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  1. Visto che spesso mi capita di dover consigliare diverse cose a chi si accinge ad assemblare una pedaliera o un qualsiasi altro sistema per chitarra, ecco alcune cose, molte anche banali da sapere. Ringrazio Paolo Nicotra in quanto lui è stato molto di aiuto per me su quelle poche cose che so e che sto imparando e per le info di seguito. Eliminare i rumori di fondo Noise Suppressor?! Vade Retro!! I problemi si eliminano alla radice! Detto questo, possiamo subito affermare che quello che è importante è la ricerca e l’eliminazione delle CAUSE che determinano i rumori. Io ne elencherò adesso alcune che ritengo le più importanti e che se eliminate tutte permettono di ottenere un ottimo risultato: • Ronzio dei pickups • Mancanza di schermatura e elettronica fatta male sullo strumento (io non ho nessuna chitarra schermata e problemi non ne ho comunque) • Ground loops • Alimentazione non correttamente stabilizzata e filtrata La schermatura sullo strumento, fatta per bene, è un ottima cosa ma non è essenziale. I Ground loops (loop di massa) sono una cosa molto fastidiosa e sono difficili da individuare. Il problema è che non c'è un manuale che ti spiega cosa fare. Bisogna conoscere il proprio setup ed eliminare tutti gli eventuali loops di massa che si creano con i cablaggi. I più comuni sono eliminabili in questo modo (ma se ci sono particolari collegamenti dovete cercare di capirlo voi!): • se si alimentano tutti i pedali con lo stesso alimentatore (tutto in seriale), bisogna assicurarsi che il polo positivo e quello negativo dell'alimentazione siano collegati SOLO AD UN PEDALE della catena, mentre a tutti gli altri deve arrivare solo il polo positivo! • Se si usa il send e return dell'ampli, bisogna collegare il send con un cavo normale, mentre per il return è importante tagliare in uno delle due prese jack la massa. (Mi raccomando non in entrambe le prese, altrimenti si perde la schermatura su quel cavo!). Una soluzione più costosa ma più professionale è quella di disaccoppiare il segnale che esce dagli effetti da quello che arriva al return, utilizzando un piccolo trasformatore fatto apposta. Si trovano in commercio prodotti dedicati a questo utilizzo. • Se si usano diversi apparecchi collegati alla stessa ciabatta di corrente, bisogna tagliare il cavo di terra sulla presa di tutti gli apparecchi, TRANNE UNO. Io le ciabatte comunque le evito come la peste! • (Solo per esperti e per pignoli.. in effetti non influisce praticamente per niente, ma in teoria la regola va rispettata) bisognerebbe smontare ogni pedale e controllare che non ci siano già ground loops nel cablaggio interno (capita spessissimo): lavoro seccante, e direi alquanto inutile, ma ho voluto comunque citarlo per far contenti i più pignoli. • Un piccolo accorgimento: non fate toccare fra loro i jack di collegamento dei pedali. Eventualmente usate del nastro isolante. Per quanto riguarda l'alimentazione della pedalboard, bisogna badare ad alcune caratteristiche dell'alimentatore: • Deve avere la giusta tensione di alimentazione • Deve erogare una sufficiente quantità di corrente.. Una volta e mezzo il nostro fabbisogno mi sembra una buona soluzione. (Se per esempio abbiamo bisogno di 1A di corrente, prenderemo un alimentatore da 1,5A). Per una pedalboard nella media 800mA vanno bene. • Deve essere ben STABILIZZATO. Non lasciatevi abbagliare da esoterici alimentatori spaziali.. in realtà il circuito base di un alimentatore è molto semplice e le differenze sotto questo aspetto fra i vari modelli sono molto sottili. La differenza poi la fanno le scelte nella realizzazione e le nostre esigenze. • Se il trasformatore interno è "toroidale" l'alimentatore può stare anche incluso nella pedalboard o nelle vicinanze, mentre se c'è il classico normalissimo trasformatore dovete tenere l'alimentatore lontano dalla pedalboard perchè il campo magnetico del trasformatore provoca ronzii fastidiosissimi. Un compromesso comunque sarebbe usare un trasformatore normale e trovare una posizione sulla pedalboard (anche ruotando il trasformatore stesso sui tre assi) in cui nessun pedale risenta del suo campo magnetico. • (non riguarda il rumore ma la sicurezza dei pedali!) Deve avere la giusta polarità, e deve essere del tipo giusto (Es. Se c'è bisogno di corrente AC l'alimentatore deve essere AC/AC, se c'è bisogno di DC l'alimentatore deve essere AC/DC, ..ehm, nulla a che vedere col famoso gruppo hard rock). In definitiva, un alimentatore regolabile economico (intorno ai 10 euro) che sia stabilizzato (ne ho trovato uno con un LM317 che è una favola) va benissimo per alimentare la nostra pedaliera, ma dobbiamo poi realizzare un cavetto con le masse tagliate per evitare loop di massa per collegare in parallelo tutti i pedali, poi dobbiamo trovare una posizione sulla pedalboard perchè non faccia rumore (bisogna ruotarlo, spostarlo ecc fino a trovare un compromesso) e comunque il contenitore probabilmente non sarà adatto a un uso professionale (soggetto quindi a sollecitazioni, urti, calpestatine varie ecc.). Di contro un alimentatore più adatto all’utilizzo nella nostra pedalboard, idealmente, dovrebbe avere un contenitore robusto, un trasformatore toroidale, in modo da non generare un campo magnetico nelle immediate vicinanze che si tradurrebbe in rumori molto evidenti, possibilmente delle uscite separate e isolate per poter usare dei cavetti singoli che offrono tanti vantaggi, e poi dovrebbe avere diverse tensioni di alimentazione in uscita per poter essere pronto ad alimentare qualsivoglia pedale senza dover acquistare poi altri alimentatori. Dovrebbe essere ovviamente anche filtrato. Oltre a eliminare questi problemi sopraelencati, si possono anche usare alcuni "trucchetti" molto utili: Quello che avvertiamo come ronzio altro non è che un disturbo che interessa certe frequenze che in genere sono enfatizzate dal controllo degli acuti, quindi ovviamente più alziamo (amplifichiamo) gli acuti => più i ronzii saranno evidenti! Ora.. non voglio dire che dobbiamo avere un suono “chiuso”, ma possiamo fare in modo (con i sistemi che sto per prendere in esame) che il nostro suono sia altrettanto brillante (e come vedremo in seguito sarà anche più "presente", e dinamico!), pur tenendo il livello degli acuti sul nostro ampli più in basso! Come fare? Tutto sta nel riuscire a CONSERVARE tutte le frequenze del nostro strumento attraverso i cavi e la catena di effetti, fino al nostro ampli. Questo vuol dire che usare un treble boost per ovviare a questo problema è sbagliato, perchè il nostro obiettivo è conservare gli acuti originari del nostro strumento, e non perderli lungo la catena per poi riamplificarli col booster perchè in quel caso amplifichiamo anche i rumori di fondo! I sistemi che consiglio sono i seguenti: • Utilizzo di cavi di buona qualità • Catena di effetti true bypass (ma solo se abbinata all'uso di un buffer di buona qualità a inizio catena, il più vicino possibile alla chitarra) • La soluzione più comoda ed efficace è l'uso di un cavo di lunghezza moderata fra chitarra e pedalboard (io ne uso uno ottimo di 3 metri e mezzo), entrando direttamente nel buffer. Ci tengo a precisare che il buffer (qualunque buffer) lavora correttamente solo in presenza di una catena di pedali con switching a contatto (tipo i wah wah, o i pedali EH per esempio che siano true bypass o no), mentre incontrando uno switching a FET (tipo Boss per capirci) il suo effetto termina. A questo punto ci accorgeremo che abbassando notevolmente il livello degli acuti sul nostro ampli, avremo una brillantezza del suono uguale o maggiore di prima, e una qualità generale veramente superiore a prima. Per quanto riguarda poi la gestione (cablaggi, box di derivazione, programmazione midi, looper midi e non, send e return ecc...) vedrò di parlarne un'altra volta. Beh.. spero che questo articolo possa aiutare tante persone che credono di eliminare i problemi di rumore cambiando strumenti in continuazione!
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