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raudskij

non sono capace di suonare

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Qui risponde Robben :sorrisone:

Credo che dica tutto, in modo eccezionale. 5 note e basta, non è un esercizio fisico e va visto come un parlato. Grande Robben. Peccato che queste cose a lui escano meglio eh :lol:

azz. in ufficio non posso vedere youtube, lo guardo stasera

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beh, io non so come sia la media, ma sento che c'è un saco di gente con le contropalle.

è vero, so riprodurre un assolo di gilmour.

non benissimo, non malissimo.

non sono capace di fare un assolo di vai o satriani, arrivo a gary moore, con un po' di fatica nei passaggi veloci.

ma non è questo il punto.

parlo della difficoltà, in una situazione di improvvisazione del classico blues ad esempio, di mettere a frutto quello che ho suonato studiando altri pezzi.

il cervello si svuota, non penso a cosa voglio suonare, ma lascio andare le mani, che rifanno gli stessi percorsi, gli stessi schemi.

E' da questa situazione che voglio uscire

beh allora ascolta tanto blues! parti da muddy e finisci a stevie! io invece sto cercando di fare il tuo percorso al contrario: voglio scrollarmi di dosso una parte di tutto il blues che ho imparato e sto cercando di suonare piu melodico...non si tratta di scale, ma il modo di usarle!

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Guest Cosimo Suma

Ti posso dire la mia in tutta umiltà.

Studia tutto quello che puoi dal punto di vista didattico,ma la cosa fondamentale e considerare la chitarra come la tua voce.

Considerala una VOCE e fottitene di box,scale e tant'altro quando cerchi di creare nel momento in cui stai suonando.

Cura la scelta delle note e la loro qualità.

Alle volte basta una sola nota che ti racconta tutto quello che centinaia di note non fanno,se suonate male.

Il resto verrà da solo e pensa soprattutto al senso musicale di quello che stai suonando.

Distinguiti e pensa che di chitarristi che fanno le solite cose ce ne sono a migliaia.

Cura la tua voce.... :smile: :smile: :smile:

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sono veramente depresso.

Dovrei essere contento, suono come solista in due gruppi, una tribute dei pink floyd e un'altra band di cover varie.

Non sono eccelso, ma non faccio neanche schifo. Dicono anche che accompagno bene

Ieri sono andato a fare un provino in un altro gruppo e ho realizzato che quando improvviso faccio sempre le solito cose.

:bkw:

L'altro chitarrista, che dovrebbe essere quello di supporto al solista, suona meglio di me.

d'accordo, non conoscevo molto i pezzi, mentre lui suona solo quelli.

però pensavo di fare meglio, anche se gli altri hanno detto che vado molto bene, e mi vogliono

Solita improvvisazione sul solito box di pentatonica minore, se suono in MI faccio un po' di note al settimo tasto (tipo un box di LA-), poi vado al dodicesimo, ci piazzo qualche nota che possa appartenere ad una melodica minore e poi ricomincio.

forse pago lo scotto di essere un capoccione autodidatta e di non avere mai studiato, oppure pago il fatto di avere poca fantasia musicale.

Ascolto musica, da un bel po' di tempo, ma non riesco ad inserire quello che ho sentito e, credo, metabolizzato negli anni nelle mie improvvisazioni

ma perchè, ca....volaccio!

Eppure ho raggiunto un buon grado di scioltezza, sono in grado di riprodurre un buon numero di assoli che non siano troppo tecnici.

mi sparo tranquillamente brani dei pink con improvvisazioni finali

pigs

turning away

comfortably numb

ma anche echoes tipo live in danzica, la parte finale più struggente, più che assolo un botta e risposta con un suono pieno al limite del crunch

ma se sto suonando un nuovo brano, magari il classico bluesettone tre accordi tre, al momento del solo .... fine, tutto svanito.

becco la tonalità al volo, riesco a cavarmela, ma alla fine.. è sempre la solita minestra.

box di pentatonica, note tirate e sofferte, qualche pseudo tapping messo a ca##o.

fine

ciao

tuttle impro uguali, il cervello mi saluta e va al mare, non mi viene in mente neanche niente da copiare

uff, che depressione, scusate lo sfogo.

ma come se ne viene fuori?

Con l'AUTOSTIMA!!! Gettare alle ortiche la timidezza,convincersi che gli altri non sono più bravi,ma suonano semplicemente in un'altra maniera, Che tutti noi,nel nostro piccolo, abbiamo da insegnare qualcosa. e che l'importante è sapere fare magari poche cose,ma fatte bene ,piuttosto che tante fatte male. Tu sei il migliore: ripetilo sempre dentro di te e trova i difetti prima degli altri e poi i tuoi. Rimediare ai propri si fa tempo a farlo a casa ,non davanti agli altri,magari ammettendo di aver sbagliato qualcosa!!

In poche,ma sentite parole: dobbiamo fare i CAGONI!!!!!!!

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Non ho letto tutto e di sicuro qualcuno l'ha già scritto, comunque il problema per come la vedo io sta nella sconnessione tra ciò che la testa vorrebbe suonare e ciò che la mano sinistra fa lungo la tastiera. La realtà è che la piena conoscenza della tastiera è un obiettivo raggiungibile percorrendo due strade: la strada della didattica e quella della spontaneità consapevole. Io ho scelto la seconda perché, per quanto ammiri chi studia e conosce tanta teoria, ho sempre preferito i chitarristi "di pancia". Questo per quanto riguarda la parte solistica, perché sono invece convinto che l'accompagnamento meriti tanta attenzione e conoscenza in più: non possiamo tradire il nostro gruppo sbagliando gli accordi...e l'accordo giusto spesso fa la differenza tra un giretto banale e una figata!

Le note stanno tutte nella nostra testa, siamo tutti in grado di canticchiare il nostro solo preferito e dovremmo essere in grado di riprodurre con la chitarra quello che il cervello "suona" quando non è impegnato a comandare le dita (velocità permettendo).

Allora che si fa? Si butta su una base e ci si registra mentre si canta il solo. Poi si ascolta e si tira giù senza pensare alle posizioni obbligate dalle scale: in pochissimo tempo avremo un grande bagaglio di lick spontanei e non incasellati in pattern rigidi e ripetitivi. E se va di culo troveremo pure il nostro marchio di fabbrica!

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