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th3madcap

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Tutti i contenuti di th3madcap

  1. il ponte originale attuale non è niente male. All'epoca provai il Callaham, da molte parti ritenuto un 6 viti molto migliore del Fender originale Capisco le migliorie, soprattutto quella del foro passacorda nelle sellette, però alla prova pratica (di suono) non ho sentito differenze tali da farmelo preferire al ponte originale. Direi che anche con il vintage l'unica soluzione è provarlo.
  2. ma intendi a parità di tipo di ponte? 6 viti vintage e 6 viti moderno? Differenza sensibile solo se il moderno è ad es. un VSVG Gotoh, ma a parità di ponte a 6 viti l'unico elemento che può un po' fare la differenza è il blocco inerziale, e molto meno le sellette.
  3. Oh, metto Marc di Skreddy in "ignora utente" su facebook, non lo si regge più sto ragazzo. M'è diventato creazionista, antivaccinista, pro-muro, un perfetto repubblicano trumpiano.

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    2. Fra

      Fra

      aveva già rotto il cazzo coi muff ... tutti uguali peraltro, diciamocelo dai

    3. nova

      nova

      In italia sosterebbe l'onestà di #fucketti

    4. Ric

      Ric

      Oppure l'imparzialità di Ceccarini e la buonafede di Juliano..

  4. L'intera discografia di Steven Wilson tolta la roba depressiva:
    https://youtu.be/W6tfAuzN8qE

     

    1. hyeronimusss

      hyeronimusss

      ahaha vabbè dai dear friend non era tanto deprimente

    2. th3madcap

      th3madcap

      ho fatto vedere i video di Drive Home e Routine a mia moglie un paio di ore fa e ancora sta piangendo

       

    3. Ric

      Ric

      Ingiusto! Secondo me è un grandissimo invece! L'ultimo poi non è per nulla depresso anzi!

  5. tanti anni fa avevo nel rack il Peavey Spectrum Analog Filter
  6. io le custodie rigide le tengo rigorosamente a casa, solo borse morbide, tanto vanno in macchina con me e guido io... Quando vado a suonare metto Strato e Tele in una borsa doppia, uno dei migliori acquisti del 2018, e la Revstar nella sua borsa sempre morbida. Il peggio che mi succede è che la Yamaha si scorda.
  7. avuto su una tele warmoth che ho poi venduto. P90 underwound e ponte overwound entrambi Lollar. Una macchina da guerra. La Tele dovrebbe uscire di serie con il P90 al manico.
  8. Ma il Kingsley non è mica un Tube Driver, sono due pedali completamente diversi
  9. il nuovo green è spettacolare, confermo. Anche il nano Hot Tubes mi è piaciuto, e nel complesso (dimensioni, alimentazione) se la batte con l'originale. Davvero criticate il TD perchè è costruito male? Oh, non è che i pedali clamorosi che hanno fatto la storia siano tutta sta bellezza o capolavori dell'elettronica
  10. dipende da cosa ci devi fare. Io Il VF-1 l'ho avuto tre volte, la prima volta quando uscì lo usavo davvero, le altre volte l'ho preso come muletto per le prove o per robe veloci. Molto immediato nell'uso, effetti gradevoli, ampli e casse in linea con gli standard (scarsini) Roland/Boss dell'era COSM. L'algoritmo Guitar Multi 1 è un'ottima base di partenza per qualsiasi suono. L'ho poi fatto comprare al mio cantante che se l'è goduto tanto. Faccio notare che all'epoca era uno dei pochissimi processori a 24bit reali. E comunque se ti servono effetti ma puoi fare a meno degli ampli simulati prova anche un Boss SE70 che bello che era
  11. che c'entra, tu sei un influencer della disinformazione dei poteri forti, a te ti pagano a parte.
  12. i dindi si fanno con le visualizzazioni, ma ce ne vogliono veramente tante per avere numeri interessanti. Se avessi monetizzato il mio video dello Yamaha RA200, che è quello più visto dei miei, avrei fatto circa 50 euro in 7 anni. Un calcolo approssimativo te lo fa questo sito: https://influencermarketinghub.com/youtube-money-calculator/
  13. Mi piace di più sull'elettrica, suona molto bene
  14. Oltre alla profilazione che appunto non è un processo perfetto, aggiungi anche che molti effetti hanno "effetti" molto pesanti su alcune frequenze, un flanger, un overdrive, ad esempio arricchisce molto di sovratoni, che poi vengono stemperati tanto dalle casse Io a 10000 non ci arrivo mai, non serve quasi più, direi 8000.
  15. sono frequenze che non siamo abituati a sentire nella chitarra elettrica, perchè i coni da chitarra praticamente non ce li hanno (ce li hanno molto attenuati), se non li togli il suono è innaturale.
  16. quello già vale come la differenza tra casse scarse e casse buone.
  17. nell'ampli del fractal preferisco usare il parametrico "classico" bassi, medi, alti, o poco più, in genere mi faccio bastare le regolazioni standard, e comunque, anche se imposti un taglio pesante degli estremi di banda non è infrequente che alcuni effetti che metti dopo aggiungano di nuovo le frequenze tagliate (delay bright, phaser, flanger...). Meglio segare tutto in uscita.
  18. Si, sempre. L'EQ Out delle uscite del Fractal ce l'ho così fisso. Guarda le curve dei coni per chitarra, già a 120-8000 sei pure generoso
  19. anche io. 120 sotto e 8000 sopra. Sempre.
  20. Tranne che a me il Fractal piace anche dal vivo Cash ha ragione su tutto
  21. l'avrebbero dovuto chiamare v-sigh Fino ad ora no, ho suonato per lo più in teatro con 4-5 service diversi, e suono sempre OK: generalmente buono con qualsiasi impianto, molto buono con impianti molto buoni. E' la stessa cosa che può succedere microfonando l'ampli. Se esci da un impianto scarso si sentirà meno bene che dal tuo ampli, solo che quello lo stai sentendo solo tu mentre gli altri sentono il suono dell'impianto.
  22. Torno in topic. Ho provato il Fractal anche con le JBL LSR305, quindi contemporaneamente con i miei 3 sistemi di ascolto: JBL, Yamaha DXR10 e FBT scarse. Confermo per l'ennesima volta che il modo migliore per usare sistemi digitali sia in registrazione che dal vivo è farsi i suoni contemporaneamente con sistemi diversi tra loro, e non necessariamente di qualità eccellente (anzi...) e trovare un buon compromesso mediano tra tutti. Posto che il suono che viene fuori da questi sistemi è il suono "finito" bisogna sempre fare i conti: con l'impianto del service con cui si suona, eventualmente con l'impianto di chi ascolta il disco che registriamo. Una varietà sterminata di possibili varianti, con il risultato che se i suoni sono calibrati su una specifica cassa l'unico a sentire il proprio suono sarà il chitarrista sul palco, mentre tutti gli altri sentiranno un altro suono. Un risultato in linea con l'ego ipertrofico di molti di noi chitarristi ma del tutto inutile in un contesto live.
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