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Nanker_Phelge

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Tutti i contenuti di Nanker_Phelge

  1. Quello che Clapton aveva da dire l'ha detto con una Gibson in mano, per come la vedo io
  2. Haha! A 'sto tizio ho comprato un Rat Deucetone qualche mese fa. Il mondo è piccolo...
  3. Leggenda narra che la moglie di Bowie li beccò ad ingropparsi sotto le lenzuola. Devo però dire che, se mai c'è stato qualcuno che possa essersi stancato della patonza, non può che essere Jagger....
  4. Loro magari anche no, ma i produttori......
  5. Per certi profili sono d'accordo con te. Probabilmente molti tra i grandi musicisti rock attivi a cavallo del 1970, fossero ventenni oggi, non suonerebbero musica rock
  6. Scusa, non avevo letto perché hai risposto mentre scrivevo. Quello che volevo dire è che se cambi il valore del condensatore, ma non quello del pot, il suono cambia, secondo variabili diverse da quelle relative al cambio wiring (che generalmente apre/chiude)...non necessariamente in meglio! Se ti piace la pasta attuale, ti consiglio di valutare la direzione del cambio.
  7. Se usi parecchio i controlli di tono, mettere pot logaritmici ti può fornire un range più fruibile sul quale effettuare le regolazioni. Attento però che, se dei toni non ti frega più di tanto, cambiare valori di pot e condensatori influisce abbastanza anche sul suono di base, non per forza migliorandolo. Se ti può interessare, avevo postato quanto sono riuscito a ricapitolare a riguardo qui: http://www.radiochitarra.it/index.php?/topic/5208-wiring-pot-condensatori-perche/
  8. Berlusconi e Apicella je fa na pippa!
  9. il completamento automatico di chrome mi aveva fuorviato!
  10. Nessuno di voi ha avuto problemi di accesso? Avrò reimpostato la password 5 volte, ma non mi lascia entrare
  11. Non ho esperienze dirette con l'hotrails, ma montavo (al ponte) un JB Junior sulla stato che avevo...non lo trovi esageratamente compresso? Per carità, non suona certo male e le frequenze sono pertinenti per l'idea di una Strato pompata, ma a mio parere sacrificava troppo la dinamica. Forse una buona alternativa potrebbero essere i Duncan YJM Fury con l'aiuto di un pedale!
  12. Se me la passate, David Lee Roth è davvero un Coglione, con la C maiuscola proprio. Ma è talmente patetico e spontaneo nell'esserlo che non si può non adorarlo! Lo era una volta nell'essere così grezzo e pacchiano, che finiva nel diventare un grande frontman...e lo è anche in questo video, con 'sto sorriso da presentatore di TV-quiz. Idolo!
  13. Per quanto riguarda i potenziometri mi sento di consigliare caldamente i CTS che vendono sul sito della Bareknuckle, da 550k con tolleranza del 10%, costano pochissimo in più dei CTS "normali" da 500k che si trovano su Boxguitar e sono selezionati. Appena montati sulla mia SG, in coppia con condensatori PIO da 0.022 (presi su mercatino, ma mi sembra che anche qui ci fosse chi li offre), il suono si è aperto meravigliosamente (e già prima non era certo chiuso). Se posso permettermi di consigliarti, io partirei da qui (con nuovi collegamenti) e poi valuterei ulteriori modifiche.
  14. In realtà credo che i pot con valore più alto trattengano più segnale, quindi anche più alte che non vanno a disperdersi nei toni. Cosa che generalmente non è necessaria per i single coil, ma che, se vuoi più alte, potrebbe dartele. Non so nulla di collegamenti Fender, ma se fossi in te farei una ricerca per eventualmente cambiare quello...nelle Gibson è generalmente la modifica che rende più "aperta" una chitarra. In più, trattandosi di una messicana, è probabile che wiring ed elettronica non siano il massimo. Per la dinamica credo purtroppo che altro tu non possa fare che cambiare pick up!
  15. Per senso di completezza aggiungo un'ultima precisazione sui cambiamenti portati dal wiring vintage rispetto al moderno, rispondendomi da solo. Nel collegamento moderno il condensatore si salda direttamente all'ingresso input del pot del volume, attingendo quindi dal segnale che arriva direttamente dal pick up. Di conseguenza volume e toni agiscono sulla stessa brodaglia di frequenze, senza che la posizione del pot al volume condizioni il segnale che va ai toni, quindi abbassare il volume taglia ulteriori frequenze medio alte dal segnale finale. In pratica, abbassando i volumi, ci sono ripercussioni sul tono. Nel collegamento stile '50, invece, il segnale arriva ai toni (al condensatore) dall'output del pot del volume, quindi l'azione dei toni andrà ad influire sul segnale già regolato dal volume. Di conseguenza, non si avranno ulteriori perdite di alti abbassando il volume, e il tono rimarrà più utilizzabile anche a bassi volumi. Allego prove Spero che a qualcuno possa interessare.
  16. Uno dei più completi, a mio parere, tra ritmica e solistica. Peccato per le carenze compositive
  17. Ah beh senz'altro sappiamo tutti i benefici che conseguono ai vari cambi di wiring etc. Io non ero insoddisfatto prima, ero anzi molto contento, volevo solo avere dei toni più sfruttabili per sperimentare altre soluzioni dopo aver montato di recente due burstbucker al posto dei '57 classic. Quello che intendevo io era però stabilire il perché "tecnico" delle variazioni nel suono a seconda del cambio degli elementi del circuito! Per questo mi farebbe piacere se chi ne sa qualcosa confermasse o meno quanto ho scritto.
  18. Apro questa discussione semplicemente per seppellire una volta per tutte i miei tormenti sulla scelta di wiring e di potenziometri / condensatori. Chi conosce un minimo di elettronica (io studio legge, quindi potete immaginare ) vorrà lapidarmi, ma credo che in giro si sappia meno sull'argomento di quanto si sia pronti a confessare! In sostanza, ho una SG '61 Reissue e ci sto mettendo le mani seriamente per la prima volta, mi son deciso a volerla spremere e manipolare come meglio mi pare. Tutti consigliano di default di fare i collegamenti anni '50, cambiare condensatori (magari PIO da .022) e pot (magari logaritmici da 500k). Sia chiaro, mi riferisco a parametri validi per HB. Solo che, facendo un passo alla volta (prima condensatori e poi wiring), il risultato non mi ha solleticato i sentimenti come speravo (suono meno croccante, appena più spento). Tanto che il mio ormai liutaio di fiducia (che mi aveva sconsigliato il vintage wiring senza cambiare SIA pot CHE condensatori), mi ha consigliato di montare pot da 500k per riequilibrare il circuito. A 'sto punto mi sono messo in testa di capire perché le cose si sono sputtanate così (non semplicemente cosa scurisce e cosa schiarisce il suono, ma il perché), e questo è quanto MI SEMBRA di aver riassuntivamente capito (dopo varie ricerche da ignorante totale) sull'effetto che pot e condensatori dovrebbero avere sul suono: 1) POTENZIOMETRO: lavora come una resistenza variabile e regola quindi la quantità di segnale che passa attraverso di esso. Sul volume agisce regolandone, ovviamente, l'intensità, mentre, associato al condensatore, regola la quantità di segnale che andrà a finirci, con il risultato del taglio delle frequenze medio-alte. Per quel che interessa a noi, se ho capito bene, un pot con valore alto riduce ulteriormente la quantità di segnale che "scappa" nel condensatore, anche quando non dovrebbe scapparci (cioè quando è a 10), causando una minore perdita di medio-alte e un suono di conseguenza più chiaro. Quindi pot con valori alti si associano bene a chitarre scure e ricche di bassi (ed ecco perché alle LP si consigliano i 500k, mentre le strato vanno sui 250k). 2) CONDENSATORE: lascia passare le frequenze medio-alte del circuito, mentre non fa passare le basse; scaricando a massa ciò che passa attraverso di esso (essendo quindi una specie di "binario morto" del circuito), in sostanza si sbarazza delle frequenze medio-alte. Un condensatore con un valore basso blocca MENO alte, quindi alla fine permette al suono di essere più chiaro, ed è quindi più adatto agli HB, che meno hanno l'esigenza di tagliare tali frequenze. Quindi i valori di riferimento potrebbero essere 0,047 per i SC e 0,022 per gli HB. I lineari lavorano proporzionalmente (se il pot è da 100k, quando la manopola è a 10 si avrà quindi 100k; a 5 50k; a 2,5 25k, etc), mentre i logaritmici lavorano esponenzialmente offrendo, per qualche motivo, una risposta più adatta all'uso del chitarrista. [Ciò che si mira ad avere è uno spettro di toni gestibile, quindi si cerca di bilanciare questi due elementi in modo che il tono non vada da zero alte a tutte le alte, ma abbia un'escursione più precisa all'interno delle regolazioni che posso essere utili.] 3) WIRING (qui è dove rischio di non aver capito 'na mazza): la differenza tra quello moderno e quello vintage sta nella posizione del condensatore. Nel moderno è inserito nell'input del pot al volume, avendo quindi effetto sul segnale che va direttamente dal pick up al pot del volume, che poi andrà ad agire sul suono già "tagliato" delle frequenze medio-alte. Viceversa, nel wiring vintage, il condensatore si salda all'output del pot del volume, andando ad agire sul suono già regolato nel suo volume di uscita finale dalla chitarra. Ecco, qui non mi è chiaro come possa avere effetti sulla chiarezza del suono. Né perché sia, in via di principio, preferibile (certo sembra "più giusto", ma non mi sembra un'argomentazione solida ) Attendo cortesemente conferme / smentite. Spero vivamente di non aver scritto una marea di stronzate.
  19. Sono d'accordo, è presente nell'immaginario comune con una Strato in mano. Chi abbia un minimo di profondità storica non potrà mai negare, però, che ai tempi "Clapton is God" suonava LP e, poco più tardi, SG. Il boost che ha dato alla chitarra elettrica l'ha dato tutto suonando Gibson. Dai '70 in poi non ha aggiunto nulla, è rimasto dov'era (per essere buoni); questo per quanto io ritenga l'album dei Derek una raffinatissima meraviglia, anche se qualcosa da dire aveva pure Duane Allman...che non suonava Fender, mi pare.
  20. Mi colpisce che nessuno abbia ancora fatto riferimento alla propria formazione musicale! Assunto che un chitarrista possa essere in grado di scegliere lo strumento che meglio si accomoda alle sue mani, al tatto, alla sua postura, alla sua costituzione (se Angus Young suonasse LP avrebbe più gobba di Andreotti), ritengo possa trovare soluzioni più che soddisfacenti con quasi ogni costruttore (per quanto riguarda la "suonabilità", sia chiaro). Però, se proprio si dovesse scegliere UNA chitarra e solo UNA, la si dovrebbe scegliere in base al suono che si ha in testa, il suono chimerico che fa da riferimento per ogni chitarrista, non trovate? Che poi forse non è altro che la media di tutti i suoni che abbiamo sentito e che apprezziamo. Tutto questo per dire che l'immagine di un marchio è irrimediabilmente (ed ovviamente) fusa con i musicisti che hanno suonato i suoi prodotti negli anni, ed ai quali viene attribuito un certo suono. Quindi, per rispondere alla domanda di apertura della discussione, amo Gibson perché 8 chitarristi su 10, tra quelli che mi più stimo e il cui approccio anche compositivo ammiro, suonano Gibson! E, quando suonano altri marchi, mi suonano "sbagliati" (vedi Clapton). Sono filosofie diverse di approccio allo strumento che, secondo me, non si possono spiegare efficacemente con specifiche e caratteristiche tecniche (aggirabili), ma solo valutando cosa è venuto fuori da chi ha suonato cosa. Questo credo abbia condizionato maggiormente le mie preferenze. Tutto il resto, affezione, prestigio, estetica (se non funzionale), confondono (anche me, ovviamente)! Spero di non aver fatto un discorso troppo smielato
  21. Buongiorno a tutti! Questa è la mia prima iscrizione ad un forum di musicisti perché, dopo aver cazzeggiato per quasi 10 anni facendo finta di saper suonare qualcosa, voglio anche far finta di poterne parlare un po'! Il tutto dopo avervi spiati per qualche mese A risentirci dunque!
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