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StratoBobbb

[TECH] Per esperti di audio: cosa cambia alzando volume in un ampli valvolare? -Misurazione inside-

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PREMESSE:

0. Vorrei evitare un post con cazzeggio libero, battute, e cose simili, e discutere di questa cosa seriamente. Per cui, senza nulla togliere a nessuno, mi piacerebbe che i commenti fossero solo inerenti all'argomento.
1. Sono poco conoscitore della materia, quindi non userò termini necessariamente tecnici e puntuali. Per cui, capitemi. 
2. Sono sempre stato, come tutti, un sostenitore delle enormi differenze del suonare (ad es.) un muff a diversi volumi, con la convinzione che il suono di un ampli (a parità di settaggi di un pedale) si "aprisse" alzando i volumi ed il master, facendo lavorare a regime le valvole ecc. Le solite cose che diciamo tante volte riguardo i nostri ampli valvolari.

 

Strumenti e metodi:
Ho una Hiwatt DR504 del 75 con input linked, su una 2x12" con Fane AXA+Weber FC12. Quindi non parliamo di un ampli che si riesce a far saturare e mandare in crunch a volumi "umani". Almeno nella maggior parte dei casi.

Oggi ho fatto una prova con il mio tastierista. Abbiamo mandato una sweeppata dal suo pc nell'Hiwatt; con "sweeppata" intendo un segnale audio creato passando tutte le frequenze da 20 a 20kHz e vedendo, con un microfono specifico per misurazioni acustiche, com'era la risposta in frequenza dell'ampli a diversi volumi. 

Prova e risultati:
La prova è stata ripetuta a volumi sempre più alti. Prima con normal e brilliant a ore 10 (brilliant sempre leggermente sotto al normal) e master a ore 8, poi salendo fino ad avere master ore 10, normal ore 1 e brilliant poco oltre ore 12
Risultato: La risposta in frequenza al variare dei volumi rimaneva praticamente la stessa, tranne per l'innalzamento della curva dello sweep legata ovviamente all'incremento dei volumi di cui sopra. (*)

 

Conclusioni (?):
In pratica la risposta in frequenza tendeva a rimanere praticamente la stessa ai vari volumi, quasi come a dire "Guarda che a cambiare è solo il volume, il suono non si apre ma tu lo PERCEPISCI più aperto". Sappiamo che l'orecchio umano funziona secondo un sistema di curve isofoniche o audiogrammi di Fletcher-Munson che mostrano come l'orecchio cambi la percezione di uno stesso suono a seconda del volume cui viene prodotto lo stimolo sonoro (e quindi a quelli che credo siano i dB SPL cui l'orecchio viene stimolato). 

 

IN TEORIA, da questa prova, affermeremmo che se noi suonassimo a volume basso prima e a volume alto poi dovremmo avere (ad eccezione del volume) lo STESSO suono oggettivo (quindi in uscita dal cabinet), ma PERCEPITO in modo diverso.

 

E quindi? Potremmo pensare a due corollari:

1. Se registriamo un suono a volume basso e lo alziamo artificialmente dopo, lavorando sulla traccia, lo dovremmo percepire dopo il boosting come un suono prodotto da un ampli a volumi più alti, quindi più aperto ecc ecc.

 

2.Altrettanto in teoria, quindi, un corollario implicherebbe che noi potremmo ricreare la situazione al contrario. Cioè: definire un volume "basso" di riferimento, che chiameremmo X, ottenibile con ad es. Vol ore 12:00, Master ore 9:00, EQ flat. Alzare tutto di due tacche tenendo l'EQ flat; usare un riduttore di potenza per riportare il volume in uscita dalla cassa al valore del Vol. X di riferimento ma facendo lavorare l'ampli a volumi più alti di quelli del volume X (perché appunto i valori dei potenziometri sono più elevati). Se è vero che a variare è SOLO la nostra percezione, noi dovremmo ottenere, in questo modo, la stessa risposta in frequenza (quindi oltre al VOLUME anche IL SUONO) che abbiamo con Vol.X. Quindi un attenuatore di potenza non servirebbe ad un cazzo in questo ampli, e ci farebbe suonare pertanto l'ampli con lo stesso suono sia che metti i pot a valori per volume X, sia che li metti più alti e poi riduci il volume lavorando "a valle" riportandolo a X.

 

Spero di essermi spiegato.

 

Mi piacerebbe sapere la vostra idea.





(*) Il grafico ottenuto non è ovviamente frutto solo del suono in uscita dal diffusore, ma anche dal ruolo della stanza in cui è stata effettuata la misurazione, in quanto il microfono da misurazione viene progettato per essere omnidirezionale. Nonostante ciò, essendo un disturbo che si ripete nello stesso modo come costante poiché la misurazione viene eseguita nella stessa stanza, potremmo considerarlo come una costante presente allo stesso modo nei vari grafici.


-Rob-

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Hai dimenticato due fattori importantissimi che non hai misurato con il test che fatto:

 

1- la distorsione presente in un segnale non è quantificabile con un grafico di questo tipo,puo darsi che il suono con il volume più alto avesse all'interno un pizzico di distorsione che con il grafico era praticamente invisibile ma all'orecchio arrivava come un suono più gradito!

 

2- il cono di un ampli suona in maniera dinamicamente molto diversa a volumi diversi dell'ampli ed anche questo caso era di difficile rappresentazione nella prova che avete fatto!

 

In sostanza la prova che avete fatto è molto poco rappresentativa per il discorso che volete dimostrare,ci vorrebbero molte altre prove comparate per arrivare ad una conclusione molto più dettagliata...l'ho detto in modo un po cattivo forse,ma non era mia intenzione,era solo per capirci! :smile:

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No no, ma infatti io sono un po' scettico sul risultato. Perché per me leggi a parte ha sempre avuto ragione l'orecchio personale.

 

E'interessante considerare i parametri che possono essere sfuggiti, e questo cercavo postando qui la cronaca di ieri pomeriggio.

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Guest massy

-che microfono avete usato per la rilevazione?

-a quanto dettaglio siete scesi nella misurazione? (cioè siete rimasti su grandi scale o siete scesi ad analizzare banda per banda?)

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Il microfono non lo so. Siamo rimasti su scale più grandi per valutare la risposta su un grafico più "lineare". 

 

Se riesco a farmele dare posto le immagini del grafico.

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Ciò che mi viene in mente è che, in teoria, al salire del volume "dovrebbe" aumentare anche la compressione.

Può essere che sull'ampli in questione questo avvenga solo dopo un determinato punto del pot del volume, quindi ancora non rilevabile dalla prova fatta?

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Steve, io ho spostato i pot dei volumi nel range di volumi in cui se suoni, ad esempio, un muff, spazi da un suono ingolfato ad un suono più aperto, apparentemente molto diversi tra loro. Io in live non sono mai salito oltre i parametri più alti che ho usato, mentre in casa sono arrivato appena sopra ai volumi più bassi cui abbiamo misurato.

 

Non so se sono riuscito a darti una idea.

 

Comunque a breve dovrebbe scrivere direttamente Stefano.

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Steve, io ho spostato i pot dei volumi nel range di volumi in cui se suoni, ad esempio, un muff, spazi da un suono ingolfato ad un suono più aperto, apparentemente molto diversi tra loro. Io in live non sono mai salito oltre i parametri più alti che ho usato, mentre in casa sono arrivato appena sopra ai volumi più bassi cui abbiamo misurato.

 

Non so se sono riuscito a darti una idea.

 

Comunque a breve dovrebbe scrivere direttamente Stefano.

 

Sì sì, la mia è solo una supposizione, in effetti l'Hiwatt è anche famoso per salire in modo molto lineare prima di "crunchare".

L'ho buttata lì!

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Buongiorno a tutti!  :smile:

Per prima cosa mi presento: sono Stefano, alias Rickeyboard, tecnico del suono, tastierista e studente (prossimo (si spera) al diploma) della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.

Vorrei fare una premessa prima di passare alla misurazione: questa è tutt'altro che una prova scientifica, in quanto è stata fatta in una normalissima stanza domestica (con annessi eventuali problemi di cancellazioni di fase) con pareti molto riflettenti ed in poco tempo. Il microfono utilizzato è stato un Superlux ECM999, di certo non un Bruel&Kjaer ma, tutto sommato, molto lineare nel range di frequenze che interessava il nostro ampli (che, come si vede dal grafico, ha una banda passante molto molto ristretta rispetto all'intera banda udibile); i grafici, infine, sono stati ottenuti con la risoluzione del 1/3 ottava, la risoluzione più utilizzata per misurazioni di questo tipo.

Ora qualche parola su questo nostro piccolo "esperimento": l'idea è nata dal fatto che la maggior parte (direi, in realtà, la totalità) dei chitarristi e degli "addetti ai lavori" afferma che l'ampli più tirato suoni effettivamente più aperto rispetto allo stesso a volumi bassi; ci siamo chiesti, allora, se effettivamente vi fosse una differenza misurabile tra le due situazioni. Come Roberto (StratoBobbb) ha ben spiegato in precedenza, di sicuro una differenza è legata al nostro apparato uditivo: guardando le curve isofoniche di Fletcher e Munson, infatti, le quali rappresentano specularmente rispetto ad un ipotetico asse orizzontale la risposta in frequenza media dell'orecchio umano, salta subito all'occhio che, all'aumentare del livello di pressione sonora (i nostri dB SPL), aumenta la quantità di frequenze agli estremi di banda che riusciamo a percepire (in questo caso ci interessa particolarmente l'estremo alto, in cui risiedono le armoniche del nostro suono). La domanda quindi è stata: all'aumentare del volume dell'ampli, esso emette più armoniche oppure, semplicemente, siamo noi a riuscire a percepirne di più? Da quelle misurazioni un po' approssimative (ma, tutto sommato, credo attendibili a grandi linee) è venuto fuori che, all'aumentare del volume dell'Hiwatt, con settaggi già "noti" a Roberto, la risposta di questo rimanesse pressoché immutata.

E' ovvio che non è un discorso che possa valere universalmente per tutti gli amplificatori: l'Hiwatt è un ampli particolarmente pulito, quindi la sensazione è che non sia progettato per dare grande quantità di THD (distorsione armonica) se non, probabilmente, a livelli disumani  :smile: con amplificatori più "sporchi", progettati per far lavorare da quasi subito le valvole in una saturazione che generi una distorsione armonica più pesante e percepibile, all'aumentare del volume si generano sempre più distorsione armonica e, conseguentemente, armoniche.

Tagliando corto, quindi, la conclusione è stata che, in questo caso specifico, non ci sembra che l'incremento di volume generi effettivamente più armoniche, ma che la sensazione di maggior apertura sia dovuta al maggior livello di pressione sonora a cui l'orecchio è sottoposto. Sicuramente, ripeto, vi sono ampli in cui l'aumento del volume genera effettivamente armoniche superiori, quindi questa NON vuole assolutamente essere una conclusione universale; semmai può fornire, probabilmente, un importante spunto di riflessione nel fare valutazioni considerando, magari, variabili prima non conosciute o trascurate!

Buona discussione a tutti! :smile:

 

P.S.: In risposta a quanto affermato da Dado:

1 - Sicuramente non saremmo in grado, dal nostro grafico, di stabilire quale sia la percentuale di THD del nostro segnale; tuttavia possiamo indirettamente capire se questa sia aumentata e se, nella fattispecie, sia stata responsabile o meno dell'introduzione di armoniche nel nostro suono, che era poi lo scopo del test! La distorsione non sarà quindi "quantificabile", ma è ben visibile già dal grafico della risposta in frequenza, ed è quello che ci interessava, non interessandoci misurare il grado di distorsione introdotto dall'ampli.

2 - Se per dinamica intendiamo la risposta del cono in relazione all'ampiezza del segnale, anche questa è una caratteristica ben visibile dal grafico in questione; se, infatti, la risposta dinamica del cono dovesse cambiare, si tradurrebbe in variazioni di gamma dinamica (intesa come differenza tra massimo e minimo segnale rappresentato) e, quindi, in cambiamenti comunque visibili sul grafico (essendo riportata, in ordinata, l'ampiezza del segnale in uscita).

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Guest Alucard

10363335_829811320380853_255317895338806

Beh ad analizzare a naso il grafico vedi subito che in realtá le curve hanno un andamento simile si' con alcune frequenze di picco caratteristiche ma la "distanza" fra due punti con la stessa frequenza (tira una verticale) non é la stessa e questa differenza varia appunto muovendosi lungo lo spettro.

Inoltre anche se non pare il tuo grafico é log-log perche il decibel é una misura non "lineare"  e gli SLP sono fatti non sull'intensitá (energia contenuta nell'onda) ma sulla pressione quindi vi é un coefficiente 20 e non 10 davanti.

Se ci fai caso sugli 800Hz la differenza é minima mentre su 1k é giá sensibile. E' chiaro che i suoni risultano imparentati ma le differenze non sono trascurabili.

Come dice poi Dado l'onda distorta non é piu' appunto un'onda sinusoidale quindi con una frequenza ed un'ampiezza che sono sufficienti a definirla univocamente,ma é "segata" (squadrata) sulle estremitá quindi risulta dalla composizione armonica della fondamentale e da altre frequenze (con ampiezza non per forza positiva) che ne rappresentano l'insieme...quindi queste contribuzioni in un'analisi del genere dovrebbero comparire in altre parti del grafico (credo) contribuendo a modificare la risposta nei due regimi,tra l'altro sono frequenze piu' alte delle "fondamentali" e quindi si ritroveranno nella parte piu' a dx del grafico.

 

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Beh ad analizzare a naso il grafico vedi subito che in realtá le curve hanno un andamento simile si' con alcune frequenze di picco caratteristiche ma la "distanza" fra due punti con la stessa frequenza (tira una verticale) non é la stessa e questa differenza varia appunto muovendosi lungo lo spettro.

Inoltre anche se non pare il tuo grafico é log-log perche il decibel é una misura non "lineare"  e gli SLP sono fatti non sull'intensitá (energia contenuta nell'onda) ma sulla pressione quindi vi é un coefficiente 20 e non 10 davanti.

Se ci fai caso sugli 800Hz la differenza é minima mentre su 1k é giá sensibile. E' chiaro che i suoni risultano imparentati ma le differenze non sono trascurabili.

Come dice poi Dado l'onda distorta non é piu' appunto un'onda sinusoidale quindi con una frequenza ed un'ampiezza che sono sufficienti a definirla univocamente,ma é "segata" (squadrata) sulle estremitá quindi risulta dalla composizione armonica della fondamentale e da altre frequenze (con ampiezza non per forza positiva) che ne rappresentano l'insieme...quindi queste contribuzioni in un'analisi del genere dovrebbero comparire in altre parti del grafico (credo) contribuendo a modificare la risposta nei due regimi,tra l'altro sono frequenze piu' alte delle "fondamentali" e quindi si ritroveranno nella parte piu' a dx del grafico.

 

Permettimi qualche precisazione riguardo quello che hai scritto:

 

- "Beh ad analizzare a naso il grafico vedi subito che in realtá le curve hanno un andamento simile si' con alcune frequenze di picco caratteristiche ma la "distanza" fra due punti con la stessa frequenza (tira una verticale) non é la stessa e questa differenza varia appunto muovendosi lungo lo spettro." Vero, ma nulla che faccia pensare al generarsi di armoniche, altrimenti, a volumi più alti, aumenterebbe ancora di più il livello alle alte frequenze, così come avremmo frequenze più alte; paradossalmente, invece, la terza misurazione, che è quella col master più alto, presenta una risposta alle alte frequenze più attenuata delle altre!

 

- "Inoltre anche se non pare il tuo grafico é log-log perche il decibel é una misura non "lineare"  e gli SLP sono fatti non sull'intensitá (energia contenuta nell'onda) ma sulla pressione quindi vi é un coefficiente 20 e non 10 davanti." Permettimi di dissentire; intanto, così come l'intensità, anche la pressione sonora è una grandezza lineare, e si misura in Pa: ciò che è riportato non è la pressione sonora ma il livello di pressione sonora, motivo per il quale si usa la scala dei dB SPL (esistono anche i dB I dell'intensità sonora, dove, per convenzione, 1 dB I = 1 dB SPL, tenuto conto di una costante). Il fatto che siano dB del tipo "20log" e non "10log" fa si che una differenza di 2 dB sia meno rilevante rispetto a scale che hanno il 10. Se ci pensi, infatti, un raddoppio di pressione sonora equivale ad un incremento di 6 dB SPL, mentre un raddoppio di potenza (acustica o elettrica che tu voglia considerare) equivale ad un incremento di 3 dB W; quindi capisci come un incremento di 2 dB in una scala "20log" sia molto meno rilevante di un incremento in scala "10log", dove un incremento di 2 dB è quasi un raddoppio!

 

- "E' chiaro che i suoni risultano imparentati ma le differenze non sono trascurabili." Certo, ma ripeto, nulla che faccia pensare ad un suonare più "aperto" (concetto associato, in psicoacustica, alla generazione di armoniche, solitamente dalla settima in poi);

 

- "Come dice poi Dado l'onda distorta non é piu' appunto un'onda sinusoidale quindi con una frequenza ed un'ampiezza che sono sufficienti a definirla univocamente,ma é "segata" (squadrata) sulle estremitá quindi risulta dalla composizione armonica della fondamentale e da altre frequenze (con ampiezza non per forza positiva) che ne rappresentano l'insieme...quindi queste contribuzioni in un'analisi del genere dovrebbero comparire in altre parti del grafico (credo) contribuendo a modificare la risposta nei due regimi,tra l'altro sono frequenze piu' alte delle "fondamentali" e quindi si ritroveranno nella parte piu' a dx del grafico." La "squadratura" di un'onda comporta la generazione di ulteriori armoniche, tante più quanto più è "spigolosa"; l'onda quadra ideale, ad esempio, ha lo spigolo di 90° perché è composta da infinite armoniche, dispari nella fattispecie. Occhio a non fare confusione: questo è un grafico in cui abbiamo l'ampiezza in funzione della frequenza (il classico grafico della risposta in frequenza), mentre tu ti stai riferendo ad un altro tipo di grafico, in cui si visualizza la forma d'onda, che vede l'ampiezza in funzione del tempo e non della frequenza!  

 

- "quindi queste contribuzioni in un'analisi del genere dovrebbero comparire in altre parti del grafico (credo) contribuendo a modificare la risposta nei due regimi,tra l'altro sono frequenze piu' alte delle "fondamentali" e quindi si ritroveranno nella parte piu' a dx del grafico." Esattamente! Se ci fosse un contributo di armoniche da parte dell'ampli, man mano che aumentiamo il volume dovremmo vedere, nel grafico della risposta in frequenza, più frequenze alte e più accentuate, cosa che non accade!

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Guest Alucard

Permettimi qualche precisazione riguardo quello che hai scritto:

 

- "Beh ad analizzare a naso il grafico vedi subito che in realtá le curve hanno un andamento simile si' con alcune frequenze di picco caratteristiche ma la "distanza" fra due punti con la stessa frequenza (tira una verticale) non é la stessa e questa differenza varia appunto muovendosi lungo lo spettro." Vero, ma nulla che faccia pensare al generarsi di armoniche, altrimenti, a volumi più alti, aumenterebbe ancora di più il livello alle alte frequenze, così come avremmo frequenze più alte; paradossalmente, invece, la terza misurazione, che è quella col master più alto, presenta una risposta alle alte frequenze più attenuata delle altre!

 

- "Inoltre anche se non pare il tuo grafico é log-log perche il decibel é una misura non "lineare"  e gli SLP sono fatti non sull'intensitá (energia contenuta nell'onda) ma sulla pressione quindi vi é un coefficiente 20 e non 10 davanti." Permettimi di dissentire; intanto, così come l'intensità, anche la pressione sonora è una grandezza lineare, e si misura in Pa: ciò che è riportato non è la pressione sonora ma il livello di pressione sonora, motivo per il quale si usa la scala dei dB SPL (esistono anche i dB I dell'intensità sonora, dove, per convenzione, 1 dB I = 1 dB SPL, tenuto conto di una costante). Il fatto che siano dB del tipo "20log" e non "10log" fa si che una differenza di 2 dB sia meno rilevante rispetto a scale che hanno il 10. Se ci pensi, infatti, un raddoppio di pressione sonora equivale ad un incremento di 6 dB SPL, mentre un raddoppio di potenza (acustica o elettrica che tu voglia considerare) equivale ad un incremento di 3 dB W; quindi capisci come un incremento di 2 dB in una scala "20log" sia molto meno rilevante di un incremento in scala "10log", dove un incremento di 2 dB è quasi un raddoppio!

 

- "E' chiaro che i suoni risultano imparentati ma le differenze non sono trascurabili." Certo, ma ripeto, nulla che faccia pensare ad un suonare più "aperto" (concetto associato, in psicoacustica, alla generazione di armoniche, solitamente dalla settima in poi);

 

- "Come dice poi Dado l'onda distorta non é piu' appunto un'onda sinusoidale quindi con una frequenza ed un'ampiezza che sono sufficienti a definirla univocamente,ma é "segata" (squadrata) sulle estremitá quindi risulta dalla composizione armonica della fondamentale e da altre frequenze (con ampiezza non per forza positiva) che ne rappresentano l'insieme...quindi queste contribuzioni in un'analisi del genere dovrebbero comparire in altre parti del grafico (credo) contribuendo a modificare la risposta nei due regimi,tra l'altro sono frequenze piu' alte delle "fondamentali" e quindi si ritroveranno nella parte piu' a dx del grafico." La "squadratura" di un'onda comporta la generazione di ulteriori armoniche, tante più quanto più è "spigolosa"; l'onda quadra ideale, ad esempio, ha lo spigolo di 90° perché è composta da infinite armoniche, dispari nella fattispecie. Occhio a non fare confusione: questo è un grafico in cui abbiamo l'ampiezza in funzione della frequenza (il classico grafico della risposta in frequenza), mentre tu ti stai riferendo ad un altro tipo di grafico, in cui si visualizza la forma d'onda, che vede l'ampiezza in funzione del tempo e non della frequenza!  

 

- "quindi queste contribuzioni in un'analisi del genere dovrebbero comparire in altre parti del grafico (credo) contribuendo a modificare la risposta nei due regimi,tra l'altro sono frequenze piu' alte delle "fondamentali" e quindi si ritroveranno nella parte piu' a dx del grafico." Esattamente! Se ci fosse un contributo di armoniche da parte dell'ampli, man mano che aumentiamo il volume dovremmo vedere, nel grafico della risposta in frequenza, più frequenze alte e più accentuate, cosa che non accade!

 

Si' sul dB come rapporto di pressioni ho detto una cappellata concordo :sorrisone:  ero andato a legger al volo cosa fosse il SPL e l'ho interpretato al contrario :) Resta il concetto che li' si parla di logaritmi quindi la differenza, coefficiente 2 a parte é marcata e va semplicemente ricordato prima di dire cambiano "poco"

In merito all'onda quadra so invece di cosa parlo visto che la decomposizione di un'onda quadra inserie l'avevo fatta tirandomi fuori alcune armoniche che mi servivano per scopi che non sto qui a spiegare.

Non faccio confusione se hai una componente con frequenza omega_1 alla quale si somma l'armonica con stessa frequenza derivante dalla squadratura la visualizzi li' (il risultato sara' la somma delle ampiezze) quindi l'effetto diretto non lo vedi ma indiretto si')

A me pare che la misura 3 (verde) abbia piu'armoniche alte della 2 (rossa) per esempio quindi non é in contrasto con cio'che dicevo a riguardo...puo' non esserne la causa questo non posso dirlo.

In merito alla confusione sul tipo di grafico, non ti preoccupare so cosa sto guardando ne ho guardati e tirati giu' qualche migliaio :sorrisone:

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Guest Alucard

Poi una cosa non ho capito
"Prova e risultati:
La prova è stata ripetuta a volumi sempre più alti. Prima con normal e brilliant a ore 10 (brilliant sempre leggermente sotto al normal) e master a ore 8, poi salendo fino ad avere master ore 10, normal ore 1 e brilliant poco oltre ore 12."

nelle misure nel grafico cosa c'é di preciso? Se si é toccato il pre il discorso per me non ha piu' troppo "senso" quantitativamente parlando.

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Sono stati toccati i controlli (e a loro è piaciuto perché ci so fare  B) ) che portavano il suono dall'essere più chiuso ad aprirsi. Quando tu vai in live porti, per esempio sull'Hiwatt, il normal da ore 11 che è il volume che usi in casa/in saletta a ore 12 abbondanti, e alzi anche il master; quindi si voleva ricreare la differenza di suono che ti fa dire "Cazz come suona più aperto" e vedere cosa significava questa "apertura".

Non so se mi spiego.

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Guest Alucard

Sono stati toccati i controlli (e a loro è piaciuto perché ci so fare  B) ) che portavano il suono dall'essere più chiuso ad aprirsi. Quando tu vai in live porti, per esempio sull'Hiwatt, il normal da ore 11 che è il volume che usi in casa/in saletta a ore 12 abbondanti, e alzi anche il master; quindi si voleva ricreare la differenza di suono che ti fa dire "Cazz come suona più aperto" e vedere cosa significava questa "apertura".

Non so se mi spiego.

Si' ma cosi' facendo hai reso quel grafico quasi inutile, ne dovevi fare differenti in cui o il master volume o sti controlli li tenevi fermi e ne facevi variar n'altro

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Guest Alucard

Perché è inutile? A maggior ragione la differenza, se c'è, IN TEORIA dovrebbe "leggersi" dal grafico.

Perché fai variare troppe variabili in un solo plot per poterle analizzarle , si' sono differenti ma tu per esempio sai quantificarmi se il risultato é legato al fatto che tu abbia tirato su il master o solo cambiato il bilanciamento fra i canali? :)

Devi fare una parametrizzazione ad esempio fissi un valore di master, tutti i controlli meno uno e registri diversi di quei grafici per differenti valori di questo potenziometro e via dicendo ed hai una serie di grafici simili e non uno cosi' e puoi trarne delle conclusioni, cosi' cambi 3 cose dicendo il risultato cambia, ok vero ma non capisci completamente cosa contribuisca al risultato.

Immagina in generale che tu voglia studiare una cosa del genere:

f=f(x,y,z,w,t,s) dove x é il MV, y il controllo di tono, z quello del gain e via dicendo.

Se tutto varia contemoraneamente f varia ma non capisci bene il suo comportamento a meno di non campionare moltissime combinazioni di (x,y,z,w,t,s) e tu non l'hai propriamente fatto.

Per capire come l'alzata del finale influiva sul suono si doveva fissar tutto e muover solo il MV.

 

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Guest Alucard

Se varii troppe variabili a maggior ragione dovrebbe variare il grafico risultante dalla misurazione, o no?

Si' ma poi non sai piu' che cazzo stai combinando...e poi dipende se vari due variabili puoi ottenere anche per una sorta di "compensazione" d'effetti un risultato equivalente simile :)  esempio stupido 

x*y=k dove k é il tuo risultato, puoi ottenere diverse (infinite) coppie (x,y) che ti restituiscono lo stesso k

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