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Apro un thread dedicato, in cui si può parlare di Paffettini e affini Allora... da dove cominciamo? Ma dai PAF, dagli originali, quelli montati da Gibson sulle burst vere dal 1957 al 1960... però se si parla di suono, estenderei tranquillamente il periodo di eccellenza fino alla metà degli anni '60, durante i quali venivano montati sulle prime SG (chiamate ancora "Les Paul" fino ai primi mesi del '63), 335 e vari tipi di hollow e semi-hollow, poiché sono di fatto, sia da un punto di vista costruttivo sia sonoro, uguali agli ultimi P.A.F. short magnets (cambia la decal in Pat. Number, perché Gibson ricevette appunto il numero di brevetto). Due curiose fotine fatte da me medesimo, sotto blacklight, a uno dei set che ho attualmente, quello meglio conservato esteticamente, coi long magnets e le decal intatte. Ne ho avuti per le mani più di 10 set, di tutti i periodi, sia long che short magnets, e ne ho attualmente 4 set montati sia su chitarre dell'epoca che moderne... onestamente non ho mai trovato nessuna replica moderna che gli tenga testa, e posso dire che anche di quelle ne ho avute e provate di ogni, comprese le più costose (mi mancano le repliche di Vincenzino nostro, ma solo perché quando lui ha iniziato lì avevo già tutti veri 😅). I PAF vintage hanno un'apertura, una definizione, una dinamica e una complessità armonica non riproducibile con i materiali odierni; inoltre, accoppiati al giusto harness, si ripuliscono con il volume della chitarra in un modo sublime, permettendo di avere in pratica suoni clean crunch e lead da rock classico da un ampli monocanale tirato, senza usare nient'altro. E a differenza dei migliori repro che ho avuto, che a volte riescono a replicare una o due di queste caratteristiche, i PAF le hanno tutte insieme contemporaneamente. Se dovessi descriverli in una parola, direi che la più corretta è TRASPARENZA. Non sono pickup che impongono il loro suono, ma che lasciano trasparire le caratteristiche e le sfumature dello strumento e del tocco di chi lo suona... in poche parole: montali su una LP bella e diventerà sublime, mettili su una ciofeca e sentirai meglio che è una ciofeca, perché non coprono le magagne. Per il genere in cui eccellono: direi blues, rock classico, hard rock, jazz... escluderei solo il metal pesante (anche se c'è chi ce lo suona), ma solo perché sarebbero sprecati per suoni così compressi, non perché non sia possibile suonarci metal. Linko un paio di video suonati a cazz, li avevo fatti per gli amici con cui ci sentiamo nelle varie chat whatsapp, quindi senza pretese e senza star troppo attento alla qualità del suonato: l'ampli a cui sono attaccate è la mia Naughty Amps - Alpha&Omega, qui settata in modalità plexi '68, con volume casalingo... nessun pedale, se non uno slapback messo tra chitarra e ampli, per avere un minimo di ambiente. Infine due dritte riguardo alle repliche PAF: molti costruttori di pickup ci hanno provato e ci provano tutt'ora (alcuni anche utilizzando parte dei materiali NOS), da quelli commerciali come Duncan e DiMarzio, per arrivare ai produttori boutique. Finora quelli che mi hanno convinto di più sono: - Wizz... non i normali, ma i Vintage Wire con magneti NOS, quelli che fa solo su richesta e che non ha sul sito, sono dei gran bei pickup, per un costo di circa 1200-1300€ - Stephens Design... il vecchio i pickup li da fare anche se sarebbe da menargli per la politica commerciale: dei suoi, ho preferito gli HD normali rispetto ai NOS Wire, cmq si parla sempre di un prezzo superiore al mulino abbondante. - Brandon Wound... best bang for the buck secondo me, sono i primi che consiglio a chi ha un budget basso o vuole sperimentare con delle buone repro la prima volta, non a livello dei primi due, ma il rapporto Q\P è davvero impressionante per i circa 250-300€ che chiedono (i Limited sui 450-500). - aggiungo 8Bomb perché so che ci sta sperimentando molto, e recentemente mi è capitato di provarne un set degli ultimi... sono belli, non economicissimi ma neanche costosi come i primi due citati: su clean e crunch mi sono piaciuti molto, i lead erano rovinati da una microfonicità un po' sopra la media. Tra le repliche che per me invece sono un NO, dico solo un nome, perché siccome in tanti ne parlano bene (secondo me non ne hanno mai sentito uno vero), rischiano di far buttare soldi: Throbak... gLory P.S. oggi paradossalmente, l'unico a poter usare di diritto la sigla PAF è Larry Di Marzio, che ne detiene il copyright, e ha pure il copyright sulle bobine double white
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Ciao a tutti, su invito di @black_labelmetto qui un paio di video che avevo condiviso su FB. Premetto che di solito uso su quasi tutte le chitarre corde Elixir Optiweb 10-46, ad eccezione della strato "da live" su cui ho le 9-46, sempre Optiweb; di recente ho anche provato DR Veritas 10-46 (molto belle e più morbide delle Optiweb, ma durano pochino) e ri-provato le Ernie Ball 10-46 che ho usato per gli ultimi 10 anni. Nei giorni scorsi mi sono preso alcune mute di corde da provare, per trovare una scalatura bella morbida sui bending (esigenza spero temporanea, dettata dai miei problemi ai tendini), ma che non compromettesse troppo il suono e il feel con lo strumento. I due video qui sotto, registrati come sempre seguendo i dettami del perfetto cineasta\audiofilo (ovvero telefonino per audio e video) , sono il riassunto delle prove fatte finora, anche se ne restano fuori tante altre provate prima di decidere di registrare. Spero comunque possano essere di qualche utilità e magari dare spunti e suggerementi interessanti per tutti, sul rapporto tra string-gauge, feeling e suono. Metto anche la strumentazione usata per completezza: - Les Paul conversion '53\57 coi PAF - ampli Alpha & Omega in modalità Plexi 68 - 4x12 Marshall con Greenback pre-Rola
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Viato che qualche giorno fa si parlava di sublimazione di P90... vi presento la nuova arrivata Les Paul Junior 1959 Inizialmente ero stato più attratto dalle Special, principalmente perché da sempre abituato ad usare i due volumi indipendenti sulle sorelle maggiori... ma parlando con diversi amici appassionati di vintage, praticamente tutti me l'hanno sconsigliata, per problemi di stabilità del manico; ed in effetti le due che ho potuto provare avevano entrambe accordatura molto ballerina, il che mi ha fatto desistere rapidamente, ripiegando - se così si può dire - sulla sorellina a un solo pickup, la Junior. E adesso ammetto che da quando è arrivata questa Junior del '59 non riesco a staccarle le mani di dosso: adesso sì che inizio a capire perché molti amano queste chitarre semplici... in questo caso sarà anche il fascino del mogano vecchio e del palissandro brasiliano, sarà perché l'assenza di switch e cablaggi più lunghi rendono il suono più veloce e diretto, oppure sarà semplicemente perché... suona benissimo e, nella sua estrema semplicità, con un solo aggressivo P90 e il suo unico pot del volume si tirano fuori comunque un sacco di sfumature... from clean to mean! Per questa prova (chi mi segue pure su FB l'avrà già vista) ho usato due ampli: - all'inizio del video la Alpha & Omega, in modalità "Black Flag"; - nella seconda clip il GloryLuxe sul canale British, boostato dal klon; - nell'ultima parte, sempre il GloryLuxe ma nel canale Fender, senza overdrive e settato per un suono molto tweed... in questo caso le mani non sono le mie, ma di un amico che era passato a trovarmi. Buon ascolto!
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