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Dado

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Risposte pubblicati da Dado


  1. 17 hours ago, guitarGlory said:

    Eccomi, scusate la latitanza... avevo letto stamane, ma sono giorni intensi e sempre con poco tempo.

     

    Per rispondere a @Dado: non ho ancora avuto la fortuna di provare quella burst specifica (forse a Padova a metà maggio, vediamo), ma in generale ho provato quasi una decina di burst, più alcune svariate decine di Gibson anni '50 e primi '60.

    Quello che posso dire è che non tutte le burst - e, più in generale, non tutte le chitarre vintage - sono uguali per la mia esperienza.

    Legni delle stesse essenze, ma comunque diversi, manici con profili e spessori diversi... queste variabili incidono sul peso, sulla risonanza ecc. Se poi aggiungiamo anche che non tutti i PAF sono identici, o i pots più o meno driftati ecc, si può capire facilmente anche a logica come ci possa essere variabilità. 

     

    Ci sono però dei caratteri comuni, che personalmente ho riscontrato nella gran parte delle Gibson anni '50, sia da spente che da accese: l'attacco è aperto, snappy, ma mai fastidioso come in alcune LP moderne; anche quelle molto bright hanno uno spessore delle note sui cantini che difficilmente si ritrova in strumenti moderni. E in generale hanno meno bassi delle custom shop moderne: hanno punch sulle medio-basse, più che dei veri e propri bassi, che sono meno profondi come frequenze per capirci.

     

    I PAF di base, sia che si becchi un set più vicino ai 7k che quelli con valori più alti da 8,5-9k in A5, sono comunque pickup molto trasparenti, diventano quasi dei singoli molto fighi quando suoni piano o abbassi il volume. Non coprono il suono dello strumento,  non lo stravolgono, e hanno quasi sempre questo attacco brillante e veloce anche sulle corde basse, con una dinamica che difficilmente ho sentito anche nelle migliori (e costose) repliche PAF moderne... sono d'accordo con @Giorgio V. che ogni produttore moderno riesce a replicare più o meno bene UN aspetto dei PAF, ma finora nessuno è riuscito a metterli tutti insieme: i PAF veri hanno sempre uno scampanellio tipico, una grandissima dinamica e tanta definizione, ma c'è anche una sorta di amalgama, un piacevole accavallarsi di armoniche che rende questa definizione sempre dolce, musicale, amalgamata in modo perfetto. 

     

    Giusto per fare un esempio, spesso gli amici che provano le mie due Gold si stupiscono di quanto la '52 coi P90 possa suonare simile all'altra Gold coi PAF... ecco, lì vedi proprio il carattere comune: nonostante pickup diversi, elettroniche diverse (da un lato pots IRC e caps Grey Tiger, dall'altro Centralab e Bumblebees, oltretutto coi pots di valori abbastanza diversi tra le due), ponte diverso, senti che la matrice è proprio la stessa. 

     

    Un altro esempio... nei giorni scorsi avevo a casa cinque ES-335, '66-67-68-68, più una moderna Murphy con upgrade di elettronica e picappi fighi. Le 4 vintage sono diverse tra loro, pesi sensibilmente differenti, manici MOLTO differenti, una (la mia '66) ha anche un early pat. nickel al bridge, che è diverso dai T-Top delle altre. Ma sentendole suonare a giro da diversi amici, con suoni, mani e stili completamente diversi, potevi riconoscere la moderna (comunque bellissima) dalle altre 4 facilmente e pure stando nella stanza a fianco... anzi in questo caso la differenza secondo me è anche più marcata che con le Les Paul. 

     

    Comuque per me il bello di questi strumenti non sta tanto nel suono in sé, o nel fascino del vintage in quanto "antico", vissuto ecc... io mi sono letteralmente innamorato di come ti fanno suonare, del feeling: il loro essere così dinamiche, aperte, anche stronze in certi casi, permette di trovare facilmente sfumature che con strumenti moderni sono pressoché impossibili. 

    Ed è un po' il motivo per cui ormai quasi tutte le chitarre che ho sono vintage: piano piano, in alcuni anni, ho convertito tutto l'arsenale... e svuotato permanentemente il conto :facepalm:

    Sono esattamente le sensazioni che ho provato io da profano.

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  2. Era da tanto che non aprivo un Topic qui su RC e non posso non condividere con voi quanto successo ieri pomeriggio.

     

    Ieri ero con i miei prodotti in esposizione al Soave Guitar Festival ed il carissimo Mattia Tedesco, amico di lunga data e musicista sopraffino, mi porta nello spazio espositivo di Balossino con il quale collabora e mi fa provare un pò di stratocaster nate tra gli anni '60 e '70, tutte in buono/ottimo stato e decisamente ben suonanti, alcune veri affari perchè parecchio deprezzate a causa di interventi visibili su mascherine, ponti, tasti e altre cose. Si sa che il valore di questo tipo di strumenti non segue la bontà sonora ma si mantiene a livelli alti solo se completamente originali.

     

    Non avevo coraggio di chiedere sinceramente ma, durante la prova delle strato, vedevo in bella mostra una Les Paul 1959 completamente originale con un relic naturale pazzesco, chiedo informazioni a  Mattia e me la fa provare. 😲 

     

    Boh, in vita mia non ho mai provato una Les Paul che mi piacesse fino in fondo, anche diverse tra Tom Doyle e Murphy Aged ma niente, c'è sempre qualcosa di troppo poco malleabile, non so spiegare bene ma non riesco mai a farle suonare come voglio, probabilmente non è la MIA chitarra..ma forse non ne avevo provata una vera.

     

    Questa '59 ha una headroom pazzesca, quando suoni piano il pick up al ponte sembra un single coil, quando pesti forte ritorna humbuker, ha una dinamica paurosa e una tavolozza di suoni molto ampia, non c'entra niente con nessuna delle Les Paul che abbia provato in vita mia, mi ha restituito una sensazione totalmente positiva senza storture o lati negativi, è la prima Les Paul di quegli anni che ho il piacere di provare non so se siano tutte cosi, magari @guitarGlory mi sa rispondere, sicuramente non mi aspettavo una risposta tonale cosi diversa rispetto a tutto quello che viene prodotto ai nostri giorni!

     

    Per la cronaca, il precedente possessore di questo gioiello aveva precedentemente montato un Bigsby sotto al quale la vernice non si è scolorita come sul resto della chitarra quindi, ora che il Bigsby non c'è più, è rimasta una leggera macchia sfumata di colore più acceso che la rende secondo me ancora più sexi.

     

    Eccola.

     

     

    53687011131_11e9f94227_o.pngScreenshot 2024-04-29 at 17-03-41 Burnfx (@burnfxpedals) • Foto e video di Instagram by Davide Borra, su Flickr

     

     

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  3. 14 hours ago, Jimmy said:

    No non son chitarre per me sono ormai vecchio e spelacchiato 😂 sembrerei la versione sfigata di KK, Burger King e farei ridere (non che non faccia rider con le altre). Seriamente, ho sempre suonato forme classiche e suono quasi sempre seduto a casa, sarebbero scomodissime oltre che ingombranti. 
    Pensa che sto guardando una Les Paul plus less usata  o come si chiama… insomma una LP sottile 😂

    Da odiatore delle Les Paul, ultimamente le sto guardando anch'io..."sto diventando forse ricchione"...cit.

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  4. 16 hours ago, effeelle said:

    Secondo me ci sarà sicuro chi dice che non c'entra un cazzo con l'originale, anche da adesso, gli algoritmi saranno anche quelli ma conta anche tutto il resto che sicuramente non sarà in tutto e per tutto uguale, magari anche meglio come specifiche da datasheets ma non uguale e quindi via con troppo hifi, asettico, meno organico, zero mojo, quelle cose da sommelier insomma

    Che suoni diverso è fuori ombra di dubbio, te lo dico da tecnico e senza averlo ancora provato.

    La componentistica ha fatto passi da gigante (smd) in un senso ma non riesce a riprodurre esattamente quello che succedeva con i componenti tradizionali, è un dato di fatto.

    Un'altro dei problemi è che la componentistica smd ha una dissipazione di potenza calorica inferiore e per molto meno tempo di un componente tradizionale e quindi quando si romperà, perchè prima o poi succederà (più prima che poi), probabilmente potrebbe essere non riparabile anche nei centri autorizzati o riparabile a costi esorbitanti. Questo discorso riguarda la tecnologia smd in generale non soltanto per il pedale in questione.

     

    Il vero quesito che tutti si pongono in realtà è se dal punto di vista del suono si possa anche solo avvicinare al 2290 originale sia come calore sia come trattamento del suono/headroom e questa cosa mi attizza non poco. Sarà una prova che farò a breve visto che un mio caro amico/cliente possiede l'originale e sta ordinando anche il pedale 😁

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  5. 1 hour ago, Jimmy said:

    Comunque su input di un amico, ho riletto meglio la storia: É Ross che ha palesemente copiato essendo arrivato dopo.(giusto per metter i fatti nel giusto ordine cronologico, come suonino ecc. resta ovviamente immutato) 

    Io mi riferivo al solo compressore però e pare che sia un progetto di Ross copiato da tutti gli altri e lo dicono anche nel video poi oh, a quell'epoca ero troppo piccolo per sapere come sono andate realmente le cose


  6. 3 hours ago, Fra said:

    il comp, bello, forse non l’avesse usato Anastasio non se lo sarebbero cacato di striscio al pari degli altri ross 

    che alla fine sono quasi tutti degli Mxr più grossi e più pesanti (e pure bruttarolli secondo me)


    probabilmente non si sentiva tutta sta mancanza , diciamocelo dai

     

    È MXR che ha copiato Ross


  7. Buon suono amplificato (è passivo ma se non ti piace puoi mettere un sistema aggiuntivo come ho fatto io), ottimo suono acustico, settaggio perfetto, costa la metà del tuo budget: Yamaha LL6 ARE

     

    L'ho portata in giro su tanti palchi caldi, umidi, freddi di tutto e di più ed è sempre stata regolata alla perfezione, gli strumenti Yamaha hanno un rapporto qualità/prezzo impossibile da battere!

    Come suono acustico si ispira un pò al mondo Martin.

    L'ho venduta solo perchè mi sono fatto una Taylor 714CE ma la riprenderei subito.

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  8. Ho installato questo pickup (che non conoscevo prima) su una chitarra acustica Lakewood sprovvista di amplificazione e porcaccia la miseria se suona bene!

    Ho dovuto allargare solamente il foro sul fondo dove prima c'era il pin per la tracolla ed ora c'è il jack d'ingresso, tutto molto semplice poi perchè c'è un pick up a contatto che si incolla sotto al ponte e poi il circuitino con controlli di volume e presenza e la sacchetta con la pila a 9V tutto da attaccare con il biadesivo in dotazione, un'attimo di attenzione e tutto fatto in poco più di 30 minuti.

    Il suono è molto naturale, niente a che vedere con il suono vetroso del piezo anche perchè non è un piezo, e sembra tenere anche parecchio il feedback anche senza tappaforo.

    Forse un pelino trobbe basse frequenze ma niente che non si possa risolvere con il mixer, bellissima impressione comunque da tener presente, vi è mai capitato di usarlo?

     

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