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I libri che leggiamo

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su baricco sono d'accordo che a volte sia stilisticamente eccessivo, però come scrive....oceano mare è bellezza pura (almeno x me)

ribadisco franzen. provatelo e poi mi fate sapere

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Su consiglio del Bru:

Giorgio Scerbanenco, Milano calibro 9

Ottimo :sm0_eusa_clap:

L'unico di Scerbanenco che ho letto è i Ragazzi del Massacro, bello tosto. Non pensavo fosse così venerato. Leggerò anche i restanti allora.

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Guest Bru

L'unico di Scerbanenco che ho letto è i Ragazzi del Massacro, bello tosto. Non pensavo fosse così venerato. Leggerò anche i restanti allora.

Beh gode da tempo di grande culto lo Scerba.

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Vabbeh, è un classicone che la maggior parte di voi avrà sicuramente già letto, comunque io mi sto divorando l'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, che trovo veramente eccezionale. Vi consiglio assolutamente la versione con i versi in lingua originale a fianco, perchè molte volte la traduzione italiana si perde per strada concetti importanti.

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A me il film "On the road" non è piaciuto per niente: la scena finale è veramente pacchiana, la classica americanata che ti fa dire "mavaffancuore"!

Il libro però non l'ho letto, magari è meglio!

"Oceano mare" un vero capolavoro, visto anche in una rappresentazione teatrale (Locanda Almayer) pienamente d'accordo, "Seta" bello ma forse un po' eccessivo nei suoi orpelli stilistici...grande Baricco in ogni caso.

Ciao!

Credondi non ricordarmelo più a sto punto, ho in mente la famiglia che si presenta al bimbo sulla spiaggia ma poi la pacchianata qual è? Mi Sa che l'ho rimossa

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Idem.

Ci può stare, peccato però. Superata la "diffidenza" c'è tanta roba sotto

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Guest Bru

Ci può stare, peccato però. Superata la "diffidenza" c'è tanta roba sotto

Nessuna diffidenza. L'ho letto quando uscì, prima della "moda".

Oceano mare lo trovai pure bellino. E' che la roba che sta sotto la trovo comunque sempre piena di orpelli e "barocchismi".

Preferisco stili più asciutti e diretti; in letteratura diciamo "classica", par rapportargli altri nomi, Moravia andava sempre dritto e di muso verso le cose, mentre Baricco ha bisogno di mettere in vetrina la tangenziale del percorso. Gli piace guardarsi allo specchio e lo trovo stucchevole.

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Nessuna diffidenza. L'ho letto quando uscì, prima della "moda".

Oceano mare lo trovai pure bellino. E' che la roba che sta sotto la trovo comunque sempre piena di orpelli e "barocchismi".

Preferisco stili più asciutti e diretti; in letteratura diciamo "classica", par rapportargli altri nomi, Moravia andava sempre dritto e di muso verso le cose, mentre Baricco ha bisogno di mettere in vetrina la tangenziale del percorso. Gli piace guardarsi allo specchio e lo trovo stucchevole.

:quoto:

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Nessuna diffidenza. L'ho letto quando uscì, prima della "moda".

Oceano mare lo trovai pure bellino. E' che la roba che sta sotto la trovo comunque sempre piena di orpelli e "barocchismi".

Preferisco stili più asciutti e diretti; in letteratura diciamo "classica", par rapportargli altri nomi, Moravia andava sempre dritto e di muso verso le cose, mentre Baricco ha bisogno di mettere in vetrina la tangenziale del percorso. Gli piace guardarsi allo specchio e lo trovo stucchevole.

Hai proprio ragione e di baricco ammiro la capacità di fare poesia con dei fronzoli stilistici molte volte non necessari, che però aiutano quel clima etereo di alcuni suoi racconti, certo Moravia molto diretto , però a me scassa i coglioni

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Finito qualche giorno fa "Vangelo di un utopista" di Don Andrea Gallo.

Sono 90 pagine di cui il 10 percento si perdono tra introduzione e premesse, e alcuni passaggi sono ripetuti più volte, tant'è che in alcuni momenti mi son chiesto "ma son stato rapito dagli alieni e son tornato a 5 pagina fa?", scritto largo. Ma ne è valsa la pena. Ce n'è per tutti, dalla politica alla chiesa e la visione del mondo e della vita di un uomo e di un prete. Piacerebbe a molti qui dentro.

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Con Arrivederci amore ciao penso di aver contratto una sorta di feticismo per Massimo Carlotto.

Gli ultimi 6 libri sul mio comodino ne sono una testimonianza:-) Alla faccia di tutti i noir letti fino ad ora.

Un libro da leggere assolutamente, per contrarre il virus.

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Guest horny

Con Arrivederci amore ciao penso di aver contratto una sorta di feticismo per Massimo Carlotto.

Gli ultimi 6 libri sul mio comodino ne sono una testimonianza:-) Alla faccia di tutti i noir letti fino ad ora.

Un libro da leggere assolutamente, per contrarre il virus.

Alligatore rules

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Scoperta recente (per chi ha letto tutto): Håkan Nesser! L'unico nella pletora noir scandinava, eccezion fatta per Leif Persson, degno di essere letto.

Dimenticate Mankell e Larsson e perdetevi nella sua pungente ironia.

Imperdibile la serie con l'ispettore Barbarotti. Questo il suo esordio:

"L'ispettore Gunnar Barbarotti della polizia giudiziaria avrebbe potuto benissimo chiamarsi Giuseppe Larsson.

Quando era venuto al mondo il 21 febbraio 1960, suo padre Giuseppe Barbarotti e sua madre Maria Larsson erano perfettamente d'accordo su un'unica cosa. Che non volevano mai più avere a che fare l'uno con l'altra.

Su tutto il resto erano in disaccordo. Per esempio sul nome del neonato (3 chili e 880 grammi, 54 centimetri). Giuseppe pensava che dovesse essere italiano, lo svedese era la lingua dei contadini e dei cafoni, e se la vita del ragazzo doveva iniziare bene, era necessario dargli un nome importante.

Mamma Maria non ne voleva sapere di simili fesserie mediterranee e sentimentaliste. Il figlio doveva avere un nome sano e nordico; un nome da meridionale o da ballerino di tango l'avrebbe reso subito lo zimbello della scuola. Giuseppe avrebbe potuto impomatarsi i baffi e tornarsene a lidi più caldi, con il nome del bambino non doveva avere niente a che fare.

Giuseppe spiegò che quella era una faccenda talmente importante che se Maria avesse avuto intenzione di continuare a fare ostruzionismo, avrebbe dovuto prendere seriamente in considerazione l'idea di sposarla, acquisendo in tal modo il diritto di dire la sua sul nome del primogenito. E anche su altre cosucce.

Alla fine si giunse a un compromesso, dietro saggio suggerimento della sorella maggiore di Maria, Inger, che gestiva in proprio un chiosco di salsicce a Katrineholm. La lingua italiana non era comunque da disprezzare, pensava, e spesso combinando abilmente due aspetti diversi, anziché fissarsi ostinatamente su un'unica possibilità, si ottenevano risultati migliori. Per esempio, pane e salsiccia erano chiaramente da preferire a salsiccia e salsiccia. O a pane e pane.

Così si arrivò a -Gunnar-, in ricordo del defunto e assai rimpianto fratello maggiore delle due sorelle, e -Barbarotti- come il padre del bambino - il quale, mentre la madre era ancora ricoverata in maternità, stava già facendo le valigie per tornarsene a Bologna. Entrambi si dissero soddisfatti almeno in parte della soluzione proposta, anche perché nessuno dei due trovava che Giuseppe Larsson suonasse particolarmente bene."

Tratto da "L'uomo senza un cane" Guanda 2008

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Guest Re Mida

Un grandissimo autore e un grandissimo libro: "Il silensio dell'onda", di Carofiglio.

Letteratura vera, quella che quando chiudi l'ultima pagina resti assorto.

Piacevole scoperta, casuale, Dave Zeltserman.

Tradotto in italiano troviamo "La trilogia nera", che contiene 3 suoi lavori.

Crudo e diretto.

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Lo schiaffo - c.tsiolkas

Consigliatissimo

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Ho iniziato a leggere per caso "La caduta dei giganti" di Follet... 1000 pagine ma si legge che è un piacere, romanzo storico, intrighi, qualche scenetta pop porno...

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