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Bananas

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  1. Bananas

    Blues Junior Lacquered Tweed

    Bisogna dire che provando coni diversi senza fare niente altro, questo combetto cambia parecchio carattere: a ciascuno il suo. Ora, per me il mojo rimane chiaramente nella maniglia simil pelle maròn mentre l'headroom è nella graticola sempre maròn, e il vibe è tutto nel logo Fender anch'esso maròn. Ma se non fossi un cialtrone, probabilmente suggerirei di accattarsi usato in buone condizione un Bj normale stock in Tolex nero intorno ai 350 neuri. Valuterei poi per prima cosa quelle poche mod tipo filter cap e tone stack, per poi sperimentare un cono che soddisfi il gusto personale. Io proverei volentieri gli Eminence Texas Heat e Swang Thang ma soprattutto il WGS ET-65, che dai sample mi garba parecchissimo. Mentre il Jensen finirei per tenerlo comunque a porata di mano perchè ha alcune peculiarità che pure mi garbano. In sostanza direi che il BJ come combetto più che furbo per sfruculiare tutti giorni poca spesa tanta resa, ha decisamente il suo bel perchè. In un mondo più equo e giusto ci affiancherei senz'altro una culandreria point to point super boutique american, a cui affiancarne ovviamente una più british.
  2. Bananas

    Blues Junior Lacquered Tweed

    Sì ma non è che poi mi perdo le campanelle? Ci tengo alle mie campanelle. In effetti sarei anche in vena di esperimenti. Pure se per le mie esigenze del momento mi soddisfa abbastanza com'è.
  3. Bananas

    Blues Junior Lacquered Tweed

    Boh, secondo me solo cono e rivestimento esterno. Ti confido però che il mojo è tutto nella maniglia simil pelle maròn.
  4. Bananas

    Blues Junior Lacquered Tweed

    Dimenticavo, in soggiorno fa la sua porca figura.
  5. Ah può essere benissimo: quel poco di anedottica sugli Shadows che conosco l'ho appresa dal tipo. Posso solo dire che nel suo parco giochi ha una foto a mo' di poster con lui, Marvin e la '59.
  6. ragaz non entro nella diatriba legni/pu, vintage vs moderno o analogico vs digitale. Non sarei peraltro in grado e non era quello il senso della mia lenzuolata. In realtà per me si è trattato solo di allaragre le mie conoscenze per pura e semplice passione. Naturalmente anche la componente affettiva e culturale gioca il suo ruolo. Tuttavia una cosa per quanto idiota mi par giusto dirla: prima di fare confronti definitivi, bisognerebbe avere avuto la possibilità di sentire dal vivo, con calma, uno strumento vintage dell'epoca in ottime condizioni generali, con un corretto set up corde/ponte/manico compreso che ha pure lui la sua bella importanza, collegato ad un amplificatore dell'epoca anch'esso in ottime condizioni generali. Ti ci aggiungerei anche suonato decentemente, quindi non da me. Ecco, siccome quella botta di culo lì l'ho avuta, mi è sembrato giusto condividerla con altri appassionati. Tutto qua. Di sicuro se io fossi un chitarrista professionista e non un cialtrone quale sono, andrei di strumenti moderni di qualità ben assettati e di roba tipo Fractal, per ovvi motivi di praticità/varietà in ogni contesto. Tra l'altro visto il velocissimo e impressionante progresso tecnologico in campo musicale, tra due anni probabilmente uscirà uno scatolotto con realtivo cavetto da infilarsi direttamente nel gnao, che oltre al suono esatto di Hendrix, ti darà pure la sua tecnica e il suo feeling. Basterà poi collegare il tutto allo smartphone. Mentre dal canto mio, probabilmente continuerò a grattare la mia robaccia sulle mie Strato con relativa ferraglia analogica. Non per questo dirò che il digitale è uno schifo, semplicemente perchè non è vero.
  7. Ah beh,di certo il tipo non è un pistola. Pure se negli anni in cui metteva insieme i suoi ferri non pensava al business ma era spinto da pura passione, visto che andava decisamente controcorrente. Da quanto mi ricordo i personaggi son quei tre lì, e come dicevo ero concentrato su Fender. Non ricordo molto altro. Poi vabbè, la contemplazione e conseguente condivisione della bellezza, in genere non sembra proprio al centro delle preoccupazioni nel mondo nuovo contemporaneo. Cosa gli vuoi dire invece al nostro stimato e comune amico Zlatan, lo sa perfettamente pure lui che se va al Guggenheim e si fotte una picassata poi non la rivende a nessuno.
  8. Concordo a missile proprio. Senza andare chissà dove, basta prendere un Blues Junior super cheap tipo il mio e provare a cambiare tre o quattro coni diversi decenti. Solo cambiando un cono, cambia tutto.
  9. Intanto grazie a tutti per l'apprezzamento: coi post a lenzuolata si rischia sempre una fulgida trapanata di zebedei. Col collezionista invece non ci vediamo da un pezzo, mentre col mio amico siamo appunto parecchio amici quindi la moglie, che è un'amica pure lei, non la provolo no. Mi è comunque tornata voglia di fare un salto a contemplerare tanto ben di Dio perchè ultimamente mi è anche tornata la voglia di suonare che mi è altalenante. Oddio suonare, sbluesrockeggiare ignorantemente ad minchiam più che altro... Foto al momento non ne ho, e comunque non le posterei senza il permesso del tipo. La prima volta che avrò occasione di vederlo magari glielo chiederò. Le Les Paul non le ho provate: bellissime comunque. Un paio appartenute alle stesso Les Paul, bellissime anche le 335 in su e in giù, le Gretsch, compresa una delle White Falcon di Elvis, le Gibson acustiche come le Martin. Tutte con le loro belle certificazioni storiche. Considerate però che il tipo si accattava molte delle sue chitarre nel periodo in cui esplosero i vari Van Halen, Vai, Satriani e via dicendo. Cioè nel periodo del punto più basso della produzione Fender. Le Strato le schifavano tutti, era un periodo in cui si guardava avanti e non indietro come oggi, chitarristicamente parlando. Era esploso anche il Pop con sequencer e mega stack di tastieroni. E infatti molte delle sue chitarre le ha pagate poco rispetto ai valori attuali. Per quanto riguarda il suono, la mia impressione è che la lunghissima stagionatura dei legni di qualità, determini quella magnifica risonanza generale che arriva bella bella nei pick up, e da lì all'amplificatore. Non sono più riuscito a sentire dal vivo "quell'effetto pianoforte", quella ricchezza amonica, di cui dicevo nel postone. Rozzamente, basta fare un Mi a vuoto in prima posizione, senza effetti, pulito ed equalizzato flat e a volume umano, per sentire quando dura il suono. A parte la rotondità vellutata, su quegli strumenti vintage non finiva più. Ho anche l'impressione, ma magari sbaglio, che negli srumenti moderni di produzione industriale facciano molto wiring e pick up. Pure se la differenza tra una tastiera in palissandro e una in acero ovviamente si sente. Tuttavia sulle Fender di oggi, anche super cheap, mi piace valutare che l'accoppiata corpo/manico sia riuscita quindi ben risonante anche da spente. I pick up si possono sempre cambiare, i legni duri che non vibrano no. Infine c'è il contributo dell'amplificatore spesso sottovalutato, ma che invece ho imparato a considerare uno strumento al pari della chitarra. Insomma, le variabili sono davvero molte. Infine considerate che non sono un vero espertologo plurititolato ma un semplice appassionato, dunque potrei anche aver deltto delle gran minchiate.
  10. Ecco, i post tipo questo sono uno dei motivi per cui ho deciso alla fine di loggarmi su Radiochitarra. Ovviamente il collezionista, di chitarre, non di mogli, ha la moglie gnocca sì. Come pure il mio amico.
  11. Bananas

    Presentatio

    Disbrigo la presentatio, mica che poi mi becco il cazziatone al primo post. Siccome da un bel pezzo frequento questo forum in sola lettura, mi son detto: vabé allora mi iscrivo, così magari posso sficcanasare anche la sezione "amp" che mi interessa pure lei. Le cose che mi garbano di Radiochitarra sono essenzialmente quattro: 1. " Qui non ci sono Regolamenti, se non quelli stabiliti dalla Carta Costituzionale della Repubblica italiana ." 2. L'ironia di fondo; già non reggo quelli che si prendono troppo sul serio nella realtà reale, figurarsi nella realtà virtuale di un forum per chitarristi. 3. La passione e la competenza tecnica che ho trovato qui in giro, che poi è il motivo principale. 4. Al momento non c'ho 'na lira, ma confido in un luminoso futuro che mi consenta di accattare il meglio del master built super boutique molto ma molto nos con il mojo dentro, pure se il Lex è molto più comodo e pratico di un Leslie 147. ps. C'ho anche un po' quella sfiga là del blues e delle strato. Vi informo subito che mi piacciono Hendrix, Srv, Clapton, Richards e dintorni di sopra e di sotto (solita sbobba insomma), mi piace il rockettone anche hard alla AC/DC - si è vero i loro pezzi sembran tutti uguali e mi piacciono per quello - mentre il metal anche no, ma se a uno gli piace quello io non ho problemi; mi piacciono pure i fighetta jazzosi alla Robben Ford e pure tutti quelli prima mica scherzaveno, tipo Django o Christian e svariati altri. Bravo anche Gilmour per carità. A suonare sono un cane morto però lo shuffle ce l'ho. Pentatonico incrociato con maggiorate e minorate, più quelle note lì buttate dentro un po' ad minchiam che quando ci stanno sto contento. Non mi risulta di avere l'anima bucata. Insomma, sono uno di quelli che un pezzo tipo quello sotto se lo ascolta proprio dall'inizio alla fine:
  12. Bananas

    compressore indecisione

    Ne ho provati alcuni ma col compressore alla fine ci faccio poco. Tuttavia mi era piaciuto non poco il Dynassor di Jam Pedals, non costa uno sprosposito nuovo e usato si trova a poco, di Jam ho il ratller che a mio gusto è un gran bel Rat. Bei Pedali i Jam (sempre a mio gusto):
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