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evol

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  1. Brutta bestia la GAS, specialmente quella "ritorno di fiamma" verso vecchi amori. Da anni non suonavo più con una semiacustica ed ero imprigionato nella combinazione SG/LESPAUL/FLYINGV/TELEMASTER, appagante certo ma che mi aveva fatto dimenticare le gioie di casa ES. Qualche settimana fa complice un discorso di permuta entro in possesso di questa bella ES335 del 1976. Epoca Norlin, che i più rifuggono come la peste e invece... Invece a me questa chitarra ha stregato. Intendiamoci: in passato ho avuto una ES335 del 1970, una del 1967 e una ES335 PRO del 1979. Tutte grandi chitarre ma che purtroppo per varie ragioni non sono qui con me. Ovviamente i ricordi migliori li conservo per la ES335 1967 e per la 1970 dal manico "FAT" che ti distruggeva di basse. Ad ogni modo, questa ES355 è la "custom" delle serie ES: diamond inlay sulla paletta (grande), tastiera in ebano con segnatasti block, binding multistrato. E' sempre stata così dalla sua introduzione (1959) ma negli anni ha subito grandi e piccole modifiche. La 1976 in mio possesso ha il manico in 3 pezzi di acero con la voluta, meccaniche Schaller marchiate Gibson, ponte Nashville e elettronica "stereo" con Varitone. I pickups sono due patent stamped T-Top, rispetto la precedente versione "sticker" li ho trovati più "cattivelli" anche se l'uscita in kohm è del tutto simile. Ma com'è quest'elettronica stereo? In sostanza l'idea in Gibson era quella di poter gestire i due differenti pickup su due ampli separati: il neck nell'ampli 1 e il bridge in quello 2 (o naturalmente viceversa). Idea molto carina ma che ai giorni nostri ha davvero poco senso come altrettanto poco utile (per quanto mi riguarda) è il sistema Varitone. Cos'è un varitone? Un Varitone è un selettore rotativo a cui è collegato un particolare condensatore multisezione. Ad ogni scatto corrisponde un taglio di frequenze che "vorrebbe" alleggerire il suono in stile single coil. Io l'ho sostituito con un nuovo wiring mono. Tutto il resto è godimento! Questo messaggio è stato promosso ad articolo
  2. Sabato sera suoniamo con il Culone Peloso a Milano. Mi sembrava carino postare l'evento qui https://www.facebook.com/events/664816576900192/
  3. ho fatto un precision bass con un kit simile. Divertente, ma la qualità dei materiali è davvero scarsina.
  4. mai provata!
  5. perché farsi del male così?
  6. A me fa davvero schifo. E costerà le cifre folli che ci sono dal 2013. Unica via: usato e non cagare queste troiate!
  7. Forse proprio quello "il problema": mano delicata e generi acustici o molto educati. La sua 335 la vedo sviluppata verso quella dimensione. Se sei un rockettaro grezzo e sudato o un bluesman con la cazzimme forse non fa per te...
  8. io avrei messo un pickguard tortoise ma per il resto...complimenti!
  9. Esatto. Sono ottime semiacustiche in stile 335. Unica cosa le trovo poco "elettriche" e molto più orientate verso l'acustico...Per dire che se devi farci jazz o affini sono ottime ma per rockeggiare io non le vedo tanto portate. Opinione personale.
  10. Bello ma ha una distorsione molto "fuzzosa" che non piace proprio a tutti. Io ho avuto anche quello vintage con il mega case e ti dico che la riedizione si avvicina abbastanza.
  11. Ovviamente dipende che chitarra e come lo setti (anche se a 9 o 18v). Ti dico che pulisce bene ma non aspettarti la dinamica di pedali da 300 euro. Come rapporto qualità/prezzo secondo me siamo anche su livelli superiori ai 46 euro pagati ma parliamo pur sempre di un pedale sviluppato su SMD che, mi spiace dirlo, non è ai livelli dei componenti discreti di progetti di più alta qualità.
  12. Attirato dal prezzo intorno ai 50 euri di questi pedaletti sono andato in negozio a provarmeli e me ne sono portato a casa uno ma ve lo dirò a fine confronto. Ecco i candidati: Comincio la prova collegando in cascata i pedali. Uso la mia Gibson SG LP standard su un Fender Deville settato flat sul canale clean. Il primo pedale che provo è il Muff Overdrive. Dovrebbe essere negli intenti la riedizione del Muff Fuzz del 1969. Per intenderci nemmeno uno stompbox ma un device da attaccare direttamente al jack della chitarra o ampli. Ha una sola manopola che controlla volume e drive. Il suono secondo i miei gusti è terribile: confuso, sgranato, poco musicale. L'ho tenuto acceso forse 2 o 3 minuti. Bocciato. Passo all'East River Drive: OD di stampo tube screamer. Non è male ma la pasta è proprio quella e poi tutte quelle medie non mi fanno esaltare. Tanto vale mi prendo un TS9 o un qualsiasi clone del TS808. Il prossimo. Hot Tubes: ho avuto ben due originali, quelli nel case del deluxe memory man per capirci. Bello, diretto. Molto sgranatone ai lati. E' come avere un bel big muff ma più gestibile (ha anche il tobe bypass). Troppo fuzzoso però rispetto a quello che cerco quindi passo oltre. OD Glove: mosfet overdrive distortion. Molto bello al tocco, ha personalità e versatilità. Mi piace da subito perché ha molte sfumature e molte possibilità. il controllo "tone shift" è carino ma l'ho preferito sempre in modalità on. La cosa che mi ha stupito è il mini switch interno che attiva una power pump che porta il circuito a 18v alimentando comunque il pedale a 9v. A 18v è molto più dinamico e pulito mentre a 9v più compresso e bassone. Ok, avete capito che ho preso questo. 46 euro nuovo e ho il mio od di backup!
  13. A questo punto mi viene da pensare che un PAF "scarico" di magnete dopo 50 e passa anni viene simulato semplicemente con dei pu underwound. Giusto?
  14. Strano che li troviate tutti brutti perché invece Mirko me li ha lodati e non poco. Ma come mai non vi piacciono?
  15. Nick è uno strumento splendido. A livello di liuteria/suonabilità penso la migliore che mi sia passata sotto le mani da anni.
  16. Da qualche settimana ho in casa questo gioiellino ex-Mirko. Ve ne avevo parlato qualche tempo fa della mia inquietudine in fatto di SG. In sostanza la 1961 Tribute sideways vibrola era un'ottimo strumento su tanti fronti ma il suo tremolo era più decorativo che altro. Non che dovessi farci shred (anche perché sono incapace) ma almeno che non dovessi ricontrollare l'accordatura ogni paio di canzoni. La mia ricerca era indirizzata inizialmente verso un modello stoptail ma la pulce nell'orecchio messa da molti sul pericolo del neck diving (manico che tende a sbilanciare lo strumento verso il basso) mi ha fatto prendere in considerazione una SG/Les Paul con tremolo Maestro che fa anche da "contrappeso" e minimizza se non elimina il problema. Il Maestro è il tremolo che ha soppiantato la sideways. Avendo avuto la riedizione di una sideways ho capito perché. Invece che far da "tendicorde con leva" come appunto la sideways (immaginatevi il tendicorde di una vecchia 335 per intenderci a cui è collegata una leva) l'unità Maestro è solidamente avvitata nel body. Il movimento è affidato al comportamento elastico di una lamierina in acciaio armonico piegata. Una soluzione geniale e altrettanto semplice che ha risolto tutti i problemi e i limiti legati alla leva Sideways (anche se il fascino '50 della sideways è notevole devo ammetterlo). Veniamo al dunque: cercavo una SG/Les Paul 2013/2014. Questo non perché la precedente produzione non mi piaccia, ma principalmente perché cercavo uno strumento con le nuove colle animali, l'anilina, i custombucker, le nuove kluson e tutto ciò che ha caratterizzato i nuovi modelli della serie Historic. Detto fatto, mi chiama Mirko e in poco tempo la chitarra è qui da me. Cercavo una cherry ma questa white devo dire che ha il suo fascino: elegante come una custom ma essenziale e non pacchiana come è il modello standard. Lo strumento ha un sapore vintage bellissimo: verniciato con un sottile strato di nitro ma sotto finito all'anilina. Me ne sono accorto smontando di vano pots e le sedi dei pu e trovando delle tracce rossastre come nei modelli dei primi anni '60. Il manico è in stile '60 ma non troppo slimtaper. Comodo da morire. La tastiera è in un bel palissandro e gli intarsi li trovo degni delle migliori marche aftermarket. Plek ottimo e suonabilità al top anche grazie a il suo abr-1 no wire e la leva maestro che funziona molto bene e molto "dura" al tocco (quindi più stabile?). Le meccaniche finalmente sono quelle con il materiale plastico corretto. E' finita l'era del color catarro e ringraziamo tutti. Poi funzionano anche bene. I pots sono tutti sui 500 e oltre K e non necessitano di upgrade. Ci sono anche i bumblebee farlocchi ma li ho sostituiti subito con un paio di carta olio. Sì ma come suona? Suona come una Sg deve suonare: brillante ma non acida, bucamix ma anche con una bella pancia sulle basse se lo si desidera. Ammetto che la risonanza è ottima (forse le colle?) e rispetto alla mia SG standard del 1969 è meno nasale e ha un timbro più cristallino. I custom bucker sono, secondo il mio parere, l'unica nota dolente. Sono pickups secondo me pensati e progettati per la Les Paul in tutte le sue incarnazioni ma non li trovo adatti per la SG. Sono piuttosto scarichi (7,12k il manico e 7,57k il ponte) e li ho trovati molto penalizzanti specialmente suonando riffs dove ti aspetti un attacco molto veloce e aggressivo. Mi è bastato sostituirli con un set di PAF Antiquity Seymour Duncan con più k ohm (7,76k neck e 8,23k bridge) per farla suonare come dicevo io. Sono l'unico a pensarla così? Chissà. Certo è che probabilmente il 90% della produzione Custom Shop è concentrato sulle Burst non certo sulle SG e questa cosa potevo pure immaginare che succedesse. Storicamente non esistono SG con i veri PAF, forse qualche SG/LP Custom con i pu gold che erano quelli meno utilizzati e potevano capitare PAF anche durante il periodo Patent Sticker. Quindi sarebbe stato opportuno, a mio parere, cercare di riprodurre quanto più possibile i primi patent sticker per le nuove SG/Les Paul ma forse se ne vendono troppi pochi pezzi rispetto alle Les Paul per arrivare a pensare ciò. Tuttavia, complimenti al Custom Shop: mi scoccia dirlo ma queste nuove historic hanno davvero una marcia in più rispetto al passato. Questo messaggio è stato promosso ad articolo
  17. Concordo con molti qui dentro dicendo che il wiring e i pot da 500k (verificati a tester, non solo nominali) fanno la differenza. Sul fatto dei condensatori posso dire questo: se suoni a 10 e non usi manco i toni poco fa se hai un wiring dove di fatto li bypassa direttamente (wiring mid'50). Se invece usi un wiring early'50 (al pin centrale del pot volume è collegato il pickup e il condensatore che va al pot tono) oppure un wiring '60 allora il condensatore che colleghi fa la differenza anche con il pot al massimo. Inoltre usare un condensatore PIO (carta-olio) aiuta a rendere progressiva l'escursione del pot del tono (e rispetto alla lenticchia o ai vari polyestere e polypropilene non c'è storia).
  18. Sabato e domenica fiera del disco a Varese! Aiuto ho bisogno di qualcuno che mi blocchi raggiunta una certa spesa in dischi! http://www.vivamag.it/vm2/sabato-5-e-domenica-6-aprile-29-fiera-del-disco2fiera-del-fumetto-ata-hotel-varese/

    1. marco.desan

      marco.desan

      ma che bella segnalazione. se riesco ad organizzare la famigghia vado!

    2. nova

      nova

      Idem. Inoltre vincenzo in quei contesti diventa generosissimo e regala vinili sconsideratamente :))

    3. evol

      evol

      Io vado domenica ma niente di strano anche una puntatina domani pomeriggio ;)

  19. Gino ha ancora una 2013 standard senza mini-etune ma il battipenna è sempre piccolo http://www.ginomusica.it/it/gibson-sg-standard-2013-hc-p-2307.html
  20. Pazzesco. La politica sulle standard Usa pare sia fuori controllo con questo imporre cose moderne o presunte tali a tutti i costi. Comunque è anni che le SG vengono fatte col body in due pezzi, almeno che io ricordi dal 2005. Se vuole una large guard standard anche nuova non c'è più nulla di 2012 e 2013 New Old Stock nei magazzini olandesi?
  21. wow! E' proprio un gioiellino!
  22. Allora il manico della 1969 è piuttosto cicciotto ma non enorme come una 58 LP per intenderci. La tastiera è solo leggermente più stretta 39mm contro 42mm della mia sg 61 reissue. Ah, il profilo potrebbe anche ricordare il '59 come shape.
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