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  1. Per qualche settimana mi sono ritrovato per casa due chitarre all'apparenza molto simili, ma con delle piccole differenze costruttive che in realtà influiscono tantissimo sul suono e sul feeling in generale. Si tratta di due cuginette di mamma Gibson: la bianca è una Special Historic Custom Shop del 2008, la roscia è una semplice Special del '97. Entrambe sono single cut e si presentano con il classico corpo monoblocco in mogano, manico in mogano, tastiera in palissandro e una coppia di P90 Gibson originali, che a quanto mi risulta dovrebbero essere identici come uscita, avvolgimenti etc. Entrambe montano anche pot originali, 500k per volumi e toni, marchiati Gibson nel caso della roscia e non marchiati per la Historic, e si distinguono solo per i condensatori: Bumble Bee belli ciccioni nella H, e dei comunissimi lenticchia style nella roscia, anche se sappiamo tutti che i Bumble Bee montati da Gibson sulle Historic sono farlocchi. Peso approssimativo: 3,4 kg per la Historic, 3,7 per la roscia. Ma veniamo alle differenze: costruttive, sonore e...di feeling. COSTRUTTIVE Innanzitutto la roscia monta il classico sistema ABR1 + stoptail, mentre la Historic monta un wraparound, ponte che trasmette le vibrazioni delle corde direttamente allo stoptail senza la mediazione del Tune o' Matic. Poi la Historic ha il manicone '50, profilo fat, anzi fattissimo :) che riempie completamente la mano, pur restando piuttosto comodo anche per chi non ha mani enormi come il sottoscritto, e costruzione long tenon; mentre la roscia ha il manico slim con innesto short tenon (si dice così?). La Historic ha il tacco del manico stondato, il che consente un accesso più agevole agli ultimi tasti. Queste piccole differenze costruttive si rivelano in realtà fondamentali, influendo profondamente sul feeling e sul suono. SONORE Già unplugged le differenze costruttive si fanno sentire: la Historic suona più grossa, roboante, con una voce più carica di mediobasse, e un manico che vibra prepotente ma solido, mentre la roscia si presenta con una voce più equilibrata, con vibrazioni più contenute e l'ABR1 a esaltare le medio-alte. Queste differenze sono confermate e anzi amplificate...dall'ampli (scusate il gioco di parole). Infatti a parità di corde e regolazione pickup (oltre che ovviamente dei settaggi dell'ampli), la Historic si rivela una belva, grossa e maleducata, con mediobasse a profusione che giungono dal profondo...sembra di avere un boost di volume e gain incorporati! In crunch e distorsione la spinta è davvero poderosa, praticamente da humbucker, seppure è ancora distinguibile la voce dei P90. La Historic, con il suo volume e la quantità di frequenze che sprigiona, è estremamente dinamica...fin troppo oserei dire. Per il blues è una vera goduria, suona marcia, grossa, rauca ma anche dolce ed elegante se si è molto bravi a dosare la mano. Il massimo si ottiene sfruttando l'overdrive naturale dell'ampli (con questa chitarra è molto facile saturare ampli a basso wattaggio), anche se a mio avviso è consigliabile restare bassi col gain: oltre determinati livelli di gain proprio l'eccesso di frequenze la penalizza, rendendo il suono un po' confuso soprattutto sulle corde basse. Direi che in contesti rock o comunque oltre certi livelli di gain è più godibile come chitarra solista, grazie al grande naturale e alla voce prepotente. Sempre l'eccesso di mediobasse la rende secondo me poco adatta all'utilizzo con effetti tipo chorus e simili, o almeno negli impieghi "canonici" di tali effetti. La roscia invece ha meno volume da amplificata ed è direi più canterina, con una voce schietta e un attacco quasi insospettabile per una chitarra in mogano e a scala corta. Il pickup al ponte ha un suono secco e al contempo tondeggiante tipico dei P90, con un che di nasale molto caratteristico, mentre il pickup al manico è davvero sorprendente per l'attacco e il dettaglio che offre....oserei dire che ricorda il pickup al manico di una strato mooolto gonfio. In posizione centrale il suono è dolce e provocante, bellissimo per certo funky, ma di quello zozzo..insomma niente a che vedere con il quack da paperino ghei della vostra strato nelle posizioni intermedie :-p. La roscia si dimostra molto equilibrata a livello di frequenze e godibile in più contesti. Anche lei blueseggia naturale: la sua voce di base rimane mediosa e nasale, e come la Historic è molto bella nei puliti alla soglia del crunch, anche se certamente meno dinamica a parità di regolazioni. Ma a differenza della cuginona, la roscia si trova molto a suo agio anche quando si tira su il gain, restituendo sempre suoni compatti e definiti, anche pestando per bene con la destra. Direi che ci si spinge in territori rock-hard rock senza problemi e anzi con estrema goduria. FEELING Questa senza dubbio è sempre la parte più soggettiva delle recensioni. Pertanto cercherò di partire da qualche dato oggettivo per poi trarre le mie personali conclusioni. La Historic è 3-400 grammi più leggera della roscia, e lo si avverte sin dal primo momento che la si imbraccia; naturalmente a questo è anche di grande sollievo per lunghe suonate in piedi, la schiena ringrazia! Inoltre essendo la spalla del manico piuttosto generosa, ci si ritrova piacevolmente vicini alla tastiera, con l'incavo della mano a poggiare e fare leva comodamente sull'ampia spalla del manico, e anche questo è un fattore che incide sul comfort nel suonarla. Ripeto che la sezione del manico è davvero enorme, al primo impatto si rimane spiazzati ma dopo un minuto ci si sente a casa. Certamente non il manico ideale per passaggi velocissimi, ma d'altra parte qui stiamo parlando di una signora sofisticata, che va apprezzata piano piano La roscia invece è più pesantuccia. Il manico sembra subito più immediato da suonare e permette a chi non ha la mano enorme di prendere comodamente accordi interi col barrè- La posizione del manico è più avanzata rispetto alla Historic, ovvero più distante dal corpo. Infine il tacco più pronunciato si fa sentire quando si cercano gli ultimi tasti. CONCLUSIONI Ovvio che le differenze sonore incidano sul feeling finale, e altrettanto ovvio è che suonandole, si va molto più sul soggettivo. Chi sa dosare molto bene il tocco e non ha bisogno di suoni molto aperti nè di una chitarra iperversatile, non può non innamorarsi della Historic, che restituisce il massimo in termini di dinamica ed esalta le capacità espressive di chi la suona, in particolare di chi suona chitarra, cavo, ampli e al max un pizzico di riverbero. Credo sia in assoluto la chitarra più ricca e dinamica che mi sia passata tra le mani. Imbracciandola, si ha immediatamente la sensazione di suonare un chitarrone, nel vero senso della parola. Chi invece predilige chitarre più asciutte, schiette, più facili da dosare e più versatili, come il sottoscritto zappaterra, preferisce la Special anni '90. Qui è doverosa una piccola parentesi: da bravo telecasterista convinto, negli anni mi sono concesso qualche scappatella con diverse Les Paul, ma ogni volta le ho presto abbandonate perchè sempre troppo grosse e sovraccariche di frequenze per i miei gusti, spesso con pickup al manico inutilizzabili se non per poche cosette da quanto sono scuri e impastoni. Lo so, le LP vanno suonate diversamente dalle tele per essere apprezzate, richiedono un approccio completamente diverso, spesso le edizioni recenti hanno legni, pickup e wiring non adatti eccetera eccetera...Fatto sta che con l'eccezione della R9 di Giorgè, con repliche PAF Zhangbuckers e upgrade dponte e studs, non avevo mai trovato una LP che mi piacesse davvero. Ebbene, l'ho finalmente trovata con questa Special del '97: grossa ma asciutta, sempre ben presente nel mix, anche col pickup al manico, e zappabile quanto basta, e (cosa non trascurabile) con una voce tutta sua. Mi piace talmente tanto che ormai la uso molto più della tele, e questo non mi era mai succcesso prima. Se solo fosse un pelo più leggera e avesse il manico '59 rounded sarebbe perfetta! Lo so che a questo punto vi ho già sfrantegato gli zebedei, ma prima di chiudere è doveroso un aneddoto. Un pomeriggio sono andato a giocare con la Historic e la roscia a casa di Giorgè per confrontarle con la sua Junior, la galeotta che mi aveva fatto venire il trip da Historic. A un certo punto abbiamo montato sulla Historic una coppia di stud fatti dal buon Hyck, replica dei celebri Retrospec. Dopo aver rimontato le corde, al primo accordo la mia mascella e quella dl Giorgè sono cascate per terra: la chitarra ora suonava incredibilmente più aperta e a fuoco, con un sustain ancora maggiore!!! E tutto questo con il ponte originale...non oso immaginare come un Pigtail avrebbe potuto stravolgerla ancora. Il merito non è solo dell'acciaio che ha usato Hyck per gli stud, ma della forma degli stessi, che rispetto agli originali consentono al ponte di stare ben parallelo rispetto al top aumentando l'angolo di incidenza delle corde e quindi anche il sustain. Vi giuro che non avrei mai creduto a una differenza tanto sostanziale se non l'avessi sperimentato con le mie orecchie. Per chiudere: come molti di voi sanno, ho tenuto la roscia vendendo tra mille incertezze la Historic. Il motivo per cui ho scritto questo papirazzo è che volevo condividere quanto secondo me si può imparare facendo delle piccole prove A/B con degli strumenti dalle caratteristiche simili e quanto alle volte dei piccoli upgrade possano modificare profondamente il suono di una chitarra. PS: ringrazio Giorgè per la disponibilità e intimo ufficialmente a Ste di non dare via assolutamente la Historic!!
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