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andyfender

Effetti: Rack,multieffetto o pedali?

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Sto approfittando spudoratamente della Vostra esperienza che in pochi giorni di iscrizione,mi ha colpito veramente.

Avrei dovuto leggere tutte le discussioni già postate in questa sezione,prima di porvi questa domanda: lo farò non appena prendo la pastiglia verde per la memoria e quella rossa per l'arteriosclerosi, in giornata quindi (se fanno effetto)!

Dunque, Vi chiedo, per favore il Vs. parere su queste 3 catene di effetti possibili: secondo Voi quali sono i vantaggi e gli svantaggi più importanti per non degradare troppo il suono e per la versatilità unita alla comodità?

Chiaro che live ci sono esigenze diverse che in casa,ma il concetto valutiamolo allo scopo di ottenere il suono migliore con il minor degrado possibile.

Grazie mille!!! A

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Ti rispondo io che sono più niubbo di te. Negli anni ho avuto tutte le soluzioni da te elencate: negli egli anni novanta se non avevi il frigorack non eri nessuno, poi è entrata l'era POD e tutto doveva essere superintegrato e c'era chi faceva il figo perché "guarda come giro leggero io che non mi porto manco l'ampli"...adesso secondo me è il giusto momento per porsi il problema, perché grosso modo gli estremi si sono smussati un pò e non c'è più una categoria di prodotti emarginata rispetto alle altre.

Il problema principale del rack e dei multieffetti è il seguente: a meno che la matrice del tuo suono non sia integralmente digitale (vedi POD o Kemper o Axe-Fx), il problema del multieffetto è che deve "rompere" una catena di segnale analogica. Ossia, dovendosi inserire tra sezione pre e sezione finale dell'ampli, deve ricevere il segnale, convertirlo, processarlo, convertirlo di nuovo e restituirlo al finale. La mia personale esperienza mi porta ad affermare che il risultato farà mediamente cagare.

Ciò dipende in larga parte (oltre che dalla qualità dei convertitori a/d e d/a del multieffetto) dal send/return dell'ampli: con strumentazione moderna e ben fatta (spendendo quattrini, insomma), alla quale, in sede di progettazione, alla mandata effetti è data la stessa attenzione che viene riservata al suono diretto dell'ampli, la situazione è decisamente migliore, tanto che spesso si fa fatica a riconoscere la differenza tra loop attivato o bypassato. Mentre con gli ampli "de na vorta", in cui i loop erano agli albori o peggio venivano aggiunti alla buona, la cosa è una tragedia: si perde tanta botta, una marea di armoniche e il suono risulta digitalizzato e fiacco. Siccome mi sono sempre piaciuti gli ampli "de na vorta", finivo per non utilizzare effetti di ambiente.

Poi, dopo una vita di tribolazioni legate all'impossibilità di dare all'ampli il volume che meritava (per saturare come dio comanda) ho risolto il problema utilizzando un un ottimo pulito e distorcendo solo con i pedali: in questo caso, gli effetti di ambiente possono essere semplicemente collegati a fine catena e non avranno alcun problema di sovrapposizione di segnale (cosa che succede se colleghi un delay di fronte ad un amplificatore che satura, ma questo lo sai già). Altro vantaggio consiste, a mio avviso, nella necessità di utilizzare due cavi in tutto (oltre a quelli che collegano i vari pedali ovviamente). E poi i pedalozzi sono divertenti.

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Ti rispondo io che sono più niubbo di te. Negli anni ho avuto tutte le soluzioni da te elencate: negli egli anni novanta se non avevi il frigorack non eri nessuno, poi è entrata l'era POD e tutto doveva essere superintegrato e c'era chi faceva il figo perché "guarda come giro leggero io che non mi porto manco l'ampli"...adesso secondo me è il giusto momento per porsi il problema, perché grosso modo gli estremi si sono smussati un pò e non c'è più una categoria di prodotti emarginata rispetto alle altre.

Il problema principale del rack e dei multieffetti è il seguente: a meno che la matrice del tuo suono non sia integralmente digitale (vedi POD o Kemper o Axe-Fx), il problema del multieffetto è che deve "rompere" una catena di segnale analogica. Ossia, dovendosi inserire tra sezione pre e sezione finale dell'ampli, deve ricevere il segnale, convertirlo, processarlo, convertirlo di nuovo e restituirlo al finale. La mia personale esperienza mi porta ad affermare che il risultato farà mediamente cagare.

Ciò dipende in larga parte (oltre che dalla qualità dei convertitori a/d e d/a del multieffetto) dal send/return dell'ampli: con strumentazione moderna e ben fatta (spendendo quattrini, insomma), alla quale, in sede di progettazione, alla mandata effetti è data la stessa attenzione che viene riservata al suono diretto dell'ampli, la situazione è decisamente migliore, tanto che spesso si fa fatica a riconoscere la differenza tra loop attivato o bypassato. Mentre con gli ampli "de na vorta", in cui i loop erano agli albori o peggio venivano aggiunti alla buona, la cosa è una tragedia: si perde tanta botta, una marea di armoniche e il suono risulta digitalizzato e fiacco. Siccome mi sono sempre piaciuti gli ampli "de na vorta", finivo per non utilizzare effetti di ambiente.

Poi, dopo una vita di tribolazioni legate all'impossibilità di dare all'ampli il volume che meritava (per saturare come dio comanda) ho risolto il problema utilizzando un un ottimo pulito e distorcendo solo con i pedali: in questo caso, gli effetti di ambiente possono essere semplicemente collegati a fine catena e non avranno alcun problema di sovrapposizione di segnale (cosa che succede se colleghi un delay di fronte ad un amplificatore che satura, ma questo lo sai già). Altro vantaggio consiste, a mio avviso, nella necessità di utilizzare due cavi in tutto (oltre a quelli che collegano i vari pedali ovviamente). E poi i pedalozzi sono divertenti.

Grazie mille!! Una risposta esaurientissima ed utile. Ciao!

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Pollo scusa ma non ho letto tutto il tuo papiro... quindi scusa se mi ripeto!

Diciamo che la scelta è molto soggettiva e nessuna va considerata banale in quanto professionisti utilizzano entrambe le soluzioni!

Che sia formato rack o stompbox dipende dalla complessità del gear, quindi da ciò che si utilizza! I due sistemi possono avere le medesime qualità se rispettatii certe "regole"!

Per come la vedo io, quindi secondo le mie idee e i miei gusti, il primo obiettivo è quello di preservare al 100% il segnale originale chitarra ampli, quindi mantenere il segnale analogico e puro!

Per fare ciò ci sono molte soluzioni: l'utilizzo di pedali TB, looper da board, da rack ecc ecc

Sull'argomento davvero potrei scrivere una Divina Commedia! Per ora diciamo che vale quanto scritto sopra in quanto un pedale può essere buono come un effetto a rack e viceversa!

Per quanto riguarda gli effetti digitali, se utilizzati, sono del parere di usarli sempre abbinati ad un line mixer se non previsto già nell'effetto per quando si parla di ambiente!

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Negli utimi 10 anni la gente è diventata fissata per l'analogico ed il true bypass :lol:

Quando poi in studio si usano macchine digitali, anche vecchie, per il loro colore particolare che danno al suono.

E queste macchine trattano anche le tracce delle chitarre.

Diciamo che per gli ambienti, in ambito chitarristico, è preferibile mantenere il dry separato e non convertito, per avere il suono originale inalterato, ed anche la dinamica, che con la conversione potrebbe appiattirsi.

Però quando si utilizza una macchina complicata, o si vuole assemblare un rack, si deve sapere bene quello che si sta facendo, e non andare alla cazzo, sperando di ottenere buoni risultati.

Si devono leggere i manuali, capire bene tutti i parametri, ed avere un'idea di come dovrebbe funzionare un rig complesso.

Da questo deriva la leggenda metropolitana che i pedali suonano meglio in generale...

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Condivido (e condiriso, vista l'ora) tutto.

Il problema è che con strumentazione troppo complicata si perde tanto, troppo tempo a studiare il suono e troppo poco a suonare. Il vantaggio dei pedali è, nella mia esperienza, il plug&play, ma il problema è tutto mio: programmare mi manda fuori di testa.

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Il problema è che con strumentazione troppo complicata si perde tanto, troppo tempo a studiare il suono e troppo poco a suonare.

Mi verrebbero tanti argomenti di cui si parla da anni, che tolgono il tempo allo studio; ma è meglio non fare esempi :lol:

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Il ROUTING (in particolar modo la configurazione seriale/parallelo) del segnale è fondamentale per la catena del suono e c'è adesso una discreta letteratura sull'argomento.

C'è un modo di affrontare il tutto ma bisogna esattamente sapere cosa comprare e quanto spendere.

Personalmente lo sto affrontando anche con l'acquisto di apparecchiature dedicate a mentenere un segnale dry (vedi pedali strymon), con l'uso di preamp a più uscite (per splittare il segnale) e alla luce delle letture di quasi tutti i manuali di splitter, looper, switch e line mixer dei prodotti che si trovano sul mercato.

1) Individuare che catena si vuole ottenere: MONO O STEREO?

2) Individuare l'uso della catena: per l'ampli (mono o stereo) o per la diretta cioè registrazione o uso live con casse P.A.

3) Considerare degli acquisti misti: pedali che abbiano un DSP potente e dedicato con segnale dry non convertito e buone macchine multifx a rack.

4) Acquistare prodotti dedicati (looper, switcher, line mixer che abbiano le caratteristiche "ESATTE" per l'uso che se ne vuole fare (esempio: line mixer che gestiscano segnale ad alta e bassa impedenza - alcuni ampli hanno loop seriali ad alta impedenza, altri a bassa etc).

Il settore dei line mixer è ristretto a pochissime ditte: eppure è necessario avere ALMENO due loop in parallelo nelle nostre pedaliere o nei nostri rack (per gestire gli effetti d'ambiente tipo Rev e Delay e di modulazione come Chorus e Flanger) ... chi ha acquistato delle macchine che mantengono un segnale dry avrà probabilmente la necessità di acquistare almeno un line mixer parallelo.

Noto che l'esatta gestione del segnale è un argomento sottovalutato da noi chitarristi, nonostante sia determinante non far passare il nostro suono attraverso multipli stadi di conversione A/D D/A. e a noi guitarmen invece ci piace avere un sacco di pedali ... e un sacco di conversioni .... :facepalm:

La discussione è interessante e si può approfondire moltissimo ... se si vuole.

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forse rischierò di fare da voce fuori dal coro

ma chi l'ha detto che il miglior suono sia quello + integro possibile?

il risultato finale, imho, non è dato solo dalla massima fedeltà al suono originale

quanti di voi hanno usato un Echorec od anche (magari + banalmente) un vecchio MemoryMan?

è vero, sto parlando di macchine d'altri tempi che si trascinano dietro i loro "difetti"

ma porprio questi difetti possono diventare spesso punti cruciali per la costruzione di un suono

il modo in cui modificano l'attacco e (per certi versi) l'equalizzazione dello strumento

non mi pare ne faccia delle macchine superate e snobbate

my 2 cents per una riflessione ;D

p.s. lieto di leggerti su queste pagine Andy XD

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Guest Auro

forse rischierò di fare da voce fuori dal coro

ma chi l'ha detto che il miglior suono sia quello + integro possibile?

il risultato finale, imho, non è dato solo dalla massima fedeltà al suono originale

Sono d'accordo con te e penso che un suono debba essere contestualizzato e non preso in senso assoluto.

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forse rischierò di fare da voce fuori dal coro

ma chi l'ha detto che il miglior suono sia quello + integro possibile?

il risultato finale, imho, non è dato solo dalla massima fedeltà al suono originale

quanti di voi hanno usato un Echorec od anche (magari + banalmente) un vecchio MemoryMan?

è vero, sto parlando di macchine d'altri tempi che si trascinano dietro i loro "difetti"

ma porprio questi difetti possono diventare spesso punti cruciali per la costruzione di un suono

il modo in cui modificano l'attacco e (per certi versi) l'equalizzazione dello strumento

non mi pare ne faccia delle macchine superate e snobbate

my 2 cents per una riflessione ;D

p.s. lieto di leggerti su queste pagine Andy XD

Il discorso è che se uno decide che "chitarra e ampli" è il suo suono "base", questo suono lo deve mantenere. Quindi quando il pedale è spento non deve aggiungere del suo! Per fare questo oggi ci sono molte soluzioni, quindi di adoperare strumenti vintage ma con le soluzioni di sistemi moderni! In altri casi, chitarristi famosi del passato, hanno ottenuto il loro "Tone" proprio dalla combinazione e somma di tali strumenti! In quest'ultimo caso, l'artista in quanto tale, può anche creare il suo suono da questo! L'importante è avere in testa dove si vuole arrivare, oggi le soluzioni non mancano ;)

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Il discorso è che se uno decide che "chitarra e ampli" è il suo suono "base", questo suono lo deve mantenere. Quindi quando il pedale è spento non deve aggiungere del suo! Per fare questo oggi ci sono molte soluzioni, quindi di adoperare strumenti vintage ma con le soluzioni di sistemi moderni! In altri casi, chitarristi famosi del passato, hanno ottenuto il loro "Tone" proprio dalla combinazione e somma di tali strumenti! In quest'ultimo caso, l'artista in quanto tale, può anche creare il suo suono da questo! L'importante è avere in testa dove si vuole arrivare, oggi le soluzioni non mancano ;)

su questo non ci piove

nulla in contrario a rendere TB un MemoryMan o l'inserirlo in un loop allo stesso scopo

ma credo che pretendere la massima trasparenza da parte di ogni singolo effetto (parlo ad effetto acceso) sia un controsenso controproducente

tutto qui

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Il massimo è la massima flessibilità di costruire il proprio suono :sorrisone: ... la possibilità di usare diverse configurazioni con diversi suoni, l'utilizzo creativo di tutte le proprie apparecchiature (per chi vuole ancora suonare con la chitarra, ampli e quche pedale sarà sempre bello lo stesso :TRangelo: )

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Pollo scusa ma non ho letto tutto il tuo papiro... quindi scusa se mi ripeto!

Diciamo che la scelta è molto soggettiva e nessuna va considerata banale in quanto professionisti utilizzano entrambe le soluzioni!

Che sia formato rack o stompbox dipende dalla complessità del gear, quindi da ciò che si utilizza! I due sistemi possono avere le medesime qualità se rispettatii certe "regole"!

Per come la vedo io, quindi secondo le mie idee e i miei gusti, il primo obiettivo è quello di preservare al 100% il segnale originale chitarra ampli, quindi mantenere il segnale analogico e puro!

Per fare ciò ci sono molte soluzioni: l'utilizzo di pedali TB, looper da board, da rack ecc ecc

Sull'argomento davvero potrei scrivere una Divina Commedia! Per ora diciamo che vale quanto scritto sopra in quanto un pedale può essere buono come un effetto a rack e viceversa!

Per quanto riguarda gli effetti digitali, se utilizzati, sono del parere di usarli sempre abbinati ad un line mixer se non previsto già nell'effetto per quando si parla di ambiente!

E perchè non la scrivi questa Divina Commedia? A me farebbe piacere ed imparerei! Grazie.

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ma chi l'ha detto che il miglior suono sia quello + integro possibile?

il risultato finale, imho, non è dato solo dalla massima fedeltà al suono originale

quanti di voi hanno usato un Echorec od anche (magari + banalmente) un vecchio MemoryMan?

è vero, sto parlando di macchine d'altri tempi che si trascinano dietro i loro "difetti"

ma porprio questi difetti possono diventare spesso punti cruciali per la costruzione di un suono

il modo in cui modificano l'attacco e (per certi versi) l'equalizzazione dello strumento

non mi pare ne faccia delle macchine superate e snobbate

my 2 cents per una riflessione ;D

p.s. lieto di leggerti su queste pagine Andy XD

Accidenti chi leggo!!! Un grande piacere per me!!! Veramente!!!

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Grazie a tutti per i commenti utilissimi. Sono ignorante sugli effetti, sulle loro marche migliori ed il loro corretto utilizzo: sono ancora rimasto al compressore e unità rev-delay o giù di là. Quindi..... tutto da imparare!!

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su questo non ci piove

nulla in contrario a rendere TB un MemoryMan o l'inserirlo in un loop allo stesso scopo

ma credo che pretendere la massima trasparenza da parte di ogni singolo effetto (parlo ad effetto acceso) sia un controsenso controproducente

tutto qui

Assolutamente! A meno che uno non lo voglia apposta uno trasparente (tipo un OD) ogni effetto dovrebbe avere un suo carattere!

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io, girando tra 1000 combinazione sono tornato a quella che più mi convince: delay e reverb da un multifx in loop e tutto il resto davanti all'ampli (compreso chorus e flanger)...diventa un po'più impegnativo perchè olre alla testa, la cassa e la pedaliera c'è anche il piccolo rack. Ma sto addirittura pensando di tornare al sistema w/d...pensa te. ;-D

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E perchè non la scrivi questa Divina Commedia? A me farebbe piacere ed imparerei! Grazie.

Perché davvero è un argomento enorme! Ma mi metto a disposizione per qualsiasi domanda e consigliarti su quello che so... ormai sto facendo assistenza board a mezzo forum in pm! :lol::facepalm:

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Perché davvero è un argomento enorme! Ma mi metto a disposizione per qualsiasi domanda e consigliarti su quello che so... ormai sto facendo assistenza board a mezzo forum in pm! :lol::facepalm:

Sei gentile veramente!!! Intendevo,che scrivendo apertamente,tutti ne potrebbero fruire. Un argomento alla volta,ogni tanto quando puoi,sarebbe di grande interesse. Grazie in ogni caso!!!

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forse rischierò di fare da voce fuori dal coro

ma chi l'ha detto che il miglior suono sia quello + integro possibile?

il risultato finale, imho, non è dato solo dalla massima fedeltà al suono originale

quanti di voi hanno usato un Echorec od anche (magari + banalmente) un vecchio MemoryMan?

è vero, sto parlando di macchine d'altri tempi che si trascinano dietro i loro "difetti"

ma porprio questi difetti possono diventare spesso punti cruciali per la costruzione di un suono

il modo in cui modificano l'attacco e (per certi versi) l'equalizzazione dello strumento

non mi pare ne faccia delle macchine superate e snobbate

my 2 cents per una riflessione ;D

p.s. lieto di leggerti su queste pagine Andy XD

Ciao!!!

Purtroppo questa non è un'opinione, ma un dato di fatto, provato e garantito da tantissimi, me incluso!

Prendi un segnale di preamp e invialo ad un finale; poi riprendi lo stesso segnale, invialo ad un effetto qualsiasi (es, un chorus a pedale)poi invia l'uscita di quest'ultimo allo stesso finale e fai i confronti.....e sto parlando di un solo effetto!!!! Prova a mettere in serie due, tre effetti poi fammi sapere :rolleyes:

Fabiano :smile:

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Ciao!!!

Purtroppo questa non è un'opinione, ma un dato di fatto, provato e garantito da tantissimi, me incluso!

Prendi un segnale di preamp e invialo ad un finale; poi riprendi lo stesso segnale, invialo ad un effetto qualsiasi (es, un chorus a pedale)poi invia l'uscita di quest'ultimo allo stesso finale e fai i confronti.....e sto parlando di un solo effetto!!!! Prova a mettere in serie due, tre effetti poi fammi sapere :rolleyes:

Fabiano :smile:

assolutamente

c'è margine di miglioramento in molte componenti

(uno degli aspetti sicuramente migliorabili nel grosso dei casi

è, proprio come dici tu, la qualità del loop effetti degli ampli)

ci vorrebbe un mixer ad hoc ogni volta XD

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ci vorrebbe un mixer ad hoc ogni volta XD

Scusa, ma il mixer serve per rendere parallelo un loop seriale, o per gestire diversi effetti in proporzione ai loop che il mixer possiede.

Un mixer esterno non migliora di certo la qualità di un loop, visto che è inserito a monte di quest'ultimo.

Nella mia esperienza la maggior parte degli ampli in commercio hanno un loop discreto.

Alcuni problemi nascono anche dal fatto di voler inserire macchine giocattolo nel loop, le quali faticano a gestire segnali importanti che escono da pre.

Ma se stiamo parlando, come mi è parso di capire, di inserire il loop su ampli che nascono senza, magari dall'improvvisato di turno, allora la colpa non è di certo degli ampli :rolleyes:

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