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guitarGlory

Una "favola" di chitarra: Fender Telecaster '57

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"C'era una volta, nell'antico Regno dello Stivale, un bravo artigiano che, avendo trovato in piccola quantità i materiali d'epoca usati nelle Terre Al-di-là-del-mare negli anni d'oro, decise di costruire  una bella chitarra, con il corpo tutto in frassino stagionato 50 anni e un bel manico e tastiera di acero stagionato in pezzo unico.

Così si mise alla ricerca di una chitarra d'epoca su cui modellare la sua creatura: si rivolse così a un famoso collezionista di chitarre costruite nelle Terre Al-di-là-del-mare, che gentilmente gli mise a disposizione una Telecaster del '57 per creare tutte le dime necessarie e, da profondo conoscitore dei vetusti strumenti, diede al nostro artigiano numerosi consigli... sicuro, tra l'altro, che la copia non avrebbe mai suonato come la sua, o che almeno si sarebbe accorto delle differenze suonandole.

Il bravo artigiano raccolse la sfida e, a strumento finito, decise che anche l'aspetto della sua cretura avrebbe dovuto ricordare quello di uno strumento suonato e vissuto... si rivolse così a un altro losco figuro, originario delle Terre de' Germani, bravissimo musico e collezionista di strumenti: il losco figuro inviò al nostro eroe numerosi ritratti particolareggiati di una sua chitarra del '57, che il bravo artigiano riprodusse fedelmente sulla sua creatura.

Una volta terminata l'opera di invecchiamento, e soddisfatto della sua opera, l'artigiano tornò dal famoso collezionista che, alla presenza di molti astanti, provò ad indovinare girato di spalle quale suono appartenesse alla sua chitarra e quale alla copia: leggermente irritato, si disse incapace di riconoscere il suono dell'originale dalla replica...

Poi, una volta bendato, le due chitarre gli furono ripetutamente consegnate in mano: egli le accarezzò, ne sentì la forma del manico, i bordi arrotondati della tastiera, la ruggine sulle parti metalliche e, infine, le suonò... e neanche questa volta il famoso collezionista riuscì a capire quale fosse l'originale e quale la replica. Finalmente convinto, anche il grande collezionista si complimentò con il bravo artigiano, che potè tornarsene a casa tutto soddisfatto e fiero del suo lavoro!

Qualche tempo dopo, un allora giovine musico che transitava dalle parti della sua bottega udì il bellissimo suono uscire da una finestra... si fermò rapito ad ascoltare, anche perché il bravo artigiano era anch'esso un musico coi controcazzi... ehmmm... un bravissimo musico!

Così, gentilmente, chiese di poter provare quello strumento dal suono delicato e deciso allo stesso tempo, schioccante o vellutato all'occorrenza, e il bravo artigiano glielo concesse... ma il giovine musico aveva già altre mire! Chiese così di poterlo acquistare, ma l'altro gli rispose burberamente di no: aveva costruito quella chitarra per sé e se la sarebbe tenuta.

Pieno di delusione, il giovine se ne tornò a casa, ma non smise di pensare a quelle corde che così soavemente gli avevano toccato l'anima.

Qualche anno dopo, durante una fiera di paese, il non-più-tanto-giovine musico passeggiava distrattamente... quand'ecco, all'improvviso, gli parve di udire da lontano un suono conosciuto; senza indugio, si avviò in quella direzione e lì, seduto, trovò il bravo artigiano con in braccio lo strumento dei suoi sogni... ne accarezzava dolcemente le corde e quello, se possibile, lo ricambiava con un suono ancora più bello di quello che aveva ascoltato la prima volta.

Il non-più-tanto-giovine musico interpretò questa coincidenza come un segno del destino: doveva avere quella chitarra!

Con fare risoluto, chiese di nuovo al bravo artigiano di vendergli il suo strumento, che però, di nuovo, glielo negò.

Il non-più-tanto-giovine musico aveva ormai perso le speranze, ma qualche giorno dopo, appena dopo l'alba, un piccione viaggiatore bussò col becco al vetro della sua casa... egli aprì la finestra, staccò la pergamena dalla zampina del pennuto, la srotolò e lesse:

<<Mio buon amico, pur essendo ad essa molto legato, ho deciso di cedeVi la chitarra che tanto amate... la passione che avevate negli occhi nel suonarla Ve ne rendono degno possessore>>.

Fu così che, in men che non si dica, il non-più-tanto-giovane musico si recò nella bottega dell'artigiano, il quale lo abbracciò e gli spiegò con dovizia di particolari il motivo che l'aveva spinto a cedergli la sua chitarra...egli lo ringraziò, chiedendogli di suonarla per lui un'ultima volta e, mentre il bravo artigiano suonava per lui, una lacrima di gioia gli rigava il viso..."

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dicci chi é l'artigiano, no?

 

 

 

PS: accendi la luce prima di far le foto  ;)

 

Il mistero si perde nella notte dei tempi... :sorrisone: :sorrisone: :sorrisone:

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Ahahah, l'ho scritto di getto in ufficio, sollecitato da un commento di ZOL su RadioGear :lol:

Avevo solo le foto "vintageizzate" caricate su Imageshack qualche tempo fa, prometto che stasera ne uppo altre... magari fatte con la luce accesa :facepalm: :facepalm: :facepalm:

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bella storia davvero. grande grande  :sorrisone:

 

Grazie per "bella storia"... per uno che campa scrivendo e lavorando coi libri, è un gradito complimento ;)

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si vede una familiarità con la scrittura.....io starei ancoa a "c'era una volta"...e complimenti per il gioiello, dalle foto sembrava assolutamente vera, gulp!

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Guest Re Mida

Bel racconto  :sm0_eusa_clap:

 

Per deformazione professionale, essendo anche io del settore, hai da correggere solo pegamena.

Il resto, subordinate e sintassi compresa, approvata  :sorrisone:

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Il 6/12/2013 at 17:20, ZOL65 dice:

si vede una familiarità con la scrittura.....io starei ancoa a "c'era una volta"...e complimenti per il gioiello, dalle foto sembrava assolutamente vera, gulp!

Stasera cercherò di uploadare qualche foto senza effetti, se l'iphone riesce a mettere a fuoco da vicino anche qualche dettaglio... il famoso collezionista non è l'unico ad esserci cascato, perché il bravo artigiano, avendola fatta per sé, ha creato un autentico "falso" se vogliamo, che non soltanto si presenta e suona come una '56- '57 originale (l'ho potuto verificare di persona con un confronto diretto), col profilo manico a V molto pronunciata e gli smussi belli arrotondati dei bordi della tastiera come solo un lavoro manuale può dare, l'aspetto invecchiato e le finiture identici a una d'epoca, ma ha tanto di placchetta con numero di serie corretto... l'unico modo per sgamarla è smontare il manico (non ci sono i timbri, ma è firmata) :sorrisone:

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Bel racconto  :sm0_eusa_clap:

 

Per deformazione professionale, essendo anche io del settore, hai da correggere solo pegamena.

Il resto, subordinate e sintassi compresa, approvata  :sorrisone:

Grazie Silvestro, per i complimenti e per il lavoro di editing! Correggo subito... scrivendo tra una riunione con l'editore e una coi commerciali, non ho avuto tempo di rileggere :sorrisone:

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bellissima chitarra e bellissima storia, la stamperò e la leggerò a mio figlio, complimenti per entrambe XD

Grazie, è un onore :-)

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Nuove foto: sempre Calboni, ma almeno con luce accesa e senza effetti o ritocchi :sorrisone:

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Gran bella storia, magnificamente narrata, e gran bel ferro!!!

 

Ma le foto, diobono...  :lol:   Se passi per il nordest estremo portala con te che cerchiamo di renderle giustizia  ;)

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Gran bella storia, magnificamente narrata, e gran bel ferro!!!

 

Ma le foto, diobono...  :lol:   Se passi per il nordest estremo portala con te che cerchiamo di renderle giustizia  ;)

La colpa è della mia EOS... un giorno ha deciso di abbandonarmi... io ho solo avuto la colpa di lasciarla per un attimo sola appoggiata ad un albero... giusto mezza giornata, in un sentiero bello frequentato :facepalm: :facepalm: :facepalm:

Mettici che per farle ho solo l'iphone, che devo farle di sera sotto un lampadario, ed ecco servito Calboni :sorrisone:

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