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  1. Altra bomba in arrivo dal NAMM... 22V Power! http://catalinbread.com/2017/01/18/a-tale-of-two-epochs/
  2. guitarGlory

    MAESTRO ECHOPLEX EP-3

    Da grande appassionato di delay-echo, di Jimmy Page e di vecchiume elettronico/musicale, non poteva mancare nella mia piccola collezione questo gioiello: il Maestro ECHOPLEX EP-3. Per dirla tutta, ne ho anche un altro, ma non trovo mai il tempo di mettermi a cercare i pezzi originali per sistemarlo e sono anni ormai che giace lì in attesa. L'EP-3 è la prima incarnazione senza valvole dell'echo a nastro per eccellenza degli anni '60 e '70, e a sua volta di questa versione a transistor ne esistono 3 ulteriori versioni (lasciando fuori i successivi EP-4 e Sirecko) che differiscono tra loro in pochissimi componenti e valori nel circuito del preamp integrato... il quale preamp, essendo sempre attivo anche a ripetizioni spente e colorando/boostando il suono in maniera così caratteristica e piacevole, è quello che ha reso l'EP-3 così apprezzato rispetto ad altri delay simili e più o meno coevi. Da un punto di vista collezionistico la prima versione a transistor è la più ricercata tra tutti gli Echoplex, anche perché molti dei più grandi chitarristi l'hanno utilizzato: Jimmy Page, Eddie Van Halen, Brian May (che ne aveva alcuni modificati come in foto sotto, per avere ritardi più lunghi), Eric Johnson ecc ecc. La buona notizia è che, con due semplici modifiche, si possono convertire tutti i preamp delle incarnazioni successive al primo EP-3, rendendoli di fatto identici alla prima versione Come si vedrà nel video, l'apparecchio durante questa demo è fuori dal suo box... è stata necessaria una giornata bella piena di lavoro, per fare quella che con gli echo a nastro possiamo considerare "ordinaria manutenzione" (non proprio tutti, ma molti punti andrebbero ripetuti giornalmente o quasi, mentre altre operazioni andrebbero fatte comunque ogni 6 mesi - 1 anno, a seconda dell'uso): - allineamento testine; - sistemazione del braccetto tensionatore del nastro; - lubrificazione di tutte le parti in movimento e della cartuccia (è decisamente silenzioso, ascoltate all'inizio del video, con il telefono a 2 centimetri non si sente nulla); - pulizia di tutti i residui di nastro su testine, capstan, pinch roller ecc; - refill della cartuccia con nastro lubrificato, di spessore adatto e nel range di bias giusto; - smontaggio e rimontaggio (allineato bene) del motore sospeso; - regolazione del bias delle testine e del bias-trap per il sustain level. In aggiunta ho modificato quei pochi componenti del preamp, come detto sopra, per renderlo identico alla prima versione. Mi manca ancora la smagnetizzazione delle testine e di tutte le parti metalliche, ma devo comprare uno smagnetizzatore di potenza giusta e magari un magnetometro per verificare il corretto funzionamento. Complessivamente, comunque, era in buone condizioni, nonostante il funzionamento fosse approssimativo (bias sballatissimo, nastro sbagliato ecc ecc): non c'erano parti ossidate o non funzionanti, e anche il box esterno e il footswitch originale sono perfetti. Il funzionamento è a 110V/60Hz, come a maggior parte degli Echoplex, e si può usare tranquillamente con un semplice ed economico stepdown transformer 220/110 da 100w, guadagnando anche qualche millisecondo di ritardo massimo rispetto agli 800ms standard, a causa della ridotta velocità di rotazione del motore a induzione con la nostra freq di corrente (50Hz). Dopo la cura, l'EP-3 è esattamente quello che deve essere: il miglior echo a nastro ad uso chitarristico! Il preamp è capace di spingere in leggera saturazione un ampli clean, con con un suono disarmante, fluido, levigato sotto le dita. Le ripetizioni possono essere decise e crunchose anch'esse, oppure soffici ed eteree, quasi un alone intorno alle note, ma sempre controllabili con la dinamica della pennata o delle dita. Per fare il confronto con il "Transistor Tape" della Helix, l'EP-3 è inserito in un looper che dà comunque la possibilità di bypassare le sole ripetizioni, in modo da usare il suo caratterizzante preamp anche con il tape echo simulato della Helix (senza sarebbe stato troppo imbarazzante): vi dico subito che il confronto è comunque improponibile, nonostante abbia cercato di avvicinarlo il più possibile come tempo di ritardo e wow-and-flutter... il suono che esce dall'Echoplex è spesso e denso, con più dinamica... riempie, anzi satura la stanza... quello simulato è sì usabile ma, appunto, un pallido simulacro. Il tutto entra nell'ingresso plexi della Bitch, settato quasi comletamente clean... a mandarla in crunch è il preamp dell'EP-3 Gustatevi il video e perdonatemi gli inciampi verbali e musicali... era la confusione tipica da sindrome di Stendhal di fronte a questo capolavoro!
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