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Sceriffo dell'ortodossia Marshall
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un po' qui e un po' là... comunque dalle parti di Ancona
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musica e strumenti, fotografia, editoria
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guitarGlory started following Bonamassa talks Comodino Clapton, Non provateci a caso !!, Corde Elixir and and 2 others
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Da cell, io anche ora non riesco a mandare avanti o skippare... Per il resto: sound figo ❤️
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Sulle Gibson monto Optiweb x tutte le chitarre che utilizzo un po' meno: posso dire che su alcune stanno su da più di 2 anni e suonano ancora come nuove... in pratica le cambio quando non sono più intonate lungo la tastiera. Sulle Les che utilizzo più spesso, invece, di solito metto Pyramid pure nickel... durano poco, ma suonano in un modo stupendo per me. Sulle strat e superstrat sempre Optiweb.
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Mi Audio, alias la favola del Re nudo....
guitarGlory replied to ming's topic in 102Mhz: Radio Effetti
Mai piaciuto... concordo che sia esageratamente compresso e con poca dinamica e attacco confuso. Migliora regolando il clean dell'ampli appositamente per lui... o in generale su ampli fender, anzi, credo che (visto come ci suona) sia stato sviluppato apposta per quelli. -
Tyler ha costituito e istruito un team in giappone che fa esclusivamente le sue chitarre, interno alla Deviser, la stessa factory che costruisce anche Momose e Bacchus. Le Tyler Japan usano gli stessi legni, plans (USA e Jappe sono comunque costruite al 90% CNC), hardware, elettroniche, pickup, finiture ecc delle USA. Ho avuto 2 USA negli anni passati e attualmente ho una Jappo 2023: posso dire senza timori di smentita che sono identiche in tutto tranne 2 cose: - la custodia (in legno per le USA, mentre le Jappo hanno custodia molded SKB, comunque molto figa e resistente); - il radius che nelle USA è compound 10-12, mentre le Jappe hanno radius fisso 11.
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Bonamassa talks Comodino Clapton
guitarGlory replied to A wild Manni's topic in 201Mhz: Radio Cultura
Clapton per me è morto nel '69... poi resuscitato brevemente nel '92 con Unplugged e nel 2000 con Riding with the King che è un gran bel disco. Va be' via, sono buono e salvo anche Derek and the Dominoes -
Visto il video con grande interesse, da bravo drogato di delay Per me la differenza è abbastanza importante: lo spessore delle ribattute e quel decadimento naturale, organico, del ML2... nel nuovo proprio non ce le sento. Mi sembra un bel delay, ma molto generico, come ce ne sono tanti ormai. Bella demo comunque, utile a fare capire le differenze, sarebbe interessante ascoltarli anche su dei suoni distorti, se hai tempo e voglia
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Da appassionato di vintage, ti dico c la mia su questo aspetto in relazione alle acustiche: tra le mie chitarre acustiche ad esempio non c'è nessuna vintage, e non perché suonino male, anzi... ma la probabilità di incappare prima o poi in una tavola crepata o in un manico da resettare cresce esponenzialmente con gli anni dello strumento.
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Io ho una Schecter HSS limited edition con paletta matched, se becchi quella che suona sono ottime chitarre davvero... ma occhio a beccare quella giusta appunto, perché per la mia esperienza ce ne sono alcune che suonano benissimo e altre poco meno che mediocri, nella stessa identica serie.
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Io come prima cosa controllerei che le sedi delle viti nel legno non abbiano il benché minimo gioco, mi è capitato un paio di volte che fosse quello il problema ed è stato abbastanza difficile da isolare, anche perché a mano non è così facile sentire il "gioco", le corde tirano 80kg.
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Quando succede questo, a meno che non ci sia un problema serio di tenuta di una o più meccaniche (rarissimo per la mia esperienza), il problema è sempre e solo il capotasto... non ci vuole molto a sistemarlo con un minimo di manualità, o in alternativa portandola da un bravo liutaio che in meno di mezz'ora lo fa.
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Non è che sia progettata male eh, è semplicemente vecchia di 100 anni, così come le palette Martin, Gretsch e tutti i marchi storici... basta guardarle per capire che hanno tutte le stessa matrice, almeno fino all'avvento di Fender che spariglia le carte cambiando sostanzialmente il design. E se il capotasto è tagliato bene e i solchi lisci, non danno nessun problema, a me non si scordano più di altre chitarre; stessa cosa per gli abbassacorde Fender. Va anche tenuto in considerazione che le palette Fender e Gibson sono praticamente restate le uniche due cose "protette", oltre al marchio stesso, perché tutto il resto gliel'hanno copiato Quello che volevo dire con il post sopra, è che alcuni liutai sono riusciti a disegnare nel tempo chitarre con funzionalità migliori (tutte le varie superstrat con meccaniche staggered e capotasto in grafite ecc ad esempio), ma pochi sono riusciti a coniugare funzionalità massima e design quasi universalmente apprezzato come PRS, unito peraltro a un design originale anche del body e degli inlays. Dopo PRS, escludendo le chitarre con design spiccatamente ultramoderni tipo Strandberg, Klein ecc, mi viene in mente solo Denis Fano a spiccare per un'originalità riconoscibile tra i liutai più classici... forse un po' anche Duesenberg, ma queste ultime sono sempre un po' troppo scopiazzate per essere considerate originali. Poi ovvio ci sono i piccoli liutai, ce n'è uno tedesco in particolare che seguo da tempo che mi piace assai come design, si chiama Frank Hartung e secondo me ha disegnato quella che può essere considerata una sorta di LP del futuro.
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Da un punto di vista puramente tecnico, tra tutte quelle postate sopra, la paletta PRS è la perfezione: corde perfettamente dritte, angolo al capotasto giusto e non esasperato, nessun abbassa corde, meccaniche locking e capotasto in grafite. Esteticamente la trovo comunque molto gradevole, proporzionata, efficace. PRS ha preso la classica paletta Gibson e ha eliminato tutti i difetti che portavano a instabilità di accordatura, fragilità ecc. E secondo me c'è sempre un motivo se un'azienda riesce ad imporsi sul mercato e rimanerci in pianta stabile, e non parlo di realtà più di nicchia, ma del mercato grosso, dove si compete coi mostri sacri: oltre ad aver chiaramente incontrato le esigenze sonore e di suonabilità di chi cercava un suono a metà tra i due mondi classici Fender e Gibson (intento dichiarato più volte da Paul all'inizio), significa che per i canoni estetici comuni quel design funziona, mette d'accordo se non tutti, ma almeno una gran percentuale di persone... insomma il "bello", visto su grande scala, non è poi così soggettivo come si pensa. Ci sono oggetti e design che riscontrano un consenso così ampio, da poter essere definiti "oggettivamente belli", in relazione ai criteri di un determinato periodo storico e socio-culturale.
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Quoto assolutamente tutto Fra, facendo expertise e valutazioni su strumenti vintage in particolare, posso dire di aver trovato più squali che in qualunque altro settore a cui mi sia interessato, così come anche tanta roba diciamo... "non proprio coerente con quanto dichiarato", per usare un eufemismo, spesso anche dovuta a ignoranza. Ma ci sono anche tanti appassionati veri, come ho potuto constatare nuovamente in fiera, e venditori onesti e preparati. Ma no, non è filantropia (che peraltro non mi potrei permettere neanche volendo), mi sono potuto permettere certi strumenti perché tutto sommato faccio una vita semplice, non ho altri hobby costosi, non me ne frega nulla di vestiti, scarpe, auto, moto, orologi, telefonini, cene fuori, locali e via dicendo... negli anni, specialmente dopo aver finito di pagare il mutuo, ho sempre comprato strumenti (quando ancora ci si poteva permettere qualche bel pezzo). E mi piace condividerli un po' per diffondere la passione e il rispetto per la storia che certi strumenti rappresentano, e un po' probabilmente per non sentirmi troppo un alieno in mezzo a gente normale... per fortuna tutti i miei amici o quasi sono musicisti 😅
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Per me quando uno inizia ragionare di "investire" in relazione agli strumenti musicali ha già sbagliato in partenza... io compro - ormai si può anche dire colleziono - strumenti vintage non perché penso che possano salire di valore, non ci ho mai pensato neanche quando ho iniziato, ma perché mi piacciono, per il suono, il feel, la storia che trasudano, e infatti in linea di massima preferisco strumenti suonati e vissuti, piuttosto che mint... e mi piace condividere, far toccare con mano, confrontare ecc con gli amici musicisti, perché il poterle custodire e condividere è parte integrante del mondo del vintage "sano", quello lontanto dagli speculatori e dai venditori più o meno di professione. Se ragionassi in termini di investimento, avrei messo tutte le chitarre in cassaforte appena prese e probabilmente le avrei anche già rivendute, vista l'impennata che hanno avuto negli ultimi 5-6 anni... invece le ho refrettate se c'è n'era bisogno e le suono quasi quotidianamente, sperando anche che un giorno mio figlio possa appassionarsi a questi legnetti vecchi, intrisi di note fumose e sudate, suonate per 70 anni da chissà quali mani, per condividere insieme una passione e lasciargli un domani (speriamo lontano ) una parte di me.
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Con quella cifra ci pigli una pre-CBS vera coi controcazzi...