Negli anni '70 usava quelli di serie della strato (provava tante strato fino a che trovava quella che casualmente aveva qualche avvolgimento in più e quindi più output; i metodi di una volta erano molto empirici), poi nel periodo Rainbow ha provato un po' di tutto: all'inizio per cercare di zittire il rumore di fondo che l'enorme arcobaleno pieno di lampadine e neon introduceva nella sua strato. Passato dai Schecter, ai lace sensor ai LAwrence (l'ordine è casuale) e chi più ne ha più ne metta. La strato signature sua usa i quarter pound della Seymour duncan con in più una bobina interna, sotto il battipenna, che funge proprio, in modo simil-humbucker, per zittire il noise.
Per me per ottenere il suo sound bisogna avere un single coil neanche tanto ad alto output, un ampli valvolare abbastanza pulito (in studio usava i VOX AC30, dal vivo dei Marshall Major che avevano il pre molto simile al VOX, ma uno stadio finale praticamente raddoppiato), un'arena per poterlo sparare a cannone in modo da far saturare le finali, non le valvole del pre, un booster, meglio se trebble booster, ed un plettro durissimo, per me fondamentale per il suo suono.
Una volta che hai tutto questo non suonerai comunque come lui