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Buona Pasquetta a tutti ❤️ È un po' di tempo che scrivo poco, anche se leggo quasi sempre... tra lavoro e impegni familiari, DAD, videolezioni, il tempo è sempre più scarso purtroppo. Nell'ultimo anno, come già sapranno tutti quelli con cui mi sento tramite whapp, facebook ecc, ho fatto un po' di cambiamenti al parco chitarre... "un po' " è un leggerissimo eufemismo, visto che in pratica ne ho vendute un buon 60%, sacrificate sul dispendioso altare del vintage Oggi ve ne presento una, l'ultima arrivata: è una Les Paul goldtop del 1952, tutta originale custodia compresa, in condizioni praticamente mint sia esterne che interne... non c'è neanche una saldatura rifatta. Il ponte montato adesso (e visibile nelle foto) è un Mojoaxe, ideale per donare una suonabilità "moderna" a queste prime Les Paul che avevano un angolo di 1⁰ per il manico, ed è anche compensato per un'intonazione perfetta lungo tutta la tastiera; il suo bridge originale è conservato in custodia ed in qualunque momento può essere rimontato (anche se onestamente non trovo nessun motivo valido per farlo), perché il mojoaxe si installa senza nessuna modifica alla chitarra. Quando è arrivata aveva i anche i suoi tasti originali, ormai agli sgoccioli, così ho preferito refrettarla con un classico tasto Jescar 45100, la misura classica montata nelle '59. Per finire... un piccolo video, nato come sempre per essere condiviso tra pochi amici, ma che penso possa essere interessante per tutti, anche solo per far vedere come una chitarra di questo periodo - a volte poco considerata negli anni passati per via di una suonabilità un po' più laboriosa - possa diventare uno strumento mostruoso con pochi semplici accorgimenti. Il setup utilizzato nel video è: Chitarra: Les Paul 1952 Ampli: GloryLuxe Overdrive: Kingtone Duellist e BluesPower Fuzz: Spaceman Titan II Delay: HX stomp Nel video specifico via via cosa sto usando di volta in volta Enjoy!
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Grazie caro 😘
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Ottimo lavoro, bravo. Ma se non metti dritto il Ditto, vengo su con un grosso randello come feci con @*juanka78*
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Si ma mica si fa così... mo' lo Starlight ti tocca raccontarcelo ❤️❤️❤️
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A me un light od messo dopo il delay piace tanto... oppure delay in front all'ampli crunch. Molto più rognoso da settare, ma soprattutto in gruppo dà grandi soddisfazioni.
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Si si, avevo sentito il video in macchina ma non letto quello che avevi scritto... cmq ha funzionato eh, il suono è più spazioso
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Bravo Gianca, uno dei miei 3 pezzi top degli AIC, insieme a Man in the box e Down in a hole. Hai poi fatto la prova che ti dicevo ieri?
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Vedi che romperti le balle a qualcosa serve 😂😂😘😘
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Bellissima Gianca, rispetto a quando l'avevi mandata a me mi pare che hai bilanciato i volumi... perfetta ❤️
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Contestualizzo ed argomento: A ME fa cagare. Ovviamente il concordare con Lucio (che l'ha tenuto a casa parecchio più di me tra l'altro) sul "peggior overdrive del mondo" è un po' una boutade, ma neanche troppo per un pedale che usciva a quel prezzo. Quando lo presentarono mi era sembrato molto interessante, le features sulla carta erano carine e pensate bene... peccato che poi l'ho avuto sottomano e non manteneva niente delle dichiarazioni programmatiche commerciali, che poi sono anche quelle che segnano l'asticella del metro di giudizio quando uno fa certe dichiarazioni: paragonarlo al suono di una plexi (non l'ho fatto io, l'ha fatto il costruttore o chi all'epoca era in società con lui) mi fa pensare a tutti quelli che pensano di sapere come suona una Plexi per aver sentito la demo di una plexi su YouTube dal cellulare. E non serve una curva di apprendimento per usare uno stracazzo di overdrive con bassi\medi\alti; faccio i suoni col Revival Custom - che è mille volte più complicato - in 20 secondi, e se un OD non mi piace, non mi piace non perché non so usarlo o non gli ho dedicato attenzione, come qualcuno ha provato a sostenere, ma perché non mi piacciono la pasta del suono e la dinamica sottomano... e quelle sono cose che senti nei primi 2 minuti in ogni caso, e che o ti piacciono o non ti piacciono, perché non le puoi cambiare. Il Floor 2 era al limite dell'inusabile, il Floor 1 diciamo che pigliava la sufficienza... a patto di non aspettarsi i suoni e le caratteristiche dinamiche degli ampli che diceva di replicare. E a quel punto, rispetto a un pedale così grosso, costoso e di cui puoi usare un suono solo... ci sono decine di pedali che costano 1\3 e che fanno la stessa cosa meglio di lui.
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Concordo senza se e senza ma 🏆
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Il CME è meglio, ho lo schema (introvabile) di entrambi 🤣
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Ahahahah, è vero confermo... in tempi pre-CME overdrive 🤣🤣🤣
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La 335 è di inizio '68, metto un link a un video in cui la uso, poi magari prossimamente vi racconto pure questa https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221441712861761&id=1518432418
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Seee, magari 😂 La Gold in alto è una conversion... ve la presenterò appena possibile, magari questo weekend se trovo il tempo di fare qualche altra foto carina come merita. Comunque, in brevissimo: nasce come Goldtop early '53, convertita anni fa in '57 con neck reset, PAF anni '50, ABR-1 e tailpiece sempre anni '50 ed elettronica originale. La roba più figa (a parte il suono 😍) è che il lavoro è stato fatto in modo davvero magistrale, preservando la finitura gold originale ❤️
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Sentendo la tua ultima registrazione e leggendo anche i raccontini su che volume usi di solito, sono anch'io convinto che il Jan Ray sia la scelta giusta per te... il JR, a differenza del Blues Power, suona molto bene anche a volumi molto bassi, perché aggiunge una sua caratteristica "compressione" e un sustain che aiutano a suonare anche con l'ampli basso basso. Il BP è più ruvido e diretto come pasta (per me ha un suono molto più Texan SRV rispetto al JR che è più dumbleoso sottomano), ma un minimo in più di volume devi darglielo... mi spiego meglio: col BP puoi tenere l'ampli basso, ma in quel caso il pedale lavora al meglio se lo metti a un volume un po' più alto di quello unitario, ovvero quando boosta un po' l'ingresso dell'ampli
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No, alla fine ho deciso di tenerla... mi rimaneva un buco sulla parete Yes, è lei.
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Photo-collage... queste sono le Gibson che ho adesso, non tante come qualche tempo fa, ma... fanno più festa Tutte vintage, tranne le due burst.
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Cronache da pandemia: il restauro di una Les Paul Custom
guitarGlory replied to evol's topic in 155Mhz: Radio Elettra
Un lavoro complesso e di una pazienza certosina Vince', davvero ti rinnovo i complimenti per il risultato è per il coraggio di imbarcarti in un'ardua impresa. Quando ce la fai ascoltare? 🥰 -
Il Retrovibe, nella sua estrema semplicità, è uno dei vibe più belli che ho provato... fa solo una cosa, zero spippoli, ma quella cosa la fa molto bene. La margherita è il motivo per cui non ho mai considerato l'acquisto manco di striscio
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E sarà poco pratico, e sarà costoso, e il nastro si rovina... ma come un Echoplex a nastro ci suona solo un Echoplex (o in questo caso un ottimo clone). ❤️
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Non so molto altro in più della sua storia, se non quello che ho detto sopra. Da quello che mi ha raccontato il precedente proprietario è stata 65 anni negli USA, unico proprietario che ci suonava jazz... poi acquistata dal collezionista da cui l'ho presa io che l'ha tenuta 4 anni, e infine venduta a me per finanziare un'altra Les Paul ben più "pesante".
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Qui ti posso aiutare, perchè li avevo a casa tutti e due settimana scorsa. Il Blues Power è perfetto se vuoi il suono da Blackface tirato... ovvero, tu hai un Blackface, ma a più di 2-3 di volume non puoi mettercelo perché sennò tua moglie ti caccia di casa, i vicini chiamano le guardie, l'amministratore di condominio ti squarcia le gomme della macchina ecc ecc; ecco, allora tu suoni l'ampli a 2, ma davanti accendi il blues power e hai il suono crunch del tuo ampli come se fosse a 8, ma senza tenere il volume a 8. Devi considerarlo come se fosse un pezzo dell'ampli ecco. Il Jan Ray semmai puoi sempre metterlo davanti per boostare il BluesPower, ma onestamente un TS va anche meglio per i suoni blues grattugiosi... il Jan Ray è più da blues dumbleoso fighettino, bellissimo ma più educato. P.S. i video manco li guardo, non volermene 😂
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Esatto, alla fine io ho semplicemente convertito e non è che ci abbia messo sopra chissà cosa. Ero arrivato al punto di avere troppe chitarre (tutti pezzi comunque belli tra i 7 e i 12k più o meno)... alla fine ho deciso di darne via un po' e ogni 2-3 vendute ne ho presa una vintage, quindi qualcosa ci ho aggiunto sì, ma tutto sommato è stata una spesa economicamente sostenibile. Riguardo al Gold, questa è in uno stato di conservazione veramente buonissimo, la chitarra è appartenuta a un jazzista per la maggior parte della sua vita ed è sempre stata usata con molta cura e - ipotizzo - conservata in custodia, visto che non c'è quasi traccia di pickguard shadow più chiaro sotto il battipenna (ve lo farò vedere prossimamente sull'altra new entry) e con pochissima ossidazione, solo nel punto di appoggio del braccio. È molto probabile che sia un Gold restato molto simile a quello originale dell'epoca. Il Mojoaxe (e prima ancora i bridge modificati da Glaser) sono il motivo per cui le Les Paul 52-53 trapeze sono state riscoperte negli ultimi anni. Faccio una digressione per chi magari è interessato a un po' di storia: queste prime Les Paul hanno l'angolo del neck con inclinazione di 1⁰, quindi uscivano con un ponticello particolare ancorato al trapezio, in cui le corde vengono montate bottom-wrap (ovvero le corde passano sotto il tailpiece, l'opposto dei successivi ponti wraptail) per avere un'action ottimale. questo ovviamente, se andava bene comunque per un jazzista degli anni 50, oggi renderebbe difficile qualunque forma di palm-muting o tecnica similare, ed è per questo motivo che le "trapeze Les Paul" erano considerate più difficili da suonare. Il Mojoaxe in sostanza è un ponticello che si monta in 10 minuti al posto del bottom-wrap, sul trapezio originale, sfruttando le due viti originali... nessuna modifica, nessuna perdita di valore, ed essendo top-wrap dà una suinabilita perfetta e moderna (anzi, se devo dirla tutta, lo trovo anche molto più comodo dei ponti 54-55 come appoggio della mano destra). Fine digressione, veniamo alla tua domanda Giorgio Il ponte per un periodo veniva fornito con due set di viti per la regolazione dell'altezza, un set con le basi flat che si appoggiano sul top come il ponticello originale, e un altro con delle viti più appuntite, che in pratica fanno una tacca sul top da cui poi non si muovono più (risolvendo il problema del possibile movimento laterale)... la tacca rimarrebbe esattamente sui segni lasciati dal ponte originale, quindi non visibile anche riportandola tutta originale. Io ho optato per una via conservativa, ovvero ho usato le viti con base flat, ma ho applicato sotto ognuna un invisibile cerchietto di biadesivo... in questo modo il ponte non si muove neanche a volerlo spostare apposta (io poi non ho proprio una mano leggera) e ho lasciato il top intatto