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Davide79

Indie anni '90....

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da applauso interminabile! specie pale saints :TRyeh:

tutto fantastico! morphine da bavetta alla bocca

 

adesso sparo il mio video preferito del mio pezzo preferito del mio gruppo anni 90 preferito :sorrisone:  (si fa per dire dai)

 

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Grazie x avermeli fatti riascoltare ;)

Li avevo tutti quando avevo il negozio di dischi nei 90s

Mi tocca tirar fuori Reign in blood adesso....

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Lucio non ho mai avuto dubbi che li conosci tutti :)

Ma i mercury rev ti piacciono davvero?

@hyero: cazzo taste per me è il verbo

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@hyero: cazzo taste per me è il verbo

 

eh, album maestoso! 

cmq se indie vuol dire indipendente (e non l'anticamera delle classifiche) dovrebbero esserci anche loro in prima linea

 

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classiconi!

indie non vuol dire un cazzo, come dire esistenzialisti in francia ai tempi di camus...

 

rilancio

 

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vero Lucio e vero Oby

secondo me, la vena asciutta e malinconica poco prodotta del così detto "indie" ha nello slowcore la sua cifra

e per me il disco da avere è questo; giusto per avere una musica significativa sul genere

(posto la mia preferita)

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:ult-aaaaa (6): capolavoro indescrivibile e (soprattutto allora) scioccante nella sua nudità

 

cmq indie io l'ho sempre sentito in due sensi, per il britpop più di nicchia oppure in senso più proprio per il mondo delle etichette indipendenti, un modo di produzione della musica al di fuori delle grandi corporazioni e dello strapotere di mtv, con una certa etica e un certo programma estetico e "politico" implicito (SST, DIschord, Epitaph Albini), dove l'importante era il Come si facevano le cose e non il Cosa, il genere... e in questo senso il grunge e lo stoner (subpop), il math e noise (amphetamine e touch&go), l'indiepop e lo shoegaze (creation), certa sperimentazione post (kranky) e forse anche l'avanguardia zorniana (tzadik) sarebbero tutti indipendenti almeno agli inizi...  :TRgoccia2:

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completamente d'accordo, hyeronimuss!

e secondo me una delle cose belle era proprio questo senso di appartenenza ad un'etichetta, per cui se compravi un disco della Creation piuttosto che uno della SST etc etc sapevi bene o male cosa aspettarti. C'era una migliore fidelizzazione degli ascoltatori, c'era un punto di aggregazione importante per i musicisti, sicuramente più stimolante.

Se ci fate caso, in quegli anni, sono frequentissimi gli incroci tra membri di band diverse, collaborazioni e compagnia bella, tra tutta la scena indie/shoegaze/grunge/underground/come cazzo la vogliamo chiamare. E fondamentalmente, secondo me, perché essendo artisti di etichette indipendenti ci si dava tutti una mano.

Oggi molto di tutto questo secondo me non c'è più, e forse è anche uno dei motivi per cui si vendono meno dischi.

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