una questione di "conservazione della storia".
Poi per fortuna c'è l'altro lato, quello del musicista che capisce che sono strumenti (bellissimi) e che se si vuole suonarle ancora i tasti vanno cambiati.
Faccio un esempio molto più costoso di una burst, poi giuro la smetto per non intasare il thread di Luca: i violini Stradivari, Guarnieri ecc (si parla di strumenti che arrivano a valere fino a 20 milioni di dollari) non solo vengono restaurati in modo abbastanza costante - e alcuni restauri sono delle vere e proprie ricostruzioni parziali -, ma vengono regolarmente suonati per far sì che continuino a vibrare, a suonare bene, cioè fare quello per cui sono nati e in cui eccellono. Pensate che peccato sarebbe avere questi strumenti chiusi nei musei, magari in condizioni totalmente originali, ma inservibili perché avrebbero crack su top e fondo, manico che ha ceduto in avanti ecc, solo perché si vuole mantenere l'originalità a tutti i costi.
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1 ora fa, SirMino dice:
mi pare che Bonamassa ultimamente sia un po' restio al refret perche' "lo strumento e' tutto originale una volta sola"
Prima volta che sento questa cosa, di solito quando lo fa lui le fa refrettare da Glazer, ma ha anche sempre detto che non ha problemi a comprare chitarre vintage refrettate... anche perché sennò gliene resterebbero poche da comprare
Poi capisco che avendone tante, quelle che suona poco avrebbe anche senso lasciarle stare magari, non tutte le porta dal vivo o le usa per registrare e per farci due note ogni tanto, a giro con le altre 500 che ha in giro per casa, pure coi tantino vintage finiti si riesce.
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Quasi tutte le mie vintage sono refrettate, molte le ho refrettate personalmente, altre le ho prese quando l'avevano già fatto.
Per inciso, negli ultimi anni ne sto facendo tante anche per altri, e dopo quasi tutti dicono "che coglione sono stato a non averlo fatto prima"... oltre alle varie Custom Shop, avendo tanti amici appassionati di vintage ho fatto anche Les Paul '52, 53, 55, SG '62, 64, 66, 68, svariate 335 dal '64 in avanti, svariate Junior dal '54 in avanti... e non so più quante fender vintage tra strato, tele, jazzmaster, jazz bass ecc ecc.
Sono "strumenti", quindi a mio avviso l'efficienza in quanto strumenti è la loro essenza... se non si possono suonare, o non ci si suona comodi, diventano dei quadri da appendere e ammirare... ma a quel punto compro un quadro
Per me il problema non è il refret in sé, è quando il refret è fatto MALE.
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1 minuto fa, Marc dice:
purtroppo anche i prezzi delle refin stanno andando fuori controllo, se si puo prendere come riferimento
https://www.cescoscornerguitars.com/inventory/1967-fender-stratocaster-sonic-blue-serial-204277
https://www.cescoscornerguitars.com/inventory/1962-fender-stratocaster-73761
Ciao Marc, si è alzato tutto ovviamente, anche se in questo caso hai preso ad esempio quello che fa i prezzi più alti di tutti, diciamo che la verità sta un po' nel mezzo
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12 ore fa, osmosi dice:
ti consiglio anche se in ritardo di non comprare la chitarra , riverniciata non la vendi , anche perchè chi compra vintage la vuole completamente originale , solo per tenerla 6 mesi sopra l' armadio e rivenderla , e di solito le compra chi non suona !
Dati (certi) alla mano, penso sia una delle cazzate più grosse che ho sentito... davvero non ho idea di come si possa dire una cosa del genere perché è completamente falsa.
So personalmente di almeno 7 strato vintage, tutte refin o comunque player grade, che sono state comprate o vendute in Italia da amici, tra fine gennaio e oggi; due di questi sono anche utenti RC... non dico chi sono perché non spetta a me, ma se leggono e hanno voglia possono confermare loro tranquillamente.
E sicuramente, pur essendo io al corrente di molte compravendite, ce ne saranno altre che ignoro.
Aggiungo che anche a me personalmente, per la slab body refin, hanno appena offerto 21k settimana scorsa.
Le player sono appunto quelle chitarre che, grazie a prezzi più abbordabili (non economici, ma ce ne stanno in giro anche prezzi stile Masterbuilt), molti cercano proprio per poterle suonare senza eccessive preoccupazioni, e attualmente quelle a prezzo giusto vengono vendute\comprate con molta facilità. C'è un mercato per ognuno: il collezionista che cerca solo mint condition per appenderle nella stanza blindata, come il musicista che vuole spendere meno e avere comunque "quel" suono, ci sono quelli che pigliano solo Custom Shop ecc ecc... fino ad arrivare a quelli di cui non gliene frega un cazzo e suonano con le Harley Benton
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6 minuti fa, Damiano dice:
Grazie mille per aver condiviso queste tue impressioni, sono nuovo qui e non conosco la tua storia ma a quanto pare ne sai a pacchi. Info preziose, grazie ancora.
Ma va', è un piacere condividere una passione con altri malati come noi
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2 ore fa, Damiano dice:
Grazie mille per la tua risposta, interessante anche la tua osservazione sulle '70, ricordo che quando ero intenzionato a prendere la 65 le annate successive venivano considerate legna da caminetto ma provando alcune annate tra 70 e 74 ricordo strumenti incredibili, per me assolutamente paragonabili alle 65 che stavo provando. Adesso serve un piccolo capitale anche per le 70 a 3 viti. Basta sennò mi riparte la scimmia...
Devo dire che le early 70s sono tra le strato che ho avuto in maggior numero negli anni, quindi un buon campione di chitarre testate diciamo... molte per dirla tutta avute anche in anni in cui ci capivo poco di vintage eh, per onor di cronaca cercavo soprattutto '73 perché è il mio anno e ne avevo sempre voluta una. Magari non sarò stato fortunato, ma in tanti anni non ne ho mai beccate che tenessero testa a una buona pre-CBS e nemmeno a una '65-68... fino a queste due '74: la maple in particolare è proprio uscita bene, ha qualcosa di speciale nella risonanza e nell'attacco, ma anche la rosewood ha un gran bel carattere ed è di gran lunga superiore a tutte le altre 70s avute e provate (anche da tanti amici) negli anni, esclusa forse una '71 che era un pelino meglio, ma costava quasi il triplo.
Sulle Tele invece ho sempre trovato ci sia meno differenza: anche nei primi anni '70 la qualità delle tele è sempre stata buona a patto di evitare i molti macigni tipici del periodo in cui è facile incappare
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2 ore fa, Damiano dice:
Ho una domanda innocua ma strana per te @guitarGlory se posso: il mondo di chi acquista questi strumenti, diciamo sopra i 25.000€ per fissare una cifra, è un mondo chiuso in cui tutti si conoscono e si vendono a vicenda gli strumenti? E' una mia personalissima sensazione, per un certo periodo ero in fissa con il vintage e stavo pe fare il grande salto. Mi sono documentato "in proprio" per anni tra mostre, libri, codici di pickup potenziometri, spessori, ecc. Purtroppo provate e viste poche ( 5 strato del 65 che era poi l'annata che mi potevo permettere nel 2019, ora non più) essendo fuori dal giro. Dico fuori dal giro perchè l'idea che mi sono fatto è che questo del vintage sia un club privato che lascia indietro solo pochi rimasugli non sempre ben suonanti. Questa sensazione mi ha portato a pensare che se avessi mai in futuro voluto rivendere lo strumento, essendo appunto fuori dal giro sarei finito dritto in bocca ai pescicani ed è stato questo il motivo per cui praticamente a giochi fatti non ho più preso lo strumento presso un negozio specializzato. Non lo so magari è solo paranoia ma a distanza di anni questa idea mi blocca ancora sul nascere l'impulso.
Ciao Damiano, in parte è così... di sicuro vendere vintage da soli è più difficile, e di sicuro ci vuole più tempo anche perché non è un mercato in cui ci sono tanti acquirenti per via delle cifre in gioco.
Diciamo che se sei fuori dal giro e hai bisogno urgente di cash, non è proprio come avere un assegno circolare, molto più semplice vendere una CS con COA ecc.
Io ho aiutato parecchi amici sia a comprare che a vendere, perché so già a chi in determinato strumento può interessare... ma tieni conto che già districarsi nei prezzi è una giungla, se non sei dentro il giro costantemente ,i prezzi reali a cui certi strumenti vengono venduti non li sai quasi mai.
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20 minuti fa, B. Ste dice:
ma infatti mi sembra strano anche a me, sarà psicoacustica o quel che vuoi...l'ampli non imballava sicuramente di più ma c'era più volume. Punto...dato dalle basse o da cosa...boh....
Si si ho capito bene di cosa parli, sensazione sperimentata più volte
Aggiungo una cosa, parlando sempre di vintage: di recente mi sono preso una straterella non particolarmente pregiata, l'avevo presa più per fare la coppia con un'altra strato del '74 white\rosewood, perché questa è uguale ma con la tastiera maple.
Ecco, quella chitarra costa meno di tutte le Masterbuilt che ci stanno in giro, e fa il culo a molte pre-CBS.
Sintetizzando: a cercare, si trova roba clamorosa anche sotto i 10k.
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THE RETRO SHOW - prima puntata
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