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Trovato 3 risultati

  1. guitarGlory

    PAF… qualche prova comparativa

    Come avevo preannunciato un po’ di tempo fa, finalmente sono arrivati tutti i pickups PAF style che io e qualche amico Lespollaro aspettavamo! Così abbiamo dato vita a una comparativa cercando di mantenere la prova il più possibile obiettiva e scientifica, testandoli tutti sulla stessa chitarra (una ’59 Collector’s Choice del 2014), con le stesse cover (due set di DMC aged), regolandoli a modo, e con pots della chitarra tutti selezionati >500k. Va detta una cosa: sapevamo già prima di iniziare che questa prova sarebbe stata limitata, oltre che dall’impossibilità (soprattutto economica) di procurarsi TUTTI i pickup sul mercato - e magari anche più set dello stesso produttore - dal fatto che alcuni pickups si sarebbero sposati al meglio con quella determinata chitarra, esaltando le caratteristiche di base dei legni, ed altri meno… in pratica quello che avrebbe reso la prova “scientifica”, cioè il mantenere fissa la costante “chitarra”, sarebbe stato al contempo anche il fattore che avrebbe reso la prova non esaustiva, perché con altre chitarre si sarebbero potuti ottenere altri risultati. Prendete dunque cum grano salis la nostra classifica Il tempo a disposizione ci ha purtroppo impedito di registrare le video demo che avevamo in programma di fare all’inizio… sarebbe stata veramente troppo lunga e dispendiosa in termini di tempo, per una prova tra amici che aveva - di fatto - la finalità di scegliere il set da montare sulla chitarra in questione. Questi nell’ordine sono i pickups provati, in un pomeriggio di saldature forsennate: ormai cambio pickups e cover in 10 minuti netti… pit-stop da formula uno - Gibson ’57 Classic - Wizz Premium Clone - Gibson Custom Buckers - Pickupmakers PMS-59 - Flametone - Seymour Duncan Antiquity - Area59 - Stephens Design (HD59 al ponte e PG non reverse al manico) Lì accanto, su un’altra CC dello stesso anno (e dal suono “acustico” molto simile), avevamo come riferimento una coppia di PAF originali, anch’essi con cover DMC aged. Cercherò di fare una breve descrizione per ogni set, con pregi, difetti e sensazioni sotto le dita; per completezza riporto anche il materiale del magnete e le misure d’impedenza per bridge e neck (prese direttamente sui conduttori prima di montare ciascun pickup). ’57 Classic (entrambi alnico II, paraffinati; bridge 7,85k – neck 8k) Iniziamo bene… i peggiori del lotto Bassi assenti, acuti zero, una palla di medioalte vagamente confuse… un pregio, se lo si vuole trovare, è che sono quelli più facili da suonare, perché la compressione e la mancanza di definizione perdonano tutto. Una nota a margine: paradossalmente, sono tra i miei pickup preferiti sulle 335. Wizz Premium Clone (entrambi alnico IV, non paraffinati; bridge 8,5k – neck 7,6k) I più marci del lotto, con un quack pronunciatissimo e swirling mids a go-go… sono molto belli se si cerca molto schiocco, attacco al limite del fastidioso e un suono quasi telecasteroso; in pratica sono l’esatto opposto dei ‘57 Classic. La tendenza alla microfoncità su questo set (ma anche su altri Wizz provati) è davvero tanta, e ne va tenuto conto se si suona a gain e volume altini… per me sarebbero praticamente inusabili, ma per un blues vecchia scuola sono parecchio belli. Gibson Custom Bucker (entrambi alnico III, leggermente paraffinati – bridge 8,4k – neck 7,8k) Premetto che di questi ne ho provati tanti, quindi il giudizio risente un po’ anche delle precedenti esperienze, che comunque confermano l’impressione di questo set.: oltre a questo, va anche detto che suonano tutti abbastanza diversi tra loro, ma comunque il carattere di base è quello. Precisini, addomensticati, e a loro modo eleganti se vogliamo, con bassi profondi e a fuoco, acuti sottili e medie indietro… insomma, suonano molto equilibrati, ma impersonali: in poche parole non hanno niente del suono PAF , ma possono comunque piacere. PickupMakers PMS-59 (entrambi alnico V, non paraffinati; bridge 8,2k – neck 7,8k) Tolti i Gibson 57, sono quelli che mi sono piaciuti meno… hanno un buono schiocco, ma mancano di corpo e complessità armonica, il che si riflette in una risposta al tocco un po’ mono-tono: sia che si picchi come dannati, sia che si sfiorino le corde (è un iperbole eh , ma rende abbastanza l’idea) suonano allo stesso modo, con un “toc” sull’attacco che proprio non mi è andato giù. I PMS-57 (in Alnico II) me li ricordavo più belli dall’unica prova che avevo fatto… Flametone (entrambi alnico II, non paraffinati; bridge 8,7k – neck 8k) Sono stati una bella sorpresa, perché un po’ la fama del costruttore (collezionista di Burst abbastanza conosciuto e dal carattere – mi dicono – “particolare”) e un po’ il fatto che li usi Bonamassa me li rendevano indigesti a priori. Il suono è bello, simile ai Wizz per l’apertura e l’attacco marcio, ma questi sono moooolto meno microfonici, il che me li fa preferire decisamente. Hanno una punta sugli alti che li rende ben intellegibili, ma non troppo asciutti come a volte accade; anche i bassi sono giusti e… c’è una “croccantezza” di base che mi piace molto… insomma, non so quale sia la costanza nella produzione, ma questo set è decisamente promosso Seymour Duncan Antiquity (entrambi alnico II, non paraffinati; bridge 8,6k – neck 8k) Sono un classico, dei buoni pickup di serie: diciamo senza infamia e con qualche lode, molto costanti come produzione, suonano veramente sempre uguali; il suono è equilibrato, con le medie giuste e buona definizione dell’attacco… in definitiva sono di ispirazione PAFfosa, ma manca la complessità armonica delle migliori repliche, suonano piatti rispetto a Wizz, Flametone, ma anche ad altri che vedremo in seguito. Area 59 (entrambi alnico V, ma in due diverse leghe, non paraffinati; bridge 8,3k – neck 7,7k) I migliori tra gli umani… per chi cerca il suono AC/DC, fiondarcisi immediatamente! Si trovano a prezzi abbordabili sull’usato, suonano bene, hanno delle medie molto molto belle e un giusto bilanciamento tra apertura e microfonicità. Questo è il terzo set che provo e, nonostante abbiano fama di produzione incostante, tutti e tre i set mi sono piaciuti; hanno la peculiare caratteristica di far suonare le LP un po’ tipo SG cattivella (so che sembra una bestemmia… è per dare l’idea, non prendetela alla lettera): aperti, brillanti, con le medie che cantano e bucano il mix alla perfezione. Stephens Design (entrambi non paraffinati; Bridge HD59, in alnico II – 8,9k; Neck Peter Green in fase, in alnico V - 8,1k) Frullate insieme le migliori caratteristiche dei precedenti, aggiungete un calore sulle medie e una ciccia che nessuno degli altri ha… ed ecco gli SD! Non c’è storia, sono il top: io li ho già su due delle mie Les Paul, e alla fine anche sulla chitarra della prova (non mia) ci son finiti questi; la sensazione iniziale che danno è la stessa dei PAF originali, trasmettono insieme piacere e una sorta di timore nel toccare le corde, perché tutto quello che si suona esce arricchito di frizzi e lazzi e armoniche e… insomma, sono una goduria da suonare e pure da ascoltare! Hanno solo due “ma”: sono di sicuro i più costosi, perché per un set in versione aged e con cover si supera il millino tra spedizione, tasse, iva ecc, oltre a dover aspettare svariati mesi; l'altro "ma" è che sono quelli più tosti da suonare, perché non perdonano nulla… però, una volta abituati a questi, si fa fatica a rinunciarci, e qualunque altro pickup a parte i PAF originali sembra mancare di qualcosa. Dulcis in fundo, la mia personale classifica, che avrete già dedotto da quanto sopra: 1) Stephen Design: i più completi e quelli che catturano meglio il suono PAF 2) Flametone: un gradino sotto agli Stephens, rispetto ai quali perdono un pizzichino sulle medie 3) Wizz: belli se si cerca molto schiocco, ma veramente troppo microfonici Menzione speciale per gli Area 59, sorprendenti rispetto al prezzo.
  2. Sono alla seconda settimana dal montaggio Di questo Magnifico set Di Wizz remium Paf Clone Con Rough Magnet Datemi dal nostro Mirko.. La voglia di sperimentare e il fatto che mirko conosce i miei gusti mi ha portato all'acquisto dei suddetti. Secondo me come dicevo nel topic del mio Gear.. Il magnete è un rough magnet vintage..VECCHIO. ..hanno moltissimo attacco ma rimane più aperto e quasi riverberato,la bellezza poi secondo me qui ho molto più range dinamico e sfumature sulla pletrata,si sente anche il famoso attacco del pletro Una cosa che mi colpisce da quando li ho attaccati è che quando si picchia molto in ritmiche questi Paf sono tendenti alla saturazione del p.up...che trovo una cosa stupenda,sui crunch diventa un plus enorme. Il p.up al manico Ha preso una pasta sui distorti molto molto oscillante..il sustain sui bending ha una bella armonica che oscilla da dio. da godere di brutto ....Si sto proprio Dicendo le famosissime MEDIE CHE GIRANO,frega un cazzo ma le sento. Utilizzando il pot del tono e creando una sorta di woman tone o il tone similare alla queens of the stone age ci si diverte di brutto.. Al ponte invece siamo simili per certi versi ad un T top...sarò matto io ma è molto Page oriented aperto e con una bella punta sulle alte che sui crunch classici aiuta a bucare il mix,le alte hanno la giusta punta ma non sono acide ne vetrose. le basse invece sono "snelle e ben compresse" non ha il rimbombo di certi pickup ma è molto bello come può sembrare sotto compressione se viene spinto molto con la mano destra. Devo ancora fare il fine tuning dei poli ma già così sono più che soddisfatto..si sono felice! :) Ora ho regolato solo di un paio di ritocchini due poli ed il bello è che la grandissima sensibilità di questi paf li porta a cambiare moltissimo solo con una punta di giro di cacciavite su ogni polo. Personalmente la reputo una cosa bellissima per poter plasmare quello che si vuole sulla chitarra che si vuole. Confermo la bellezza del carattere Rockeggiante di questi pickup e la loro facilità alla pulizia e la enorme dinamica. Sono realmente belli per quel senso di percussione che danno nonostante non sian dei pickup dichiaratamente Hi-output...ed ultimamente è una cosa che apprezzo sempre di più,solo un altro costruttore mi da quella sensazione..ma lo spiegherò un'altra volta. Aggiungo anche che la bella sensazione di "ambiente" che si crea data la loro non proprio precisa capacità di tracking della nota,il che secondo il mio parere(ovviamente discutibile) è il primo motivo di differenza fra un pickup di stampo moderno da uno di stampo Vintage come sonorità Ho potuto solo registrare questo con lo zoom Q3,la chitarra è la Gibson Les paul "stinger",cavo e Bad cat Black cat 30 con il canale ef86 imballato..volumi e toni della chitarra...nulla in mezzo,suonato a cazzo e con la mia non manina santa. Spero di esservi stato utile.
  3. Non vi preoccupate, non sto mettendo la testa a posto, non è per me! Un amico, che tra l'altro ho invitato ad iscriversi, ha una buona manualità ed ha cominciato a costruirsi una semiacustica. Da quello che ho capito dovrebbe ispirarsi ad una semiacustica stile gretsch, e a quanto pare ha intenzione di abbondare di acero. Gli ho linkato i 3-4 tread del forum dove si è parlato accuratamente di Paf, ed è rimasto abbastanza sconvolto dal nosto Mirko culo peloso! Sostanzialmente però, in quei tread si è parlato quasi esclusivamente di les paul, mentre a lui interessava qualche consiglio proprio per una semiacustica. Ed io non è che sia proprio la persona più indicata per questo genere di chitarre! Gli ho già premesso che fare previsioni e quindi dare consigli senza conoscere la chitarra è impossibile, soprattutto in virtù del fatto che lo strumento è artigianale, per cui le variabili aumentano in maniera esponenziale, diciamo di far finta che la chitarra esca simile all'originale di riferimento, dovrebbe già essere un punto di partenza. Lascio a voi la palla e lo avverto del 3d, magari si iscrive davvero! In tal caso avremmo un altro terrone nel forum!
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