La tecnica serve, la velocità pure, poi stà a chi la usa farlo con cognizione di causa o meno.
ecco appunto. hai centrato perfettamente l'argomento.
La tecnica deve essere al servizio del gusto . Per cui se hai una tecnica incredibile ed un gusto discutibile, non andrai mai oltre i limiti del gusto.
La cosa che accade troppo spesso tra tanti ( non dico tutti, sia chiaro) i metallozzi , è proprio che il gusto sia abbastanza limitato.
Non solo.
Io ho una personale ( e pertanto discutibilissima ) convinzione.
Suonare distorto è comodo. Permette dei legati comodi e senza troppe difficoltà. Prova a fare le stesse cose con suoni clean.
Insomma, se io volessi valutare quanto uno strumentista è un virtuoso , non gli farei suonare per forza i Capricci di Paganini. Forse gli farei suonare le Gimnopedie di Satie ( a guardare la partitura sembra musica per bambini per quanto è vuota) per capire quanto è in grado di fare con poche note a disposizione.
E lì che casca l'asino. A impressionare con il numero di note al secondo sono capaci quasi tutti ormai. Guardate youtube e le giapponesine di 15 anni ormai fanno assoli complicatissimi
IL virtuoso non è per forza quello che caga note a spruzzo. ( citazione di cose sentite da queste parti)
Il virtuoso è quello che piega lo strumento al proprio gusto. se poi il gusto è una schifezza che gli serve?
E adesso qualcuno mi risponderà che il gusto è una cosa personale.
Vero.
Anche il salame è buono. ma non si può mica mangiare salame a colazione, pranzo e cena. Si rischia di cagare a spruzzo.
paolo