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cincia

Clinic e traduzione

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Ciao a tutti,

 

è il mio primo post, spero che questa sia la sezione giusta.

 

Sono una traduttrice e interprete specializzata in musica. Vorrei sapere se, nella vostra esperienza, ai clinic di chitarra con insegnanti stranieri ci sono interpreti che traducono. Se sì, sono interpreti professionisti oppure chitarristi che conoscono l'inglese?

 

Grazie fin da ora a chi vorrà rispondermi.

 

Buona giornata,

 

cincia

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ciao!

Senti io nella maggior parte delle clinic che ho visto ho sempre trovato un chitarrista facente parte dell'organizzazione che si occupava di fare la traduzione, di solito con risultati disastrosi.

A volte capita che i chitarristi che tengono la clinic siano portati qui da un event planner o dal loro management (gente tipo Vai, etc) e allora diciamo che se lo portano l'interprete, ma di solito è la

scuola/ente che organizza la clinic che mette uno a tradurre.

Ricordo una clinic di Marty Friendman dove palesemente il traduttore abbreviava o saltava i concetti perché non li capiva :facepalm:

non mi è mai successo purtroppo di vedere un traduttore professionista chiamato allo scopo, penso sia un mondo ancora troppo di nicchia e cialtrone (del web, NDR) per utilizzarne uno/a.

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Ciao, alle clinic che ho visto io i "traduttori" erano chitarristi che sapevano l'inglese. Penso sia meglio che il traduttore conosca l'argomento, per evitare incomprensioni.

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ciao , lavoro in una scuola che ha organizzato tantissimi eventi con chitarristi stranieri e ho sempre fatto io il traduttore per i chitarristi e anche per i batteristi sia in inglese che in portoghese (ad esempio con Aquiles Priester) , conoscendo bene entrambe e secondo me è piu' logico perchè ci sono terminologie specifiche che sono piu' semplici da esporre come musicista.

Ovvio che chi lo fa deve essere preparato sia nel campo musicale , sia come conoscenza linguistica altrimenti è un disastro.

:sorrisone: 

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penso che sia utile se non indispensabile che il traduttore conosca l'argomento dato che ci sono molti tecnicismi, quindi teoria musicale (per usare i termini giusti) e casomai una infarinatura di tecniche di chitarra (se traduci hammer on con martellata la gente sgrana gli occhi per due motivi, il primo è che hammer on è ampiamente sdoganato ovunque e quindi non viene tradotto e il secondo è che martellata non rende l'idea dato che è abbastanza rude come immagine mentre il chitarrista privilegia il tocco, quindi sensibilità connessa al controllo di quello che sta facendo).

 

siccome è un settore di nicchia quello delle clinics si preferisce sempre affidarsi ad un chitarrista che un po' ci inzuppi di inglese invece che prendere il traduttore che non coglie l'aspetto della pippa mentale chitarristica. un traduttore che suona la chitarra sarebbe il non plus ultra

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Sono convinta anch'io che sia fondamentale conoscere la materia. Ho scelto di lavorare come traduttrice e interprete esclusivamente in ambito musicale proprio per questo motivo. Quello che mi preoccupa, piuttosto, è che gli organizzatori non abbiano il budget per pagare un interprete professionista... :facepalm:

Posso chiedervi, in media, quando costa partecipare a un clinic e quanti partecipanti ci sono?

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Era esattamente quel che intendevo dirti, di solito il budget a malapena porta l'ospite, figurati se si pagano un professionista.

Si va dai 15 partecipanti per seminari locali ai 200 di nomi più grossi, a volte fatti in locali per la musica dal vivo (le clinic-concert adesso vanno di moda che scaricano di più, vedi Paul Gilbert che così ha la scusa di non portarsi dietro la band perché è una clinic e di non spiegare un cazzo perché suona che è un concerto).

 

Anche io un paio di volte ho fatto da interprete per piccole cose qua in zona, è chiaro che devi essere del settore anche più che altro per capire le domande che fa il pubblico :facepalm:

 

Fossi in te proverei a sentire le scuole più grandi e organizzate: Lizard, MMI, etc., magari chiamando ospiti che fanno più pubblico potrebbero essere interessati.

Ti suggerisco però di provare il settore della classica con i vari conservatori dove è tutto più strutturato.

Ciau

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Io lavoro per uno studio di interpretariato e traduzioni e generalmente ad un interprete professionista di prassi viene sempre fornito del materiale tecnico di preparazione al servizio.

Questo avviene in ogni settore..metalmeccanica, architettura, vino, musica ecc

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Certo, come è giusto che sia: bisogna sempre prepararsi prima di un incarico. Conosco diversi interpreti che lavorano nei campi più disparati. Personalmente, però, ho scelto di lavorare solo nell'ambito in cui mi ritengo competente, e cioè quello della musica.

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