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Ragionier Randa

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Tutti i contenuti di Ragionier Randa

  1. Ragionier Randa

    DAWNER PRINCE ELECTRONICS BOONAR

    Ovvia, dopo qualche giorno di approfondita prova mi sento di aggiungere qualche considerazione personale a questo topic, anche se devo dire che il grosso è già stato spiegato e discusso. Sì, ce l'ho pure io adesso..... No, non ve lo vendo, non rompete i'cazzo..... L'enclosure, nera e dorata, accattivante, trasmette un bel senso di solidità, è fottutamente piccolo e questo è sicuramente un bene, le micromanopole per il Drum Age e l'Input invece no, sono sicuramente più comode dei trimmers, però primo sono di lato e secondo non capisci dove sei sulla corsa, inutile dire che sarebbero state meglio sul top, dove ahimè non c'è spazio, fare un box leggermente più grande e metterle davanti no eh? Comunque ci si convive, peccato perchè sono controlli su cui a me piace muovermi spesso e non tenerli regolati in una posizione fissa. Suono, uhm, suona da dio, poco da dire, tridimensionale e avvolgente come pochi, impressionanti le ripetizioni che hanno una modulazione molto naturale, che lo rende ancora più ampio, percussivo quando serve, tappetoso (oddio tappetoso sempre partorito da Banderas nella pubblicità del Mulino Bianco) su molti settaggi. Assomiglia al Binson? Sicuramente, quanto non saprei dire al momento, il Binson l'ho provato svariati anni fa, premesso che secondo me è impossibile riprodurlo in una scatoletta questo si avvicina più di altri. Oddio se lo avessi come unico delay in board mi sentirei un po' der gatto, l'interazione delle Playback Head con il Drum Speed (i controlli con cui si agisce sui tempi di ritardo, al massimo si arriva ad 1s) è troppo complessa per variazioni immediate, senza Tap Tempo c'è da giocarci un po' per trovare il giusto tempo di ritardo, sicuramente conoscendolo meglio ci si velocizza, ma non è immediato come altri, anche senza Tap Tempo. Il tutto imho ovviamente. Sì lo Swell è una figata pazzesca, ma questo è stato già detto, ha pure uno slapback di altissimo livello. Quello che veramente mi stupisce in senso buono è la sensibilità del pedale, sia sotto le dita, sia dei vari controlli, impressionanti le possibilità sonore lavorando sul Drum Age, sul controllo di tono, sulle Playback Heads e l'input control, muovi una cosa e ti ritrovi una ripetizione e una modulazione completamente diverse, immaginate poi con tutte le configurazioni delle testine, una miriade di varianti, sfumature al minimo spostamento di una manopola, come direbbero i giovani di oggi, TOP.
  2. Ragionier Randa

    1957 LP Standard Goldtop

    B - E - L - L - I - S - S - I - M - A
  3. Ragionier Randa

    Micantino

    Modern Eagle?
  4. Ragionier Randa

    Micantino

    Belle belle le Vinetto!!
  5. Ragionier Randa

    A tutta Randa

    Guarda Paolo, io ho provato 4-5 modelli di Divided by 13 (compreso il tuo, esattamente lo stesso esemplare credo) e devo dire che preferisco di gran lunga i modelli senza Master Volume, che reputo a livello di reattività e dinamica sotto le dita ai vertici dell'amplificazione mondiale, poi dipende un po' dai modelli, ad esempio ho avuto FTR ed RSA che addirittura condividono la struttura del canale click con un finale diverso, non c'entrano una sega l'uno con l'altro. Di Redplate ne ho avuti due, conosco bene, ampli di altissimo livello costruttivo, fatti bene, molto versatili, componentistica di ottima qualità, ma sono altri ampli, gli yankee direbbero oranges and apples, confrontare Divided con Redplate secondo me ha pochissimo senso, la FTR è una ampli senza master, senza loop, pochi controlli e pochi fronzoli, la Redplate mille controlli, loop, switches di potenza, pots push/pull, funzioni cazzi e mazzi e dimed, so ampli troppo diversi fra loro.
  6. Ragionier Randa

    A tutta Randa

  7. Eh sì, mi sa che sono il primo utente di RC con il Sinusoid, e a noi che cazzo ce ne frega direte voi, e avete ragione, stronzi. Un paio di settimane fa ero afflitto da un problema, un crimine inenarrabile, una piaga: un enorme e antiestetico buco in pedalboard, cioè si è ucciso per molto meno; comunque sia, mi attivo immediatamente per risolvere la cosa, ho voglia di un reverbero, ma non mi piace spippolare con millemila pots quindi escludo immediatamente Empress e Big Sky, sono tentato dal Flint e ho già avuto il Blue Sky, ma al tempo stesso mi piacerebbe offrisse anche altro. Mi viene allora in mente Chicco che apriva un topic sul nuovo pedale Gurus, che in effetti mi pareva fosse un reverbero, velocemente trovo il topic che mi interessava e scopro essere un reverbero più tremolo basato sul Vibroverb del '63, tremolo ottico e reverbero a molle integrato nel case, il tutto alimentato a valvola in buona tradizione Gurus. Mi solletica lo ammetto, il nome del suddetto pedale è Sinusoid, sembra più un medicinale, "prenda 30 gocce di Sinusoid dopo i pasti", ma va bene. Contatto allora Chicco con alcune domande su posizionamento e alimentazione, ormai la gas sta a livelli "alert" e lui se n'è evidentemente accorto, nel giro di qualche giorno me lo spedisce. Bon, il pedale è decisamente "importante", circa 22 x 13 cm, è grosso e nero e non dubito che a molti di voi piace questo aspetto, interamente realizzato in metallo con il frontale rivestito in vetro. In basso ci sono i due switch per l'attivazione di reverbero e tremolo (che sono indipendenti), la valvola si intravede al centro e in alto le 4 knobs per i controlli, Volume e Reverb per il lato reverbero (che sono rispettivamente Input Level e quantità di effetto), e Intensity e Speed per il Vibrato (che si commentano da soli), in mezzo ai controlli i due "Magic Eyes" che segnalano il livello del segnale in ingresso; incorniciano il quadro i jack laterali e la presa di alimentazione in alto a destra, c'è pure l'ingresso Remote in alto a sinistra. Il Pannello frontale è retroilluminato in vari punti e la cosa è sia molto piacevole a vedersi che funzionale, dato che al buio più totale tutte le grafiche e le serigrafie sono leggibilissime. Poche ciance e buttiamoci sul suono, intanto il lato reverbero su cui ho grandi aspettative, che non vengono tradite: immaginate di suonare il vostro ampli in una stanza piccola, tipo 3 x 2 metri, e siete molto vicini ai coni, diciamo un metro e mezzo, bene, ora spegnete e smontate tutto, spostatevi in una stanza di 40 mq (tipo il WC del Ducaconte) e allontanatevi dall'ampli 5-6 metri; credo di aver reso l'idea, il suono è meravigliosamente trasparente, profondo, caldo, la coda ricca che shimmera senza esagerare e con una reattività sotto le dita sentita solo su reverberi di alto livello, indipendentemente dal suonare con suoni puliti, crunch o distorsioni pesanti il pedale reagisce in maniera molto regolare mantenendo pressochè inalterata la timbrica, inoltre l'effetto è dosabilissimo e sfruttabile su tutta la corsa, a differenza di altri reverberi a molla che diventano invadenti già da subito. Con il controllo Volume si può rendere l'effetto più marcato e invadente a piacimento, creando anche effetti spaziali notevoli. Il Tremolo sta sullo stesso livello del reverbero, ovvero altissimo, l'effetto è caldissimo ma morbido, molto molto naturale e con una corsa eccellente, a me piace con l' Intensity abbastanza alta, diciamo al punto in cui per una frazione di tempo si sente ancora il segnale originale senza che diminuisca troppo velocemente, e la Speed a piacimento, di possibilità ne ha tantissime, le corse dei due pots sono molto ampie a coprire tutte le esigenze. Grosso è grosso e vuole essere alimentato a dovere, 12v 400 mA, io l'uscita ce l'avevo, non è poco ma merita. Unico difetto per me gli switch troppo morbidi, ma non dubito che a molti piacciano così. Si comporta bene sia nel loop effetti (ma che dico bene, benissimo) e ovviamente sta bene anche in front all'input dell'ampli, a livello sonoro davvero una grande unità e costruita molto bene pure, non si sente il minimo rumore metallico delle molle quando lo si muove. Questo messaggio è stato promosso ad articolo
  8. Ragionier Randa

    A tutta Randa

    Piccola aggiunta all'angoletto amplificazione! Divided by 13 FTR 33, all black, del 2013 o 2014 non ricordo, factory master volume sull'ingresso low del canale click, ampli spaventoserrimo! DSC_0175_1125 by Alessandro Lenzi, su Flickr
  9. Ragionier Randa

    Overdrive con controllo da remoto

    Hai ragione sorry, non avevo letto bene cosa faceva!
  10. Ragionier Randa

    Overdrive con controllo da remoto

    Jhs Morning Glory V4
  11. Ragionier Randa

    novità Namm 2017

    Facepalm doppio carpiato
  12. Ragionier Randa

    Nik Huber Orca '59

    PREFAZIONE Ecco, questa la volevo da un bel pezzo, ci sono andato vicino in un passato molto recente, uno scambio che non si concretizzò e che lasciò dell'amaro in bocca, la volevo, l'ho sempre voluta, tanto che ad una cena del Concilio il Ducaconte con tiresiano accento profetizzò "prima o poi ci caschi". Eh sì, come dicevo ce so cascato ed era anche l'ora cazzo. Trovo la Orca '59 una delle chitarre più affascinanti su cui ho posato gli occhi nella mia giovane carriera di malato di gear, alla fine è una reinterpretazione di una forma che più classica non si può e che ormai è in circolazione da oltre 60 anni, di chitarre così ce ne sono tante direte voi, rischi di farti stregare dai legni, dal carving del top, dalla finitura, e poi di ritrovarti per le mani una Prs. Non che abbia niente contro le Prs, anzi, ne ho avute diverse e non vieto che in futuro possa ricascarci di nuovo, però cercavo qualcosa di diverso. Di provarla non se ne parla, a meno di non prendere la macchina e farsi un bel viaggetto internazionale, che ci sta eh, ma la cosa mi sembra eccessiva. Fortunatamente una buona offerta inibisce la mia capacità razionale e quindi Orca '59 In Da Haus. LA CHITARRA La Orca '59 prende ovviamente ispirazione dalle Les Paul Sunburst di fine '50 per quanto concerne al design, con una serie di modifiche strutturali e specifiche che la rendono invece una chitarra più moderna, almeno sulla carta.... Il body e il manico sono entrambi in mogano molto ben figurato, il fondo ha lo stesso spessore delle Les Paul Historic a parte un contour morbido ed ergonomico nella parte alta, il top è in eastern flamed maple, è praticamente tagliato di quarto e questa caratteristica più la verniciatura double stained nitro ricorda un po' le Historic di fine anni 90, fiammatura ovviamente molto gagliarda essendo questo top classificato com "Exceptional". La tastiera, una delle più belle mai viste, è in palissandro brazilian, molto chiaro con venature evidentissime e poco poroso, come tutte le chitarre di Nik con questo legno è corredata della corretta documentazione CITES, la paletta ha invece un overlay in ebano, gli intarsi sono trapezoid in madreperla. Il binding del manico, realizzato in acero fiammato, e le placche coprivani in ebano impreziosiscono ulteriormente il look. Venendo alla parte meccanico-elettronica, la chitarra è equipaggiata con humbuckers Haussel 1959 con wiring a 3 vie più push/pull per splittare gli humbuckers (attivabile dal pot tono del manico), il tailpiece è di produzione ABM, in alluminio ma non propriamente lightweight, il ponte di derivazione Tone Pros, gli studs sono locking mentre le meccaniche sono delle Shaller open gear col tip bianco avorio, non sono autobloccanti ma direi che eseguono alla perfezione il loro lavoro. A differenza della Les Paul la scala è da 25", il radius compound 10"-14", profilo del manico invece storicamente coerente, un manico ciccio ma non eccessivo con minima spalla, decisamente piacevole sotto le dita. All'attaccatura del body c'è un deciso contour in prossimità della spalla bassa che, unito ad un tacco decisamente corto e anch'esso smussato, garantisce ottima accessibilità a tutta la tastiera, anche al 22esimo si arriva davvero senza nessuno sforzo, ottima soluzione. La mia ha l'opzione SuperHollow Carve, il fondo in mogano è completamente scavato a mo' di hollowbody, la cosa oltre a limitare incredibilmente il peso, solo 2.929 Kg, ha effetti non indifferenti anche sulle proprietà sonore, di cui parleremo fra poco. Per finire finitura e costruzione...... qui son sincero, mai visto niente di lontanamente paragonabile, la chitarra ha una finitura semigloss che è qualcosa di incredibile sotto le dita, una via di mezzo fra il VOS di Gibson e il satinato, che però è meno appiccicoso del VOS e decisamente più bello a vedersi del satinato, una sorta di strato opacizzante sopra la vernice che però sembra non esserci, assolutamente da vedere di persona. Inutile parlare di posa dei tasti (impressionante....), verniciatura, finitura dei vani, wiring, assemblaggio etcetc, non ho sinceramente mai visto nulla del genere, e qui chiudo che sennò sembro il fanboy di turno. IN ACTION Essendo praticamente hollow il volume da spenta è ovviamente incredibile, e non potrebbe essere altrimenti. Amplificata con un suono pulito si percepiscono immediatamente eccellenti qualità timbriche, il suono è caldo e pieno, estremamente bilanciato con un attacco evidentissimo e molto diretto, reattivissimo sotto le dita, tanta apertura sulle alte senza mai risultare secca anche in posizioni molto alte della tastiera. L'equilibrio fra le frequenze è veramente incredibile e permette di mantenere una definizione pressochè assoluta con un bel calore, tante armoniche e un sustain già infinito, dinamiche sotto le dita notevoli. Somiglia alla Les Paul? Poco, almeno qui, il manico è più squillante, il ponte meno cafone e più pulito, ha più attacco e più apertura, direi che è una via di mezzo fra una les paul e una semiacustica, posizioni del selettore ben differenti, ponte più che usabile, direi veramente molto bello anche sul pulito dove non cruncha per nulla, grande reattività dei pots di volume e tono. Splittata ha una resa decente, non si scarica troppo di basse e mantiene molto attacco, manca un po' di twang, non è male ma siamo lontani da un singolo che suona come si deve. Andiamo con un crunch leggero.... Somiglia alla Les Paul? Eh sì, qui davvero tornano alla mente timbriche già sentite, il suono si scarica di basse e diventa "Tele on Steroids" come direbbe qualcuno, in particolare mi ricorda molto un video di Pete Thorn con una Gil Yaron, una cascata di attacco e alte gagliarde e sferraglianti con più pancia di una tele. Il manico conferma la sua ottima brillantezza ed il suo attacco diretto e immediato, buona presenza di quella rotondità che solo una semiacustica o una hollow body può dare, ancora nessuna traccia di feedback indesiderati, gran presenza di armoniche, bellissima la coda del suono che comincia ad assumere quel vibe molto vintagio che tanto ci piace. Bono, saliamo col gain che qui ce la voglio.... Prima sorpresa, nessuna traccia di feedback indesiderati, eccellente, fra superhollow e pickups paf style con cover ero quasi preoccupato, il suono qui si carica di basse, mantenendo eccellente apertura anche al manico, l'attacco è sempre quello, ha una bella tendenza molto "loffa" sui cantini che la rende abbastanza vintage pure a livelli di gain sostenuti, sempre ottima la reattività del reparto pots. Sorpresa, notevoli inneschi armonici sulla coda del suono, chiaro segno del body praticamente cavo, davvero molto piacevoli. CONCLUSIONI Ma che ve devo dì? Suona con un equilibrio davvero impressionante e non c'è davvero niente che non mi convinca dal punto di vista sonora, e sapendo quanto sono cacacazzo questo la dice lunga, la finitura e la costruzione fra le più belle mai viste, si suona che è davvero un piacere. Il prezzo è alto, il marchio è di nicchia, li vale tutti, i contenuti ci sono assolutamente. Più avanti aggiornerò con servizio fotografico adeguato. DSC_0172_1123 by Alessandro Lenzi, su Flickr DSC_0173_1124 by Alessandro Lenzi, su Flickr
  13. Ragionier Randa

    A tutta Randa

    Se cerchi la rece la trovi qui:
  14. Ragionier Randa

    Doyle Bramhall II

    Me lo ricordo in un tour con Roger Waters con un suono grandioso!
  15. Sicuramente è un prezzo che ci può stare!
  16. Ragionier Randa

    Il blues elegante: Gibson Custom 356

    E' un beeeeeeeeel Ducaconte!!!
  17. Ragionier Randa

    A tutta Randa

    A breve, promesso!!
  18. Ragionier Randa

    A tutta Randa

    Pic in the sunlight: DSC_0172_1123 by Alessandro Lenzi, su Flickr
  19. Ragionier Randa

    A tutta Randa

    Nik Huber Orca '59 Faded Sunburst, body e manico in mogano, top exceptional eastern flamed maple, tastiera brazilian rosewood, finitura semigloss, super-hollow carve, peso 2,929 Kg... Prossimamente sugli schermi di Radiocronaca... DSC_0166_1118 by Alessandro Lenzi, su Flickr DSC_0167_1119 by Alessandro Lenzi, su Flickr DSC_0168_1120 by Alessandro Lenzi, su Flickr DSC_0171_1121 by Alessandro Lenzi, su Flickr DSC_0169_1122 by Alessandro Lenzi, su Flickr
  20. Ragionier Randa

    Gurus Sinusoid Spring Reverb and Optical Tremolo

    Eh mi sa proprio di sì!
  21. Ragionier Randa

    Gurus Sinusoid Spring Reverb and Optical Tremolo

    E' vero, e so pure stronzo!
  22. Ragionier Randa

    FabioL

    Fatte mette il parental control sul sito di Gbl!
  23. Se il Cali76 piccolo suona come quello grande......
  24. @Oby: a me sulle ritmiche funky son sempre piaciuti quelli più squashosi e sulle linee solistiche gli ottici, ma è gusto personale eh, in generale il Keeley è il mio preferito per come si comporta dal vivo, nonostante ce ne siano altri moooolto più trasparenti e naturali come intevento; @Micantino: sono un uomo dai gusti semplici! Tornando seri, sarà impopolare ma il Diamond mi ha deluso molto, non ho neanche capito bene perchè, dell'Empress ho un ricordo un po' così però anche quello mezza delusione, il Carl Martin suonava benino ma per me aveva molti difetti importanti quanto il suono;
  25. Cmatmods Deluxe Compressor: somiglia un po' al Keeley, abbastanza squashoso e con controllo di tono, esce bene, silenzioso quanto basta; Keeley 4 Knobs: per me quello che esce di più e meglio, piuttosto invadente, si adatta bene a tutti i pickups, silenzioso quanto basta; Diamond Compressor: bello trasparente ma c'era qualcosa nell'intervento che non mi convinceva, non so era questione di velocità dell'attacco o altro; Empress Compressor: boh, era blu e con tante lucine e questo dovrebbe bastare, tante features da compressore da studio, forse un po' impersonale; Mad Professor Forest Green Handwired: la qualità c'è e si sente, squashoso all'occorrenza, piccolo e semplice da utilizzare, centrato sulle frequenze giuste; Boss CS-2: molto bello sulle parti solistiche, attacco bello marcato, un po' rumoroso; Dav9rock Optical Dream: quasi non si sente, intervento davvero moderato ma presente, non male come boost, super silenzioso; Effectrode PC-2A: strepitoso, ricco di calore, perfettamente bilanciato, super silenzioso, ma rompe il cazzo con l'alimentazione, sicuramente fra i migliori; Cali76 TX: fra gli stompboxes (sti cazzi è grande come una pedaliera piccola) non teme rivali, trasparente, bilanciatissimo, il trafo aggiunge un calore incredibile, lo prestai al mio ex contrabbassista che ci ha registrato un disco intero, strumenti e voci; Carl Martin Compressor: suonava bene ma aveva la pecca dell'alimentazione in rete, a me portava molto rumore a dire il vero; Wampler Ego Compressor: bello versatile, suono ben centrato, piccolo e facile nell'utilizzo; Free The Tone Silky Comp: piccolo e semplice, suono bello caldo e abbastanza smooth, decisamente bello;
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