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Nanker_Phelge

Wiring, pot, condensatori: perché

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Apro questa discussione semplicemente per seppellire una volta per tutte i miei tormenti sulla scelta di wiring e di potenziometri / condensatori.

Chi conosce un minimo di elettronica (io studio legge, quindi potete immaginare :blink: ) vorrà lapidarmi, ma credo che in giro si sappia meno sull'argomento di quanto si sia pronti a confessare!

In sostanza, ho una SG '61 Reissue e ci sto mettendo le mani seriamente per la prima volta, mi son deciso a volerla spremere e manipolare come meglio mi pare.

Tutti consigliano di default di fare i collegamenti anni '50, cambiare condensatori (magari PIO da .022) e pot (magari logaritmici da 500k). Sia chiaro, mi riferisco a parametri validi per HB.

Solo che, facendo un passo alla volta (prima condensatori e poi wiring), il risultato non mi ha solleticato i sentimenti come speravo (suono meno croccante, appena più spento). Tanto che il mio ormai liutaio di fiducia (che mi aveva sconsigliato il vintage wiring senza cambiare SIA pot CHE condensatori), mi ha consigliato di montare pot da 500k per riequilibrare il circuito.

A 'sto punto mi sono messo in testa di capire perché le cose si sono sputtanate così (non semplicemente cosa scurisce e cosa schiarisce il suono, ma il perché), e questo è quanto MI SEMBRA di aver riassuntivamente capito (dopo varie ricerche da ignorante totale) sull'effetto che pot e condensatori dovrebbero avere sul suono:

1) POTENZIOMETRO: lavora come una resistenza variabile e regola quindi la quantità di segnale che passa attraverso di esso. Sul volume agisce regolandone, ovviamente, l'intensità, mentre, associato al condensatore, regola la quantità di segnale che andrà a finirci, con il risultato del taglio delle frequenze medio-alte. Per quel che interessa a noi, se ho capito bene, un pot con valore alto riduce ulteriormente la quantità di segnale che "scappa" nel condensatore, anche quando non dovrebbe scapparci (cioè quando è a 10), causando una minore perdita di medio-alte e un suono di conseguenza più chiaro. Quindi pot con valori alti si associano bene a chitarre scure e ricche di bassi (ed ecco perché alle LP si consigliano i 500k, mentre le strato vanno sui 250k).

2) CONDENSATORE: lascia passare le frequenze medio-alte del circuito, mentre non fa passare le basse; scaricando a massa ciò che passa attraverso di esso (essendo quindi una specie di "binario morto" del circuito), in sostanza si sbarazza delle frequenze medio-alte. Un condensatore con un valore basso blocca MENO alte, quindi alla fine permette al suono di essere più chiaro, ed è quindi più adatto agli HB, che meno hanno l'esigenza di tagliare tali frequenze. Quindi i valori di riferimento potrebbero essere 0,047 per i SC e 0,022 per gli HB.

I lineari lavorano proporzionalmente (se il pot è da 100k, quando la manopola è a 10 si avrà quindi 100k; a 5 50k; a 2,5 25k, etc), mentre i logaritmici lavorano esponenzialmente offrendo, per qualche motivo, una risposta più adatta all'uso del chitarrista.

[Ciò che si mira ad avere è uno spettro di toni gestibile, quindi si cerca di bilanciare questi due elementi in modo che il tono non vada da zero alte a tutte le alte, ma abbia un'escursione più precisa all'interno delle regolazioni che posso essere utili.]

3) WIRING (qui è dove rischio di non aver capito 'na mazza): la differenza tra quello moderno e quello vintage sta nella posizione del condensatore. Nel moderno è inserito nell'input del pot al volume, avendo quindi effetto sul segnale che va direttamente dal pick up al pot del volume, che poi andrà ad agire sul suono già "tagliato" delle frequenze medio-alte. Viceversa, nel wiring vintage, il condensatore si salda all'output del pot del volume, andando ad agire sul suono già regolato nel suo volume di uscita finale dalla chitarra. Ecco, qui non mi è chiaro come possa avere effetti sulla chiarezza del suono. Né perché sia, in via di principio, preferibile (certo sembra "più giusto", ma non mi sembra un'argomentazione solida :TRgoccia2: )

Attendo cortesemente conferme / smentite.

Spero vivamente di non aver scritto una marea di stronzate. :shocking:

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Guest Karlo79

Ascolta io non ne capisco molto di elettronica però ho fatto queste modifiche, e quindi potenziometri da 500 k, condensatori buoni e Wiring sia alla mia Les Paul Traditional 2008 che alla mia SG Standard 2009 (a cui ho montato i Classic 57 e 57 plus) sono Fan di Angus.

Parliamo del Perchè, be suonavano cupe e fangose.

Avevo avuto delle imitazioni vintage made in japan, ovviamente tutte con pickup Gibson, hardware ed elettronica modificate, che suonavano meglio delle originali..........non era accettabbile, c'era qualcosa che non andava, ho modificato l'elettronica con pot da 500K, ho messo dei capotasti in Tusq (le japan lo avevano in osso contro quello scarsissimo in Corian delle Gibson) ho messo i condenzatori orange da 0,0022 e finalmente ste chitarrine suonano come dovrebbero, anzi suonano da spavento, poi con il nuovo distorsore che ho preso suonano da PANICO, la mia soddisfazione è totale.

Cmq per quanto riguarda queste chitarre incide molto l'ampli che hai ed il distorsore che usi pò darsi che la tua insoddisfazione non dipenda dalla chitarra.

cerca sul forum una discussione che si chiama "sindrome dell'insoddisfazione latente" :sorrisone:

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Il pot da 500 sulla Les Paul e 250 sulla strato è da mettere in relazione essenzialmente ai single coil versus humbucker, dato che i primi sono fisiologicamente più chiari.

Comunque avevo aperto un thread un annetto fa in cui facevo il riepilogo delle mie esperienze con vari pot e wiring sulla Les Paul, con una microrecensione per ogni combinazione testata, se cerchi dovresti trovarlo. Non ci sono discorsi tecnici dietro, ma tutta esperienza diretta. Non mi ricordo orora tutti i passaggi che avevo fatto perchè dall' ultimo wiring non ci ho più pensato.

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Ah beh senz'altro sappiamo tutti i benefici che conseguono ai vari cambi di wiring etc.

Io non ero insoddisfatto prima, ero anzi molto contento, volevo solo avere dei toni più sfruttabili per sperimentare altre soluzioni dopo aver montato di recente due burstbucker al posto dei '57 classic.

Quello che intendevo io era però stabilire il perché "tecnico" delle variazioni nel suono a seconda del cambio degli elementi del circuito! Per questo mi farebbe piacere se chi ne sa qualcosa confermasse o meno quanto ho scritto. :baby:

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Dunque, i miei ricordi di elettronica e di fisica sono piuttosto appannati e non ho con me gli appunti, quindi prendere con le molle in attesa di qualcuno ferrato.

Il complesso presente nel vano potenziometri, per ogni singolo pickup, si comporta come un filtro passa-basso. Caratteristica principale di un filtro passivo è la frequenza di taglio: in questo caso, tutte le frequenze sopra a questa soglia vengono attenuate. La frequenza di taglio è proporzionale al prodotto RC: significa che maggiori sono il valore del potenziometro volume e del condensatore maggiori frequenze alte vengono lasciate passare (la soglia si alza). In realtà il condensatore è sostituito da un condensatore più un'altra resistenza (il potenziometro del tono) in serie (che a me sembra tanto un filtro passa-alto che agisce sulle frequenze precedentemente filtrate, ma sicuramente mi sfugge qualcosa). Condensatore e resistenze influiscono in modo diverso sul segnale perché il segnale stesso non è costante ma varia nel tempo (possiamo idealizzarlo come una armonica, se teniamo conto di Fourier, mamma che ricordi!), sia sulla frequenza di taglio stessa che sulla "velocità" di attenuazione. Insomma, è complicato. In attesa degli esperti di cui sopra, ricordare due cose: 1. valori alti = estremi di banda più ampi; 2. anche a volume tutto aperto il pot del volume influisce!

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Per senso di completezza aggiungo un'ultima precisazione sui cambiamenti portati dal wiring vintage rispetto al moderno, rispondendomi da solo. :dorme:

Nel collegamento moderno il condensatore si salda direttamente all'ingresso input del pot del volume, attingendo quindi dal segnale che arriva direttamente dal pick up. Di conseguenza volume e toni agiscono sulla stessa brodaglia di frequenze, senza che la posizione del pot al volume condizioni il segnale che va ai toni, quindi abbassare il volume taglia ulteriori frequenze medio alte dal segnale finale. In pratica, abbassando i volumi, ci sono ripercussioni sul tono.

Nel collegamento stile '50, invece, il segnale arriva ai toni (al condensatore) dall'output del pot del volume, quindi l'azione dei toni andrà ad influire sul segnale già regolato dal volume. Di conseguenza, non si avranno ulteriori perdite di alti abbassando il volume, e il tono rimarrà più utilizzabile anche a bassi volumi.

Allego prove :sorrisone:

Spero che a qualcuno possa interessare.

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