Asdfghj
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La varietà dell'attacco dipende da tante cose, dalla mano di chi suona, dal plettro, dall'ampli, dalla parte suonata, puoi sentirlo più uniforme in un video con un playing "x" e più variegato in un altro. Anche con lo stesso plettro (e mano) hai attacchi differenti in base alla parte utilizzata ed inclinazione. Tra l'altro io ne ho solo uno caricato della Fuchs e li suono con le dita, non mi pare di averne altri, viva dio che l'attacco sia diverso dal sampolino qui sopra, dove uso un'altra chitarra, col plettro, sul profilo di un ampli diverso e a 4 anni di distanza, quando anche il modo personale di ognuno di noi di suonare può esser cambiato. Un confronto va fatto facendo una take unica, in sala regia (per l'ascolto corretto, non per lo studio in se), e confrontando poi i transienti (che ti stanno tanto a cuore) a dovere, in audio e visivamente. In quel contesto si possono apprezzare le reali differenze tra due metodi. Che la tua preferenza personale sia sentire l'ampli vicino e bla bla bla è un altra storia. Anche io lo preferisco l'ampli vicino, ma che c'entra? Il punto che ti ho obiettato (e dal quale non è nato alcun dibattito, ma solo uno sclero disarticolato) è che per parlare e confrontare i transienti di una macchina digitale rispetto agli stessi ottenuti da ripresa analogica, serve un determinato contesto, dove: -l'ambiente sia trattato ed il sistema di ascolto sia di qualità e flat -la take sia unica -il profilo/capture sia stato ottenuto contestualmente (quindi con la stessa posizione di microfoni, regolazioni di preamp ecc) A quel punto si possono fare analisi e confronti anche divertenti, sicuramente costruttivi. E' altrettanto giusto anche che uno se ne possa voler sbattere i coglioni di conoscere o approfondire contenuti, basterebbe poi non regalare al prossimo sentenze imprecise.
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Gli effetti sono stati aggiornati, sono belli, non hai la varietà Fractal per esempio, numericamente. Il Captor x non l'ho mai avuto, ho avuto il Live e poi il Torpedo Reload (che ho tutt'ora). La mia soluzione preferita resta ampli>ox o ampli>reload. Molto bella anche la Reactive Load della Suhr. Ho anche una Grossman, ma devi lavorare di EQ perchè seppur non eccessivo l'effetto boomy c'è.
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Ampli diversi, attacchi diversi, non di poco. Da mesi in studio profiliamo ampli confrontando ogni singolo dettaglio con l'originale, quello che senti è al 99% quello che avresti sentito registrando quell'ampli/mic/preamp/eq/convertitore, i transienti sono sovrapponibili, l'analizzatore di spettro restituisce confronti chiari per la vicinanza di tutto lo spettro, le differenze sono in termini di decimi di decibel, l'orecchio umano non le percepisce. I fonici in studio con cui lavoriamo concordano e, permettimi, sono abituati a riconoscere i transienti. Bisognerebbe iniziare a registrare i propri ampli come si deve, per fare un confronto, e smettendo di avere come riferimento il cellulare. Un video YT aiuta a percepire qualcosa della macchina, la compressione è notevole, i confronti non si fanno li. Se non erro qui dentro anche @th3madcap ha un QC da qualche tempo.
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Però un conto è suonare nei nostri home-studio ed alle prove, allora posso concordare quando in ordine preferisci analogico a canna > analogico a basso volume > digitale vario. Ma qui stiamo parlando di registrare e penso che ci siano situazioni dove registrare a basso volume determinati ampli (non tutti) possa dare risultati paritetici o inferiori a registrare con ampli>loadbox>ir. Ripeto, può essere meglio uno o l'altro, dipende. In merito al Cortex lo uso da circa 14 mesi, è per me la macchina meglio suonante tra i figli del Dio DSP, in termini di feel sotto le dita il meglio (al momento), i captures di ampli e di pedali sono più vicini a quelli di veri rispetto a qualsiasi altro modeler/profiler. Al cambio della chitarra la macchina è molto più onesta rispetto a kemper/helix/fractal. Quando esageri con la destra il profilo ti segue, spinge senza sembrare di avere un limite (lo schiacciamento a cui si arriva a volte con altre macchine), la miglior dinamica per me, la macchina più sincera quando alleggerisci il volume dello strumento, non ha l'attacco gommoso del kemper (che tanti amano perchè può aiutare, ma non c'è negli ampli). La parte modeling è al top, sicuramente non inferiore a Fractal, per fare un esempio, Helix lasciamo proprio stare, sembra un giochino in confronto, ora come ora il capturing è avanti a qualsiasi modeling o profiling. E' inoltre la macchina più facile da usare/programmare e la più moderna in termini di opzioni. Qui provavo un profilo appena fatto, lascia stare lo "sloppy playing" e ascolta i dettagli, 3 blocchi in croce: comp (leggero) > ampli > room, in 30 secondi hai un preset pronto, senza editor, senza pc, nulla.
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grazie, ma risentendoli a distanza di tempo (è un video di 6 anni fa) non mi entusiasma particolarmente il suono, oggi si può fare di meglio sicuramente. Di questo video rimpiango solo la splendida Greco di @marco_white e mi pento di non avergliela comprata all'epoca.
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Si, sono due compromessi, ma il tizio dice una cosa che ha senso: una plexi (per es.), senza MV, tenuta a bassi volumi e microfonata, può dare risultati paritetici o peggiori rispetto ad una plexi a canna mandata poi dentro loadbox ed una IR (realizzata a regola d'arte). Tra le due tecniche ci sono tante possibili configurazioni intermedie, daranno ragione alla prima soluzione tanto più si potrà usare l'ampli a regime, sarà preferibile la seconda invece tanto più sacrificata sarà la testata in termini di spinta e reazione dei coni veri. Non può esistere una risposta univoca, meglio una, meglio l'altra. Lo stesso fonico (e uno che ha microfonato YM & co. per 20 anni non sarà un coglione) sottolinea che lui se può tira il collo alla testa e va alla cassa, non è in discussione che sia la soluzione migliore, in un ambiente trattato (uno studio vero, con microfoni posizionati a dovere, dei pre/eq regolati ad arte e dei convertitori di qualità, perchè anche un amoli vero a canna ripreso male può suonare peggio di un modeler. Sul discorso preferenze Kpa vs Hx sono in disaccordo con @ming, ma digitale per digitale alla fine va tutto benone, dipende dove uno piazzi l'asticella. Lascerei stare colombo però, finchè era sotto contratto con soundwave usava kemper ( e vendeva i suoi profili) e ora che lo è con Yamaha usa Hx (e vende i suoi pack). Il 99% del mondo digitale tra i pro è coperto da kpa, non sarà un caso.
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😂 Ma no, vado curiosando volentieri in queste discussioni, tutto condivisibile quello che dibattete. Non mi farei troppi problemi ad usare un bel pedale di pre e poi una ir a fine catena, se l'orecchio mi desse soddisfazione. Nessuno si accorgerebbe della mancanza della sim del finale di potenza. A mio gusto, se volessi realizzare una piccola pb, digitale ma plug&play, ne farei una con un Od, Iridium ed un H9, ad esagerare una MC6 MKII se volessi presettare via midi. Stop Sul fatto poi che l'analogico sia sempre meglio non sono d'accordo, io penso che ciò accada solo quando vengano soddisfatte determinate condizioni, mi trovo allineato con quello che dice sto tizio per esempio.
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Concordo con voi, secondo me è una bomba, non tanto nella fedeltà delle sim, che non sono "cloni", è più un "ispirato a Fender, o Vox, o Marshall", che una vera e propria emulazione, ed è la IR che si sceglierà la discriminante. La sua forza sta nell'interfaccia e soprattutto, imho, nel feel sotto le dita, superiore a qualsiasi altro modeler, eccetto QC. Non è un caso per sole 3 sim che abbia un motore che è una bomba, dsp Sharc ARM e conversione a 24bit e 96khz (quando le alternative sono a 48 o, addirittura, 44.1 del kpa).
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in bella compagnia devo dire, ed è un piacere
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Sono sempre passato per un talebano del digitale, che invece non sono ed anzi, chi mi conosce sa quanto mi piacciano gli ampli, però via, basta con sti luoghi comuni, ancora siamo messi a "è meglio questo, è meglio quello".
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E' come scegliere una cassa vera, non contano quali siano i preferiti da qualcun altro. Io posso preferire l'Oxford da 12 (nel suo pack Verb Deluxe) perchè può piacermi come si abbina al mio blackface, ma potrebbe essere la scelta sbagliata per il tuo ampli o, più semplicemente, per il gusto di un altro. Tutti quelli di YA si equivalgono qualitativamente, non ne esiste uno migliore in senso assoluto. Se a te "nella vita reale" piacciono i greenback (dico un cono a caso) il consiglio è quello di vedere i pack dove trovi questo cono e scegliere il cabinet che ritieni più adeguato (1x12, 4x12 ecc), e poi scegliere il microfono (o combinazione di microfoni) che preferisci. Ed anche qui, se prendi un 57 e un 121, ma ognuno in posizioni estreme, non è detto che il risultato sia piacevole o corretto (ma non è colpa di York!), perchè sarà anche vero che non esiste una legge (ed in virtù di questo i profilatori ti mettono nel pack millemila posizioni, in asse, fuori asse, a contatto con la membrana o a varie distanze), ma ci sono tante risultanti con cui non ci fai manco la zuppa. Il digitale non è "pappa pronta", come si aspettano in tanti, presuppone che uno conosca ciò di cui va in cerca, sennò è come chiedere "quale chitarre uno preferisca", è necessaria un pò di fatica e farsi una piccola esperienza per decretare le proprie scelte. E' importante, è il tuo suono, e l'ir (come la cassa) è probabilmente lo spicchio della torta più corposo.
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Da quello che ha dichiarato York non hanno post-produzione. Per averle più "raw" possibile utilizza le "Singles" e non i Mix. Nel caso si vogliano blendare con dei cab factory o con altre IR, è preferibile prendere le sue "Minimum Phase", non le Natural, nè i Mixes, (ma questo in linea generale indipendentemente dal produttore di impulsi). Sul lavorarle invece non mi entusiasma come metodo, voglio dire, low e hi cut al limite, ma sono tagli che non cambiano la pancia o il dna di una IR, se devo trasformarla con un EQ allora cambio direttamente IR, che è già essa stessa una curva di EQ. 😊
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il giorno che faranno pedali gold vedrai che cambierà idea.
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E' un argomento rognoso quello degli in-ear, perchè purtroppo bisogna spendere. Intanto come sistema per me è stata una rivoluzione, non ero abituato, l'idea mi dava fastidio a priori, a me piace l'aria e il suono del palco, o anche banalmente della sala prove. Acquistai qualche anno fa quindi degli in-ear economici, i KZ ZST (prendendo a parte un cavo migliore e un un kit misto di gommini di tutte le forme e dimensioni per adattarli al meglio al mio orecchio). In rete ne parlavano alla grande addirittura, io ho finito per odiarli e ripudiare in generale gli in-ear: suono zanzaroso, fastidioso direi, il peggior suono che io abbia avuto, riposti nel cassetto, ADDIO. La scorsa estate mi hanno coinvolto in un progetto da "teatro", un musical, in pratica obbligandomi a tornare sui miei passi. Su consiglio di un amico che lo fa di mestiere ho fatto il sacrificio, prendendo degli inear di fascia medio-alta e soprattutto mi sono fatto fare il calco su misura. Purtroppo per apprezzare questa soluzione serve investire un pò, alla fine è il nostro suono ed è giusto così imho. Io ho preso uno dei loro modelli, il titolare si chiama Alessandro, molto gentile e disponibile https://www.instagram.com/ariasounds_iem/
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Mh. Comprare una patch di un altro, se esperto, può avere senso per capire come costruire il suono su una macchina nuova, che ancora non si conosce, mai (per me) per avere un suono pronto per se stessi, perchè quella patch è fatta sulle sue mani, sulle sue chitarre, sui suoi gusti e soprattutto sul suo orecchio. Così come per me no ha senso prendere una IR e mettersi a boostare frequenze con l'EQ, meglio cambiare IR (magari stesso cabinet ma altra posizione del mic, o altro mic o altra blend di più mic). Infine la cosa che meno mi torna, le IR di YA trovo che siano tra le più belle in assoluto, tanta ciccia, non sono affatto senza pancia. Sono perplesso, in particolare sugli ascolti, al netto che ognuno i gusti suoi, ma preferire i cab factory, notoriamente di scarsa qualità, agli YA... Boh